Stress e benessere psicologico: quando serve una terapia

2025-04-24
Stress e benessere psicologico: quando serve una terapia

Lo stress, di per sé, essendo una reazione adattiva, non è da curare. Tuttavia, è importante che venga bilanciato. In caso di stress può succedere che il sistema si sia sregolato e la persona non riesca più ad affrontare le difficoltà della vita quotidiana. Con alcune metodologie e il supporto dei professionisti del reparto di Psicologia è possibile imparare a fronteggiare queste situazioni.

Cosa fare quando lo stress diventa un ostacolo nella vita quotidiana?

In questi casi esistono terapie psicologiche che possono aiutare la persona a:

  • riprendere contatto con gli autentici stati emotivi che prova;
  • approcciarsi alle situazioni con maggiore efficacia;
  • avere maggiore consapevolezza delle proprie esigenze e dei propri obiettivi;
  • tornare a essere efficiente nell'affrontare le situazioni.
     

Quali sono le terapie più efficaci contro lo stress?

Alcune di queste terapie includono la psicoterapia cognitivo-comportamentale, la mindfulness e le terapie cognitivo-comportamentali di terza generazione che hanno l’obiettivo comune di aiutare la persona a essere più consapevole dei propri processi emotivi e mentali, ed essere quindi più in contatto con i propri reali bisogni.

 

Giornata nazionale della salute della donna

2025-04-22
Giornata nazionale della salute della donna

Il 22 aprile 2025 ricorre il decimo anniversario della Giornata nazionale della salute della donna, istituita nel 2015 dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi e incentivata dal Ministero della Salute. Questa ricorrenza è dedicata alla promozione della prevenzione e del benessere femminile, con iniziative su tutto il territorio nazionale, tra cui, anche a Torino, la manifestazione "Fiume in Rosa”, che coinvolgerà numerose donne in una regata simbolica per sensibilizzare sull'importanza della salute femminile.
Un impegno che, per il Presidio San Camillo, non si esaurisce in un’unica giornata: ogni giorno, l’équipe lavora per accompagnare le donne in percorsi di salute integrata, dove la prevenzione, il movimento consapevole e il benessere globale sono al centro di ogni scelta.

 

Quali servizi offre il Presidio San Camillo per la salute della donna?

I servizi dedicati al benessere femminile al San Camillo vengono strutturati con un approccio che integra prevenzione, diagnosi e trattamenti personalizzati. Tra quelli offerti emerge il Pilates Clinico, una disciplina che combina esercizi fisici basati su principi terapeutici per migliorare la postura, la forza e la flessibilità, contribuendo al benessere globale della donna.

Cos'è il Pilates Clinico e quali benefici offre alle donne?

Il Pilates Clinico si concentra sul rafforzamento dei muscoli profondi, migliorando la postura e la stabilità del corpo. Per le donne questa disciplina offre numerosi benefici, tra cui la riduzione del dolore lombare, il miglioramento della funzionalità pelvica e il supporto durante la gravidanza e il post-parto. Presso il Presidio San Camillo, il Pilates Clinico è integrato nei programmi di riabilitazione e benessere, offrendo un approccio personalizzato che inizia con una visita fisiatrica, fondamentale per valutare la situazione.

 

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Papa Francesco è tornato alla Casa del Padre

2025-04-21
Papa Francesco è tornato alla Casa del Padre

Il Santo Padre si è spento serenamente, testimone sino all'ultimo della fede, lasciando un’eredità straordinaria di amore e attenzione verso chi soffre. 

Papa Francesco è venuto a mancare oggi all’età di 88 anni. Amato e stimato in ogni parte del mondo, si è addormentato nella pace, circondato dalla preghiera dei fedeli e dall’affetto di coloro che hanno condiviso con lui il cammino.

Guida spirituale dall’animo profondo e autentico, Papa Francesco ha lasciato un’impronta indelebile nella storia. Il suo pontificato ha rappresentato un continuo richiamo alla misericordia, con una costante vicinanza agli ultimi, in particolare ai malati. A loro ha dedicato gesti di affetto, parole cariche di conforto e visite che andavano oltre ogni formalità. 

Per lui, ogni dolore aveva un valore sacro, ogni volto segnato dalla malattia era l'immagine vivente di Cristo. Ha ricordato a tutti che la vera dignità non risiede nella salute, ma nell’amore che si riesce a trasmettere. Il suo ricordo continuerà a vivere nei cuori di quanti hanno trovato in lui una luce di speranza.

Il Presidio Sanitario San Camillo di Torino gli rende omaggio, rinnovando il proprio impegno quotidiano a servizio degli ammalati, con la stessa dedizione e cura che hanno ispirato il suo esempio: gli volevamo bene perché era veramente uno di noi, vicino alle persone,  ai malati e agli operatori di pace. 

Ci mancheranno le sue parole e speriamo che molti seguano il suo esempio.

Auguri di una serena Pasqua

2025-04-17
Auguri di una serena Pasqua

Desideriamo porgere i più sentiti auguri di serenità e rinnovata fiducia a tutti i nostri pazienti, specialisti, operatori sanitari e collaboratori.

Come ci ricorda Papa Francesco nel suo messaggio per la Quaresima di quest’anno:

“Camminiamo insieme nella speranza” 

 

Un invito che risuona forte anche nel nostro quotidiano impegno: accompagnare ogni persona nel proprio percorso di cura, con attenzione, ascolto e dedizione.

Auguri di una Santa Pasqua a voi e alle vostre famiglie.

La riabilitazione al San Camillo: un percorso su misura per ogni paziente

2025-04-16
La riabilitazione al San Camillo: un percorso su misura per ogni paziente

Il Presidio è specializzato nella presa in carico di persone che, a seguito di interventi chirurgici, traumi o patologie croniche, necessitano di trattamenti riabilitativi mirati. Grazie al nostro team multidisciplinare – composto da medici fisiatri, fisioterapisti, logopedisti, terapisti occupazionali e infermieri specializzati – ogni paziente riceve un programma personalizzato, pensato in base ai bisogni specifici e ai suoi obiettivi di recupero.

Il Presidio è centro d’eccellenza per la presa in carico di diverse patologie, come il trattamento riabilitativo della malattia di Parkinson trattata sia in regime di solvenza che con SSN attraverso percorsi riabilitativi in day hospital e ambulatoriali.

L’approccio integrato del San Camillo

Durante la degenza i pazienti ricoverati per la riabilitazione sono seguiti in un ambiente sicuro, con personale dedicato e programmi terapeutici mirati. In caso di visite ambulatoriali i nostri specialisti monitorano i progressi e adeguano i piani terapeutici per un recupero efficace.
Quando necessario il nostro Presidio si occupa dei pazienti anche con cure domiciliari, grazie al supporto di fisioterapisti, terapisti occupazionali e personale sanitario.

Un'attività che incarna al meglio il nostro approccio è il percorso Valutazione e riabilitazione per guidare in sicurezza.
I pazienti che hanno subito un ictus o altre patologie neurologiche possono essere valutati per il ritorno responsabile e sicuro alla guida attraverso una valutazione multidisciplinare della nostra équipe.

Il percorso prevede test clinici e simulatori di guida per verificare le capacità residue e, se necessario, indicare eventuali adattamenti del veicolo.

Questo approccio integrato consente ai pazienti di recuperare la massima autonomia possibile, non solo nella vita quotidiana, ma anche in attività fondamentali come la mobilità indipendente.

 

Cos'è l'incontinenza urinaria post parto?

2025-04-14
Cos'è l'incontinenza urinaria post parto?

L’incontinenza urinaria è una condizione che può manifestarsi nelle settimane successive al parto, in particolare nei primi tre mesi. Sebbene il parto rappresenti uno dei momenti più gioiosi nella vita della donna, in alcuni casi può costituire anche uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo di disfunzioni del pavimento pelvico in età fertile.

Quali sono i principali fattori di rischio per lo sviluppo di incontinenza durante il parto?

Le situazioni complesse, che richiedono interventi ostetrici o chirurgici, definite come parti distocici, possono rientrare tra i fattori di rischio. Tra questi vi sono anche l’utilizzo di tecniche di estrazione, come la ventosa, e un peso fetale superiore a quattro chilogrammi.

 

Quanto è diffusa l’incontinenza urinaria nel post-parto?

Fino al 30% delle donne che hanno partorito può sviluppare incontinenza urinaria o una disfunzione del pavimento pelvico nei primi tre mesi. Tendenzialmente questo disturbo tende a risolversi quasi spontaneamente, ma è importante che la donna venga monitorata in questo periodo.

Se la sintomatologia non si risolve, è necessaria la presa in carico, partendo dal punto di vista riabilitativo. In questi casi, la riabilitazione del pavimento pelvico è la prima terapia da mettere in campo.

 

È possibile fare prevenzione prima del parto?

Sì, è possibile prevenire l’incontinenza urinaria e le complicazioni che ne conseguono prima del parto, partendo dai centri di maternità e dai servizi di ostetricia. Il pavimento pelvico è un sistema muscolare che può essere contratto e rilasciato. La prevenzione è fondamentale per far sì che la donna arrivi al parto con una buona consapevolezza delle strutture muscolari, di come avverrà il parto e di come rilasciare la muscolatura durante la fase espulsiva, per evitare danni muscolari e stiramento del passaggio fetale durante il parto.

 

 

Guida Sicura e Parkinson: come mantenere l’autonomia alla guida

2025-04-12
Guida Sicura e Parkinson: come mantenere l’autonomia alla guida

Guidare un’auto rappresenta non solo la possibilità di spostarsi da un luogo a un altro, ma è un simbolo importante di autonomia e libertà. Muoversi in maniera indipendente:

  • favorisce l'accesso a opportunità lavorative, sociali e culturali, contribuendo a mantenere una vita attiva;
  • consente di decidere liberamente dove, quando e come spostarsi, senza dover dipendere da orari di mezzi pubblici o dall'aiuto di altri; 
  • facilita il mantenimento delle relazioni sociali, permettendo di incontrare amici, familiari e partecipare ad attività di gruppo.

 

Quali sono le difficoltà nella guida per chi ha il Parkinson?

Per una persona a cui è stata diagnosticata la malattia di Parkinson le difficoltà connesse a una guida sicura sono variamente combinate e possono essere di natura motoria, cognitiva o legate a fattori quali disturbi visivi, affaticamento ed effetti collaterali dei farmaci.

 

Le difficoltà motorie sono dovute:

  • alla rigidità e alla lentezza dei movimenti (bradicinesia), che rallentano la capacità di sterzare, frenare e accelerare rapidamente;
  • ai tremori e alle discinesie (movimenti scoordinati dei muscoli) che possono rendere difficile il controllo del volante e l’uso dei pedali;
  • all’alterazione dei riflessi che comporta un maggior tempo di reazione in caso di pericolo. 

 

Le problematiche cognitive quali i problemi di attenzione, di memoria e pianificazione possono interferire con la capacità di prendere decisioni rapide.

I disturbi visivi possono comportare la difficoltà nella percezione della profondità e della visione notturna e infine alcuni farmaci specifici per la malattia di Parkinson possono causare sonnolenza improvvisa, calo della pressione sanguigna o allucinazioni, compromettendo la sicurezza della guida.

 

Come affrontare le difficoltà e continuare a guidare in sicurezza?

Anche se è consigliabile evitare la guida in situazioni difficili, quali traffico intenso o di notte, la guida per questi soggetti è possibile facendo pause frequenti per evitare l’affaticamento e, se necessario, installando comandi manuali in presenza di difficoltà nell’uso dei pedali. Naturalmente è imperativo sottoporsi a una visita medica periodica per verificare l’idoneità alla guida.

 

Il Presidio Sanitario San Camillo, avvalendosi di un’equipe riabilitativa specializzata composta da medico fisiatra, neuropsicologo, terapista occupazionale, ha messo a punto un percorso di valutazione multifattoriale per verificare la presenza o meno di tutte le condizioni necessarie per una guida in sicurezza.

Giornata mondiale del Parkinson

2025-04-11
Giornata mondiale del Parkinson

L'11 aprile 2025 è la Giornata mondiale del Parkinson, un momento dedicato alla sensibilizzazione su una malattia neurodegenerativa che, secondo la Società Italiana di Neurologia, colpisce circa l'1% della popolazione sopra i 60 anni e fino al 4% degli individui oltre gli 85 anni. In Italia, si stima che il numero di persone affette dal Parkinson sia di circa 300.000 (dati dell’Osservatorio Malattie Rare Italiano).

 

Gli effetti del Parkinson sulla quotidianità

La malattia di Parkinson può compromettere le abilità motorie e cognitive necessarie per svolgere una normale vita quotidiana. Tra queste rientra sicuramente la possibilità di guidare in sicurezza, gesto per molti di noi scontato, ma che può diventare un grande ostacolo per un paziente affetto da Parkinson. Sintomi come tremori, rigidità muscolare e rallentamento dei movimenti possono ridurre i tempi di reazione, mentre eventuali disturbi cognitivi possono influenzare l'attenzione e la capacità decisionale.

 

I pazienti con Parkinson possono guidare?

Al Presidio Sanitario San Camillo di Torino siamo consapevoli delle sfide che il Parkinson presenta nella vita quotidiana, inclusa la guida. Per questo, offriamo un servizio dedicato di Valutazione e Riabilitazione per guidare in sicurezza, rivolto a persone con patologie neurologiche che desiderano mantenere o riprendere la guida in modo sicuro. Il nostro team multidisciplinare valuta le capacità residue del paziente e propone percorsi riabilitativi personalizzati, utilizzando tecnologie all'avanguardia e simulazioni di guida.

In occasione della giornata mondiale del Parkinson, ribadiamo il nostro impegno nel supportare i pazienti affetti da questa patologia, offrendo servizi mirati a migliorare la loro autonomia e qualità di vita.

 

Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo

2025-04-02
Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo

Il 2 aprile 2025 ricorre come ogni anno la Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo, un momento fondamentale per accendere i riflettori su una condizione che riguarda milioni di persone nel mondo. L’obiettivo è promuovere una maggiore comprensione dell’autismo, abbattere le barriere e favorire l’inclusione sociale, affinché bambini, ragazzi e adulti possano esprimere il loro potenziale in un ambiente che li accolga e li supporti.

Il Presidio Sanitario San Camillo Torino, da sempre in prima linea con iniziative e programmi dedicati alle persone autistiche e alle loro famiglie, il 2 aprile terrà presso la sua sede la presentazione del libro “100 giochi e attività abilitative per l’autismo”, scritto dal dottor Valerio Trione, collaboratore e membro dell’equipe del Servizio VEGA e pubblicato da Erickson.

Questo volume si pone l’obiettivo di segnalare numerose attività pratiche pensate per sviluppare le capacità sensomotorie, motorie, cognitive e numeriche delle persone autistiche da proporre in contesti sia individuali che di gruppo.
L’evento, rivolto a professionisti sanitari, insegnanti ed educatori avrà luogo dalle ore 17 alle ore 20 nella sala convegni del Presidio e, oltre alla presentazione del libro con l’autore, ci sarà un momento di condivisione pratica delle attività proposte nel manuale. La partecipazione è gratuita: il programma e la scheda di iscrizione si trovano cliccando qui.

 

Autismo: oltre i numeri, le persone

In Italia, si stima che un bambino su 77 tra i 7 e i 9 anni sia affetto da un disturbo dello spettro autistico, con una prevalenza maggiore nei maschi (dati Osservatorio Nazionale Autismo - Istituto Superiore di Sanità). Ma dietro ai numeri ci sono persone reali, con le loro unicità, difficoltà e talenti. L’autismo è una condizione che può influenzare la comunicazione, l’interazione sociale e il comportamento, ma con il giusto supporto, le persone autistiche possono raggiungere una qualità di vita elevata e contribuire attivamente alla società.

 

L'impegno del Presidio Sanitario San Camillo di Torino

Da anni, il Presidio Sanitario San Camillo è un punto di riferimento per il supporto alle persone autistiche e alle loro famiglie. Grazie a un’équipe multidisciplinare di specialisti, offre percorsi di diagnosi, terapia e accompagnamento per bambini e ragazzi a partire dai sei anni.

I servizi proposti includono:
• interventi psicoeducativi personalizzati;
attività di logopedia, psicomotricità e supporto neuropsichiatrico;
programmi di Parent Training per sostenere le famiglie e gli educatori;
sostegno psicologico e la psicoterapia per bambini e adolescentii;
formazione per insegnanti affinché possano adottare strategie inclusive nelle scuole.

Uno degli aspetti meno noti, ma fondamentale, riguarda l’elaborazione sensoriale: suoni, luci, contatti e stimoli ambientali possono essere percepiti in modo amplificato o attenuato, rendendo difficile la gestione degli spazi pubblici e delle relazioni quotidiane. Da qui nasce l’importanza di progettare contesti "autism-friendly", in grado di adattarsi alle esigenze di chi convive con questa condizione.

Proprio per questo è nata la stanza multisensoriale, un ambiente progettato per modulare gli stimoli in base alle necessità del singolo bambino, aiutandolo a rilassarsi e a sviluppare una maggiore consapevolezza corporea e ambientale.

 

Consapevolezza e inclusione: un impegno collettivo

Sensibilizzare la società sull’autismo significa abbattere i pregiudizi, creare opportunità e costruire una rete di supporto più efficace. La Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo non è solo un evento simbolico, ma un’occasione per fare passi concreti verso un futuro più inclusivo.

Il Presidio Sanitario San Camillo rinnova il suo impegno quotidiano in questa direzione, lavorando per garantire a ogni bambino con autismo il diritto di crescere, imparare e vivere in un mondo che riconosca e valorizzi la sua unicità.

 

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Giornata mondiale della salute

2025-04-07
Giornata mondiale della salute

 

Il 7 aprile 2025 ricorre la Giornata mondiale della salute, un’occasione che ogni anno ci invita a fermarci e riflettere su un tema fondamentale, che troppo spesso diamo per scontato: l’impegno quotidiano di decine di milioni dedicate al benessere degli altri. La salute globale, infatti, dipende dalla capacità di offrire attività di prevenzione, diagnosi e cura. Per questo servono ricerche, competenza e programmi di aggiornamento continuo.

 

Perché oggi è ancora importante parlare di salute nel mondo?

Nel mondo oltre 2 miliardi di persone non hanno accesso ai servizi sanitari essenziali (dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità). Un dato allarmante, che ci ricorda quanto il diritto alla salute non sia ancora una realtà per tutti. Al San Camillo siamo consapevoli di come la salute sia anche una responsabilità collettiva, e di come questo impegno quotidiano possa fare la differenza. Per farlo sceglie ogni giorno di passare anche attraverso la formazione degli operatori di ogni tipo.

 

Corsi di formazione avanzata per una sanità che mira all’eccellenza

Presso il Presidio, ogni giorno, si lavora non solo per curare, ma per formare chi cura. Da anni, infatti, il nostro centro è un punto di riferimento nella formazione avanzata per medici, fisioterapisti e professionisti sanitari che vogliono distinguersi per competenza e visione.

I nostri corsi, tenuti da docenti d’eccellenza provenienti da tutta Italia, si tengono in un’area didattica di oltre 400 mq, attrezzata con strumentazioni all’avanguardia e pensata per tutte le figure professionali che vogliono aggiungere valore alle loro competenze. Anche per la stagione 2025 il calendario è molto vasto: in maggio, per esempio, si terranno i corsi Trattamento del linfedema secondo EBM e linee guida e il PWR! Moves sulla riabilitazione per il Parkinson

I nostri corsi nascono dalla consapevolezza di voler proporre un programma altamente formativo, per i professionisti di domani che vogliono andare oltre la teoria e portare un cambiamento concreto nella propria pratica clinica, contribuendo a valorizzare la sanità del nostro territorio.

 

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Reabilitamente: riscoprire la memoria, mantenere l’autonomia

2025-03-26
Reabilitamente: riscoprire la memoria, mantenere l’autonomia

La memoria che vacilla, piccoli gesti quotidiani che diventano più faticosi, momenti di disorientamento che si ripetono: sono segnali da non trascurare, ma da accogliere con attenzione e consapevolezza.
Per questo, al Presidio San Camillo di Torino è nato Reabilitamente, un programma innovativo pensato per sostenere chi vive le prime difficoltà cognitive, offrendo strumenti efficaci per mantenere l’autonomia e la qualità della vita.

 

Un percorso pensato per la persona, con uno sguardo anche su chi la affianca

Reabilitamente è un progetto rivolto a persone con disturbi neurocognitivi lievi o che avvertono una crescente difficoltà nel compiere attività quotidiane.
Ma non è solo un percorso per il paziente: accanto a lui, vengono coinvolti anche i caregiver, figure fondamentali che troppo spesso si trovano ad affrontare da soli situazioni complesse.

 

L’approccio multidisciplinare che fa la differenza

Il progetto si fonda su un lavoro di équipe: medici, neuropsicologi, terapisti occupazionali, logopedisti, fisioterapisti, psicologi e infermieri collaborano per costruire un intervento personalizzato.
Il cuore del percorso è rappresentato da 10 incontri bisettimanali di tre ore ciascuno, in cui vengono proposte attività specifiche, sia per il recupero delle funzioni cognitive che per il miglioramento della qualità della vita.

L’obiettivo di Reabilitamente non è solo rallentare il declino cognitivo, ma anche:

  • Stimolare e mantenere attiva la memoria
  • Rinforzare le capacità funzionali
  • Favorire l’autonomia nelle azioni quotidiane
  • Ridurre ansia, apatia e disturbi del comportamento
  • Migliorare la mobilità e prevenire le cadute
  • Fornire strumenti di supporto ai caregiver

 

Un aiuto concreto

La forza del progetto risiede anche nella dimensione intima e accogliente dei piccoli gruppi, che favorisce la socializzazione e consente una maggiore attenzione al singolo.
Il sostegno ai familiari è parte integrante del percorso: momenti di confronto, consigli pratici, orientamento per affrontare le sfide del quotidiano.

Prendersi cura della propria memoria, del proprio benessere e delle relazioni che ci circondano è un passo importante. Se senti che questo percorso potrebbe essere utile per te o per una persona cara, puoi approfondire il progetto Reabilitamente e valutare insieme a noi se è la strada giusta da intraprendere.

 

Special Olympics Torino 2025: un messaggio di inclusione

2025-03-24
Special Olympics Torino 2025: un messaggio di inclusione

Torino ha accolto con entusiasmo i Giochi Mondiali Invernali Special Olympics 2025, un evento che celebra l’inclusione attraverso lo sport. Con il tema "La Forza della Gentilezza", la cerimonia di apertura ha dato il via a una settimana di competizioni e condivisione, esaltando il potere dello sport nel trasformare vite e abbattere barriere.

 

L’impegno del San Camillo nei percorsi abilitativi

Il San Camillo coglie l’occasione di questo importante evento per ribadire l’importanza del supporto alle persone autistiche e con disabilità intellettive. Attraverso programmi dedicati, il San Camillo favorisce lo sviluppo delle abilità motorie e relazionali, contribuendo a migliorare la qualità della vita di molte persone e sensibilizzando la comunità sull’importanza dell’accettazione e della partecipazione attiva.

 

Un evento con grande risonanza

L’evento torinese ha coinvolto oltre 1.500 atleti provenienti da 100 Paesi, con l’aiuto di 2.000 volontari e oltre 1.000 allenatori. Discipline come sci alpino, pattinaggio artistico e floorball permettono agli atleti di mettersi alla prova, dimostrando che lo sport non è solo competizione, ma anche crescita personale e comunitaria.

 

I percorsi di parent training per i genitori 

Attraverso il suo impegno quotidiano, il San Camillo continua a promuovere percorsi di inclusione, ricordando che il valore dell’integrazione va ben oltre l’evento sportivo. Per questa ragione promuove periodicamente corsi di parent training.

 

Il parent training per i genitori con figli nello spettro autistico rappresenta un programma educativo e di supporto che mira a fornire le competenze e le strategie necessarie per gestire efficacemente le sfide quotidiane legate all'autismo.  

Questo tipo di formazione è fondamentale perché aiuta a migliorare la comunicazione tra genitori e figli, ad aprire dei canali relazionali e a promuovere lo sviluppo delle abilità sociali e di autoregolazione del bambino. 

Le attività proposte all’interno dei percorsi di parent training includono: 

  1. sessioni informative su tematiche fondamentali come le tecniche di comunicazione, la comprensione dei bisogni sensoriali ed emotivi del bambino o bambina e del ragazzo o ragazza e le strategie di intervento comportamentale. 
  2. incontri con altri genitori che affrontano sfide simili, utilissimi per condividere esperienze e consigli, offrendo e ricevendo un decisivo supporto emotivo. 

L'utilità di queste attività risiede non solo nel fornire strumenti pratici ai genitori, ma anche nel rafforzare il loro benessere psicologico, aumentando così la loro capacità di offrire un ambiente di crescita positivo e stimolante per il proprio figlio. 

Come avviene la riabilitazione per stipsi e incontinenza fecale al San Camillo

2025-03-19
Come avviene la riabilitazione per stipsi e incontinenza fecale al San Camillo

Le linee guida internazionali indicano che il primo approccio per il trattamento dell’incontinenza fecale e della stipsi è la terapia riabilitativa del pavimento pelvico. Tuttavia, è fondamentale distinguere la causa del disturbo per definire il trattamento più adeguato.

Come si cura l’incontinenza fecale?

Il trattamento dell’incontinenza fecale dipende dalla causa scatenante. Le forme di origine neurologica sono più complesse da riabilitare, poiché vi è una compromissione del controllo nervoso dello sfintere anale esterno. In questi casi, si interviene principalmente su:

  • modifiche comportamentali: educazione alimentare e adeguamento dello stile di vita;
  • ausili assorbenti: soluzioni specifiche per migliorare la qualità della vita del paziente;
  • stimolazione del nervo tibiale posteriore: utile in alcuni casi di incontinenza fecale, comprese le forme neurologiche, per ottenere un miglior controllo sfinterico.

 

Come trattare la stipsi con la riabilitazione?

Anche per la stitichezza cronica è fondamentale un approccio riabilitativo mirato. Il primo passo è una valutazione approfondita del paziente per comprendere:

  • stile di vita e abitudini evacuative;
  • frequenza delle evacuazioni settimanali;
  • tipologia delle feci.

È importante distinguere tra stipsi funzionale e organica. Solo la stipsi funzionale può beneficiare della riabilitazione, mentre le forme organiche richiedono una valutazione medica specialistica.

L'obiettivo della terapia riabilitativa è correggere le disfunzioni del pavimento pelvico che ostacolano una corretta evacuazione, aiutando il paziente a ritrovare una funzione intestinale regolare.

 

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Come incide lo stress sui disturbi alimentari?

2025-03-17
Come incide lo stress sui disturbi alimentari?

Lo stress è una delle principali cause di alterazioni del comportamento alimentare. In alcuni casi, può portare allo sviluppo di disturbi dell’alimentazione incontrollata (bing eating disorder), caratterizzato da episodi ricorrenti di abbuffate senza controllo, spesso seguiti da senso di colpa e frustrazione. In questo modo i soggetti che soffrono di questo disturbo sono spinti a cercare sollievo temporaneo attraverso il cibo. Tuttavia, questi comportamenti compensativi non sono realmente efficaci e, nel lungo periodo, possono trasformarsi in vere e proprie problematiche alimentari.

Perché lo stress influenza l’alimentazione?

Quando siamo stressati, potremmo adottare comportamenti che ci danno un immediato senso di benessere, come il consumo eccessivo di cibo. Queste azioni compensative, però, non risolvono il problema e il loro effetto dura poco.

 

Quali sono i rischi di questo meccanismo?

Una volta terminato l’effetto rilassante del cibo, si tende a ripetere il comportamento per prolungare la sensazione di benessere. Così facendo, però, non si impara a gestire lo stress, ma si crea una dipendenza da azioni compensative che, nel tempo, possono portare a veri e propri disturbi alimentari.

Se pensi che lo stress stia influenzando la tua alimentazione, chiedere aiuto a uno specialista può essere il primo passo per migliorare il tuo benessere.

 

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La dedizione di Annamaria Barucca: 42 anni al servizio del San Camillo

2025-03-13
La dedizione di Annamaria Barucca: 42 anni al servizio del San Camillo

Dopo quarantadue anni di servizio, Annamaria Barucca ha concluso il suo contributo professionale al Presidio San Camillo di Torino. La sua storia non è solo un racconto di dedizione e professionalità, ma anche una testimonianza di quanto possa essere profonda la missione del prendersi cura.

 

Annamaria entra al San Camillo a soli diciannove anni, ma il suo legame con la struttura ha origini più lontane: suo zio era un sacerdote dell'Ordine dei Camilliani, e questo ha reso per lei il Presidio “una seconda casa sin dall’inizio” racconta Annamaria.

Il suo percorso inizia alla reception, ruolo fondamentale per il primo contatto con pazienti e familiari. Dopo nove anni, si sposta in altri ambiti: Ufficio Ricoveri, Ambulatorio, Farmacia, per poi tornare all'Ufficio Ricoveri e concludere la sua esperienza in Ambulatorio.

In oltre quattro decenni, Annamaria ha visto trasformare il San Camillo sotto molteplici aspetti, da quelli legati all’innovazione tecnologica, a quelli inerenti alla filosofia dell’assistenza del paziente. 

 

Questi e molti altri sono stati raccontati in un’intervista da cui emerge, senza filtro alcuno, una grande professionalità e passione per il suo lavoro.

Il San Camillo saluta Annamaria con gratitudine augurandole un meritato e sereno periodo di pensionamento, consapevole che la sua professionalità, il suo impegno e la sua umanità hanno lasciato un segno indelebile.

 

Buongiorno Annamaria e grazie per questa sua preziosa testimonianza. Le andrebbe di raccontarci gli esordi della sua carriera al San Camillo? Com’è stata accolta quando ha cominciato a lavorare al Presidio? È stato difficile inserirsi per una persona così giovane?

Nonostante avessi diciannove anni e nessuna esperienza, sono stata accolta benissimo fin da subito dai colleghi e da tutto l’ambiente lavorativo. Il mio carattere un po’ apprensivo non è stato un grande limite, e grazie a tutto lo staff non ho avuto difficoltà a inserirmi, sia sotto il profilo tecnico che sotto quello professionale.

 

Secondo lei cos’è cambiato nella visione dell’assistenza del malato dagli anni ’80 a oggi? Come ha fatto il Presidio a mantenere intatti i suoi valori?

Nei principi fondativi del Presidio c’è l'assistenza al malato, con l’impegno anche a trasmettere questa attenzione e sensibilità al personale dipendente.

 

Lei ha visto crescere il Presidio Sanitario e lo ha visto cambiare: che impatto ha avuto l’informatizzazione?

In quarantadue anni i cambiamenti sono stati davvero molti: nelle varie operatività d’ufficio, si è passati dall’uso di carta e penna alla quasi totale informatizzazione delle procedure. Questo ha portato a una maggior velocità operativa e a una semplificazione nella ricerca di informazioni.

 

Cosa rende il Presidio Sanitario San Camillo una struttura eccellente secondo lei?

Il Presidio è una struttura d’eccellenza sia sotto l’aspetto medico-sanitario, in quanto vi operano specialisti come medici, fisioterapisti e infermieri estremamente preparati, sia per le attrezzature innovative e mantenute sempre in perfetta efficienza.

Poi, secondo me, anche la splendida posizione della struttura, con la sua vista sul panorama delle montagne e l’ampio giardino curato, contribuiscono a renderla piacevole e accogliente non solo per i suoi pazienti, ma anche per il personale.

 

“Più cuore in quelle mani”. Che significato hanno queste parole di San Camillo per lei?

Per me questa frase rispecchia amore per il prossimo. Il Presidio è un luogo di cura in cui - utilizzando queste parole come guida - viene esaltata l’attenzione al malato in tutti i suoi aspetti, compresa una competenza colma di empatia.

Questa filosofia viene estesa a ogni angolo della struttura: tra i reparti di cura, nei rapporti con il personale impiegato, nei confronti dei pazienti e dei loro familiari, sia di quelli ricoverati, sia in situazioni di ricovero, sia nell’attività di riabilitazione verso pazienti esterni.

 

Da dove nasce il suo legame con la missione dei Camilliani?

Il mio legame con il San Camillo è radicato all’interno della mia famiglia. Mio zio era appartenente all’Ordine dei Camilliani e insieme ad altri suoi confratelli condividevano spesso con noi la loro missione per i luoghi di cura. Questa filosofia ha nutrito le mie aspirazioni fin dalla giovane età, portandomi poi a intraprendere questo lavoro con grande passione e dedizione. Per me il Presidio è sempre stato una seconda casa.

 

“Riabilitazione, Ricerca, Formazione”. Cosa significano queste 3 parole che guidano il lavoro del Presidio Sanitario San Camillo?

Questi tre principi, uniti alle sensibilità e alle attenzioni con cui il Presidio si occupa quotidianamente dei suoi pazienti e del personale, sono il motore grazie al quale la struttura rappresenta un punto di riferimento in ambito sanitario.

 

Per questa, e moltissime altre ragioni, auguro al Presidio di proseguire sulla strada che io ho avuto l’opportunità di condividere, fatta di valori e attenzione nei confronti di tutti, dai pazienti ai dipendenti.

 

Un giovane deve preoccuparsi se ha poca memoria?

2025-03-11
Un giovane deve preoccuparsi se ha poca memoria?

Molte patologie neurodegenerative e cerebrovascolari causano deficit cognitivi e la memoria è fra questi. Perciò anche i giovani dovrebbero preoccuparsi se insorgono problemi di memoria. Sottolineiamo che in particolare fra le più danneggiate in età giovanile c’è la memoria di lavoro, cioè quella capacità che ci permette di elaborare, mantenere a mente e rielaborare nuovamente le informazioni, soprattutto quelle nuove.

 

 

Quando contattare uno psicologo se si sospetta di avere poca memoria?

Pertanto anche per i giovani è consigliabile osservarsi ed eventualmente chiedere a parenti e amici di valutare se ci sono manifestazioni particolari riguardanti la loro memoria, per rilevare primi campanelli d'allarme. Potrebbe emergere la necessità di richiedere l'intervento di uno psicologo che compia un'attenta valutazione per individuare eventuali deficit o aiutare ad affrontare eventi particolarmente difficili che potrebbero essere causa di sovraccarico mentale.

Dott.ssa Giulia Barra, specialista in Neuropsicologia

 

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“Autismo, uno sguardo al futuro”: sabato 6 ottobre giornata di studi al Castello di Santa Severina (Crotone)

2018-10-01
“Autismo, uno sguardo al futuro”: sabato 6 ottobre giornata di studi al Castello di Santa Severina (Crotone)

“Autismo, uno sguardo al futuro”: è questo il titolo della giornata di studi che si terrà sabato 6 ottobre al Castello di Santa Severina (Crotone). Per la medicina attuale, non esiste una cura per l’autismo, ma sono fondamentali alcune metodiche comportamentali e l’impegno di tutti i soggetti della società civile a contatto con i soggetti colpiti dalla sindrome per rendere migliore la loro vita e quella dei loro familiari.

Nel convegno si parlerà di cosa è cambiato nel riconoscimento e nella diagnosi dell’autismo e della presa in carico condivisa tra servizi, famiglia e scuola. Tre saranno poi gli approfondimenti curati dal Presidio Sanitario San Camillo di Torino, che dal 2003 si occupa di autismo: ormai un centro di eccellenza che mette a disposizione le sue conoscenze e il suo know how anche al di fuori delle proprie strutture. “Il lavoro con i genitori: i nostri parent training” sarà il tema trattato dal dottor Federico Villare e dalla dottoressa Patrizia Gindri; “Strategia per l’inclusione e didattica applicata” avrà come relatori la dottoressa Arianna Porzi e la dottoressa Donatella Verrastro; infine “Gioco non solo per Gioco nella pratica clinica” sarà l’argomento della dottoressa Erika Belcastro e dal dottor Valerio Trione.

A questo proposito, ad aprile, il Presidio ha presentato proprio il manuale che dà anche il titolo all’approfondimento di sabato 6 ottobre: “Giochi non solo per gioco” è infatti la pubblicazione curata dal San Camillo nella quale sono descritte attività che aiutano a instaurare un contatto e una comunicazione con i bambini autistici, sviluppandone funzioni motorie e cognitive specifiche. È il frutto del lavoro di quindici anni portato avanti dall’équipe del Presidio. Un lavoro che ha sempre avuto al centro non solo il bambino o l’adolescente, ma la famiglia intera, nel solco di “Più cuore in quelle mani”, il motto identificativo della missione del San Camillo.

L’autismo è un disturbo del neurosviluppo che coinvolge principalmente tre aree: linguaggio e comunicazione, interazione sociale e interessi ristretti e stereotipati. L’ultimo rapporto Istat sull’integrazione degli alunni con disabilità nelle scuole primarie e secondarie di primo grado stima gli alunni con disabilità pari al 3,1% degli alunni (86.985 nella scuola primaria e 66.863 nella scuola secondaria di I grado). Di questi il 41,9% nella scuola primaria e il 49,8% nella secondaria di I grado hanno una disabilità intellettiva mentre il 26% e il 21,4% ha disturbi dello sviluppo e del linguaggio.

L'incontinenza urinaria, un problema nascosto: come la fisioterapia lo affronta al San Camillo

2019-04-23
L'incontinenza urinaria, un problema nascosto: come la fisioterapia lo affronta al San Camillo

L'incontinenza urinaria è un problema diffuso, che richiede un trattamento specifico sotto il profilo fisioterapico. Ne abbiamo parlato con Serena Balocco, referente del servizio di Rieducazione delle Disfunzioni del Pavimento Pelvico presso Fisioterapia al Presidio Sanitario San Camillo di Torino.

Che cosa si intende per incontinenza urinaria?
L’incontinenza urinaria è definita come qualsiasi perdita involontaria di urina in tempi e luoghi non appropriati.

Quali persone colpisce?
Questa condizione, che spesso è misconosciuta o nascosta, coinvolge invece un elevato numero di persone, giovani e anziani, uomini e donne. In Italia si stima che colpisca circa cinque milioni di cittadini, e che circa un terzo delle donne ne soffra, soprattutto dopo i parti o al sopraggiungere della menopausa.

Da che cosa è provocata?
Generalmente nelle donne l’incontinenza è causata da un indebolimento dell’uretra e delle strutture che la sostengono, configurando la condizione clinica dell’”incontinenza da sforzo”, che si manifesta soprattutto con la tosse, gli starnuti e in occasione di “sforzi” in genere. Un’altra forma di incontinenza è quella “da urgenza”, caratterizzata da urgenza minzionale e perdite di urina durante lo stimolo prima ancora di raggiungere la toilette. Essa è sostenuta da una disfunzione vescicale chiamata “iperattività vescicale”. Esistono anche le forme miste, caratterizzate dal coesistere delle due condizioni. Nel maschio, invece, la problematica dell’incontinenza, è legata in particolar modo agli interventi chirurgici di prostatectomia.

Con quali cure la si affronta?
Le persone che ne soffrono spesso non dispongono delle informazioni e degli strumenti atti a comprendere la patologia stessa. Nel momento in cui si presentano i primi sintomi, il paziente si dovrebbe rivolgere subito al proprio medico di famiglia che rappresenta il primo punto di riferimento a livello territoriale. Il medico di medicina generale, infatti, può indicare le analisi di screening necessarie ed eventualmente quali ausili utilizzare, procedere alla loro prescrizione, illustrare al paziente quali potrebbero essere le soluzioni terapeutiche per l’uomo e per la donna e indirizzare verso i centri specializzati di riabilitazione e di cura. La Regione Piemonte si trova in una posizione di assoluta avanguardia in Italia per l'attenzione che dedica al tema incontinenza, con l’istituzione, a partire dal 2006, di una rete di centri per l’incontinenza, denominata Rete Incontinenza Piemonte o RIP. RIP è articolata in centri di primo, secondo e terzo livello, diffusi su tutto il territorio regionale, in cui operano specialisti urologi, ginecologi e fisiatri, particolarmente esperti in patologie disfunzionali del pavimento pelvico e della vescica urinaria. La rete rappresenta una realtà al servizio dei cittadini, per garantire la presa in carico clinica, riabilitativa e chirurgica di pazienti affetti da incontinenza urinaria.

Qual è l’importanza della fisioterapia per questa patologia?
Le linee guida per la terapia dell’incontinenza urinaria ci dicono che nella prima fase è necessario iniziare una riabilitazione del pavimento pelvico, che non è invasiva, e potrebbe evitare interventi chirurgici successivi. La fisioterapia ha lo scopo di rinforzare la “muscolatura uretrale” e quella del pavimento pelvico, si avvale di personale specializzato e di strumentazione idonea al rinforzo di questi gruppi muscolari. È possibile anche utilizzare una terapia farmacologica, che viene prescritta dallo specialista.

Come si opera al San Camillo?
Il San Camillo di Torino è sede di un Centro specialistico di secondo livello, riconosciuto dalla Regione Piemonte, per la terapia conservativa dell’incontinenza urinaria, composto da due medici specialisti in fisiatria, un infermiere dedicato e un team di fisioterapisti esperti in riabilitazione del pavimento pelvico. Il nostro Centro, oltre a svolgere un’attività di tipo ambulatoriale per i pazienti che afferiscono al nostro ospedale, collabora con i reparti di degenza e il Day Hospital per garantire un supporto diagnostico-terapeutico per i casi di maggiore complessità, sostenuti da malattie del sistema nervoso centrale e periferico, malattia di Parkinson e Sclerosi Multipla, anch’esse causa di incontinenza urinaria.

Come si tratta l’incontinenza urinaria?

2025-03-03
Come si tratta l’incontinenza urinaria?

L’incontinenza urinaria è una condizione che colpisce sia uomini che donne e che può avere un impatto significativo sulla qualità della vita. Tuttavia, grazie ai progressi medici e ai percorsi di cura istituiti a livello regionale, oggi è possibile trattarla efficacemente. In particolare, in Piemonte e in altre regioni italiane, esistono Centri specializzati per la prevenzione, la diagnosi e la terapia dell'incontinenza urinaria, in grado di offrire soluzioni personalizzate a ogni paziente.

L’incontinenza urinaria è inevitabile con l’età?

No, non è vero che con la menopausa o l’invecchiamento si diventa incontinenti ineluttabilmente. Esistono terapie efficaci sia per l’uomo che per la donna, in grado di migliorare il controllo urinario e ridurre i sintomi. Il primo passo è sempre rivolgersi al medico di medicina generale, che ha il compito di riconoscere i sintomi e indirizzare il paziente ai centri specializzati per una gestione adeguata.

Quali sono le cure per l’incontinenza urinaria?

Le attuali linee guida indicano diverse soluzioni per il trattamento dell’incontinenza urinaria, che variano in base alla gravità della condizione.

  • Terapia riabilitativa del pavimento pelvico: rappresenta il primo approccio terapeutico, soprattutto per l’incontinenza urinaria da sforzo o da urgenza nella donna e nell’uomo. È una terapia non invasiva, che può offrire ottimi risultati senza pregiudicare eventuali trattamenti successivi.
  • Terapia farmacologica: in alcuni casi, l’uso di farmaci specifici può aiutare a controllare la funzionalità vescicale.
  • Chirurgia: per le forme più complesse, è possibile ricorrere a interventi chirurgici mirati sull’uretra o sulla vescica.
  • Infiltrazioni con tossina botulinica: nei casi di disfunzione vescicale, questa terapia aiuta a ridurre le contrazioni involontarie della vescica, migliorando il controllo urinario.
  • Neuromodulazione della vescica: trattamenti avanzati che prevedono la stimolazione dei nervi coinvolti nel controllo della minzione, disponibili nei centri ad alta specializzazione.

 

A chi rivolgersi per il trattamento dell’incontinenza urinaria?

Il percorso di cura inizia con il medico di famiglia, che individua i sintomi e indirizza il paziente al centro specializzato più adeguato. In Piemonte e in altre regioni italiane, sono stati istituiti Centri per la diagnosi e la cura dell’incontinenza urinaria, che offrono trattamenti personalizzati per ogni esigenza.

 

Il trattamento dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento

2025-03-07
Il trattamento dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento

I Disturbi Specifici dell’Apprendimento sono una condizione di origine biologica che interferisce con il normale apprendimento di letturascrittura e calcolo. Si dividono in:

  • dislessia, difficoltà a leggere correttamente e velocemente
  • disortografia, difficoltà a tradurre correttamente i suoni in simboli grafici
  • discalculia, difficoltà ad automatizzare i meccanismi del calcolo e dell’elaborazione dei numeri

I segnali predittivi per riconoscere un Disturbo Specifico di Apprendimento possono osservarsi già dalla scuola dell'infanzia. Ad esempio con un ritardo nel linguaggio, oppure una difficoltà di coordinazione motoria o di orientamento spazio- temporale.

Possono anche osservarsi nei primi anni della scuola primaria, ad esempio con difficoltà nell'organizzazione del lavoro o nel mantenimento della concentrazione. I bambini con DSA possono presentare altre difficoltà trasversali a carico delle funzioni esecutive, come ad esempio concentrazione e mantenimento dell’attenzione o memoria di lavoro.

 

L’interesse del nostro Presidio per la gestione dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento

Il percorso del nostro Presidio dedicato ai pazienti che soffrono di questi disturbi si sviluppa grazie all’intervento di un équipe multidisciplinare composta da medici specialisti, fisioterapisti, logopedisti, neuropsicologi e psicologi, terapisti occupazionali e personale infermieristico con l’obiettivo di assicurare un intervento riabilitativo integrato.

La dottoressa Virginia Lorenzi, logopedista all’interno del nostro Presidio, nel corso di un’intervista pubblicata su Vanity Fair, si esprime sul trattamento dedicato ai pazienti DSA: «Per far fronte ad un disturbo di apprendimento è possibile attuare misure di compenso a supporto delle abilità che risultano maggiormente deficitarie per valorizzare i punti di forza che ognuno possiede». 

Nella medesima intervista Laura Gullone, psicoterapeuta nella nostra struttura, si concentra sulla gestione della dislessia e aggiunge: «Sono proprio i meccanismi compensatori (…) ad essere invece fondamentali per ‘aggirare’ la dislessia: si tratta di mettere in atto, fin da bambini, le strategie più adatte a compensare le proprie difficoltà e valorizzare i propri punti di forza con l’obiettivo di raggiungere l’autonomia e far emergere il proprio potenziale».

Clicca qui per leggere l'intervista per intero