Giornata internazionale per la consapevolezza degli abusi sugli anziani

2024-06-15
Giornata internazionale per la consapevolezza degli abusi sugli anziani

 

Riconosciuto ufficialmente dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite più di dieci anni fa, il World Elder Abuse Awareness Day (WEAAD) si svolge ogni anno il 15 giugno per sensibilizzare sulle sofferenze delle persone più anziane oggetto di incuria o di comportamenti abusanti, che possono causare danni fisici, emotivi e sociali.

 

L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che nel mondo oltre il 15% delle persone anziane abbia subito qualche forma di abuso, con conseguenze sulla salute fisica e mentale delle vittime: ciò aumenta il rischio di malattie, depressione, e talvolta comporta la morte prematura a seguito di patologie trascurate.

 

L’isolamento sociale e la dipendenza economica possono rendere gli anziani più vulnerabili. La mancanza di consapevolezza e di sistemi di segnalazione efficaci, inoltre, rendono difficile contrastare questo problema, in particolare nei mesi estivi, quando si allenta l'assistenza familiare e sociale per gli anziani.

 

Le attività del Presidio Sanitario San Camillo in ambito geriatrico

Il Presidio è una struttura di eccellenza specializzata nella riabilitazione funzionale di pazienti che hanno avuto un ictus, sono affetti da osteoporosi, o devono convivere con malattie degenerative come la malattia di Parkinson con percorsi che favoriscono e potenziano i processi di recupero dell’autonomia complessiva del paziente, compatibilmente con le menomazioni presenti, attraverso interventi valutativi, diagnostici e terapeutici personalizzati, globali, multiprofessionali e integrati.

 

Impegnati da sempre perché in ogni momento dell’anno gli anziani siano protetti, assistiti e curati nel migliore dei modi operiamo di concerto con i servizi sociali nei casi in cui si renda necessaria un'assistenza esterna alla rete familiare. Tutto il personale è sensibilizzato e istruito per rispondere con grande attenzione alle esigenze particolari di chi ha limitazioni motorie, in seguito a traumi o a causa di malattie degenerative.

 

 

Rieducazione ortopedica e neuromotoria al Presidio Sanitario San Camillo

Presso la nostra struttura sono presenti diverse figure professionali che, lavorando in équipe, si occupano del percorso riabilitativo e di cura del paziente attraverso attività fisioterapiche concordate per il caso specifico del singolo paziente:

 

L'attività è rivolta al recupero di capacità funzionali motorie o neuromotorie ridotte o perdute per malattia o traumi: tale rieducazione è diretta a raggiungere, e in seguito a mantenere, i migliori livelli funzionali possibili in ambito fisico, sensoriale, intellettivo, psicologico e sociale.

Il trattamento è pianificato tenendo conto delle caratteristiche specifiche di ogni singolo paziente, integrando le tecniche fisioterapiche, con le raccomandazioni basate sull’evidenza, e le ultime e più aggiornate linee guida internazionali per patologia.

 

Il servizio di Logopedia e Foniatria del Presidio San Camillo 

I pazienti colpiti da cerebrolesioni acquisite che manifestano disturbi del linguaggio (afasia, disartria), della comunicazione e della deglutizione (disfagia) trovano nella nostra struttura logopedisti estremamente preparati nelle attività di valutazione e trattamento riabilitativo di queste patologie in età geriatrica.

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Convenzioni

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DICONO DI NOI - Leggi gli articoli che vedono il Presidio Sanitario San Camillo protagonista

 

Mi chiamo Alessandra Comazzi, sono giornalista, torinese, ho 67 anni e sono neuropatica. Mi occupavo di spettacoli, facevo il critico televisivo per un quotidiano, La Stampa. Adesso mi occupo soprattutto di tornare a camminare e di reimparare a usare le mani. Un bel salto anche emotivo. Perché c’è la fede, certo, ma poi ci sono la carità, e la speranza. Le tre virtù cardinali. E ho imparato che forse, in certi momenti difficili, proprio la speranza è la virtù più impervia.

Rosso 32. Era il mio codice identificativo al San Camillo, il presidio sanitario che a Torino è specializzato in riabilitazione. I reparti dell’ospedale hanno il nome dei colori, Verde, Giallo, Lilla, Azzurro e, appunto, Rosso. Il 32 era il numero del mio letto. Un modo, forse, per colorare la vita dei pazienti affetti da menomazioni e disabilità, molti dei quali con validi motivi per vedere la vita in nero fosco, al massimo grigio. Potrebbe sembrare un modo puerile per affrontare la sofferenza, ma i padri Camilliani sanno quello che fanno.

 

Leggi la testimonianza nell'articolo de L'Osservatore Romano

Alessandra Comazzi, giornalista piemontese, racconta in modo profondo e coinvolgente la sua malattia e l’esperienza fatta tra le mura del nostro Presidio.

Ecco qualche breve stralcio dell’articolo:

 

"Rosso 32. Era il mio codice identificativo al San Camillo, il presidio sanitario che a Torino è specializzato in riabilitazione. I reparti dell’ospedale hanno il nome dei colori, Verde, Giallo, Lilla, Azzurro e, appunto, Rosso. Il 32 era il numero del mio letto. Un modo, forse, per colorare la vita dei pazienti affetti da menomazioni e disabilità, molti dei quali con validi motivi per vedere la vita in nero fosco, al massimo grigio. Potrebbe sembrare un modo puerile per affrontare la sofferenza, ma i padri Camilliani sanno quello che fanno.”

 

Infine aggiunge un ringraziamento molto speciale:

"La mia è una semplice testimonianza, non ho competenze tecniche o scientifiche. In questo percorso che non è solo riabilitativo, ma è anche di fede e ringraziamento, vorrei restituire a tutte le donne e gli uomini che mi sono stati e mi sono vicini, qualcosa di quello che mi è stato donato. Il dono di medici, infermieri, operatori sociosanitari, fisioterapisti, terapisti occupazionali, logopedisti, psicologi, è stata una continua ricerca di senso, oltre che di professionalità”

 

Leggi l’articolo per intero su La Stampa

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