Diagnosi dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento

2023-03-21
Diagnosi dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento

La diagnosi di un disturbo specifico di apprendimento viene fatta non prima della fine del secondo anno della scuola primaria del bambino. Tale diagnosi viene rilasciata dal Neuropsichiatra infantile in seguito ad un percorso di valutazione logopedica degli apprendimenti e ad una valutazione del quoziente intellettivo, e dunque del livello integrativo, da parte dello psicologo.

Dott. Virginia Lorenzi
Logopedista

Quali sono le cause della perdita dell’equilibrio?

2023-03-16
Quali sono le cause della perdita dell’equilibrio?

Le cause della perdita dell'equilibrio sono molteplici, in quanto il sistema dell’ equilibrio è controllato sia da organi periferici come il labirinto o la muscolatura cervicale, sia da varie parti del sistema nervoso centrale

Pertanto distinguiamo patologie del labirinto come: la vertigine parossistica posizionale benigna, la sindrome di Meniere e la labirintite, che in realtà un termine impreciso che è più comunemente indicato come nefrite vestibolare.

Vi sono poi patologie della colonna cervicale, patologie del sistema nervoso centrale anche molto importanti come l'ictus, la sclerosi multipla, i tumori, morbo di Parkinson

E poi abbiamo le patologie dell'equilibrio dell'anziano, che sono solitamente associate ad una somma di più fattori

In realtà l'elenco sarebbe molto più lungo perché, data la complessità del sistema dell’equilibrio, il malfunzionamento della maggior parte degli apparati del corpo può teoricamente portare a disturbi dell'equilibrio.

 

Dottor Pietro Cerrato
Specialista in Medicina Fisica e Riabilitazione e in Geriatria 

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Che cosa sono i disturbi dell'equilibrio?

2023-03-14
Che cosa sono i disturbi dell'equilibrio?

I disturbi dell'equilibrio sono un insieme complesso e variegato di problematiche che va dalla sensazione di instabilità soggettiva, ad esempio nel cammino o nelle variazioni di postura, fino alla comparsa di vere e proprie vertigini rotatorie, o all'aumento del rischio di cadute, soprattutto persone anziane. 

A questi problemi si associano spesso altri sintomi, ad esempio sintomi di tipo neurovegetativo:

  • palpitazioni
  • sudorazione
  • nausea
  • ansia e stati depressivi

L'intensità di questi disturbi è molto variabile ed è sostanzialmente soggettiva, ma non raramente è di tale intensità da ostacolare l’esecuzione di banali attività di vita quotidiana, quali uscire di casa, fare le scale, andare a fare acquisti nei negozi o addirittura a volte anche leggere e guardare la televisione.

Dottor Pietro Cerrato
Specialista in Medicina Fisica e Riabilitazione e in Geriatria

 

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Come prevenire l’osteoporosi?

2023-03-09
Come prevenire l’osteoporosi?

Curare l'osteoporosi vuole dire evitare le fratture o prevenirle.

Cominciamo a elencare le tre regole o consigli fondamentali validi per tutti i pazienti di ogni età:

non fumare

• svolgere regolare attività fisica

• avere un buon introito di calcio con gli alimenti

Quando invece il rischio di frattura comincia a essere consistente, la densità ossea è molto ridotta e magari sono già comparse delle fratture, allora conviene l’utilizzo di farmaci.

Abbiamo molti farmaci di categorie diverse, straordinariamente efficaci: in alcune condizioni riducono il rischio di frattura anche del 90% e vanno utilizzati tenendo conto del rapporto rischio- beneficio.

Non possiamo dimenticare che ogni farmaco, anche quello meglio tollerato, comporta qualche piccolo rischio. Per questo è bene utilizzare i farmaci solo quando il rischio di frattura è così alto che il beneficio atteso dal farmaco supera largamente i rischi del farmaco.

La prevenzione delle cadute degli anziani

Un aspetto particolare, spesso trascurato, è quello della prevenzione delle cadute nell'anziano.

Le persone anziane cadono per le ragioni più varie, Uno su due di noi, dopo gli 80 anni, cade almeno una volta all'anno e le cadute sono una concausa importante di frattura: l'osso fragile si frattura in genere a seguito di una caduta.

Va bene rinforzare le ossa con i farmaci, ma altrettanto importante è cercare di ridurre il rischio di cadere con una serie di interventi:

esercizio fisico

• modifiche strutturali dell'ambiente di vita quotidiano

• adozione di cautele nelle attività quotidiane per ridurre il rischio di cadere

 

Dottor Marco Di Monaco,
Specialista in Medicina fisica e riabilitazione, specialista in Endocrinologia e Malattie del ricambio

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Quando fare la prima densitometria ossea?

2023-03-07
Quando fare la prima densitometria ossea?

Una domanda molto comune che viene fatta ai medici è: quando conviene fare la prima densitometria ossea?

Da linee guida nazionali e internazionali si consiglia, per i pazienti che non hanno fattori di rischio relativi alla fragilità scheletrica, di farla a 65 anni nel caso delle donne e 70 nel caso degli uomini.

Queste età si riducono se ci sono dei fattori di rischio, qualche esempio?

• se c'è la familiarità

• se c'è un peso corporeo particolarmente basso

• se c'è una malattia, causa di osteoporosi secondaria

• Se c'è un trattamento con farmaci che compromettono lo scheletro

In genere per le donne che hanno fattori di rischio si consiglia di anticipare la prima densitometria all’età della menopausa.

 

Dottor Marco Di Monaco
Specialista in Medicina fisica e riabilitazione, specialista in Endocrinologia e Malattie del ricambio

 

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Quali sono i sintomi dell'osteoporosi?

2023-02-09
Quali sono i sintomi dell'osteoporosi?

L'osteoporosi è una condizione senza sintomi

Un paziente, infatti può avere un quadro di compromissione grave dello scheletro e non avere nessun sintomo, né dolori ossei né dolori muscolari. 

Si può quindi dire che l'osteoporosi non è annunciata da una sintomatologia, che si manifesta quando compaiono le fratture. 

 

L'unica manifestazione clinica dell'osteoporosi sono le fratture

Un'attenzione particolare va posta al mal di schiena, dietro a un dolore alla schiena può esserci una frattura o più fratture delle vertebre e se non viene effettuata una radiografia della colonna, possono passare come non diagnosticate.

Quale esami ci aiuta a identificare l’osteoporosi?

 

Nelle persone che non hanno avuto avuto fratture, l’esame diagnostico cardine dell'osteoporosi resta la densitometria ossea

L’esame si conduce con una tecnica ormai consolidata: doppio raggio x o DXA (Dual-energy X-ray Absorptiometry) che consente di valutare l'integrità dello scheletro anche prima che compaiono le fratture. 

È importante dire che non c'è un’unica e stretta corrispondenza tra densità ossea e osteoporosi, perché sono molti i fattori che ci consentono di diagnosticare la fragilità scheletrica anche prima che compaiono le fratture:

  • malattie che sono causa di osteoporosi
  • la familiarità, un elemento di grande rilievo. 
  • farmaci che possono compromettere l'osso.

La valutazione della persona per la fragilità scheletrica prima delle fratture non può prescindere dalla densitometria, ma mette insieme quest’ultima e un insieme di elementi di rischio clinico: i fattori di rischio.

 

Dottor Marco Di Monaco
Specialista in Medicina fisica e riabilitazione, specialista in Endocrinologia e Malattie del ricambio

 

Vuoi sapere di più su questa patologia? Leggi anche: Che cos'è l'osteoporosi?

Obbligo ECM: proroghe sui trienni formativi passati e novità su quello in apertura

2023-03-01
Obbligo ECM: proroghe sui trienni formativi passati e novità su quello in apertura

Quotidiano.sanità, quotidiano online sull’informazione sanitaria, annuncia le ultime novità per tutti i professionisti sanitari sullo svolgimento dei trienni formativi passati (2020- 2022) e futuri (2023-2025)

La proroga per il recupero dei crediti ECM

Arriva una novità per quanto riguarda la l’obbligo formativo dei professionisti sanitari; Francesco Zaffini, Presidente della commissione Affari sociali e Sanità, ha firmato l’emendamento che consentirà di mettersi in regola con l’obbligo formativo del triennio 2020-2022 fino al 31 dicembre 2023.

Arriva dunque la conferma che al triennio verrà aggiunto un anno di proroga: fino al 2023 sarà possibile recuperare i crediti ECM non ancora conseguiti.

La proroga per il recupero dei crediti ECM, inoltre, si estende anche per i trienni degli anni precedenti (2014-16 e 2017-19) e interesserà tutti i professionisti sanitari che non abbiano raggiunto i crediti formativi necessari. In questi casi, la certificazione ECM verrà conseguita attraverso crediti compensativi definiti dalla Commissione Nazionale della formazione continua.

Il triennio formativo 2023-2025

La misura in questione, inoltre,  rassicura tutti i professionisti sanitari interessati al triennio 2023-2025, confermando l’inizio regolare del nuovo triennio dal 1 gennaio 2023.

Leggi l’articolo completo.

La formazione del San Camillo

La proposta formativa 2023 del San Camillo è stata scelta sulla base delle nostre specializzazioni, per offrire la possibilità di vivere un’esperienza di eccellenza. I docenti svolgeranno le lezioni all’interno della nostra Area Formazione, spazi dedicati sia alla teoria sia alla pratica con strumentazioni e tecnologie utili all’apprendimento.

Tutti i nostri corsi di formazione avanzata sono accreditati ECM.

Continua a seguirci per scoprire di più.

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Quali sono i sintomi dei disturbi specifici dell'apprendimento? Possono essere curati?

2023-02-23
Quali sono i sintomi dei disturbi specifici dell'apprendimento? Possono essere curati?

Quali sono i sintomi dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento.

I segnali predittivi per riconoscere un disturbo specifico di apprendimento possono osservarsi già dalla scuola dell'infanzia. Ad esempio con un ritardo nel linguaggio, oppure una difficoltà di coordinazione motoria o di orientamento spazio- temporale.

Possono anche osservarsi nei primi anni della scuola primaria, ad esempio con difficoltà nell'organizzazione del lavoro o nel mantenimento della concentrazione

I bambini con DSA possono presentare inoltre altre difficoltà trasversali a carico delle funzioni esecutive, come ad esempio concentrazione e mantenimento dell’attenzione o memoria di lavoro.

Con la crescita, quindi, con l'aumentare dell'età, il bambino tende a stabilizzare le sue difficoltà e quindi le difficoltà dell'apprendimento tendono a diminuire effettuando un potenziamento di logopedia. Ciò che rimane invece è l'affaticamento.

È possibile curare questi disturbi?

Non è possibile curare un disturbo specifico di apprendimento. È possibile però compensare il disturbo adottando le giuste strategie, i giusti strumenti per aiutare il bambino nelle sue difficoltà.

 

Dott. Virginia Lorenzi
Logopedista

 

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I Disturbi Specifici dell’Apprendimento

2023-02-21
I Disturbi Specifici dell’Apprendimento

I DSA o disturbi specifici di apprendimento sono dei disturbi di origine biologica che interferiscono con il normale apprendimento di lettura, scrittura e calcolo

I disturbi di apprendimento sono:

  • dislessia 
  • disortografia
  • disgrafia
  • discalculia

Come avviene il trattamento di questi disturbi?

Il trattamento dei disturbi specifici dell'apprendimento viene svolto dal logopedista ed è individualizzato a seconda di ogni singolo caso. Consiste in un percorso di potenziamento relativo alle abilità che risultano maggiormente deficitarie e nell'introduzione di strumenti compensativi e misure dispensative adatte al bambino.

 

Dott. Virginia Lorenzi
Logopedista

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18 febbraio, la Giornata Internazionale della sindrome di Asperger

2023-02-18
18 febbraio, la Giornata Internazionale della sindrome di Asperger

Che cos’è la Sindrome di Asperger?

 

Al giorno d'oggi riconosciamo soprattutto un disturbo di spettro autistico di primo, di secondo e di terzo livello, abbiamo quindi tre livelli di gravità.

Nel primo livello di gravità, quello più lieve, rientrano i casi definiti un tempo ragazzi Asperger o con sindrome di Asperger, ovvero ad alto funzionamento

Sono bambini spesso già verbalizzati, che hanno già delle buone competenze cognitive, ma hanno delle difficoltà sensoriali, della reciprocità, dell'interazione con gli altri. Hanno poi degli interessi di fissazione che sono difficili da orientare soprattutto quando ci si trova in un ambiente sociale allargato.

C’è, poi, un livello due, ovvero un livello intermedio di gravità e infine c’è un livello tre che è quello più intenso. Ad ogni grado ci sono poi delle sintomatologie associate che riguardano l'alimentazione, il sonno, la sensorialità, la reattività. 

Dunque è necessario dipingere un quadro il più possibile sfaccettato di tutta una serie di componenti di funzionamento che ci permettono dire se siamo all'interno di questo ambito diagnostico partendo ovviamente dalla medicina basata sull'evidenza e sulle linee guida che disponiamo a livello nazionale e quindi anche internazionale, quindi anche regionale.

Più l’età è precoce, più abbiamo una diagnosi che può variare nel tempo in base all’età evolutiva, considerata dagli zero fino ai 18 anni, che sono periodi in cui lo sviluppo del bambino cambia la conformazione cerebrale e le interazioni tra le aree cerebrali si modificano; ci sono quindi delle traiettorie evolutive che sono dettate dalle risorse interne del bambino stesso, dagli stimoli terapeutici che lui riceve, da quella che è la generalizzazione di certe strategie e dal lavoro che si fa insieme a livello abilitativo riabilitativo congiunto.

 

Dott. Giovanni Geninatti Neni
Neuoropsichiatra infantile 

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Il San Camillo e l’impegno con i disturbi dello spettro autistico

2023-02-16
Il San Camillo e l’impegno con i disturbi dello spettro autistico

Come è strutturato il servizio del San Camillo legato all’autismo?

Noi ci iscriviamo all'interno del Servizio Sanitario Nazionale con l'invio da parte delle referenti della Neuropsichiatria infantile. 

I ragazzi accedono al nostro servizio dopo l'età dei sei anni per una convenzione che si è definita a livello regionale, giungono soprattutto dall'area cittadina e dell'area limitrofe della città metropolitana di Torino, per la facilità nella comunicazione e a livello logistico.

Si fermano da noi per un intervento di una durata di un anno circa, dove abbiamo degli interventi individualizzati in piccoli gruppi, siamo uno dei pochi centri che offre un'attività di tipo cognitivo comportamentale, quindi abitativa, riabilitativa in piccoli gruppi, con un’équipe composta da:

  • logopedista
  • psicomotricità
  • educatori
  • neuropsichiatra infantile
  • varie figure tirocinanti che si avvicendano secondo la formazione universitaria 
  • teacher training, in collaborazione con la scuola e gli insegnanti 
  • parent training

Il percorso è su base cognitivo comportamentale, quindi a livello abilitativo riabilitativo, secondo le metodologie più accreditate a livello internazionale di cui i nostri operatori hanno fatto specifica formazione.

La Stanza Multisensoriale. Di cosa si tratta?

Negli spazi che noi abbiamo a disposizione all'interno del presidio ci sarà una stanza che è in corso di allestimento strettamente dedicata allo stimolo sensoriale.

Con i bambini sia a più alto funzionamento sia con quelli a più basso, proponiamo un ambiente di questo tipo dove, attraverso stimoli luminosi tarati per le esigenze individuali, li accompagniamo passo passo ad avvicinarsi verso questo tipo di stimoli, a farli più loro, a riuscire a gestirli in un modo più diretto e anche più responsabile.

Con l’obiettivo che questi stimoli non permangano come altamente disturbanti, ma che il cervello piano piano li renda più suoi e che quindi vada a ridurre nei comportamenti il problema.

Spesso ci occupiamo di bambini che non possono andare al ristorante per la confusione che c’è, che non possono stare in mensa, perché il rumore della mensa non è accettabile. Oppure, bambini che non accettano di essere toccati o che ricercano le manipolazioni di certe sostanze o di certi oggetti, l'alimentazione a livello tattile, a livello percettivo sensoriale è soltanto di un certo tipo di una certa modalità.

Lo scopo del lavoro con gli educatori in questo ambito è proprio quello di manipolare quel cervello che è modificabile e fare in modo che degli stimoli sensoriali possano lasciare delle tracce che possano essere qualcosa di più addomesticabile per la loro crescita.

 

Dott. Giovanni Geninatti Neni
Neuoropsichiatra infantile 

 

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I disturbi dello spettro autistico: di cosa si tratta?

2023-02-14
I disturbi dello spettro autistico: di cosa si tratta?

 

Che cos’è l’autismo?

Quando parliamo di autismo, ci sono vari sinonimi ma al giorno d'oggi intendiamo sindrome autistica, proprio per dare un'idea di uno spettro di una varietà e di rispetto dei vari individui e delle loro famiglie.

Nel tempo si sono avvicendati termini quali disturbo della alterazione globale dello sviluppo, disturbo generalizzato dello sviluppo, disturbo pervasivo dello sviluppo. Sono tutti sinonimi. 

Al giorno d'oggi intendiamo il disturbo dello spettro autistico come un disturbo generalizzato a una serie di funzioni evolutive del bambino a partire sin dall'età precoce.

Il termine e il suo contenuto etimologico (autos) fa riferimento a se stesso, quindi a una chiusura del soggetto nei confronti di quella che l'interazione e la quotidianità che lo circonda. 

La caratteristica principale è definita da una diade, ovverosia parliamo di comunicazione affettiva dove la realtà della socialità e quella della comunicazione sono state fuse insieme e associate a dei disturbi che sono dei comportamenti di carattere per l'appunto atipico: fissità per certi interessi, tendenza a ripetere determinati argomenti. 

Ciò si rapporta con le varie età di sviluppo e di crescita del bambino.

Quali sono i sintomi dell’autismo?

Alla nascita del bambino ci sono delle evidenti alterazioni neurologiche ma anzi, possiede una condizione di benessere a livello di comunicazione, di interazione, di sguardi, di gioco e di modalità di scambio con le persone che vi sono accanto, in primis i genitori e la famiglia allargata.

Pian piano però, nel primo anno di vita o nei primi 12/18 mesi,  questi elementi è come se andassero a decrescere.

Quindi certe funzioni che si stavano sviluppando si vanno riducendo, qualche esempio:

  • Gli albori di una comunicazione verbale che si va poi a ridurre. 
  • bambini che incominciano a indicare e perdono la capacità di indicare o non l'hanno mai acquisita. 
  • bambini che incominciano ad avere delle difficoltà di disturbo a livello sensoriale. Cominciano quindi a dimostrare fastidio per determinati suoni, per esempio tappandosi le orecchie. 
  • Non hanno un’interazione ordinaria con il genitore, la coppia genitoriale

A che età si può diagnosticare l’autismo? 

Una quindicina di anni fa le diagnosi di autismo incominciavano a essere definite quando un bambino aveva già intorno ai cinque o sei anni. Immaginiamo tutto il tempo intercorso dalla nascita a un'epoca di questo tipo. 

Presso i centri di neuropsichiatria territoriali nazionali che abbiano delle competenze formative adeguate, oggi riusciamo a fare diagnosi con una discreta consapevolezza da un'età  compresa tra i 18 e i 24 mesi.

Le linee guida ci dicono che è fondamentale che il bambino al contempo entri in un contesto sociale. Quindi abbiamo delle ipotesi diagnostiche che possono essere suffragate nel momento in cui il bambino entrando al nido o alla scuola materna, quindi intorno 18/ 24 mesi per il nido o intorno 36 mesi per la scuola materna.

 

Dott. Giovanni Geninatti Neni
Neuoropsichiatra infantile 

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XXXI GIORNATA MONDIALE DEL MALATO: assistenza e cura continui nei nostri percorsi di riabilitazione

2023-02-11
XXXI GIORNATA MONDIALE DEL MALATO: assistenza e cura continui nei nostri percorsi di riabilitazione

Oggi, 11 febbraio si celebra la XXXI Giornata Mondiale del Malato e Papa Francesco ha voluto ricordarci l’importanza che è necessario avere nei confronti del prossimo, in particolare per colore che soffrono:

La malattia fa parte della nostra esperienza umana. Ma essa può diventare disumana se è vissuta nell’isolamento e nell’abbandono, se non è accompagnata dalla cura e dalla compassione. Quando si cammina insieme, è normale che qualcuno si senta male, debba fermarsi per la stanchezza o per qualche incidente di percorso. È lì, in quei momenti, che si vede come stiamo camminando: se è veramente un camminare insieme, o se si sta sulla stessa strada ma ciascuno per conto proprio, badando ai propri interessi e lasciando che gli altri “si arrangino”. 

Nel nostro Presidio

Questa giornata, voluta da Giovanni Paolo II e giunta alla sua trentunesima edizione, oltre a porre l’attenzione sui sofferenti, vuole anche celebrare la vita e ricordare l’importanza dell’accesso alle cure per tutti.

Tutti i medici e professionisti sanitari appartenenti al Presidio San Camillo accolgono e svolgono durante le loro giornate la cura dei malati e dei sofferenti proprio con l’intento di camminare insieme” e di “essere sulla stessa strada”.

Il nostro Presidio prosegue infatti, sempre con sguardo rivolto al futuro l'impegno di fratellanza e assistenza, con l'erogazione di servizi di cura e riabilitazione ai nostri pazienti, abbracciando a pieno le parole del Santo Padre.

Il desiderio di continuare a mantenere un livello d’eccellenza continuo nella riabilitazione e nella cura di chi è sofferente, ci porta ad interessarci ad investire sulla ricerca e nella formazione continua del nostro personale.

Puoi leggere la lettera del Santo padre per intero alla pagina ufficiale 

Che cos'è l'osteoporosi?

2023-02-07
Che cos'è l'osteoporosi?

L'osteoporosi è un insieme di condizioni che rende le ossa fragili, ossa che normalmente hanno una certa resistenza diventano fragili e si fratturano. 

Questa è la manifestazione clinica dell’osteoporosi. Le ossa si fratturano spontaneamente o più comunemente a seguito di un trauma minimo, non efficiente ovvero che non sarebbe capace di fratturare un osso sano, ma capace di fratturare un osso osteoporotico.

Un esempio di questa condizione? 

L'esempio più classico è la caduta dalla stazione eretta in ambiente piano di un soggetto anziano cade e si frattura il femore.

 

Dottor Marco Di Monaco,
Specialista in Medicina fisica e riabilitazione, specialista in Endocrinologia e Malattie del ricambio

 

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Servizio Civile Universale 2023

2023-02-02
Servizio Civile Universale 2023

È stato emesso il bando relativo ai progetti del servizio civile in programma per il 2023.

Anche il nostro Presidio ha preso parte a questa splendida iniziativa con il progetto “Dal percorso di cura alla cura del percorso”. L’obiettivo del progetto è quello di donare sostegno al paziente non soltanto lavorando sulle cure mediche di cui ha bisogno, ma donandogli anche un sostegno psicologico. Un’idea della malattia, dunque, che prende in considerazione anche i fattori psicologici e sociali legati alla persona che è il paziente.

Scopri tutti i dettagli del progetto alla pagina dedicata: https://www.volontariatotorino.it/giovaniecittadini/dal-percorso-di-cura-alla-cura-del-percorso/

Perché scegliere il Servizio Civile? Tale opportunità rappresenta un’importante occasione di crescita professionale e personale. Che sia una prima esperienza lavorativa o meno, il servizio civile ti da la possibilità di entrare nel mondo del lavoro mettendoti a servizio della nostra comunità in diversi ambiti.

 

Ti interessa? Scopri sulla pagina dedicata le modalità per applicare e prendere servizio al San Camillo e affrettati, hai tempo fino al 10 Febbraio!

Quali patologie tratta e quanto dura una cura con agopuntura?

2023-02-02
Quali patologie tratta e quanto dura una cura con agopuntura?

Le patologie su cui ci si concentra con l’agopuntura sono moltissime, la dottoressa Destefanis ci aiuta ad identificarle.

Quali sono le patologie sui cui opera l’agopuntura?

Sono molte le patologie che possono essere trattate con l'agopuntura. Negli ultimi anni ci sono sempre più evidenze scientifiche riguardo all'efficacia di questo trattamento: proprio quest’anno sono state depositate delle linee guida a livello italiano per la cura della lombalgia cronica, il mal di schiena oppure la profilassi degli episodi di emicrania. 

Tra le patologie ritroviamo i dolori muscolo scheletrici, in particolare con grande efficacia nella cervicalgia, nella lombalgia, nei dolori artrosici e nell’epicondiliti . 

Possiamo trattare altre patologie croniche, come per esempio le cefalee, l'emicrania, le nevralgie del trigemino e patologie anche a livello ginecologico o di altro genere.

Quanto dura una cura di agopuntura?

La durata dei trattamenti può variare. Per tipi di patologie può bastare anche solo una seduta, per esempio nella cervicale acuta. Talvolta il paziente, dopo una seduta, riesce a risolvere suoi sintomi.

Mentre per patologie più complesse, come per esempio la fibromialgia, possono volerci molte sedute, essendo una patologia cronica che spesso il paziente ha da molti anni.

Cristina Destefanis

Medico specialista in Medicina Fisica e Riabilitativa

 

Che cos'è l'agopuntura? come funziona?

Che cos'è l'agopuntura? come funziona?

L’agopuntura è una tecnica che deriva dall’antica medicina cinese che, essendo una medicina olistica, si pone l’obiettivo di prendere in considerazione non il singolo sintomo ma la persona nel suo insieme. 

In Italia l'agopuntura può essere eseguita soltanto da medici che abbiano seguito uno specifico corso di perfezionamento di almeno tre anni.

Come funziona una seduta di agopuntura?

La seduta dura all'incirca una mezz’oretta, il medico immette dei sottili aghi sterili in diversi punti: 

  • a livello locale, dove c'è la sintomatologia dolorosa 
  • a livello adiacente
  • A livello distale, nelle braccia e nelle gambe, per esempio dei piedi

Non dobbiamo pensare alla seduta di agopuntura come a un momento doloroso ma anzi, spesso il paziente al termine della cura ha una sensazione di grande rilassamento.

Cristina Destefanis

Medico specialista in Medicina Fisica e Riabilitativa  

Bilancio sociale 2022: collaborazioni con enti e istituzioni.

Bilancio sociale 2022: collaborazioni con enti e istituzioni.

I poli d’eccellenza del Presidio Sanitario del San Camillo:

 

  • La Ricerca, grande attenzione e investimenti sulla ricerca scientifica.
  • La Riabilitazione erogazione di assistenza ospedaliera in regime di Ricovero Ordinario, di Day Hospital e in regime ambulatoriale 
  • La Formazione: la formazione professionale e didattica sia in ambito universitario che in altri contesti

 

L’ attenzione per questi tre ambiti di specializzazione ci hanno portato ad essere uno dei poli sanitari di più grande rilievo sul territorio, non soltanto per la specializzazione nelle prestazioni mediche ma anche per la creazione di collaborazioni con enti istituzionali e non.

Tale rete ha un ruolo importante sia per il Presidio sia per lo sviluppo del territorio di riferimento, per diffondere i nostri valori e la nostra cultura nelle persone coinvolte.

 

Le istituzioni e i nostri stakeholder di rilievo: la formazione

 

Il Presidio ha relazioni operative con tutte quelle realtà che si occupano di formazione e ricerca, a cominciare dall’Università degli studi di Torino e il Politecnico di Torino. Si interfaccia inoltre con le organizzazioni di volontariato e altri stakeholder del mondo sociale e religioso, proponendo progetti e collaborazioni per lo sviluppo del territorio e della società.

L’intento di questo genere di contratti è quello di creare una rete che porti valore sociale intorno al Presidio e possa rendere le nostre prestazioni mediche di un valore sempre maggiore, confermando la nostra posizione di assoluta eccellenza nel servizio sanitario.

Ma come vengono gestite le nostre collaborazioni?

Lasciamo la parola al Prof. Alessandro Massè, Presidente del Corso di Laurea in Fisioterapia: 

“Grazie a questo rapporto, tutti gli studenti laureati a Torino hanno svolto, all’interno del proprio percorso di studi, almeno un periodo di tirocinio al San Camillo potendo osservare e apprendere la riabilitazione rivolta in particolare ai pazienti con patologie ortopediche e neurologiche in fase sub acuta o cronica” .

In merito al periodo covid che ha fermato molte delle attività all’interno del circuito universitario, aggiunge: “Le condizioni pandemiche avevano infatti stravolto le normali modalità di lavoro e pertanto di svolgimento dei tirocini. Voglio ringraziare il Presidio per l’attenzione dimostrata (…) per aver facilitato l’inserimento in sicurezza degli studenti in fisioterapia nei contesti di reparto, palestra e ambulatori.”

Corsi di formazione avanzata: i prossimi appuntamenti

Corsi di formazione avanzata: i prossimi appuntamenti

La formazione sanitaria è in continua evoluzione, stare al passo è l’unico modo per fare un salto in avanti nel proprio percorso lavorativo. Una carriera che guarda avanti, sceglie la formazione d’eccellenza!

Grazie all’offerta formativa del San Camillo avrai la possibilità di specializzarti in precisi ambiti legati alla tua professione, arricchendo la tua professionalità e le tue conoscenze.

Scegliere la formazione avanzata del San Camillo vuol dire scegliere passione e professionalità allo stesso tempo: lezioni teoriche e pratiche guidate su casi reali, un’intera area dedicata di 400 mq con l’attrezzatura necessaria e infine la guida di professionisti del settore.

Giovani laureati o i professionisti del settore avranno la possibilità di scegliere il corso adatto alla propria carriera tra quelli proposti e  acquisire i crediti ECM.

EARLY BOOKING FINO AL 1 FEBBRAIO!

I prossimi tre corsi in programma stanno per cominciare, ma i posti sono limitati! 

Iscrivendosi entro il 1 febbraio avrai la possibilità di acquistare il corso ad un prezzo agevolato

Ecco i prossimi corsi in programma:

Neurodinamica: Valutazione e trattamento delle sindromi radicolari e neuropatie periferiche
10 -12 marzo 2023
Rivolto a fisioterapisti e medici
Costo del corso: offerta early Booking 250 euro fino al 01 febbraio, dopo 300 euro 

Alimentazione e integrazione alimentare nell'esercizio fisico
6 -7 marzo, 15 - 16 maggio 2023
Rivolto a medici, fisioterapisti, massofisioterapisti, scienze motorie, terapisti occupazionali e biologi.
Costo del corso: offerta early Booking 200 euro a modulo / 350 euro full fino al 01 febbraio 2023, dopo 225 euro a modulo e 400 euro full.

"IBITA livello base: Valutazione e trattamento dell’adulto con disturbi neurologici: concetto Bobath
15 -19 marzo; 12-16 aprile; 17-21 maggio 2023
Rivolto a fisioterapisti, terapisti occupazionali e medici
Costo del corso: offerta early Booking 1850 euro fino al 01 febbraio 2023, dopo 1950 euro

Scarica la scheda d’iscrizione del corso che più è adatto a te, compila la scheda e inviala a segreteria.formazione.torino@camilliani.net.

Per Informazioni chiama (dal lunedì al venerdì 9/16): 
Telefono: 0118199555 
Cellulare: 3346151681
Oppure scrivi a: 
segreteria.formazione.torino@camilliani.net

Corso di formazione avanzata. Neurodinamica: valutazione e trattamento delle sindromi radicolari e neuropatie periferiche.

Corso di formazione avanzata. Neurodinamica: valutazione e trattamento delle sindromi radicolari e neuropatie periferiche.

La Neurodinamica è l’insieme di tecniche che hanno la finalità di indurre una serie di movimenti nel tessuto nervoso. Impara le basi della materia e le sue tecniche specifiche, basate sui meccanismi adattivi che il nervo ha a sua disposizione per fare fronte allo stress al quale può essere sottoposto.

Obiettivi formativi

Il corso sulla Neurodinamica permette di definire le sindromi radicolari, distinguendole dalle radicolopatie e arrivando a sapere analizzare le situazioni cliniche miste. 

Grazie alla guida del docente, al termine del corso saprai svolgere una valutazione completa e il trattamento indicato.

Informazioni sul corso

Il corso è rivolto a fisioterapisti e medici, ed è accreditato ECM. Responsabile scientifico e docente Paolo Maffei, progettista del corso Marco Trucco.

Inscriviti entro al 1 febbraio per usufruire dell’early booking. 

Scarica la scheda di iscrizione, compila la scheda e inviala a segreteria.formazione.torino@camilliani.net
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
Costo del corso:
250 euro fino al 1 febbraio 2023, dopo 300 euro
Pagamento attraverso bonifico bancario intestato a:
Fondazione Opera San Camillo
BANCA INTESA SAN PAOLO
IBAN IT28R0306909606100000073035
Causale bonifico: inserire il nome del corsista e il titolo del corso 

La formazione avanzata del San Camillo

La nostra formazione comprende:

  • 20 anni di esperienza nella formazione accreditata ECM 

  • Parte pratica guidata su casi reali 

  • Comitato scientifico per la selezione dei corsi e dei docenti

Scopri tutti i corsi e iscriviti per tempo approfittando di uno sconto Early Booking, i posti sono limitati!

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