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Giornata Mondiale dell'Ictus
Il 29 ottobre ricorre la Giornata Mondiale dell’Ictus, iniziativa promossa dalla World Stroke Organization per diffondere la conoscenza dei segnali d’allarme e dell’importanza di un intervento tempestivo e per promuovere le attività di riabilitazione fondamentali per favorire il miglior recupero possibile.
L’ictus cerebrale, noto anche come stroke, rappresenta una delle principali cause di disabilità a livello globale: ogni anno oltre 12 milioni di persone ne sono colpite. Si tratta di un evento cerebrovascolare acuto che può avere conseguenze significative sulle funzioni motorie, cognitive e comunicative.
La prevenzione: un gesto quotidiano
Secondo la World Stroke Organization, fino al 90% degli ictus può essere evitato intervenendo sui fattori di rischio modificabili. Piccoli cambiamenti nello stile di vita possono fare una grande differenza:
- monitorare regolarmente la pressione
- controllare colesterolo e glicemia
- smettere di fumare
- mantenersi fisicamente attivi
- adottare una dieta equilibrata
- ridurre il consumo di alcol
- trattare tempestivamente la fibrillazione atriale
La prevenzione è un investimento sul proprio futuro di salute.
Riabilitazione post-ictus: un percorso personalizzato
Quando l’ictus si verifica, la riabilitazione gioca un ruolo decisivo nel recupero delle funzioni e dell’autonomia. Il Presidio Sanitario San Camillo, ospedale specializzato in Recupero e Rieducazione Funzionale (RRF), offre programmi riabilitativi strutturati che coinvolgono un approccio multidisciplinare.
L’obiettivo è guidare il paziente in un percorso completo, dalla gestione delle conseguenze motorie e cognitive fino al recupero delle attività della vita quotidiana; la presa in carico avviene tramite la Proposta di Percorso Riabilitativo Individuale (PPRI), definita dal Team Ictus e coordinata da medici fisiatri, neurologi e geriatri. Le figure professionali coinvolte includono:
- medici fisiatri
- medici neurologici
- fisioterapisti
- terapisti occupazionali
- logopedisti
- neuropsicologi
- psicologi
- infermieri specializzati
Riabilitazione post-ictus
Dopo un ictus, tornare alle attività che definiscono la qualità della vita, come muoversi, uscire, comunicare, lavorare, richiede spesso un percorso riabilitativo mirato.
Presso il Presidio Sanitario San Camillo, i professionisti delle unità di fisiatria, neuroriabilitazione e neuropsicologia sono impegnati nell’accompagnare i pazienti nel recupero delle funzioni necessarie per una vita attiva e sicura.
Per molte persone, il ritorno alla guida rappresenta un obiettivo fondamentale di indipendenza. Per questo tra i servizi disponibili, è presente anche un percorso di valutazione e recupero delle abilità di guida, basato su strumenti tecnologici avanzati come il simulatore di guida e su un approccio multidisciplinare.
Il percorso Guida Sicura permette, infatti, di valutare e, se necessario, riabilitare le capacità cognitive e motorie necessarie a una guida responsabile. Ciò consente di verificare, quando possibile, il ritorno a una guida responsabile e adeguata alle condizioni individuali.
Il Presidio dispone in struttura di un simulatore di guida avanzato, che consente di:
- riprodurre situazioni di traffico reale
- valutare attenzione e tempi di reazione
- lavorare sulla gestione degli imprevisti in totale sicurezza
Il Servizio di Neuropsicologia svolge training quotidiani di potenziamento delle funzioni cognitive coinvolte nella guida.
I Terapisti Occupazionali possono inoltre accompagnare il paziente nella prova su auto reale con adattamenti, per un ritorno alla guida concreto e sicuro.
Un percorso che guarda alla persona
Riabilitare significa ricostruire autonomia, dignità e partecipazione alla vita quotidiana.
Il recupero dopo un ictus non è mai solo fisico: coinvolge emozioni, relazioni, identità e futuro.
Con un approccio personalizzato e multidisciplinare, è possibile accompagnare la persona non solo a recuperare, ma a ritrovare la propria vita, passo dopo passo.
Giornata mondiale dell’ictus
L'ictus, noto anche come stroke, è estremamente diffuso a livello globale, rappresenta la principale causa di disabilità legata a patologie nel mondo con oltre 12 milioni di persone colpite ogni anno. Si tratta di un evento cerebrovascolare acuto causato dall'improvvisa ostruzione da parte di un trombo o di un embolo (ictus ischemico) oppure dalla rottura (ictus emorragico) di un vaso sanguigno che irrora l’encefalo. Il 29 ottobre è la Giornata mondiale dell'ictus, promossa dalla World Stroke Organization: un'occasione dedicata alla promozione di iniziative informative e di sensibilizzazione su questa grave problematica.
L’importanza della riabilitazione post ictus
Con numeri così rilevanti, però, non ci si può limitare alla prevenzione: è fondamentale occuparsi di come affrontare in modo completo ed efficace gli esiti da ictus. Il Presidio Sanitario San Camillo, nella funzione di ospedale specializzato in Recupero e Rieducazione Funzionale (RRF), fornisce attività di riabilitazione intensiva con la finalità di favorire e potenziare i processi di recupero dell’autonomia complessiva del paziente, compatibilmente con le menomazioni presenti, attraverso interventi valutativi, diagnostici e terapeutici multispecialistici integrati.
La Proposta di Percorso Riabilitativo Individuale
La presa in carico parte con una Proposta di Percorso Riabilitativo Individuale (PPRI) che attraverso il lavoro congiunto del Team Ictus permette un approccio a 360 gradi. Queste le professionalità coinvolte, coordinate da medici fisiatri, neurologi e geriatri:
- fisioterapisti
- terapisti occupazionali
- logopedisti
- neuropsicologi
- infermieri specializzati
Riabilitazione ictus nei diversi setting
Da anni il Presidio è riconosciuto come centro di eccellenza nel trattamento degli effetti dell’ictus. Le attività per questi pazienti avvengono in regime di ricovero ordinario, day hospital, ambulatoriali. Offriamo l’attività di riabilitazione anche direttamente presso il domicilio del paziente o nel luogo dove effettua la convalescenza.
Queste le tipologie di pazienti destinatari del servizio:
- pazienti che desiderano eseguire al domicilio trattamenti riabilitativi specifici, o necessitano di adeguare il proprio ambiente domestico per raggiungere in sicurezza la massima autonomia possibile nelle attività della vita quotidiana
- pazienti che richiedono trattamenti di recupero o mantenimento di abilità motorie e cognitive
Tornare a guidare dopo l’ictus
L’Equipe composta da un medico fisiatra, dal Servizio di Terapia Occupazionale in collaborazione con il Servizio di Neuropsicologia, offre un percorso chiamato Guida Sicura, che permette ai nostri pazienti di tornare a una guida sicura e responsabile. I nostri pazienti sono accompagnati con un counseling informativo e una valutazione multidisciplinare; successivamente vengono accompagnati al Centro di Mobilità Stellantis, dove è possibile fare una valutazione delle abilità motorie e cognitive residue su specifici simulatori ed effettuare una prova su auto anche adattate con un istruttore di guida. È previsto, se necessario, un iter riabilitativo e, infine, il paziente viene indirizzato a prenotare una visita presso la Commissione Medica che effettuerà una volta al di fuori della struttura.
Giornata Mondiale dell’Osteoporosi
Il 20 ottobre di ogni anno ricorre la Giornata Mondiale dell’Osteoporosi. Questa iniziativa, promossa dalla International Osteoporosis Foundation (IOF), e in Italia dalla Fondazione Italiana Ricerca sulle Malattie dell’Osso (FIRMO), è l'occasione globale per accendere i riflettori sulla salute delle ossa, la prevenzione, la diagnosi e il trattamento dell’osteoporosi.
Il nostro impegno, però, dura tutto l’anno: quotidianamente ci dedichiamo quotidianamente a offrire l’eccellenza nel trattamento dell'osteoporosi e delle patologie legate al metabolismo osseo, fornendo cure all’avanguardia.
L'osteoporosi è una malattia sistemica caratterizzata da una bassa densità minerale ossea e dal deterioramento della microarchitettura del tessuto osseo. Questo porta a una maggiore fragilità e, di conseguenza, a un aumentato rischio di fratture, anche a seguito di traumi lievi. L'osteoporosi rappresenta un problema di salute pubblica di grande rilievo, specialmente con l'aumento dell'aspettativa di vita.
Identificare il rischio osteoporosi
La diagnosi precoce è il pilastro per rallentare la progressione dell'osteoporosi e prevenire le fratture. A tal fine, mettiamo a disposizione l’osteodensitometria. Questo esame, veloce e indolore, misura la densità minerale ossea (BMD), rappresentando l’indagine diagnostica più comune e affidabile.
La prevenzione parte da te
La prevenzione dell'osteoporosi è un impegno che dura tutta la vita e che si basa sull'adozione di abitudini sane.
- Avere una dieta equilibrata: un'alimentazione ricca di calcio, proteine, vitamina D e altri nutrienti è fondamentale.
- Fare esercizio fisico: il movimento rende le ossa più forti, proprio come i muscoli. Si raccomandano in generale da 30 a 40 minuti di esercizio per tre o quattro volte alla settimana, includendo attività che prevedano carico e resistenza per costruire e mantenere la massa ossea.
- Evitare abitudini dannose: il fumo e l'eccessivo consumo di alcol sono noti fattori di rischio per l'osteoporosi. È inoltre importante mantenere un peso corporeo corretto.
- Riconoscere e gestire i rischi: è cruciale essere consapevoli dei potenziali fattori di rischio personali (come l'età, la familiarità, l'uso di specifici farmaci) e parlare con il proprio medico per un eventuale controllo del rischio e l'adozione di un piano di trattamento.
Queste azioni quotidiane sono il primo e fondamentale passo per costruire e mantenere un forte scheletro per il futuro.
San Camillo Torino presenta il simulatore del servizio Guida Sicura
Il Presidio Sanitario San Camillo di Torino ha lanciato da tempo il servizio Guida Sicura, pensato per supportare le persone che desiderano tornare al volante o verificare le proprie capacità di guida in seguito a particolari condizioni mediche o per l’età avanzata.
Grazie al generoso contributo della Fondazione Specchio dei tempi e della Fondazione Venesio, è stato acquistato un simulatore di guida immersivo che consente agli utenti di vivere situazioni di traffico reale in totale sicurezza: il team dedicato è in grado di fornire assistenza diretta durante l’utilizzo di questa Fiat 500 completamente modificata.
L’evoluzione del progetto è stata presentata mercoledì 1 ottobre nella sede di Strada Santa Margherita 136. I posti disponibili per l’evento erano stati esauriti in poco tempo, a conferma del grande interesse verso questo nuovo servizio, ma è stato possibile seguire la presentazione anche in diretta sulla pagina Facebook del Presidio. È inoltre già possibile prenotarsi per il prossimo appuntamento.
Un servizio innovativo per la sicurezza alla guida
Il nuovo servizio si rivolge a persone che affrontano sfide connesse a:
- malattie neurologiche, come malattia di Parkinson, ictus, sclerosi multipla e neuropatia periferica
- patologie neurodegenerative e cognitive
- fattori legati all’età, come calo della vista o rallentamento dei riflessi
L’obiettivo del percorso è di garantire una guida sicura e responsabile, attraverso la valutazione dell’équipe multidisciplinare del San Camillo, seguita, se necessario, da un iter riabilitativo.
Il servizio comprende:
- una valutazione cognitiva dettagliata con l’utilizzo del sistema “Vienna Test”
- counseling sulle abilità motorie e visita multidisciplinare
Prenotati per il prossimo evento Guida Sicura
La presentazione del simulatore ha registrato un’adesione altissima. Visto il successo dell’iniziativa, il San Camillo sta organizzando un nuovo evento di presentazione del servizio Guida Sicura. Chi desidera partecipare può pre-iscriversi cliccando qui.
Articolo Shop in the city
Articolo Magazine Automobile Club Italia
Articolo online La Stampa
Articolo cartaceo La Stampa
Articolo Repubblica Salute
Il Presidio Sanitario San Camillo si è dotato di una nuova Carta dei Servizi per i suoi pazienti
Abbiamo dato una nuova veste grafica alla nostra Carta dei Servizi che racconta tutto il nostro impegno quotidiano nella cura dei malati sulle orme dell'insegnamento di San Camillo De Lellis.
All'interno di questo documento consultabile e scaricabile in questa pagina, si trovano tutte le informazioni per accedere ai percorsi di diagnosi, riabilitazione e cura del Presidio Sanitario San Camillo di Torino, una struttura ospedaliera di 120 posti letto, tra ricovero ordinario e Day Hospital, che ospita un poliambulatorio per le specialità di Recupero e Rieducazione funzionale, un servizio di Diagnostica per immagini e un importante polo per la Ricerca Universitaria e i Corsi di Formazione Avanzata con accreditamento ECM.
La Carta dei Servizi racconta i principi che guidano i percorsi di Riabilitazione e Cura, oltre che le missioni camilliane per i malati in Italia e nel mondo. Da sempre cerchiamo infatti di conciliare i principi ispiratori dell’Ordine camilliano, ossia lo spirito di servizio ai malati e ai bisognosi, con principi di efficienza ed efficacia. Per il bene dei nostri pazienti.
Ricovero e soggiorno
Il Presidio garantisce il ricovero ordinario per le patologie che richiedono cure riabilitative che non possono essere effettuate in ambulatorio o a domicilio. Il ricovero prevede visite mediche, assistenza infermieristica e riabilitativa e ogni atto e procedura diagnostica, terapeutica e riabilitativa necessaria per risolvere i problemi di salute del degente.
L’attesa dipende dalla disponibilità di posti letto e dall’eventuale condizione di priorità del trattamento riabilitativo. Al momento del ricovero in ospedale, che avviene ogni giorno feriale a esclusione del sabato, è necessario presentarsi presso l’Ufficio ricoveri per effettuare la registrazione.
Una volta completate le pratiche amministrative di registrazione, l’ospite sarà accolto dal personale incaricato (coordinatore, infermiere, operatore socio-sanitario), dotati di cartellino di riconoscimento, e accompagnato nel reparto di destinazione; ogni reparto è identificato da un colore: rosso, azzurro, lilla, giallo o verde.
La dimissione avviene di norma entro le ore 10.30 nei giorni feriali. La data viene comunicata al paziente (o ai suoi familiari, secondo disposizioni dell’interessato) dal medico di reparto con anticipo sufficiente a consentire di organizzare al meglio il rientro al domicilio. All’interno del Presidio Sanitario San Camillo sono a disposizione diversi servizi per rendere il soggiorno più apprezzabile: telefono, wi-fi, giornali e riviste, punto ristoro, parrucchiere, lavanderia.
Servizio ambulatoriale
Il Presidio San Camillo offre un servizio ambulatoriale che comprende visite mediche, prestazioni specialistiche di riabilitazione o di diagnostica. Per informazioni è disponibile un indirizzo e-mail: urp.torino@camilliani.net
Come la tecnica EMDR aiuta nei traumi psicologici
All’interno del nostro Servizio di Psicologia offriamo diversi approcci terapeutici per il benessere mentale. L’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) è una psicoterapia utilizzata come approccio breve e mirato al trattamento dei ricordi traumatici.
Che cosa accade quando un trauma non viene elaborato?
Quando un evento traumatico non viene correttamente elaborato dal cervello, rimane bloccato come se fosse ancora in corso, invece che appartenere al passato. Questo mantiene un’attivazione errata del sistema di allerta e può provocare:
- flashback angoscianti
- pensieri intrusivi
- alterazioni del sonno
- sintomi depressivi
In che modo funziona l’EMDR?
L’EMDR favorisce l’elaborazione dell’evento traumatico attraverso il confronto con il ricordo, le sensazioni e i pensieri ad esso collegati. Questo processo avviene grazie a una procedura specifica che utilizza i movimenti oculari come facilitatore dell’elaborazione del ricordo traumatico.
Quante sedute servono perché il metodo EMDR sia efficace?
Il trattamento viene svolto seguendo un protocollo ben definito e porta, in media, alla risoluzione della sintomatologia post-traumatica in quattro-otto sedute.
L’EMDR è utile solo per affrontare i traumi?
Sebbene nasca per affrontare i disturbi da stress post-traumatico, questa tecnica si è dimostrata efficace anche nel trattamento di altri disturbi psicologici, tra cui:
- disturbi depressivi
- disturbi d’ansia
- attacchi di panico
- disturbo ossessivo compulsivo
Giornata Mondiale per la Sicurezza del Paziente 2025
Il 17 settembre 2025 si celebra la Giornata Mondiale della Sicurezza del Paziente, promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità con l’obiettivo di sensibilizzare e informare sull’importanza della sicurezza delle cure e della tutela della persona assistita.
Queste comprendono una serie di buona pratiche fondamentali, come la garanzia di ambienti sanitari sicuri e igienicamente controllati, la personalizzazione delle cure in base all’età, al peso, allo sviluppo, alle condizioni mediche e al contesto socio-culturale, e la prevenzione degli errori più comuni, come diagnosi errate, prescrizioni inappropriate, apparecchiature non adeguate o infezioni contratte durante le cure.
Il Presidio San Camillo, in linea con la missione camilliana, basata sulla cura e l’attenzione del paziente, mette al primo posto la sicurezza del paziente. Per raggiungere questo obiettivo, vengono adottate atte a contenere e azzerare gli errori e tecnologie all’avanguardia. Queste, insieme a un processo multidisciplinare integrato ma anche personalizzati e mirati alle esigenze specifiche di ciascun paziente.
Come affrontiamo l’incontinenza urinaria al Presidio Sanitario San Camillo di Torino
Un centro di secondo livello specializzato
Presso il Presidio Sanitario San Camillo di Torino è attivo un centro di secondo livello dedicato alla prevenzione, diagnosi e cura dell’incontinenza urinaria. Offriamo trattamenti riabilitativi altamente specifici e qualificati, grazie al supporto del nostro personale specializzato.
Il percorso di accesso
Il paziente può accedere al centro tramite impegnativa del medico di base, che rappresenta il primo riferimento all’interno del percorso di cura. Dopo l’invio, viene preso in carico attraverso una visita fisiatrica condotta insieme a un nostro infermiere con competenze specifiche nelle disfunzioni del pavimento pelvico. In questa fase viene effettuata una valutazione completa, da cui può emergere l’indicazione a un programma riabilitativo.
La riabilitazione del pavimento pelvico
Il percorso riabilitativo è seguito dai nostri fisioterapisti esperti nell’educazione funzionale del pavimento pelvico. Ogni programma viene personalizzato in base alla condizione clinica e alle necessità individuali, e può includere:
- apprendimento degli esercizi del pavimento pelvico;
- indicazioni comportamentali e suggerimenti per corretti stili di vita;
- terapia manuale eseguita dal fisioterapista;
- utilizzo di apparecchiature specifiche, come il biofeedback, che traduce il segnale muscolare in uno visivo, permettendo al paziente di monitorare l’efficacia della contrazione.
Le terapie complementari
In aggiunta al percorso riabilitativo, possono essere proposte terapie di elettrostimolazione, mirate a rinforzare la muscolatura e lo sfintere uretrale. Tutti i trattamenti vengono svolti presso il nostro Ambulatorio di Fisioterapia, in regime ambulatoriale, per garantire un approccio progressivo e strutturato.
Giornata Mondiale della Fisioterapia - 8 settembre 2025
L’8 settembre 2025 si celebra la Giornata Mondiale della Fisioterapia. L’appuntamento annuale, promosso da World Physiotherapy, nasce per sensibilizzare sul ruolo cruciale dei fisioterapisti nel mantenimento della salute e del benessere.
Il tema di quest’anno è Healthy Ageing. È un’occasione per riflettere sull’importanza della fisioterapia e dell’attività fisica per favorire un invecchiamento in buona salute, con un focus particolare sulla prevenzione della fragilità ossea e delle cadute.
In questo contesto, i fisioterapisti si occupano di guidare i pazienti negli esercizi personalizzati che migliorano forza, equilibrio, coordinazione e flessibilità, elementi fondamentali per mantenere l’autonomia e l’indipendenza nella terza età.
La Giornata Mondiale della Fisioterapia 2025 è un'opportunità per riconoscere il lavoro instancabile dei professionisti che, con la loro competenza e dedizione, aiutano le persone a recuperare la funzionalità, a gestire il dolore e a migliorare la propria qualità di vita, in ogni fase dell’esistenza.
Il Servizio di Fisioterapia del Presidio San Camillo
Il nostro Servizio di Fisioterapia è un punto di riferimento per la riabilitazione motoria e neuromotoria, rivolto sia a pazienti ricoverati o che fruiscono delle prestazioni in regime ambulatoriale o privato.
Nella nostra struttura lavorano équipe di professionisti della riabilitazione dedicate al trattamento di:
- post ictus;
- post intervento protesi anca e ginocchio;
- esiti di frattura al femore;
- politraumi;
- CRPS (distrofia simpatica riflessa);
- malattia di Parkinson;
- sclerosi multipla;
- disturbi dell’equilibrio;
- incontinenza;
- linfedemi.
I fisioterapisti del nostro Presidio si avvalgono di strumenti di ultima generazione e sono aggiornati nelle tecniche di trattamento delle condizioni motorie e neurologiche.
Tra le metodologie applicate ricordiamo:
- pilates clinico;
- PWR Moves!;
- stimolazione transcranica;
- utilizzo di device tecnologici come Realtà Virtuale, Robotica, Mirror Therapy, Pedana Stabilometrica.
Formazione avanzata: aggiornamento costante per i professionisti della riabilitazione
La formazione continua è un pilastro dell’approccio riabilitativo del Presidio Sanitario San Camillo. Ogni anno proponiamo percorsi formativi avanzati rivolti a fisioterapisti, terapisti occupazionali, medici e operatori sanitari, pensati per approfondire strumenti, tecniche e strategie terapeutiche aggiornate e basate sull’evidenza.
I corsi, accreditati ECM, uniscono sessioni teoriche ed esercitazioni pratiche per offrire ai partecipanti la possibilità di applicare subito quanto appreso nei propri contesti clinici. Il confronto tra professionisti, la qualità dei docenti e l’attenzione agli aspetti multidisciplinari rendono la nostra proposta formativa un punto di riferimento nel panorama riabilitativo nazionale.
Per il secondo semestre 2025, i corsi in programma sono:
- Manipolazione della fascia 1° e 2° livello
- Elementi di osteopatia viscerale contemporanea a supporto della terapia manuale
- Laboratorio teorico/pratico di giochi e attività abilitative per l'autismo
- Il trattamento conservativo della Scoliosi - Approccio SEAS
- Lesioni e disordini funzionali dei tessuti miofasciali: valutazione e trattamento fisioterapico
- Neurodinamica: valutazione e trattamento delle sindromi radicolari e neuropatie periferiche
Cos’è la terapia psicologica ACT
La terapia ACT è una psicoterapia cognitivo-comportamentale di ultima generazione, orientata all’accoglienza delle emozioni e allo sviluppo della consapevolezza di sé.
Cosa significa ACT
ACT è l’acronimo di Acceptance and Commitment Therapy e si basa su due principi fondamentali:
- accettare le proprie emozioni e i propri pensieri, anche quando risultano dolorosi o ingombranti;
- impegnarsi in azioni concrete orientate ai propri valori e obiettivi.
Questo approccio aiuta a sviluppare una consapevolezza autentica e una direzione chiara verso ciò che conta davvero per la persona.
Un approccio esperienziale allo stress
Le sedute di ACT sono caratterizzate da un metodo molto pratico. Non si privilegia solo la narrazione, ma soprattutto il fare: attraverso esercizi ed esperienze guidate si facilita la comprensione del proprio funzionamento psicologico e si potenzia la flessibilità mentale.
Quali esercizi vengono proposti dallo psicoterapeuta
Durante il percorso possono essere utilizzati esercizi finalizzati a:
- sviluppare un rapporto più equilibrato con sé stessi, con le emozioni e con i pensieri;
- imparare ad assumere un atteggiamento più distaccato rispetto ai pensieri intrusivi, che spesso generano ansia o stress;
- aumentare la tolleranza verso le emozioni, considerandole una risorsa utile per affrontare le situazioni difficili;
- affrontare esperienze complesse in modo non evitante, senza perdere di vista i propri obiettivi personali.
In quali disturbi è efficace la tecnica ACT
L’ACT ha ottenuto ampi riconoscimenti scientifici ed è considerata una terapia efficace in diversi ambiti clinici, tra cui depressione, disturbi d’ansia e gestione del dolore cronico.
È un percorso psicologico innovativo e concreto, quindi, capace di integrare accettazione ed impegno attivo per migliorare la qualità della vita e il benessere della persona.
Guidare dopo un ictus: cosa dice la legge?
È possibile tornare a guidare dopo un ictus ed è per questo che è nato il percroso Guida Sicura del nostro Presidio.
L'articolo 119 del Codice della Strada, infatti, riconosce alla persona con disabilità la possibilità di ritornare alla guida di un veicolo, purché non vi siano condizioni tali da compromettere la sicurezza. All'insorgere di una patologia, una persona patentata non ha l'obbligo di segnalarlo, tuttavia è responsabilità del cittadino rivolgersi volontariamente agli enti deputati e sottoporsi a una valutazione.
Qualora questo non accadesse e la persona continuasse a guidare, l'assicurazione potrebbe non rispondere contrattualmente in caso di sinistro e rivalersi successivamente sul proprio assicurato, assimilando l'evento a una guida senza patente. In Italia, l'ente deputato alla valutazione dell'abilità di guida è la Commissione Medica Locale.
Chi ha avuto un ictus può rinnovare la patente?
La persona dovrà dunque denunciare la propria situazione presso le autoscuole oppure direttamente presso la Commissione Medica. Dovrà presentarsi in sede di Commissione con tutta la documentazione clinica e l'esito potrà:
- confermare la patente in corso di validità
- trasformare la patente in una patente speciale, quindi una patente con limitazioni o adattamenti per compensare il deficit presente
- annullare o sospendere la patente in corso.
Guidare di nuovo: una delle sfide del post-ictus
Il Servizio di Terapia Occupazionale, in collaborazione con il Servizio di Neuropsicologia, offre all'interno del Presidio San Camillo un percorso chiamato Guida Sicura, che permette ai nostri pazienti di tornare a una guida sicura e responsabile. I nostri pazienti sono accompagnati inizialmente con un counseling informativo da parte del terapista occupazionale e una valutazione multidisciplinare da parte dell'équipe. Successivamente vengono accompagnati al Centro di Mobilità Stellantis, dove è possibile fare una valutazione delle abilità motorie e cognitive residue su specifici simulatori ed effettuare una prova su auto anche adattate con un istruttore di guida.
È previsto, se necessario, un iter riabilitativo con l'intera équipe multidisciplinare e, infine, il paziente viene indirizzato a prenotare una visita presso la Commissione Medica che effettuerà una volta al di fuori della struttura.
Guarda l'intervista alla dottoressa Anna Vittone sul progetto Guida Sicura
Superare le barriere del movimento: la fisioterapia per la riabilitazione neurologica e funzionale
Il cammino verso il recupero dopo un evento acuto come un ictus o una frattura al femore, o dopo interventi chirurgici di protesi d'anca o di ginocchio è spesso lungo e complesso. Così come il dover affrontare disturbi all’apparenza meno gravi come per esempio i disturbi dell’equilibrio (le cosiddette vertigini), l’incontinenza urinaria e fecale o linfedemi post-mastectomia.
Nel trattamento di queste patologie la fisioterapia può giocare un ruolo chiave nella riconquista della mobilità e della funzionalità.
È per questo che al Presidio Sanitario San Camillo di Torino il servizio di fisioterapia adotta un approccio multidimensionale e basato sull'evidenza per trattare e supportare i pazienti lungo questo percorso critico. Il San Camillo è un ospedale specializzato in recupero e rieducazione funzionale che ha fatto della riabilitazione la sua missione principale.
Percorso riabilitativo individuale: la migliore cura è quella studiata sulla base delle necessità del singolo paziente
La personalizzazione del trattamento inizia con una valutazione approfondita delle funzioni e delle problematiche presentate dal paziente. Sulla base di questa analisi, i fisioterapisti del San Camillo progettano un piano di intervento su misura che può includere terapia manuale, esercizi di rieducazione motoria e strategie per il miglioramento delle capacità cognitive e sensoriali, tutto focalizzato sulle esigenze specifiche del paziente.
Tecnologie avanzate in supporto alla Riabilitazione
L'impiego di tecnologie di punta è fondamentale nella fisioterapia per pazienti affetti da patologie neurologiche e ortopediche. La tecnologia viene utilizzata per intensificare gli effetti degli esercizi e per facilitare il recupero delle funzioni motorie e neurologiche, accelerando il miglioramento e potenziando gli esiti. In particolare ci permette di:
- lavorare sugli aspetti motori, sensitivi e cognitivi (modulando gli esercizi sia in termini di velocità che di difficoltà in base alla patologia, all'evoluzione della stessa e alle capacità del paziente).
- monitorare l’esercizio riabilitativo attraverso report, confrontando le prestazioni del paziente nel tempo e quindi valutare l'efficacia del trattamento riabilitativo.
Adesione alle linee guida internazionali
I protocolli di trattamento del San Camillo sono scrupolosamente allineati con le linee guida internazionali più aggiornate. Questo approccio assicura che ogni piano di riabilitazione sia radicato nelle migliori pratiche correnti, offrendo ai pazienti le strategie terapeutiche più efficaci per il recupero neurologico.
Formazione e coinvolgimento dei caregiver
Il successo della riabilitazione non si limita agli interventi clinici ma include anche il supporto a casa. Per questo, il San Camillo si impegna a formare i caregiver sui modi migliori per assistere i pazienti a domicilio, garantendo che il recupero continui anche al di fuori dell'ambiente ospedaliero.
Scopri cosa facciamo per aiutare e sostenere le persone che assistono chi è colpito da ictus
Monitoraggio Continuo del Progresso
Il trattamento è dinamico e si adatta al cambiamento delle condizioni del paziente, con valutazioni periodiche per monitorare l'evoluzione e per adeguare il piano di trattamento. Questa attenzione continua permette di mantenere la terapia allineata con gli obiettivi di recupero, massimizzando le probabilità di un risultato positivo.
La fisioterapia al San Camillo è quindi più di una semplice serie di trattamenti; è un percorso integrato che supporta il paziente in ogni fase del recupero dopo stroke e traumi. Con un team esperto e risorse all'avanguardia, la fisioterapia al San Camillo è dedicata a ridurre l'impatto delle disabilità e a migliorare significativamente la qualità della vita dei suoi pazienti.
Cosa si intende per vescica iperattiva?
La vescica iperattiva può risultare molto invalidante, limitando la possibilità di trascorrere tempo fuori casa o viaggiare, a causa della costante necessità di individuare un bagno.
Questa condizione si manifesta generalmente attraverso tre sintomi principali.
- Urgenza minzionale: un improvviso stimolo a urinare, non procrastinabile.
- Piccola poliuria: la necessità di urinare di frequente, anche ogni 20-30 minuti.
- Incontinenza urinaria: la perdita involontaria di urina legata allo stimolo urgente.
Quali terapie sono disponibili?
Nonostante l’impatto significativo sulla vita quotidiana, esistono terapie efficaci per la gestione della vescica iperattiva. Il percorso terapeutico può prevedere:
- Farmaci in grado di ridurre l’urgenza e migliorare la qualità della vita.
- Esercizi del pavimento pelvico, utili per contenere i sintomi e controllare l’urgenza.
- Terapie riabilitative, spesso adottate in combinazione con i farmaci.
Cosa fare se le terapie di primo livello non funzionano?
Quando i trattamenti farmacologici e riabilitativi non sono sufficienti, si può ricorrere a terapie di secondo livello, tra cui:
- Iniezione intravescicale di farmaci, utili a ridurre l’iper-contrattilità.
- Neuromodulazione vescicale, attuabile con stimolazione del nervo tibiale tramite piccoli elettrodi applicati al piede, o la neuromodulazione sacrale, mediante un piccolo intervento chirurgico che stimola direttamente le radici sacrali per normalizzare la funzionalità della vescica.
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La mindfulness aiuta a ridurre lo stress?
Cos'è la mindfulness e perché è utile
Il termine mindfulness non ha una traduzione precisa in italiano. La parola che più si avvicina è consapevolezza. Si tratta di una pratica derivata dalla meditazione buddista, successivamente adattata in ambito clinico come strumento terapeutico per la gestione dello stress.
Nel nostro centro, viene proposta all’interno di un percorso specifico e strutturato, chiamato MBSR, pensato per insegnare a gestire lo stress in modo efficace.
La mindfulness non è rilassamento passivo
È importante chiarire che la mindfulness non coincide con il rilassamento né con l’accettazione passiva delle situazioni. Al contrario, parte da un presupposto realistico: la vita è composta da eventi piacevoli e spiacevoli, e non è sempre possibile, né utile, evitare quelli negativi.
L’obiettivo non è quello di eliminare il disagio, ma di entrare in relazione con esso in modo costruttivo, senza perdere di vista i propri bisogni. È questo approccio che consente di gestire lo stress in modo più efficace e duraturo.
Quali benefici si possono ottenere dalla pratica
Attraverso esercizi selezionati, la persona impara a sviluppare consapevolezza rispetto a ciò che sente e prova, momento per momento. Questo tipo di attenzione è:
- aperta;
- non giudicante;
- rivolta al presente.
I risultati più frequenti sono:
- maggiore concentrazione;
- miglior gestione dei comportamenti impulsivi;
- crescita dell’autostima;
- capacità di affrontare meglio le situazioni stressanti;
Tutto questo si traduce in un miglioramento del contatto con sé stessi e in una maggiore qualità nelle relazioni con gli altri.
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Autismo e sport: il movimento come strumento di benessere, crescita e inclusione
Lo sport, oltre a essere un prezioso alleato per la salute fisica, può trasformarsi in un vero e proprio strumento abilitante per le persone autistiche. Quando viene adattato con consapevolezza e competenza, l’esercizio fisico diventa occasione di espressione, apprendimento, relazione e scoperta.
Il nostro Presidio propone attività e percorsi abilitativi per i bambini autistici, corsi Parent Training per i genitori e i familiari e si impegna da sempre a diffondere informazioni sullo spettro autistico perché ci sia maggiore consapevolezza delle caratteristiche delle persone autistiche e sempre più inclusione, come è accaduto in occasione delle Special Olympics ospitate quest’anno nel nostro territorio.
Quali sono i benefici dello sport per i bambini autistici?
L’attività motoria regolare porta vantaggi significativi su più piani. Nei bambini e ragazzi con disturbo dello spettro autistico, lo sport può contribuire a:
- migliorare le abilità motorie, come equilibrio, coordinazione e forza muscolare, spesso compromesse nei soggetti autistici a causa della disprassia (disturbo dello sviluppo neurologico che colpisce la coordinazione e la pianificazione dei movimenti, sia quelli fini che quelli grossolani);
- ridurre i comportamenti ripetitivi e stereotipati, grazie alla concentrazione richiesta dall’attività;
- potenziare l’attenzione e le funzioni cognitive, migliorando anche l’autoregolazione emotiva;
- alleviare ansia e stress, favorendo uno stato di maggiore rilassamento e benessere;
- promuovere l’interazione sociale, specialmente attraverso attività di gruppo, che stimolano cooperazione e comunicazione;
- favorire l’inclusione, grazie al contesto collettivo che valorizza ogni partecipante, nel rispetto delle differenze;
- aumentare l’autostima, attraverso il riconoscimento dei risultati raggiunti e dei progressi ottenuti.
Come aiutare un bambino autistico ad avvicinarsi allo sport?
Per molti bambini autistici, iniziare una nuova attività può essere fonte di ansia o disagio. Il ruolo della famiglia è fondamentale in questo processo. Nei nostri percorsi di Parent Training, aiutiamo i genitori a:
- comprendere le attitudini e i bisogni specifici del bambino;
- individuare attività compatibili con le sue abilità e interessi;
- gestire eventuali difficoltà legate alla rigidità comportamentale o al cambiamento di routine;
- trovare ambienti sportivi inclusivi, con personale formato e contesti accoglienti;
- integrare lo sport nella vita quotidiana come strumento di benessere e divertimento, non come “terapia”.
Come favorire l’inclusione sociale attraverso lo sport?
La condivisione di attività con i pari è un potente motore di crescita sociale. Attraverso lo sport, i bambini autistici possono apprendere comportamenti relazionali come:
- l’alternanza nei turni,
- la collaborazione,
- il rispetto degli spazi e delle regole comuni.
La presenza di coetanei funge anche da stimolo facilitando l’emergere di nuove competenze. Tuttavia, per molte persone nello spettro, il contesto sociale può risultare inizialmente sovrastimolante: per questo è fondamentale prevedere un avvicinamento graduale e supportato, con figure educative che facilitino la partecipazione attiva.
L’importanza di un progetto riabilitativo personalizzato
Il Presidio Sanitario San Camillo è un punto di riferimento a livello regionale per i percorsi abilitativi e riabilitativi dedicati a bambini e ragazzi autistici. Il nostro approccio non si limita solo all’intervento clinico sul soggetto, ma mette al centro anche la famiglia, riconoscendone il ruolo fondamentale nel percorso educativo, terapeutico e relazionale.
L’obiettivo non è solo lo sviluppo di competenze, ma la possibilità per ogni persona, a partire dai più piccoli, di sperimentare se stessa in un ambiente accogliente, stimolante e ricco di significato.
Come si diventa resilienti allo stress?
La psicologia rappresenta un valido supporto nell’apprendere strategie efficaci di gestione dello stress. Spesso, di fronte a situazioni percepite come eccessive, si tende a mettere in atto comportamenti di evitamento: inizialmente questi offrono un sollievo immediato, ma nel tempo aumentano la sensibilità allo stress, facendo percepire come insormontabili anche sfide semplici.
Come la psicologia aiuta nella gestione dello stress?
Un percorso di psicoterapia consente di modificare il modo in cui reagiamo allo stress, sviluppando la capacità di tollerarlo e affrontarlo in modo consapevole, distinguendo ciò che è realmente sotto il nostro controllo da ciò che non lo è.
Qual è il ruolo della psicoterapia nello sviluppo della resilienza?
Lo stress può portare a sentirsi persi, sovrastati e disconnessi dai propri bisogni, con difficoltà a formulare obiettivi realistici e raggiungibili.
La psicoterapia lavora su questo piano, aiutando la persona a:
- riconoscere i propri bisogni;
- stabilire obiettivi concreti e realizzabili;
- mantenere la capacità di agire in modo efficace anche sotto pressione.
Quali tecniche si usano per affrontare lo stress?
Attraverso tecniche specifiche, la psicoterapia interviene su tutte le componenti dello stress:
- le sensazioni corporee;
- le emozioni;
- i pensieri ricorrenti.
Questo lavoro permette di restare nella situazione stressante con un’attivazione equilibrata e costruttiva, preservando la capacità di risolvere i problemi con efficacia.
Dopo un'operazione chirurgica può esserci incontinenza urinaria?
L’incontinenza urinaria può insorgere dopo un evento chirurgico ginecologico.
Nella donna, per esempio, può comparire in seguito a un intervento correttivo per prolasso vescicale o uterino, oppure a un intervento più invasivo sulla vescica, come la sostituzione della vescica con una parte dell’intestino.
In questi casi, la donna presenta normalmente incontinenza urinaria da sforzo, soprattutto nella fase iniziale post-operatoria.
È necessario intraprendere un percorso riabilitativo del pavimento pelvico, per migliorare il sistema di tenuta e compressione sull’uretra, coinvolta durante l’intervento chirurgico.
L’incontinenza post-operatoria può colpire anche gli uomini?
Sì, l’incontinenza urinaria post chirurgica si verifica anche nell’uomo, in particolare dopo un intervento alla prostata.
Può trattarsi sia di una patologia benigna, come l’adenoma prostatico (ipertrofia prostatica benigna), sia di una patologia maligna, come il carcinoma della prostata.
Nel primo caso, l’intervento prevede l’enucleazione dell’adenoma, lasciando la restante parte della ghiandola sana.
Nel secondo caso, l’intervento è più radicale: viene asportata completamente la prostata e anche una parte dell’uretra, rendendo l’operazione molto più invasiva.
Quanto è frequente l’incontinenza dopo intervento prostatico?
Dopo un intervento per carcinoma prostatico, è molto probabile che l’uomo sviluppi un’incontinenza urinaria importante.
Le stime indicano che fino al 30-35% degli uomini operati possa presentare una sintomatologia significativa.
Cosa fare in caso di incontinenza post-operatoria?
A partire dal terzo mese dopo l’intervento chirurgico, è indicato avviare una terapia riabilitativa.
L’obiettivo è ripristinare una competenza muscolare adeguata e aiutare il paziente a modificare lo stile di vita, insegnandogli a contrarre correttamente la muscolatura del pavimento pelvico.
Quali sono le forme di incontinenza più frequenti?
Nelle prime settimane può comparire un’incontinenza da urgenza, legata a una problematica vescicale transitoria.
Successivamente, prevale l’incontinenza urinaria da sforzo, poiché durante l’intervento è stata coinvolta una parte dello sfintere uretrale e vescicale, componente fondamentale per la continenza maschile.
Si possono fare sedute di psicoterapia a distanza?
La pandemia ha insegnato nuovi modi per approcciare le persone e per eseguire trattamenti anche quando il paziente è impossibilitato a recarsi in presenza per le sedute.
La psicoterapia online mantiene il contatto tra psicoterapeuta e paziente attraverso lo schermo. In questa modalità è possibile affrontare le tematiche emotive, cognitive e comportamentali che il paziente presenta come problematiche.
Le tecniche usate a distanza sono le stesse di quelle in presenza?
Sì. Anche nella modalità online vengono utilizzate le stesse tecniche terapeutiche impiegate durante le sedute in presenza. La qualità del lavoro psicoterapeutico resta invariata, garantendo un supporto efficace e continuativo, anche a distanza.
Problemi di memoria: quando è necessaria una valutazione neuropsicologica?
I primi segnali di perdita di memoria possono causare ansia e preoccupazione: è naturale che il paziente abbia dubbi sull'eventuale insorgenza di una patologia.
La valutazione neuropsicologica consente di individuare l’origine, la tipologia e l'entità dei sintomi, fornendo una prima chiara diagnosi.
In caso di riscontro oggettivo di un quadro patologico, si potrà pianificare un tempestivo trattamento riabilitativo finalizzato a contenere i sintomi e a ridurne l'interferenza con il normale svolgimento delle attività quotidiane del paziente.
Lo specialista può inoltre suggerire strategie efficaci per l'apprendimento di tecniche di compensazione delle capacità indebolite.
Il profilo cognitivo del paziente redatto dal neuropsicologo consente anche di monitorare l'andamento della sintomatologia nel tempo, verificando l'efficacia del trattamento riabilitativo e monitorando la traiettoria di sviluppo di un'eventuale patologia degenerativa.
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