Reabilitamente: riscoprire la memoria, mantenere l’autonomia

2025-03-26
Reabilitamente: riscoprire la memoria, mantenere l’autonomia

La memoria che vacilla, piccoli gesti quotidiani che diventano più faticosi, momenti di disorientamento che si ripetono: sono segnali da non trascurare, ma da accogliere con attenzione e consapevolezza.
Per questo, al Presidio San Camillo di Torino è nato Reabilitamente, un programma innovativo pensato per sostenere chi vive le prime difficoltà cognitive, offrendo strumenti efficaci per mantenere l’autonomia e la qualità della vita.

 

Un percorso pensato per la persona, con uno sguardo anche su chi la affianca

Reabilitamente è un progetto rivolto a persone con disturbi neurocognitivi lievi o che avvertono una crescente difficoltà nel compiere attività quotidiane.
Ma non è solo un percorso per il paziente: accanto a lui, vengono coinvolti anche i caregiver, figure fondamentali che troppo spesso si trovano ad affrontare da soli situazioni complesse.

 

L’approccio multidisciplinare che fa la differenza

Il progetto si fonda su un lavoro di équipe: medici, neuropsicologi, terapisti occupazionali, logopedisti, fisioterapisti, psicologi e infermieri collaborano per costruire un intervento personalizzato.
Il cuore del percorso è rappresentato da 10 incontri bisettimanali di tre ore ciascuno, in cui vengono proposte attività specifiche, sia per il recupero delle funzioni cognitive che per il miglioramento della qualità della vita.

L’obiettivo di Reabilitamente non è solo rallentare il declino cognitivo, ma anche:

  • Stimolare e mantenere attiva la memoria
  • Rinforzare le capacità funzionali
  • Favorire l’autonomia nelle azioni quotidiane
  • Ridurre ansia, apatia e disturbi del comportamento
  • Migliorare la mobilità e prevenire le cadute
  • Fornire strumenti di supporto ai caregiver

 

Un aiuto concreto

La forza del progetto risiede anche nella dimensione intima e accogliente dei piccoli gruppi, che favorisce la socializzazione e consente una maggiore attenzione al singolo.
Il sostegno ai familiari è parte integrante del percorso: momenti di confronto, consigli pratici, orientamento per affrontare le sfide del quotidiano.

Prendersi cura della propria memoria, del proprio benessere e delle relazioni che ci circondano è un passo importante. Se senti che questo percorso potrebbe essere utile per te o per una persona cara, puoi approfondire il progetto Reabilitamente e valutare insieme a noi se è la strada giusta da intraprendere.

 

Giornata mondiale senza tabacco

2025-05-30
Giornata mondiale senza tabacco

Il 31 maggio è stata la Giornata Mondiale senza Tabacco, promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per sensibilizzare la popolazione sui danni legati al consumo di tabacco. Il tema scelto per il 2025 è chiaro e diretto: “Proteggere i consumatori dalle interferenze dell’industria del tabacco”.
L’obiettivo è denunciare come le strategie di marketing del settore continuino a minacciare la salute di tutti, soprattutto delle nuove generazioni, inducendo i più giovani a iniziare a fumare fin dalla precoce adolescenza.

Ma il tabacco non è solo una questione di dipendenza: è uno dei principali fattori di rischio per gravi patologie cardiovascolari e neurologiche, tra cui l’ictus.

 

Qual è il legame tra fumo e ictus?

Fumare aumenta notevolmente il rischio di ictus cerebrale, sia ischemico che emorragico, in quanto il tabacco danneggia i vasi sanguigni, favorisce l’ipertensione e accelera l’aterosclerosi, riducendo il flusso di sangue al cervello.

L’ictus è una delle cause principali di disabilità neurologica. Colpisce circa 196.000 persone ogni anno in Italia (dati SIIA) e rappresenta una vera emergenza sanitaria. Smettere di fumare è una delle scelte più efficaci per ridurre il rischio di ictus, a qualsiasi età.

Che conseguenze può avere un ictus sulla qualità della vita?

Un ictus può lasciare segni profondi e duraturi: difficoltà motorie, alterazioni del linguaggio, perdita di autonomia e compromissione delle funzioni cognitive. Per molte persone, il ritorno alla vita quotidiana diventa una vera e propria sfida.

La buona notizia è che, grazie a percorsi riabilitativi mirati, è possibile recuperare in modo significativo le funzioni compromesse. Presso il Presidio Sanitario San Camillo di Torino sono attivi diversi programmi personalizzati, progettati per sostenere il paziente e i suoi familiari in ogni fase del recupero.

 

Riabilitazione neuromotoria in struttura

Attraverso interventi multidisciplinari condotti da neurologi, fisiatri, fisioterapisti, logopedisti e psicologi, il paziente viene accompagnato in un percorso su misura, con obiettivi funzionali e realistici.
Gli interventi riabilitativi includono:

  • ginnastica posturale e riabilitazione motoria;
  • stimolazione cognitiva e recupero del linguaggio;
  • training per il recupero delle autonomie quotidiane.

Teleriabilitazione a domicilio

La teleriabilitazione consente di proseguire la terapia anche da casa, attraverso un sistema digitale semplice e accessibile. Un’opportunità preziosa per chi ha difficoltà a raggiungere la struttura o desidera proseguire il percorso in un ambiente familiare.

Riabilitazione per il ritorno alla guida

Tra gli obiettivi più ambiziosi del recupero post-ictus c’è anche il ritorno alla guida, un simbolo di indipendenza e autonomia. Il San Camillo offre un programma dedicato per la valutazione delle capacità residue e il supporto alla riacquisizione di questa importante competenza.

 

Giornata mondiale della sclerosi multipla

2025-05-30
Giornata mondiale della sclerosi multipla

Da 15 anni, il 30 maggio è la Giornata mondiale della sclerosi multipla, un’iniziativa della Federazione Internazionale Sclerosi Multipla con l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico su questa grave malattia neurodegenerativa autoimmune e sull'impatto che ha sulla vita dei pazienti.

Il tema scelto per il 2024 è "My MS Diagnosis” per portare l’attenzione sulle sfide legate alle prime fasi della malattia. L’obiettivo è sottolineare la necessità di un accesso tempestivo a diagnosi accurate e supporto medico, sociale ed emotivo per i pazienti.

L'équipe riabilitativa del Presidio San Camillo al servizio dei pazienti affetti da sclerosi multipla

Il nostro Presidio offre alle persone affette da questa malattia la possibilità di accedere a programmi riabilitativi ambulatoriali, per i casi con minore impatto funzionale e sintomi limitati, o in regime di Day Hospital di ricovero in dh per quelli più complessi.

L’équipe multidiscliplinare del Presidio San Camillo comprende:

  • fisiatri
  • fisioterapisti
  • neurologi
  • neuropsicologi 
  • psicologi clinici
  • terapisti occupazionali
  • logopedisti
  • foniatri
  • infermieri

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Giornata nazionale degli OSS

2025-05-29
Giornata nazionale degli OSS

Il 29 maggio ricorre la Giornata nazionale degli Operatori Socio Sanitari (OSS), una data importante per riconoscere il valore di questi professionisti nel percorso di cura delle persone. Nel nostro Presidio gli OSS sono parte attiva di una rete integrata che mette al centro la persona in tutte le sue dimensioni: fisica, emotiva, relazionale.

Il loro lavoro è quotidiano, silenzioso e insostituibile. È proprio grazie a questo impegno che l’assistenza diventa ancora più umana e personalizzata sui reali bisogni di chi si affida alle nostre cure.

 

Il valore quotidiano degli OSS

Gli Operatori Socio Sanitari svolgono un ruolo essenziale nell’assistenza ai pazienti. Non si limitano a rispondere ai bisogni primari, ma contribuiscono a creare un ambiente accogliente, fatto di attenzione, ascolto e presenza.
Al San Camillo operano in stretta collaborazione con infermieri ed équipe medica, rendendo ogni gesto parte del percorso di cura.

In questa giornata simbolica, il nostro ringraziamento va a tutti gli OSS della struttura, che con professionalità e dedizione migliorano ogni giorno la qualità dell’assistenza.

Grazie per la vostra presenza.

 

Lavorare al San Camillo: entrare in uno staff che fa la differenza

In occasione di questa giornata, vogliamo anche rivolgerci a tutti gli OSS che desiderano lavorare in una realtà dove l’assistenza non è una prestazione, ma una missione.
Il Presidio Sanitario San Camillo di Torino è costantemente alla ricerca di professionisti qualificati, motivati e desiderosi di crescere in un contesto dinamico e multidisciplinare.

 

Se sei un OSS e condividi i nostri valori di cura, ascolto e umanizzazione della medicina, ti invitiamo a visitare la sezione Lavora con noi.

Come interveniamo per i disturbi della memoria?

2025-05-16
Come interveniamo per i disturbi della memoria?

L'équipe del Presidio Sanitario San Camillo interviene nel trattamento dei disturbi della memoria, e in generale nel trattamento dei vari disturbi cognitivi, attraverso un primo colloquio anamnestico per conoscere la storia, la situazione e i sintomi del paziente per analizzare la sua richiesta.

A seguire vi è una valutazione neuropsicologica, più o meno approfondita a seconda dei casi, dalla quale è possibile individuare i deficit specifici che ha il paziente. Insieme a lui è possibile a quel punto studiare un percorso riabilitativo mirato in cui inserire esercizi specifici per i suoi disturbi della memoria.

 

 

Quali trattamenti sono possibili per potenziare la memoria?

I trattamenti possono essere individuali o di gruppo e possono essere effettuati attraverso esercizi con carta e matita oppure attraverso esercizi computerizzati su PC o su tablet che prevedono esercizi specifici per poter potenziare le risorse del paziente.

Dott.ssa Giulia Barra, specialista in Neuropsicologia

 

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Perché è importante parlare delle difficoltà emotive?

2025-05-26
Perché è importante parlare delle difficoltà emotive?

Parlare ed esprimere le proprie difficoltà emotive è estremamente importante per combattere lo stress.
L’emozione non è solo qualcosa che si sente a livello corporeo, ma affinché possa effettivamente tradursi in un’azione orientata alla soddisfazione dei propri bisogni o desideri, deve essere trasformata in parola.

Come si collegano emozione, parola e azione?

L’emozione deve essere trasformata in un riconoscimento di un bisogno, attraverso le parole e la rappresentazione delle situazioni che generano difficoltà.
È proprio in questo processo che si sviluppano le azioni che la persona può attuare nel quotidiano per raggiungere ciò che è davvero importante e desidera.

 

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La memoria in neuropsicologia

2025-05-23
La memoria in neuropsicologia

 

Cos’è la memoria?

Secondo la definizione in neuropsicologia, la memoria è un processo di codifica, immagazzinamento, consolidamento e recupero di informazioni e di eventi.

La memoria è una funzione cognitiva formata da diverse componenti:

  • memoria a breve e a lungo termine
  • memoria verbale
  • memoria visuo-spaziale
  • memoria procedurale
  • memoria dichiarativa (per fatti ed eventi specifici)
  • memoria anterograda (capacità di formare ricordi dopo evento che ha causato una perdita di memoria)
  • memoria retrograda (capacità di ricordare informazioni apprese prima di un evento che ha causato una perdita di memoria)

Il disturbo della memoria

Può capitare che una patologia o un evento traumatico vada a danneggiare una o più componenti: ciò determina la tipologia di disturbo della memoria.

Può succedere, ad esempio, che insorga una difficoltà nel trattenere informazioni anche per poco tempo, a causa di un deficit di memoria a breve termine. Oppure, come succede più frequentemente, si riscontra una difficoltà nell'apprendere e ricordare un’informazione dopo tanto tempo, a causa di un deficit di memoria a lungo termine.

In seguito a un danno cerebrale, può accadere che non si riescano più a recuperare ricordi remoti antecedenti l'evento traumatico, a causa di un'amnesia retrograda.

Per individuare il tipo di disturbo nella memoria è opportuno sottoporsi ad una valutazione neuropsicologica.

Il neuropsicologo, infatti, attraverso il colloquio clinico e l'utilizzo di test specifici e standardizzati, potrà delineare il profilo cognitivo ed evidenziare quali sono le risorse e le componenti deficitarie.

 

Quali consigli dare ai genitori di bambini con DSA?

2025-05-21
Quali consigli dare ai genitori di bambini con DSA?

I consigli che possiamo dare ai genitori di bambini che hanno un Disturbo Specifico dell’Apprendimento possono essere:
• supportare il bambino nella sua quotidianità scolastica, quindi adottando una metodologia specifica e applicandola in ogni ambito.
• fornire ai bambini o ai ragazzi un metodo di studio e utilizzarlo poi nel corso del suo percorso scolastico.
• aiutare il bambino nella gestione del tempo, quindi anche a casa, aiutarlo nell'organizzazione dello studio e dei compiti

 

 

 


 

 

Si possono prevenire questi generi di disturbi?

Per prevenire l'insorgere di un disturbo specifico di apprendimento è importante riconoscere tempestivamente i segnali d'allarme e quindi intervenire precocemente con un trattamento logopedico e con un aiuto nei confronti del bambino.

Dott. Virginia Lorenzi
Logopedista

 

 

Giornata nazionale del malato oncologico

2025-05-19
Giornata nazionale del malato oncologico

La Giornata nazionale del malato oncologico, istituita nel 2006, ricorre ogni anno la terza domenica di maggio. Promossa dalla F.A.V.O. (Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia), questa giornata ha l'obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica sulle sfide che affrontano i malati durante le cure e promuovere una migliore qualità della vita per tutti i pazienti affetti da tumore.

Consapevole dell’importanza di queste iniziative, oggi il nostro Presidio vuole ricordare il suo impegno per chi deve affrontare una diagnosi di linfedema a seguito di trattamenti per patologie oncologiche.

 

Cos'è il linfedema e perché colpisce i pazienti oncologici?

Il linfedema è una condizione cronica caratterizzata dall'accumulo di liquidi linfatici nei tessuti, causando gonfiore, generalmente agli arti. Nei pazienti oncologici può manifestarsi come effetto collaterale di trattamenti come la chirurgia o la radioterapia, specialmente in caso di rimozione dei linfonodi. Il linfedema può compromettere significativamente la mobilità rendendo fondamentale un intervento terapeutico tempestivo e mirato per consentire al paziente un rapido recupero delle attività quotidiane.

 

Quali servizi offre il Presidio San Camillo di Torino per il trattamento del linfedema?

Il Presidio è specializzato nella riabilitazione linfologica, offrendo un percorso terapeutico completo per il trattamento del linfedema. Il protocollo adottato è la terapia decongestiva complessa, che include:

  • linfodrenaggio manuale, ovvero tecniche manuali per stimolare il flusso linfatico;
  • bendaggi multicomponente, cioè l’applicazione di bendaggi compressivi per ridurre l’edema;
  • fisiochinesiterapia: esercizi mirati per migliorare la mobilità e favorire il drenaggio linfatico;
  • prescrizione di tutori elastocompressivi: dispositivi su misura per mantenere i risultati ottenuti.

 

Il team è composto da fisioterapisti altamente qualificati, formati con corsi e master riconosciuti nella riabilitazione veno-linfologica, che seguono metodologie accreditate come Vodder, Leduc e Belgrado. Questo approccio integrato garantisce una gestione completa della condizione, migliorando così la qualità della vita del paziente.

 

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È possibile fare prevenzione per il linfedema secondario?

2025-05-14
È possibile fare prevenzione per il linfedema secondario?

Ultimamente è stato osservato come il linfedema secondario, soprattutto quello derivante da trattamenti oncologici, stia pian piano diminuendo in base ai diversi tipi di chirurgia.
Questo risultato è legato alle nuove indicazioni oncologiche più moderne, e in particolare alle migliori tecniche chirurgiche adottate.

Perché oggi il rischio di linfedema secondario è in calo?

Le tecniche più recenti permettono di ledere soltanto il linfonodo sentinella, evitando in molti casi l’asportazione completa delle sezioni linfonodali, ad esempio nel cavo pelvico o nel cavo ascellare.

Queste modalità chirurgiche più conservative riducono la possibilità di insorgenza del linfedema, rappresentando un importante passo avanti nella prevenzione secondaria.

 

Il linfedema può manifestarsi a distanza di anni dall’intervento?

Sì, i linfedemi secondari possono manifestarsi anche venti o trent’anni dopo l’intervento chirurgico primario.

Per questo motivo è importante mantenere sotto controllo l’arto affetto, anche a distanza di molto tempo dall’intervento iniziale.

 

 

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Giornata internazionale dell’infermiere

2025-05-12
Giornata internazionale dell’infermiere

Precisione clinica, capacità decisionale, gestione dell’emergenza e comunicazione efficace: l’infermiere è un professionista altamente qualificato, al centro dei processi di cura. Non si limita ad “assistere”, ma valuta, interviene, coordina e orienta, integrandosi con l’équipe sanitaria per garantire sicurezza e continuità nelle cure. È grazie a queste competenze che ogni giorno gli infermieri fanno la differenza nella vita delle persone.

In questa Giornata internazionale dell’infermiere vogliamo ringraziare tutte le infermiere e gli infermieri che ogni giorno, con passione e competenza, si impegnano per occuparsi della salute dei nostri pazienti. Il tema scelto per il 2025, “Prendersi cura degli infermieri rafforza le economie”, ci invita a guardare oltre la gratitudine simbolica, e a investire concretamente nel loro futuro.

Al Presidio Sanitario San Camillo di Torino, crediamo che il primo passo per valorizzare la professionalità degli infermieri sia offrire loro opportunità di crescita. Per questo, promuoviamo attività di formazione che non si limitano ad aggiornare competenze tecniche, ma rafforzano anche la consapevolezza e la motivazione personale affinché queste figure possano continuare a essere una risorsa solida e competente al servizio della salute di tutti.

Proprio per queste ragioni siamo costantemente alla ricerca di professionisti di valore, pronti a condividere i nostri principi di cura, responsabilità e umanità. Attraverso la sezione Lavora con noi del nostro sito, invitiamo gli infermieri motivati e qualificati a candidarsi per entrare a far parte del nostro team: un contesto dove le competenze vengono riconosciute e messe a frutto ogni giorno.

Diagnosi dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento

2025-05-09
Diagnosi dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento

La diagnosi di un disturbo specifico di apprendimento viene fatta non prima della fine del secondo anno della scuola primaria del bambino. Tale diagnosi viene rilasciata dal Neuropsichiatra infantile in seguito ad un percorso di valutazione logopedica degli apprendimenti e ad una valutazione del quoziente intellettivo, e dunque del livello integrativo, da parte dello psicologo.

Dott. Virginia Lorenzi
Logopedista

 

La psicoterapia cognitivo-comportamentale può aiutare in caso di stress?

2025-05-07
La psicoterapia cognitivo-comportamentale può aiutare in caso di stress?

La terapia cognitivo comportamentale è un tipo di psicoterapia che aiuta la persona ad individuare i propri schemi di comportamento e di pensiero, riconoscendo quelli disfunzionali e sostituendoli con meccanismi più adattivi, utili e corrispondenti ai reali bisogni.

Questa forma di psicoterapia si dimostra particolarmente efficace nell’aiutare la persona a fronteggiare lo stress in modo sereno e lucido, affrontando le prove quotidiane con maggiore equilibrio e orientamento verso gli obiettivi autentici.

Come funziona la psicoterapia cognitivo-comportamentale?

Il percorso si sviluppa attraverso una modalità di colloquio, in cui la persona ha la possibilità di osservare e riflettere sui propri meccanismi di azione nelle situazioni difficili.

Insieme al terapeuta, si analizza ciò che è realmente efficace per il raggiungimento degli obiettivi e ciò che, pur sembrando utile, in realtà allontana la persona dai propri desideri autentici.

 

Quali approcci esistono nella terapia cognitivo-comportamentale?

Esistono anche psicoterapie cognitivo-comportamentali di terza generazione, come la Acceptance and Commitment Therapy.

Questi approcci insegnano al paziente:

  • come affrontare le situazioni stressanti;
  • come autoregolare l’emotività;
  • come mantenere efficienza e lucidità anche nei momenti difficili

L’obiettivo è rimanere in sintonia con le proprie emozioni e i propri desideri, dirigendo l’azione quotidiana verso ciò che si vuole realmente raggiunge.

 

 

I sintomi dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento

2023-05-04
I sintomi dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento

I segnali predittivi per riconoscere un caso di DSA possono osservarsi già dalla scuola dell'infanzia. Ad esempio con un ritardo nello sviluppo del linguaggio, oppure una difficoltà di coordinazione motoria o di orientamento spazio-temporale.

Possono anche emergere nei primi anni della scuola primaria, ad esempio con difficoltà nell'organizzazione del “lavoro”. I bambini con DSA possono presentare, inoltre, difficoltà trasversali a carico delle funzioni esecutive, come ad esempio concentrazione e mantenimento dell’attenzione o memoria di lavoro.

Con la crescita, quindi, il bambino tende a stabilizzare le sue difficoltà e quindi le difficoltà dell'apprendimento tendono a diminuire, ciò che rimane invece è l'affaticamento.

È possibile curare questi disturbi?

Non è possibile curare un disturbo specifico di apprendimento. È possibile però compensare il disturbo adottando le giuste strategie, i giusti strumenti per aiutare il bambino nelle sue difficoltà.

Dott.ssa Virginia Lorenzi, Logopedista

 

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Quali sono i sintomi dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento? Come si affrontano?

2025-04-30
Quali sono i sintomi dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento? Come si affrontano?

I segnali predittivi per riconoscere un caso di DSA possono osservarsi già dalla scuola dell'infanzia. Ad esempio con un ritardo nello sviluppo del linguaggio, oppure una difficoltà di coordinazione motoria o di orientamento spazio-temporale.

Possono anche emergere nei primi anni della scuola primaria, ad esempio con difficoltà nell'organizzazione del “lavoro”. I bambini con DSA possono presentare, inoltre, difficoltà trasversali a carico delle funzioni esecutive, come ad esempio concentrazione e mantenimento dell’attenzione o memoria di lavoro.

Con la crescita, quindi, il bambino tende a stabilizzare le sue difficoltà e quindi le difficoltà dell'apprendimento tendono a diminuire, ciò che rimane invece è l'affaticamento.

È possibile curare questi disturbi?

Non è possibile curare un disturbo specifico di apprendimento. È possibile però compensare il disturbo adottando le giuste strategie, i giusti strumenti per aiutare il bambino nelle sue difficoltà.

Dott.ssa Virginia Lorenzi, Logopedista

 

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È possibile allenare la memoria?

2025-04-28
È possibile allenare la memoria?

Certamente è possibile allenare la memoria e prevenire eventualmente i disturbi cognitivi legati, per esempio, all’avanzare dell’età attraverso esercizi che possono permettere di ricordare meglio eventuali nuove informazioni nella vita di ogni giorno.

Sono tante le attività che facciamo ogni giorno per stimolare la memoria e le altre capacità cognitive. Basti pensare, ad esempio, a quando si effettuano commissioni: pagare le bollette o fare la spesa sono attività che quotidianamente stimolano il nostro quadro cognitivo.

 

 

Gli esercizi di riabilitazione per la memoria

Quando lo scopo è riabilitativo, invece, le attività hanno tendenzialmente contenuti che aumentano di complessità. L'intervento dello psicologo è quello di monitorare la prestazione del paziente per eventualmente complicare o semplificare gli esercizi proposti. Occorre focalizzare l'attenzione, gli esercizi riabilitativi su informazioni che il paziente può ricordare, come impegni o appuntamenti che gli scandiscono la vita quotidiana.

Dott.ssa Giulia Barra, specialista in Neuropsicologia

 

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Stress e benessere psicologico: quando serve una terapia

2025-04-24
Stress e benessere psicologico: quando serve una terapia

Lo stress, di per sé, essendo una reazione adattiva, non è da curare. Tuttavia, è importante che venga bilanciato. In caso di stress può succedere che il sistema si sia sregolato e la persona non riesca più ad affrontare le difficoltà della vita quotidiana. Con alcune metodologie e il supporto dei professionisti del reparto di Psicologia è possibile imparare a fronteggiare queste situazioni.

Cosa fare quando lo stress diventa un ostacolo nella vita quotidiana?

In questi casi esistono terapie psicologiche che possono aiutare la persona a:

  • riprendere contatto con gli autentici stati emotivi che prova;
  • approcciarsi alle situazioni con maggiore efficacia;
  • avere maggiore consapevolezza delle proprie esigenze e dei propri obiettivi;
  • tornare a essere efficiente nell'affrontare le situazioni.
     

Quali sono le terapie più efficaci contro lo stress?

Alcune di queste terapie includono la psicoterapia cognitivo-comportamentale, la mindfulness e le terapie cognitivo-comportamentali di terza generazione che hanno l’obiettivo comune di aiutare la persona a essere più consapevole dei propri processi emotivi e mentali, ed essere quindi più in contatto con i propri reali bisogni.

 

Giornata nazionale della salute della donna

2025-04-22
Giornata nazionale della salute della donna

Il 22 aprile 2025 ricorre il decimo anniversario della Giornata nazionale della salute della donna, istituita nel 2015 dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi e incentivata dal Ministero della Salute. Questa ricorrenza è dedicata alla promozione della prevenzione e del benessere femminile, con iniziative su tutto il territorio nazionale, tra cui, anche a Torino, la manifestazione "Fiume in Rosa”, che coinvolgerà numerose donne in una regata simbolica per sensibilizzare sull'importanza della salute femminile.
Un impegno che, per il Presidio San Camillo, non si esaurisce in un’unica giornata: ogni giorno, l’équipe lavora per accompagnare le donne in percorsi di salute integrata, dove la prevenzione, il movimento consapevole e il benessere globale sono al centro di ogni scelta.

 

Quali servizi offre il Presidio San Camillo per la salute della donna?

I servizi dedicati al benessere femminile al San Camillo vengono strutturati con un approccio che integra prevenzione, diagnosi e trattamenti personalizzati. Tra quelli offerti emerge il Pilates Clinico, una disciplina che combina esercizi fisici basati su principi terapeutici per migliorare la postura, la forza e la flessibilità, contribuendo al benessere globale della donna.

Cos'è il Pilates Clinico e quali benefici offre alle donne?

Il Pilates Clinico si concentra sul rafforzamento dei muscoli profondi, migliorando la postura e la stabilità del corpo. Per le donne questa disciplina offre numerosi benefici, tra cui la riduzione del dolore lombare, il miglioramento della funzionalità pelvica e il supporto durante la gravidanza e il post-parto. Presso il Presidio San Camillo, il Pilates Clinico è integrato nei programmi di riabilitazione e benessere, offrendo un approccio personalizzato che inizia con una visita fisiatrica, fondamentale per valutare la situazione.

 

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Papa Francesco è tornato alla Casa del Padre

2025-04-21
Papa Francesco è tornato alla Casa del Padre

Il Santo Padre si è spento serenamente, testimone sino all'ultimo della fede, lasciando un’eredità straordinaria di amore e attenzione verso chi soffre. 

Papa Francesco è venuto a mancare oggi all’età di 88 anni. Amato e stimato in ogni parte del mondo, si è addormentato nella pace, circondato dalla preghiera dei fedeli e dall’affetto di coloro che hanno condiviso con lui il cammino.

Guida spirituale dall’animo profondo e autentico, Papa Francesco ha lasciato un’impronta indelebile nella storia. Il suo pontificato ha rappresentato un continuo richiamo alla misericordia, con una costante vicinanza agli ultimi, in particolare ai malati. A loro ha dedicato gesti di affetto, parole cariche di conforto e visite che andavano oltre ogni formalità. 

Per lui, ogni dolore aveva un valore sacro, ogni volto segnato dalla malattia era l'immagine vivente di Cristo. Ha ricordato a tutti che la vera dignità non risiede nella salute, ma nell’amore che si riesce a trasmettere. Il suo ricordo continuerà a vivere nei cuori di quanti hanno trovato in lui una luce di speranza.

Il Presidio Sanitario San Camillo di Torino gli rende omaggio, rinnovando il proprio impegno quotidiano a servizio degli ammalati, con la stessa dedizione e cura che hanno ispirato il suo esempio: gli volevamo bene perché era veramente uno di noi, vicino alle persone,  ai malati e agli operatori di pace. 

Ci mancheranno le sue parole e speriamo che molti seguano il suo esempio.

Auguri di una serena Pasqua

2025-04-17
Auguri di una serena Pasqua

Desideriamo porgere i più sentiti auguri di serenità e rinnovata fiducia a tutti i nostri pazienti, specialisti, operatori sanitari e collaboratori.

Come ci ricorda Papa Francesco nel suo messaggio per la Quaresima di quest’anno:

“Camminiamo insieme nella speranza” 

 

Un invito che risuona forte anche nel nostro quotidiano impegno: accompagnare ogni persona nel proprio percorso di cura, con attenzione, ascolto e dedizione.

Auguri di una Santa Pasqua a voi e alle vostre famiglie.

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