La riabilitazione dopo l’ictus: un lavoro d’équipe

2024-10-22
La riabilitazione dopo l’ictus: un lavoro d’équipe

La riabilitazione dopo un ictus è fondamentale per permettere al paziente il massimo recupero funzionale delle attività della vita quotidiana. Si tratta di un percorso che si occupa di tutte le possibili problematiche conseguenti a un ictus, ovvero complicazioni di tipo:  

  • motorio
  • sensitivo
  • comunicativo
  • neuropsicologico
  • psicologico
  • cognitivo

 

Quali figure professionali collaborano nel post ictus al San Camillo di Torino?

Presso il Presidio Sanitario San Camillo sono presenti diverse figure professionali che, lavorando in équipe, si occupano del percorso riabilitativo e di cura del paziente.
In particolare, il team del San Camillo è formato da:

  • medico
  • specialista
  • fisioterapista
  • terapista occupazionale
  • neuropsicologo
  • psicologo
  • logopedista
  • personale di reparto

 

Come si valuta la situazione di un paziente dopo un ictus?

La valutazione del paziente avviene attraverso la somministrazione di test standardizzati da parte dei professionisti. La pianificazione del trattamento viene stabilita attraverso gli obiettivi legati ai bisogni del paziente. Il trattamento, invece, viene eseguito attraverso l'applicazione di protocolli interni basati sulle migliori evidenze scientifiche e ciclicamente aggiornati.

 

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Si può tornare a camminare dopo l’ictus?

2024-10-21
Si può tornare a camminare dopo l’ictus?

Ictus: di cosa si tratta?

L’ictus è causato dall’improvvisa chiusura o rottura di un vaso cerebrale con conseguente danno alle cellule del cervello, dovuto alla mancanza di ossigeno o dei fattori nutritivi veicolati dal sangue (ischemia) o alla compressione dovuta al sangue fuoriuscito dal vaso (emorragia). In seguito a un ictus una persona può avere problemi di movimento per la parziale o totale paralisi di uno o più arti.

Si può tornare a camminare dopo l’ictus?

Il paziente colpito da ictus ha la possibilità di ritornare a camminare; il processo di recupero varia da persona a persona e dipende da diversi fattori

  • l’età del paziente
  • la sede della lesione
  • eventuali patologie concomitanti

Il percorso di riabilitazione che offriamo si propone, quindi, di accompagnare il paziente a recuperare molte delle funzioni motorie, tra cui il camminare. Vi sono però diversi fattori che possono influenzare tale percorso, positivamente o meno, come la motivazione del paziente e la sua situazione socio-familiare.

Il team della riabilitazione post ictus

Grazie alla multidisciplinarietà del nostro team abbiamo la possibilità di lavorare a 360 gradi sul paziente per raggiungere gli obiettivi prefissati, compreso il ritorno al cammino. La nostra équipe riabilitativa è composta da numerose figure professionali:

  • fisioterapista
  • logopedista
  • terapista occupazionale
  • psicologo
  • neuropsicologo

 

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Giornata mondiale dell’osteoporosi 2024

2024-10-18
Giornata mondiale dell’osteoporosi 2024

Il 20 ottobre è la Giornata mondiale dell’osteoporosi, l’occasione per ricordare l'importanza di prendersi cura delle proprie ossa per prevenire patologie debilitanti, anche attraverso piccole azioni preventive e quotidiane.

Il Presidio Sanitario San Camillo si impegna ogni giorno per offrire l’eccellenza nel trattamento dell'osteoporosi e delle patologie legate al metabolismo osseo. Forniamo cure all’avanguardia, grazie all'esperienza delle nostre équipe mediche e a tecnologie avanzate, come l'osteodensitometria computerizzata: l'esame che misura la densità minerale ossea (quantità di osso mineralizzato presente in un cm2 dei segmenti di scheletro a maggiore rischio di frattura) e il Trabecular Bone Score (parametro che riflette la qualità strutturale delle ossa che a sua volta condiziona la resistenza dello scheletro di fronte alle sollecitazioni meccaniche).

 

Cos'è l'osteoporosi e quali sono i suoi rischi?

L'osteoporosi è una malattia sistemica che rende le ossa fragili e soggette a fratture, anche in seguito a traumi lievi. Le aree più vulnerabili includono la colonna vertebrale, il femore, l'omero, il polso e la caviglia. La malattia progredisce spesso in modo silente per anni, diventando evidente solo dopo la comparsa di una frattura.

Questa patologia colpisce milioni di persone in tutto il mondo: in Italia, si stima che circa 5 milioni di individui ne siano affetti, con una prevalenza maggiore tra le donne che rappresentano l'80% dei casi.

L'incidenza della malattia aumenta con l'avanzare dell'età, in particolare nelle donne dopo la menoapusa, ma anche gli uomini sono a rischio, sebbene il problema nel sesso maschile sia spesso sottovalutato.

 

Come prevenire l’osteoporosi

La prevenzione è il pilastro fondamentale per garantire ossa forti e sane; il picco di massa ossea si raggiunge intorno ai venti/venticinque anni, ed è essenziale intraprendere azioni preventive fin dalla giovane età per ottimizzare la densità minerale delle ossa. 

Adottare uno stile di vita sano, praticare regolarmente attività fisica e seguire un'alimentazione ricca di calcio sono misure chiave per ridurre il rischio di osteoporosi. 

Altrettanto importante è limitare il consumo di sale, alcol e tabacco. Inoltre, persone con determinate condizioni mediche o in terapia con farmaci specifici, dovrebbero monitorare regolarmente la salute delle ossa per individuare precocemente eventuali problematiche.

Con l’avanzare dell’età, soprattutto per le donne dopo la menopausa e per gli uomini oltre i settant’anni anni, può essere utile rivolgersi a uno specialista per valutare la propria salute ossea. 

La diagnosi precoce permette di attuare strategie efficaci per rallentare la progressione della malattia e prevenire eventuali fratture. In alcuni casi, può essere necessario ricorrere a farmaci per migliorare la resistenza dello scheletro.

 

Il Presidio San Camillo per la cura dell’osteoporosi

La volontà del Presidio è quella di ridurre, nei pazienti che soffrono di osteoporosi, il rischio di fratture, sia migliorando la resistenza dello scheletro, sia riducendo il rischio di cadute. 

A questo scopo è attiva un'équipe multidisciplinare che coniuga competenze cliniche specialistiche (in ambito fisiatrico, endocrinologico e geriatrico) con specifici interventi di professionisti della riabilitazione (fisioterapisti, terapisti occupazionali e neuropsicologi). L’obiettivo dell’intervento multidisciplinare è quello di affrontare le diverse condizioni che concorrono variamente ad aumentare il rischio di frattura in ogni singola persona.

 

Corsi di formazione avanzata: spettro autistico e fenotipo femminile

2024-05-16
Corsi di formazione avanzata: spettro autistico e fenotipo femminile

L’autismo femminile è ancora oggi la parte invisibile dello spettro; spesso i tratti autistici risultano essere meno evidenti rispetto agli uomini o, più frequentemente si presentano in modo diverso da come ce li aspettiamo. 

Il Presidio Sanitario San Camillo, punto di riferimento in questo ambito, arricchisce la sua offerta formativa con l’inserimento di un corso dedicato a questo tema con l’obiettivo di:
approfondire e comprendere il fenotipo femminile e l’esperienza dell’autismo nelle bambine-ragazze-donne
• riconoscerlo dietro il fenomeno del masking e del camouflaging
• comprendere le strategie di coping che vengono adottate per conformarsi alle aspettative sociali
• far luce sul bias di genere nell’epidemiologia dell’ASD e le diverse prevalenze
• scoprire come le differenze di genere influenzano la diagnosi o portano a misdiagnosi 

Il corso si svolgerà sabato 23 novembre e lunedì 25 novembre ed è rivolto a tutti coloro che vogliono approfondire questa tematica.

Il corso prevede una seconda parte in presenza nel periodo autunnale con l’assegnazione di crediti formativi ECM, rivolta solo al personale sanitario.
Verranno approfonditi i temi legati alla diagnosi, alla misdiagnosi e agli strumenti operativi e terapeutici. 

Scopri il programma dettagliato del corso, scarica la locandina.
 

 

Stipsi: cause, diagnosi e trattamenti

2024-10-16
Stipsi: cause, diagnosi e trattamenti

La stipsi può essere definita come un disturbo dell'evacuazione che persiste per almeno tre mesi. Si manifesta principalmente con una riduzione della frequenza delle defecazioni settimanali o con difficoltà nel transito delle feci attraverso il colon-retto.

 

 

Quali sono le cause della stipsi?

Le cause della stipsi sono molteplici e si distinguono principalmente in due categorie: funzionali e organiche. Le cause funzionali o metaboliche, spesso legate a stili di vita non adeguati, rappresentano la maggior parte dei casi. Tuttavia è importante escludere anche la presenza di cause organiche, come malattie infiammatorie o degenerative del tratto intestinale e del colon-retto. Tra queste rientrano patologie come proctiti, coliti e neoplasie del colon-retto, che richiedono una diagnosi tempestiva.

In alcuni pazienti, la stipsi può essere causata da una funzione alterata del pavimento pelvico, comportando una difficoltà nell’espulsione delle feci. Questo tipo di stipsi funzionale, noto come discinesia del pavimento pelvico, si verifica quando vi è un ostacolo funzionale all’evacuazione.

Diagnosi e trattamenti

È fondamentale indagare la presenza di stipsi se questa persiste per più di due o tre mesi. In questi casi, si raccomanda di eseguire esami diagnostici adeguati per individuare la causa, che può essere organica o funzionale. Se la causa è funzionale, è indicata una valutazione fisiatrica del pavimento pelvico, eventualmente accompagnata da esami diagnostici come ecografie o manometrie anorettali. Questi esami consentono di stabilire se vi è una discinesia del pavimento pelvico, determinando la corretta strategia terapeutica.

In caso di discinesia, la terapia riabilitativa del pavimento pelvico rappresenta il trattamento principale. Questo approccio va associato a modifiche dello stile di vita e a un incremento dell'attività motoria del paziente, al fine di promuovere un miglioramento della funzione intestinale e una gestione ottimale della stipsi.

Affrontare la stipsi tempestivamente è essenziale per evitare complicazioni e migliorare la qualità della vita del paziente. Un corretto inquadramento diagnostico permette di identificare la causa del disturbo e di adottare il trattamento più adeguato, con un approccio mirato che comprenda interventi riabilitativi, modifiche dello stile di vita e, quando necessario, esami specialistici.

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Come ridurre i rischi del linfedema

2024-10-14
Come ridurre i rischi del linfedema

Quando si verifica un linfedema è bene tenere conto di alcuni accorgimenti per ridurre le possibili complicazioni. Rispettare le norme igieniche quotidiane è un ottimo punto di inizio, ma è anche importante evitare di arrecare traumi o ustioni all’arto che presenta la patologia.

Fondamentale, quindi, tenere disinfettate le ferite, evitare di fare sforzi o portare pesi con la parte del corpo interessata dal linfedema e non proporre trattamenti medici invasivi non strettamente necessari (come per esempio flebo, punture).

Come tenere sotto controllo il linfedema?

È possibile tenere sotto controllo il linfedema in diversi modi. Il principale riguarda l’utilizzo costante degli indumenti contenitivi per rallentarne l’evoluzione e favorirne la guarigione. 

Non è prevista una dieta specifica per evitare il progresso del linfedema, ma studi clinici hanno osservato che alcuni accorgimenti possono fare la differenza. Evitare quindi spezie, sale e grassi a lunga catena (per esempio omega-3 e omega-6) è ottimo per semplificarne la guarigione, senza dimenticare un’idratazione adeguata durante l’intero arco della giornata. Uno stile di vita sano, mirato a sconfiggere il sovrappeso, è la chiave fondamentale per raggiungere ottimi risultati di guarigione. 

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Giornata mondiale della salute mentale: un’occasione di riflessione sui disturbi psicologici

2024-10-10
Giornata mondiale della salute mentale: un’occasione di riflessione sui disturbi psicologici

Da oltre trent’anni, il 10 ottobre si celebra la Giornata mondiale della salute mentale, un’occasione fondamentale per sensibilizzare l'opinione pubblica sui problemi legati a questo tema, con l'obiettivo di accrescere la consapevolezza, aumentare le conoscenze e promuovere interventi efficaci in favore di chi soffre di disturbi mentali. 

Il Presidio Sanitario San Camillo con il suo servizio di Psicologia si unisce alle tante realtà del settore nell’incoraggiare il dialogo su un'assistenza psicologica accessibile e inclusiva, affinché ogni individuo possa ricevere il giusto aiuto per vivere una vita più serena e appagante. 

 

Attività svolte

  • Interventi diagnostici: valutazione del tono dell’umore con particolare attenzione a depressione, ansia, distress; valutazione del dolore; valutazione della qualità di vita; diagnosi della personalità.
  • Intervento di sostegno o counseling: sono interventi che mirano ad aumentare la consapevolezza di malattia e ad incrementare le capacità di adattamento.
  • Psicoterapia: processo volto a curare la sofferenza psichica ed i disturbi psicopatologici che
    possono influire negativamente sulla vita dell'individuo.
  • Terapia con EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing): è un trattamento
    psicoterapeutico breve utile alla riduzione dei sintomi psicologici reattivi ad un evento traumatico.
  • Mindfulness: pratica volta a favorire una maggiore attenzione e consapevolezza di sé.
  • Acceptance and Commitment Therapy: psicoterapia cognitivo-comportamentale che mira ad incrementare la flessibilità psicologica e le capacità personali di perseguire obiettivi e valori individuali significativi.
  • Schema Therapy: approccio psicoterapeutico integrato per il trattamento dei disturbi di
    personalità e disturbi psicologici cronici.
  • Tecniche di gestione dello stress: rilassamento muscolare progressivo (metodo di Jacobson), training autogeno, psicoeducazione.

 

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Lo stress e i suoi effetti sul nostro corpo

2024-10-08
Lo stress e i suoi effetti sul nostro corpo

Il nostro organismo è strutturato per provare stress per periodi di tempo limitati: una prolungata attivazione può comportare non solo conseguenze sul nostro stato psicologico, ma anche un'alterazione a livello corporeo, interferendo e intaccando la nostra salute. È importante tenere conto che, quando siamo sotto stress, il nostro sistema immunitario lavora meno, in un'ottica di efficienza energetica. Si attivano altre azioni che inibiscono il funzionamento del sistema immunitario, e un prolungato abbassamento delle sue funzionalità può portare a malattie della pelle, come dermatiti e orticaria. 

 

Comportamenti nocivi e conseguenze sulla salute

Oltre al sistema immunitario, esiste un altro fattore molto importante da tenere in considerazione: quando ci sentiamo sotto stress, tendiamo a mettere in atto comportamenti che possono essere dannosi per la nostra salute, al fine di non sentire la tensione. Pensiamo, ad esempio, al fumo, all’abuso di alcolici, al consumo eccessivo di dolci, o ad altre azioni che, se protratte a lungo termine, possono compromettere la nostra salute e favorire abitudini alimentari scorrette e sedentarietà, con conseguente obesità e rischi cardiovascolari. 

Lo stress influisce su numerosi aspetti molto importanti del nostro corpo, fra cui la glicemia: quando siamo sotto stress, si tende ad avere un livello più alto di glucosio nel sangue, ed è fondamentale che questo non si verifichi per tempi troppo prolungati. Infine, nei casi di stress grave, anche il sistema cardio-cerebro-vascolare può venire danneggiato.

 

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Vertigine parossistica posizionale benigna: la più comune causa di vertigini

2024-10-02
Vertigine parossistica posizionale benigna: la più comune causa di vertigini

Presso il Presidio è attivo dal 2000 un servizio specialistico riabilitativo aperto alle persone che soffrono di disturbi dell'equilibrio

La vertigine parossistica posizionale benigna è la prima causa di vertigini in tutte le fasce d'età, salvo nell'infanzia. È dovuta al distacco di cristalli di carbonato di calcio contenuti nel labirinto, che si chiamano otoliti e che vanno a incunearsi all'interno di tubicini, sempre contenuti nel labirinto, chiamati canali semicircolari. La presenza di otoliti nei canali semicircolari scatena delle crisi di vertigine, anche estremamente violente, in seguito a banali movimenti del capo e del corpo. Le crisi si ripetono più volte nella giornata, ma sono tutte di durata molto breve. 

 

Quali sono le cause di queste vertigini?

Le cause della vertigine parossistica posizionale benigna non sono chiaramente note: nel tempo sono stati chiamati in causa numerosi fattori, come disturbi di tipo autoimmunitario, esiti di traumi, e forse forme familiari o malattie virali. Sempre più spesso, soprattutto in base ai dati della ricerca recente, la forma che colpisce gli anziani viene interpretata come una patologia di origine vascolare ischemica e, come tale, quindi possibile segno di complicanze più gravi, sempre nell'ambito delle patologie cardiovascolari.

 

Quali consigli dare ai genitori di bambini con DSA?

2024-09-20
Quali consigli dare ai genitori di bambini con DSA?

I consigli che possiamo dare ai genitori di bambini che hanno un disturbo specifico dell’apprendimento possono essere:
- supportare il bambino nella sua quotidianità scolastica, quindi adottando una metodologia specifica e applicandola in ogni ambito.
- fornire ai bambini o ai ragazzi un metodo di studio e utilizzarlo poi nel corso del suo percorso scolastico.
- aiutare il bambino nella gestione del tempo, quindi anche a casa, aiutarlo nell'organizzazione dello studio e dei compiti


Si possono prevenire questi generi di disturbi?

Per prevenire l'insorgere di un disturbo specifico di apprendimento è importante riconoscere tempestivamente i segnali d'allarme e quindi intervenire precocemente con un trattamento logopedico e con un aiuto nei confronti del bambino.

Dott. Virginia Lorenzi
Logopedista

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Guidare di nuovo: una delle sfide del post-ictus

2024-09-30
Guidare di nuovo: una delle sfide del post-ictus

Il Servizio di Terapia Occupazionale, in collaborazione con il Servizio di Neuropsicologia, offre all'interno del Presidio San Camillo un percorso chiamato Guida Sicura, che permette ai nostri pazienti di tornare a una guida sicura e responsabile. I nostri pazienti sono accompagnati inizialmente con un counseling informativo da parte del terapista occupazionale e una valutazione multidisciplinare da parte dell'équipe. Successivamente vengono accompagnati al Centro di Mobilità Stellantis, dove è possibile fare una valutazione delle abilità motorie e cognitive residue su specifici simulatori ed effettuare una prova su auto anche adattate con un istruttore di guida.

È previsto, se necessario, un iter riabilitativo con l'intera équipe multidisciplinare e, infine, il paziente viene indirizzato a prenotare una visita presso la Commissione Medica che effettuerà una volta al di fuori della struttura.

 

Guarda l'intervista alla dottoressa Anna Vittone sul progetto Guida Sicura

 

 

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Guidare dopo un ictus: cosa dice la legge?

2024-09-25
Guidare dopo un ictus: cosa dice la legge?

È possibile tornare a guidare dopo un ictus ed è per questo che è nato il progetto Guida Sicura del nostro Presidio.

L'articolo 119 del Codice della Strada, infatti, riconosce alla persona con disabilità la possibilità di ritornare alla guida di un veicolo, purché non vi siano condizioni tali da compromettere la sicurezza. All'insorgere di una patologia, una persona patentata non ha l'obbligo di segnalarlo, tuttavia è responsabilità del cittadino rivolgersi volontariamente agli enti deputati e sottoporsi a una valutazione.

 

Qualora questo non accadesse e la persona continuasse a guidare, l'assicurazione potrebbe non rispondere contrattualmente in caso di sinistro e rivalersi successivamente sul proprio assicurato, assimilando l'evento a una guida senza patente. In Italia, l'ente deputato alla valutazione dell'abilità di guida è la Commissione Medica Locale.

 

Chi ha avuto un ictus può rinnovare la patente?

La persona dovrà dunque denunciare la propria situazione presso le autoscuole oppure direttamente presso la Commissione Medica. Dovrà presentarsi in sede di Commissione con tutta la documentazione clinica e l'esito potrà:

  • confermare la patente in corso di validità
  • trasformare la patente in una patente speciale, quindi una patente con limitazioni o adattamenti per compensare il deficit presente
  • annullare o sospendere la patente in corso.

 

Leggi l'articolo sull'impegno del nostro Presidio nell'articolo de La Stampa: "Prove di guida con simulatore  per favorire la riabilitazione"

Quali sono i sintomi dei disturbi specifici dell'apprendimento? Possono essere curati?

2023-02-23
Quali sono i sintomi dei disturbi specifici dell'apprendimento? Possono essere curati?

Quali sono i sintomi dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento

I segnali predittivi per riconoscere un disturbo specifico di apprendimento possono osservarsi già dalla scuola dell'infanzia. Ad esempio con un ritardo nel linguaggio, oppure una difficoltà di coordinazione motoria o di orientamento spazio- temporale.

Possono anche osservarsi nei primi anni della scuola primaria, ad esempio con difficoltà nell'organizzazione del lavoro o nel mantenimento della concentrazione. I bambini con DSA possono presentare inoltre altre difficoltà trasversali a carico delle funzioni esecutive, come ad esempio concentrazione e mantenimento dell’attenzione o memoria di lavoro.

Con la crescita, quindi, con l'aumentare dell'età, il bambino tende a stabilizzare le sue difficoltà e quindi le difficoltà dell'apprendimento tendono a diminuire effettuando un potenziamento di logopedia. Ciò che rimane invece è l'affaticamento.

 

È possibile curare questi disturbi?

Non è possibile curare un disturbo specifico di apprendimento. È possibile però compensare il disturbo adottando le giuste strategie, i giusti strumenti per aiutare il bambino nelle sue difficoltà.

 

 

Dott. Virginia Lorenzi
Logopedista

Giornata mondiale della sicurezza del paziente 2024

2024-09-17
Giornata mondiale della sicurezza del paziente 2024

Il 17 settembre è la Giornata mondiale della sicurezza del paziente. Questo evento globale, promosso dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, è l’occasione giusta per mettere in luce l'importanza cruciale di diagnosi corrette e tempestive come affermato nel tema del 2024: si tratta di una priorità assoluta per migliorare i risultati sanitari complessivi.

 

La cura del paziente al Presidio Sanitario San Camillo

Il focus del 2024 sui processi diagnostici riflette l'importanza di identificare accuratamente le condizioni dei pazienti per garantire un trattamento sicuro ed efficace, un principio che la nostra struttura promuove costantemente. Celebrando questa giornata, il Presidio Sanitario San Camillo non solo riconosce il lavoro vitale dei suoi specialisti, ma sottolinea anche il loro impegno continuo nella formazione, nell’adozione di tecnologie innovative e nella definizione delle migliori pratiche per la cure eccellenti e sicure.

Inoltre, in funzione della sicurezza del paziente, il Presidio garantisce il massimo dell’assistenza dentro e fuori dalla struttura: con attività di ricovero ordinario, Day hospital, prestazioni ambulatoriali e al domicilio.

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Il ruolo del caregiver nel post-ictus

2024-09-13
Il ruolo del caregiver nel post-ictus

Durante il percorso riabilitativo che deve affrontare il paziente con esiti di ictus, il servizio infermieristico si occupa della presa in carico 24 ore su 24 e della continua valutazione delle sue performance nello svolgimento delle attività quotidiane.

 

All’interno del personale infermieristico si trova anche il caregiver. La sua attività comprende il lavoro di professionisti sanitari e sociali, ma anche di persone che hanno a che fare con il paziente quotidianamente: familiari, amici, vicini di casa, badanti e altre figure. Si tratta di un ruolo fondamentale per il buon esito del percorso riabilitativo, in quanto componente aggiunta dell'équipe riabilitativa.

 

La scelta del caregiver è molto importante per il recupero funzionale

Il caregiver dev’essere:

  • coinvolto in tutto il percorso di cura del paziente
  • informato del piano assistenziale e del piano riabilitativo
  • stimolato ad esplicitare dubbi, perplessità o problematiche (anche di carattere emotivo) che possono presentarsi
  • addestrato nell'individuare i limiti e le abilità del paziente

 

Nell'ambito del processo di cura e del percorso riabilitativo il caregiver fornisce un supporto cruciale non solo durante tutto il percorso, ma anche nel momento della dimissione e del rientro a domicilio per organizzare e attuare il reinserimento del paziente a casa.

 

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Giornata mondiale della fisioterapia: trattamento della lombalgia e dei disturbi lombari

2024-09-08
Giornata mondiale della fisioterapia: trattamento della lombalgia e dei disturbi lombari

Oggi, 8 settembre 2024 si celebra la Giornata mondiale della fisioterapia, un evento globale che sottolinea il ruolo fondamentale dei fisioterapisti nel cammino verso il recupero e la cura del paziente.

Quest'anno l'attenzione è rivolta alla gestione e prevenzione del dolore lombare, una delle principali cause di disabilità nel mondo. La fisioterapia gioca un ruolo essenziale non solo nel recupero da lesioni e interventi chirurgici, ma anche nella prevenzione di molte patologie croniche legate alla mobilità e alla funzione fisica.

Secondo le statistiche, tra il 58% e l'84% delle persone sono affette da lombalgia nel corso della vita, con una percentuale che può crescere anche del 16% tra le donne. Questi dati sottolineano l'urgenza di approcci preventivi e terapeutici efficaci, che sono proprio al centro dell'operato dei fisioterapisti.

La fisioterapia offre un'ampia gamma di trattamenti che vanno dalla prevenzione alla riabilitazione, passando per la valutazione e la cura. I fisioterapisti sono specialisti nel fornire consulenza e trattamenti personalizzati per il “mal di schiena”, supportando i pazienti nel migliorare la loro salute e qualità di vita, riducendo il rischio di ricadute.

 

Il trattamento fisioterapico della lombalgia del Presidio Sanitario San Camillo

Per lombalgia si intende un dolore localizzato posteriormente sulla schiena e può essere causato da patologie ortopediche (ernie o artrosi) o da abitudini scorrette/traumi (postura, movimenti incongrui, contratture). 

Esistono degli esercizi e dei trattamenti che possono ridurre la sintomatologia dolorosa sin dalle primissime fasi. Ma l’ideale è iniziare un percorso continuativo nel tempo che permetta di prevenire nuovi attacchi: la prevenzione gioca, infatti, un ruolo chiave.

In base al tipo di problematica e alle necessità del paziente, il trattamento fisioterapico di una lombalgia può essere composto da diversi tipi di trattamenti: il nostro Presidio mette a disposizione trattamenti come le terapie fisiche strumentali o la massoterapia distrettuale, per la riduzione del dolore, il recupero della mobilità e la risoluzione di contratture muscolari.

In caso di dolori forti o continuativi è fondamentale non minimizzare la condizione e richiedere un consulto specialistico così da intraprendere un percorso fisioterapico personalizzato e agire sulla zona interessata.

 

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Quali sono i benefici della terapia occupazionale per chi ha avuto un ictus?

2024-09-11
Quali sono i benefici della terapia occupazionale per chi ha avuto un ictus?

Il processo riabilitativo per gli esiti di ictus cerebrale è cruciale per consentire al paziente il massimo recupero funzionale delle attività della vita quotidiana: il terapista occupazionale è il professionista specializzato in questo percorso.

 

Come sostenere il recupero funzionale dopo un ictus?

Il beneficio principale che offre la terapia occupazionale consiste nel tornare a fare quello che si desidera fare. Questo restituisce un senso alla vita e indirettamente aiuta anche chi si prende cura del paziente, perché aumenta la serenità all'interno della dinamica relazionale.

Volendo sintetizzare in uno slogan il percorso del terapista occupazionale insieme al suo paziente, sarebbe sicuramente: “trova il modo”. Trovare il modo per riprendere in mano la propria vita è possibile, così come trovare il modo per condurre la propria vita in modo soddisfacente e pieno, recuperando interessi e passioni.

 

 

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Come viene trattato il linfedema?

2024-09-09
Come viene trattato il linfedema?

Il linfedema è una patologia cronica che purtroppo tende ad aggravarsi progressivamente.

 

Il "gold standard" per affrontare il linfedema è il trattamento decongestivo complesso, che si basa su un bendaggio multistrato a pressione variabile.

In aggiunta si possono effettuare:

  • esercizi specifici con attivazione delle pompe muscolari sequenziali
  • linfodrenaggio
  • comportamenti atti a diminuire l'edema dell'arto affetto

 

È inoltre molto importante che vengano prescritti i corretti indumenti contenitivi e che si continui a casa con gli esercizi appresi durante il ciclo di fisioterapia.

 

 

Come viene affrontato il linfedema al Presidio Sanitario San Camillo?

Abbiamo studiato un percorso specifico per i pazienti con linfedema. Si accede alla visita fisiatrica con impegnativa oppure con una visita privata: in questa sede il medico valuterà il paziente, per poi eventualmente proporre una diagnosi o prescrivere gli esami necessari.

A quel punto verrà stilato un progetto riabilitativo individuale e il soggetto verrà inviato all'equipe riabilitativa dove si sottoporrà a una serie di bendaggi ed esercizi studiati appositamente per le sue complicazioni. Al termine delle sedute di fisioterapia il medico indicherà gli indumenti contenitivi atti a limitare l'edema nell'arto affetto e, se necessario, prescriverà altri esami.

 

Vuoi saperne di più? Approfondisci qui: Come si identifica un linfedema?

Formazione avanzata in fisioterapia

2024-09-06
Formazione avanzata in fisioterapia

Siamo fermamente convinti che la formazione sia uno dei migliori investimenti per il presente e per il futuro. Per questo, la fisioterapia, come molti altri ambiti di intervento del Presidio, si fonda pienamente su questo valore.

 

Da oltre 20 anni il San Camillo promuove infatti numerosi eventi formativi per poter approfondire le tematiche prescelte in modo specialistico.

 

Corsi di formazione avanzata accreditati ECM

I nostri corsi di formazione avanzata sono uno strumento fondamentale a cui possono accedere non solo i professionisti interni del Presidio San Camillo, ma anche tutti i fisioterapisti che desiderano scoprire nuove tecniche terapeutiche e approcci innovativi basati su prove di efficacia.

 

La nostra Area di formazione di oltre 400 m2 ha spazitecnologie e strumentazioni dedicate che ci permettono di garantire una formazione di altissimo livello con lezioni sia teoriche che pratiche.

 

I prossimi corsi in programma in ambito fisioterapico:

 

Scopri il nostro programma formativo, le iscrizioni sono ancora aperte per molti corsi!

 

Formazione Universitaria

Collaboriamo inoltre con diverse università come sede di frequenza per specializzandi e come sede di tirocinio per corsi di laurea:

 

 

 

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In occasione della Giornata Mondiale della Fisioterapia, il Presidio Sanitario San Camillo di Torino celebra con una serie di articoli che evidenziano l'importanza della fisioterapia. Ogni giorno, fino all'8 settembre, esploreremo diverse aree della nostra pratica fisioterapica, raccontando il nostro approccio personalizzato e interprofessionale che mira al recupero dei nostri pazienti. Unisciti a noi in questa settimana speciale per scoprire il potere trasformativo della fisioterapia.

La riabilitazione a domicilio: fisioterapisti, logopedisti, neuropsicologi e terapisti occupazionali direttamente a casa tua

2024-09-04
La riabilitazione a domicilio: fisioterapisti, logopedisti, neuropsicologi e terapisti occupazionali direttamente a casa tua

Con l’obiettivo di accompagnare il paziente al pieno recupero, il Presidio Sanitario San Camillo offre la possibilità di effettuare diversi percorsi di riabilitazione anche a casa propria, in due modalità: seguendo il percorso di teleriabilitazione, oppure accogliendo gli specialisti nel proprio domicilio.

 

Riabilitazione personalizzata a casa

Il Presidio Sanitario San Camillo offre riabilitazione domiciliare per patologie neurologiche e ortopediche, con sedute di riabilitazione fisioterapica o logopedica e singole prestazioni di terapia occupazionale o neuropsicologia.

Il servizio, a cui attualmente è possibile accedere privatamente, è rivolto ai pazienti con patologie di natura neurologica o ortopedica dimessi dal ricovero ordinario, dal ricovero di day hospital o con un progetto riabilitativo conseguente da una visita fisiatrica. Queste le tipologie di pazienti destinatari del servizio:

  • pazienti che desiderano eseguire al domicilio trattamenti riabilitativi specifici, o necessitano di adeguare il proprio ambiente domestico per raggiungere in sicurezza la massima autonomia possibile nelle attività della vita quotidiana
  • pazienti che richiedono trattamenti di mantenimento nel tempo delle abilità motorie e cognitive

 

Vantaggi della Riabilitazione a Domicilio

  1. Comfort e familiarità: i pazienti ricevono cure nel comfort della loro casa, un ambiente familiare che può contribuire positivamente al loro benessere emotivo.
  2. Personalizzazione del trattamento: ogni intervento è altamente personalizzato e adattato all'ambiente domestico del paziente, facilitando esercizi e attività specifiche che sarebbero difficili da replicare in un contesto ospedaliero.
  3. Coinvolgimento dei familiari: la riabilitazione a domicilio permette un maggior coinvolgimento dei familiari nel processo terapeutico, essenziale per il supporto continuo del paziente.

 

La riabilitazione del San Camillo è anche online

Si tratta di un programma innovativo per il mantenimento delle abilità acquisite: un percorso di sedute online con il fisioterapista ma anche con altri specialisti come logopedisti, neuropsicologi e terapisti occupazionali, presente in collegamento, a guida delle proposte terapeutiche per la massima sicurezza ed efficacia.

L’obiettivo è di limitare al minimo le interruzioni in un percorso riabilitativo dove è fondamentale la continuità del trattamento e di garantire la massima assistenza ad ogni paziente.

 

Facilità di accesso e prenotazione del servizio

I pazienti o i loro familiari possono facilmente attivare il servizio a domicilio contattando il San Camillo via telefono, email, o compilando un modulo online. Questa facilità di accesso è essenziale per garantire che nessun paziente rimanga senza il supporto necessario.

 

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In occasione della Giornata Mondiale della Fisioterapia, il Presidio Sanitario San Camillo di Torino celebra con una serie di articoli che evidenziano l'importanza della fisioterapia. Ogni giorno, fino all'8 settembre, esploreremo diverse aree della nostra pratica fisioterapica, raccontando il nostro approccio personalizzato e interprofessionale che mira al recupero dei nostri pazienti. Unisciti a noi in questa settimana speciale per scoprire il potere trasformativo della fisioterapia.
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Mi chiamo Alessandra Comazzi, sono giornalista, torinese, ho 67 anni e sono neuropatica. Mi occupavo di spettacoli, facevo il critico televisivo per un quotidiano, La Stampa. Adesso mi occupo soprattutto di tornare a camminare e di reimparare a usare le mani. Un bel salto anche emotivo. Perché c’è la fede, certo, ma poi ci sono la carità, e la speranza. Le tre virtù cardinali. E ho imparato che forse, in certi momenti difficili, proprio la speranza è la virtù più impervia.

Rosso 32. Era il mio codice identificativo al San Camillo, il presidio sanitario che a Torino è specializzato in riabilitazione. I reparti dell’ospedale hanno il nome dei colori, Verde, Giallo, Lilla, Azzurro e, appunto, Rosso. Il 32 era il numero del mio letto. Un modo, forse, per colorare la vita dei pazienti affetti da menomazioni e disabilità, molti dei quali con validi motivi per vedere la vita in nero fosco, al massimo grigio. Potrebbe sembrare un modo puerile per affrontare la sofferenza, ma i padri Camilliani sanno quello che fanno.

 

Leggi la testimonianza nell'articolo de L'Osservatore Romano

Alessandra Comazzi, giornalista piemontese, racconta in modo profondo e coinvolgente la sua malattia e l’esperienza fatta tra le mura del nostro Presidio.

Ecco qualche breve stralcio dell’articolo:

 

"Rosso 32. Era il mio codice identificativo al San Camillo, il presidio sanitario che a Torino è specializzato in riabilitazione. I reparti dell’ospedale hanno il nome dei colori, Verde, Giallo, Lilla, Azzurro e, appunto, Rosso. Il 32 era il numero del mio letto. Un modo, forse, per colorare la vita dei pazienti affetti da menomazioni e disabilità, molti dei quali con validi motivi per vedere la vita in nero fosco, al massimo grigio. Potrebbe sembrare un modo puerile per affrontare la sofferenza, ma i padri Camilliani sanno quello che fanno.”

 

Infine aggiunge un ringraziamento molto speciale:

"La mia è una semplice testimonianza, non ho competenze tecniche o scientifiche. In questo percorso che non è solo riabilitativo, ma è anche di fede e ringraziamento, vorrei restituire a tutte le donne e gli uomini che mi sono stati e mi sono vicini, qualcosa di quello che mi è stato donato. Il dono di medici, infermieri, operatori sociosanitari, fisioterapisti, terapisti occupazionali, logopedisti, psicologi, è stata una continua ricerca di senso, oltre che di professionalità”

 

Leggi l’articolo per intero su La Stampa

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