Lo stress e i suoi effetti sul nostro corpo

2024-10-08
Lo stress e i suoi effetti sul nostro corpo

Il nostro organismo è strutturato per provare stress per periodi di tempo limitati: una prolungata attivazione può comportare non solo conseguenze sul nostro stato psicologico, ma anche un'alterazione a livello corporeo, interferendo e intaccando la nostra salute. È importante tenere conto che, quando siamo sotto stress, il nostro sistema immunitario lavora meno, in un'ottica di efficienza energetica. Si attivano altre azioni che inibiscono il funzionamento del sistema immunitario, e un prolungato abbassamento delle sue funzionalità può portare a malattie della pelle, come dermatiti e orticaria. 

 

Comportamenti nocivi e conseguenze sulla salute

Oltre al sistema immunitario, esiste un altro fattore molto importante da tenere in considerazione: quando ci sentiamo sotto stress, tendiamo a mettere in atto comportamenti che possono essere dannosi per la nostra salute, al fine di non sentire la tensione. Pensiamo, ad esempio, al fumo, all’abuso di alcolici, al consumo eccessivo di dolci, o ad altre azioni che, se protratte a lungo termine, possono compromettere la nostra salute e favorire abitudini alimentari scorrette e sedentarietà, con conseguente obesità e rischi cardiovascolari. 

Lo stress influisce su numerosi aspetti molto importanti del nostro corpo, fra cui la glicemia: quando siamo sotto stress, si tende ad avere un livello più alto di glucosio nel sangue, ed è fondamentale che questo non si verifichi per tempi troppo prolungati. Infine, nei casi di stress grave, anche il sistema cardio-cerebro-vascolare può venire danneggiato.

 

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Vertigine parossistica posizionale benigna: la più comune causa di vertigini

2024-10-02
Vertigine parossistica posizionale benigna: la più comune causa di vertigini

Presso il Presidio è attivo dal 2000 un servizio specialistico riabilitativo aperto alle persone che soffrono di disturbi dell'equilibrio

La vertigine parossistica posizionale benigna è la prima causa di vertigini in tutte le fasce d'età, salvo nell'infanzia. È dovuta al distacco di cristalli di carbonato di calcio contenuti nel labirinto, che si chiamano otoliti e che vanno a incunearsi all'interno di tubicini, sempre contenuti nel labirinto, chiamati canali semicircolari. La presenza di otoliti nei canali semicircolari scatena delle crisi di vertigine, anche estremamente violente, in seguito a banali movimenti del capo e del corpo. Le crisi si ripetono più volte nella giornata, ma sono tutte di durata molto breve. 

 

Quali sono le cause di queste vertigini?

Le cause della vertigine parossistica posizionale benigna non sono chiaramente note: nel tempo sono stati chiamati in causa numerosi fattori, come disturbi di tipo autoimmunitario, esiti di traumi, e forse forme familiari o malattie virali. Sempre più spesso, soprattutto in base ai dati della ricerca recente, la forma che colpisce gli anziani viene interpretata come una patologia di origine vascolare ischemica e, come tale, quindi possibile segno di complicanze più gravi, sempre nell'ambito delle patologie cardiovascolari.

 

Quali consigli dare ai genitori di bambini con DSA?

2024-09-20
Quali consigli dare ai genitori di bambini con DSA?

I consigli che possiamo dare ai genitori di bambini che hanno un disturbo specifico dell’apprendimento possono essere:
- supportare il bambino nella sua quotidianità scolastica, quindi adottando una metodologia specifica e applicandola in ogni ambito.
- fornire ai bambini o ai ragazzi un metodo di studio e utilizzarlo poi nel corso del suo percorso scolastico.
- aiutare il bambino nella gestione del tempo, quindi anche a casa, aiutarlo nell'organizzazione dello studio e dei compiti


Si possono prevenire questi generi di disturbi?

Per prevenire l'insorgere di un disturbo specifico di apprendimento è importante riconoscere tempestivamente i segnali d'allarme e quindi intervenire precocemente con un trattamento logopedico e con un aiuto nei confronti del bambino.

Dott. Virginia Lorenzi
Logopedista

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Guidare di nuovo: una delle sfide del post-ictus

2024-09-30
Guidare di nuovo: una delle sfide del post-ictus

Il Servizio di Terapia Occupazionale, in collaborazione con il Servizio di Neuropsicologia, offre all'interno del Presidio San Camillo un percorso chiamato Guida Sicura, che permette ai nostri pazienti di tornare a una guida sicura e responsabile. I nostri pazienti sono accompagnati inizialmente con un counseling informativo da parte del terapista occupazionale e una valutazione multidisciplinare da parte dell'équipe. Successivamente vengono accompagnati al Centro di Mobilità Stellantis, dove è possibile fare una valutazione delle abilità motorie e cognitive residue su specifici simulatori ed effettuare una prova su auto anche adattate con un istruttore di guida.

È previsto, se necessario, un iter riabilitativo con l'intera équipe multidisciplinare e, infine, il paziente viene indirizzato a prenotare una visita presso la Commissione Medica che effettuerà una volta al di fuori della struttura.

 

Guarda l'intervista alla dottoressa Anna Vittone sul progetto Guida Sicura

 

 

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Guidare dopo un ictus: cosa dice la legge?

2024-09-25
Guidare dopo un ictus: cosa dice la legge?

È possibile tornare a guidare dopo un ictus ed è per questo che è nato il progetto Guida Sicura del nostro Presidio.

L'articolo 119 del Codice della Strada, infatti, riconosce alla persona con disabilità la possibilità di ritornare alla guida di un veicolo, purché non vi siano condizioni tali da compromettere la sicurezza. All'insorgere di una patologia, una persona patentata non ha l'obbligo di segnalarlo, tuttavia è responsabilità del cittadino rivolgersi volontariamente agli enti deputati e sottoporsi a una valutazione.

 

Qualora questo non accadesse e la persona continuasse a guidare, l'assicurazione potrebbe non rispondere contrattualmente in caso di sinistro e rivalersi successivamente sul proprio assicurato, assimilando l'evento a una guida senza patente. In Italia, l'ente deputato alla valutazione dell'abilità di guida è la Commissione Medica Locale.

 

Chi ha avuto un ictus può rinnovare la patente?

La persona dovrà dunque denunciare la propria situazione presso le autoscuole oppure direttamente presso la Commissione Medica. Dovrà presentarsi in sede di Commissione con tutta la documentazione clinica e l'esito potrà:

  • confermare la patente in corso di validità
  • trasformare la patente in una patente speciale, quindi una patente con limitazioni o adattamenti per compensare il deficit presente
  • annullare o sospendere la patente in corso.

 

Leggi l'articolo sull'impegno del nostro Presidio nell'articolo de La Stampa: "Prove di guida con simulatore  per favorire la riabilitazione"

Quali sono i sintomi dei disturbi specifici dell'apprendimento? Possono essere curati?

2023-02-23
Quali sono i sintomi dei disturbi specifici dell'apprendimento? Possono essere curati?

Quali sono i sintomi dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento

I segnali predittivi per riconoscere un disturbo specifico di apprendimento possono osservarsi già dalla scuola dell'infanzia. Ad esempio con un ritardo nel linguaggio, oppure una difficoltà di coordinazione motoria o di orientamento spazio- temporale.

Possono anche osservarsi nei primi anni della scuola primaria, ad esempio con difficoltà nell'organizzazione del lavoro o nel mantenimento della concentrazione. I bambini con DSA possono presentare inoltre altre difficoltà trasversali a carico delle funzioni esecutive, come ad esempio concentrazione e mantenimento dell’attenzione o memoria di lavoro.

Con la crescita, quindi, con l'aumentare dell'età, il bambino tende a stabilizzare le sue difficoltà e quindi le difficoltà dell'apprendimento tendono a diminuire effettuando un potenziamento di logopedia. Ciò che rimane invece è l'affaticamento.

 

È possibile curare questi disturbi?

Non è possibile curare un disturbo specifico di apprendimento. È possibile però compensare il disturbo adottando le giuste strategie, i giusti strumenti per aiutare il bambino nelle sue difficoltà.

 

 

Dott. Virginia Lorenzi
Logopedista

Giornata mondiale della sicurezza del paziente 2024

2024-09-17
Giornata mondiale della sicurezza del paziente 2024

Il 17 settembre è la Giornata mondiale della sicurezza del paziente. Questo evento globale, promosso dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, è l’occasione giusta per mettere in luce l'importanza cruciale di diagnosi corrette e tempestive come affermato nel tema del 2024: si tratta di una priorità assoluta per migliorare i risultati sanitari complessivi.

 

La cura del paziente al Presidio Sanitario San Camillo

Il focus del 2024 sui processi diagnostici riflette l'importanza di identificare accuratamente le condizioni dei pazienti per garantire un trattamento sicuro ed efficace, un principio che la nostra struttura promuove costantemente. Celebrando questa giornata, il Presidio Sanitario San Camillo non solo riconosce il lavoro vitale dei suoi specialisti, ma sottolinea anche il loro impegno continuo nella formazione, nell’adozione di tecnologie innovative e nella definizione delle migliori pratiche per la cure eccellenti e sicure.

Inoltre, in funzione della sicurezza del paziente, il Presidio garantisce il massimo dell’assistenza dentro e fuori dalla struttura: con attività di ricovero ordinario, Day hospital, prestazioni ambulatoriali e al domicilio.

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Il ruolo del caregiver nel post-ictus

2024-09-13
Il ruolo del caregiver nel post-ictus

Durante il percorso riabilitativo che deve affrontare il paziente con esiti di ictus, il servizio infermieristico si occupa della presa in carico 24 ore su 24 e della continua valutazione delle sue performance nello svolgimento delle attività quotidiane.

 

All’interno del personale infermieristico si trova anche il caregiver. La sua attività comprende il lavoro di professionisti sanitari e sociali, ma anche di persone che hanno a che fare con il paziente quotidianamente: familiari, amici, vicini di casa, badanti e altre figure. Si tratta di un ruolo fondamentale per il buon esito del percorso riabilitativo, in quanto componente aggiunta dell'équipe riabilitativa.

 

La scelta del caregiver è molto importante per il recupero funzionale

Il caregiver dev’essere:

  • coinvolto in tutto il percorso di cura del paziente
  • informato del piano assistenziale e del piano riabilitativo
  • stimolato ad esplicitare dubbi, perplessità o problematiche (anche di carattere emotivo) che possono presentarsi
  • addestrato nell'individuare i limiti e le abilità del paziente

 

Nell'ambito del processo di cura e del percorso riabilitativo il caregiver fornisce un supporto cruciale non solo durante tutto il percorso, ma anche nel momento della dimissione e del rientro a domicilio per organizzare e attuare il reinserimento del paziente a casa.

 

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Giornata mondiale della fisioterapia: trattamento della lombalgia e dei disturbi lombari

2024-09-08
Giornata mondiale della fisioterapia: trattamento della lombalgia e dei disturbi lombari

Oggi, 8 settembre 2024 si celebra la Giornata mondiale della fisioterapia, un evento globale che sottolinea il ruolo fondamentale dei fisioterapisti nel cammino verso il recupero e la cura del paziente.

Quest'anno l'attenzione è rivolta alla gestione e prevenzione del dolore lombare, una delle principali cause di disabilità nel mondo. La fisioterapia gioca un ruolo essenziale non solo nel recupero da lesioni e interventi chirurgici, ma anche nella prevenzione di molte patologie croniche legate alla mobilità e alla funzione fisica.

Secondo le statistiche, tra il 58% e l'84% delle persone sono affette da lombalgia nel corso della vita, con una percentuale che può crescere anche del 16% tra le donne. Questi dati sottolineano l'urgenza di approcci preventivi e terapeutici efficaci, che sono proprio al centro dell'operato dei fisioterapisti.

La fisioterapia offre un'ampia gamma di trattamenti che vanno dalla prevenzione alla riabilitazione, passando per la valutazione e la cura. I fisioterapisti sono specialisti nel fornire consulenza e trattamenti personalizzati per il “mal di schiena”, supportando i pazienti nel migliorare la loro salute e qualità di vita, riducendo il rischio di ricadute.

 

Il trattamento fisioterapico della lombalgia del Presidio Sanitario San Camillo

Per lombalgia si intende un dolore localizzato posteriormente sulla schiena e può essere causato da patologie ortopediche (ernie o artrosi) o da abitudini scorrette/traumi (postura, movimenti incongrui, contratture). 

Esistono degli esercizi e dei trattamenti che possono ridurre la sintomatologia dolorosa sin dalle primissime fasi. Ma l’ideale è iniziare un percorso continuativo nel tempo che permetta di prevenire nuovi attacchi: la prevenzione gioca, infatti, un ruolo chiave.

In base al tipo di problematica e alle necessità del paziente, il trattamento fisioterapico di una lombalgia può essere composto da diversi tipi di trattamenti: il nostro Presidio mette a disposizione trattamenti come le terapie fisiche strumentali o la massoterapia distrettuale, per la riduzione del dolore, il recupero della mobilità e la risoluzione di contratture muscolari.

In caso di dolori forti o continuativi è fondamentale non minimizzare la condizione e richiedere un consulto specialistico così da intraprendere un percorso fisioterapico personalizzato e agire sulla zona interessata.

 

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Quali sono i benefici della terapia occupazionale per chi ha avuto un ictus?

2024-09-11
Quali sono i benefici della terapia occupazionale per chi ha avuto un ictus?

Il processo riabilitativo per gli esiti di ictus cerebrale è cruciale per consentire al paziente il massimo recupero funzionale delle attività della vita quotidiana: il terapista occupazionale è il professionista specializzato in questo percorso.

 

Come sostenere il recupero funzionale dopo un ictus?

Il beneficio principale che offre la terapia occupazionale consiste nel tornare a fare quello che si desidera fare. Questo restituisce un senso alla vita e indirettamente aiuta anche chi si prende cura del paziente, perché aumenta la serenità all'interno della dinamica relazionale.

Volendo sintetizzare in uno slogan il percorso del terapista occupazionale insieme al suo paziente, sarebbe sicuramente: “trova il modo”. Trovare il modo per riprendere in mano la propria vita è possibile, così come trovare il modo per condurre la propria vita in modo soddisfacente e pieno, recuperando interessi e passioni.

 

 

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Come viene trattato il linfedema?

2024-09-09
Come viene trattato il linfedema?

Il linfedema è una patologia cronica che purtroppo tende ad aggravarsi progressivamente.

 

Il "gold standard" per affrontare il linfedema è il trattamento decongestivo complesso, che si basa su un bendaggio multistrato a pressione variabile.

In aggiunta si possono effettuare:

  • esercizi specifici con attivazione delle pompe muscolari sequenziali
  • linfodrenaggio
  • comportamenti atti a diminuire l'edema dell'arto affetto

 

È inoltre molto importante che vengano prescritti i corretti indumenti contenitivi e che si continui a casa con gli esercizi appresi durante il ciclo di fisioterapia.

 

 

Come viene affrontato il linfedema al Presidio Sanitario San Camillo?

Abbiamo studiato un percorso specifico per i pazienti con linfedema. Si accede alla visita fisiatrica con impegnativa oppure con una visita privata: in questa sede il medico valuterà il paziente, per poi eventualmente proporre una diagnosi o prescrivere gli esami necessari.

A quel punto verrà stilato un progetto riabilitativo individuale e il soggetto verrà inviato all'equipe riabilitativa dove si sottoporrà a una serie di bendaggi ed esercizi studiati appositamente per le sue complicazioni. Al termine delle sedute di fisioterapia il medico indicherà gli indumenti contenitivi atti a limitare l'edema nell'arto affetto e, se necessario, prescriverà altri esami.

 

Vuoi saperne di più? Approfondisci qui: Come si identifica un linfedema?

Formazione avanzata in fisioterapia

2024-09-06
Formazione avanzata in fisioterapia

Siamo fermamente convinti che la formazione sia uno dei migliori investimenti per il presente e per il futuro. Per questo, la fisioterapia, come molti altri ambiti di intervento del Presidio, si fonda pienamente su questo valore.

 

Da oltre 20 anni il San Camillo promuove infatti numerosi eventi formativi per poter approfondire le tematiche prescelte in modo specialistico.

 

Corsi di formazione avanzata accreditati ECM

I nostri corsi di formazione avanzata sono uno strumento fondamentale a cui possono accedere non solo i professionisti interni del Presidio San Camillo, ma anche tutti i fisioterapisti che desiderano scoprire nuove tecniche terapeutiche e approcci innovativi basati su prove di efficacia.

 

La nostra Area di formazione di oltre 400 m2 ha spazitecnologie e strumentazioni dedicate che ci permettono di garantire una formazione di altissimo livello con lezioni sia teoriche che pratiche.

 

I prossimi corsi in programma in ambito fisioterapico:

 

Scopri il nostro programma formativo, le iscrizioni sono ancora aperte per molti corsi!

 

Formazione Universitaria

Collaboriamo inoltre con diverse università come sede di frequenza per specializzandi e come sede di tirocinio per corsi di laurea:

 

 

 

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In occasione della Giornata Mondiale della Fisioterapia, il Presidio Sanitario San Camillo di Torino celebra con una serie di articoli che evidenziano l'importanza della fisioterapia. Ogni giorno, fino all'8 settembre, esploreremo diverse aree della nostra pratica fisioterapica, raccontando il nostro approccio personalizzato e interprofessionale che mira al recupero dei nostri pazienti. Unisciti a noi in questa settimana speciale per scoprire il potere trasformativo della fisioterapia.

La riabilitazione a domicilio: fisioterapisti, logopedisti, neuropsicologi e terapisti occupazionali direttamente a casa tua

2024-09-04
La riabilitazione a domicilio: fisioterapisti, logopedisti, neuropsicologi e terapisti occupazionali direttamente a casa tua

Con l’obiettivo di accompagnare il paziente al pieno recupero, il Presidio Sanitario San Camillo offre la possibilità di effettuare diversi percorsi di riabilitazione anche a casa propria, in due modalità: seguendo il percorso di teleriabilitazione, oppure accogliendo gli specialisti nel proprio domicilio.

 

Riabilitazione personalizzata a casa

Il Presidio Sanitario San Camillo offre riabilitazione domiciliare per patologie neurologiche e ortopediche, con sedute di riabilitazione fisioterapica o logopedica e singole prestazioni di terapia occupazionale o neuropsicologia.

Il servizio, a cui attualmente è possibile accedere privatamente, è rivolto ai pazienti con patologie di natura neurologica o ortopedica dimessi dal ricovero ordinario, dal ricovero di day hospital o con un progetto riabilitativo conseguente da una visita fisiatrica. Queste le tipologie di pazienti destinatari del servizio:

  • pazienti che desiderano eseguire al domicilio trattamenti riabilitativi specifici, o necessitano di adeguare il proprio ambiente domestico per raggiungere in sicurezza la massima autonomia possibile nelle attività della vita quotidiana
  • pazienti che richiedono trattamenti di mantenimento nel tempo delle abilità motorie e cognitive

 

Vantaggi della Riabilitazione a Domicilio

  1. Comfort e familiarità: i pazienti ricevono cure nel comfort della loro casa, un ambiente familiare che può contribuire positivamente al loro benessere emotivo.
  2. Personalizzazione del trattamento: ogni intervento è altamente personalizzato e adattato all'ambiente domestico del paziente, facilitando esercizi e attività specifiche che sarebbero difficili da replicare in un contesto ospedaliero.
  3. Coinvolgimento dei familiari: la riabilitazione a domicilio permette un maggior coinvolgimento dei familiari nel processo terapeutico, essenziale per il supporto continuo del paziente.

 

La riabilitazione del San Camillo è anche online

Si tratta di un programma innovativo per il mantenimento delle abilità acquisite: un percorso di sedute online con il fisioterapista ma anche con altri specialisti come logopedisti, neuropsicologi e terapisti occupazionali, presente in collegamento, a guida delle proposte terapeutiche per la massima sicurezza ed efficacia.

L’obiettivo è di limitare al minimo le interruzioni in un percorso riabilitativo dove è fondamentale la continuità del trattamento e di garantire la massima assistenza ad ogni paziente.

 

Facilità di accesso e prenotazione del servizio

I pazienti o i loro familiari possono facilmente attivare il servizio a domicilio contattando il San Camillo via telefono, email, o compilando un modulo online. Questa facilità di accesso è essenziale per garantire che nessun paziente rimanga senza il supporto necessario.

 

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In occasione della Giornata Mondiale della Fisioterapia, il Presidio Sanitario San Camillo di Torino celebra con una serie di articoli che evidenziano l'importanza della fisioterapia. Ogni giorno, fino all'8 settembre, esploreremo diverse aree della nostra pratica fisioterapica, raccontando il nostro approccio personalizzato e interprofessionale che mira al recupero dei nostri pazienti. Unisciti a noi in questa settimana speciale per scoprire il potere trasformativo della fisioterapia.

Quali sono i consigli per quando si hanno le vertigini?

2024-08-29
Quali sono i consigli per quando si hanno le vertigini?

I disturbi dell'equilibrio sono un insieme complesso e variegato di problematiche che va dalla sensazione di instabilità soggettiva, ad esempio nel cammino o nelle variazioni di postura, fino alla comparsa di vere e proprie vertigini rotatorie, o all'aumento del rischio di cadute, soprattutto per persone anziane.

 

Cosa si può fare quando si hanno le vertigini?

Non è facile individuare esattamente quali sono i consigli da adottare quando sorgono questo tipo di problemi. Data la complessità della malattia e l'alto numero di patologie che possono portare a vertigini e disturbi dell’equilibrio, una risposta esaustiva a questa domanda non è possibile.

 

In linea generale, il miglior consiglio possibile è: nel caso in cui i sintomi si presentino acutamente e non tendano a regredire nell'arco di pochi minuti, è assolutamente cruciale rivolgersi urgentemente ad un medico.

In tutti gli altri casi è comunque indispensabile una valutazione specialistica (seppur meno urgente), in particolar modo in un ambulatorio fisiatrico dedicato, per evitare la cronicizzazione di problematiche che, se valutate tempestivamente, possono avere una rapida e completa risoluzione.

 

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Riabilitazione post-ictus: il percorso di fisioterapia al San Camillo di Torino

2024-09-03
Riabilitazione post-ictus: il percorso di fisioterapia al San Camillo di Torino

L'ictus cerebrale, con le sue conseguenze sulla mobilità e sulle funzioni cognitive, rappresenta una delle sfide mediche più complesse. Al San Camillo di Torino abbiamo sviluppato un approccio che combina competenze interdisciplinari e metodi avanzati di riabilitazione per guidare i pazienti lungo il loro percorso di recupero.

 

L’ictus: un evento acuto e improvviso

L'ictus colpisce improvvisamente chiudendo o rompendo un vaso sanguigno nel cervello, il che può portare a danni significativi a causa della mancanza di ossigeno (ischemia) o della compressione da emorragia cerebrale. I sintomi possono variare da paresi facciale e degli arti a gravi disfunzioni cognitive come afasia o disfagia. Questa vasta gamma di effetti richiede un approccio personalizzato e intensivo per la riabilitazione.

 

La fisioterapia nel percorso di riabilitazione post-ictus

Al San Camillo, il nostro team di fisioterapisti lavora all’interno di un gruppo multidisciplinare composto da fisiatri, neurologi, terapisti occupazionali, logopedisti e neuropsicologi per fornire un trattamento integrato che mira a ripristinare la funzionalità e migliorare la qualità della vita del paziente. Le sessioni di fisioterapia sono progettate per rafforzare i muscoli indeboliti, migliorare la coordinazione e la mobilità, e aiutare i pazienti a riconquistare l'indipendenza nelle attività quotidiane e, se il quadro lo permette, poter tornare a camminare.

Scopri di più sul ciclo di cura nella riabilitazione post-ictus

 

Supporto completo ai caregiver nel post-ictus

Riconosciamo anche l'importante ruolo dei caregiver nel processo di recupero.
Per questo, offriamo formazione e supporto per aiutarli a gestire le sfide quotidiane e a fornire le cure necessarie a casa, estendendo così l'efficacia del trattamento oltre le mura del nostro Presidio. Sapendo quanto è importante questo aspetto, abbiamo creato un protocollo che istruisce coloro che devono prendersi cura di pazienti che hanno subito un ictus.

 

Monitoraggio continuo e adattamento del trattamento

Il recupero da un ictus è un percorso lungo e dinamico. Attraverso valutazioni periodiche, il nostro team è in grado di monitorare i progressi e di adattare i piani di trattamento in base alle evoluzioni delle condizioni del paziente, assicurando che ogni step del percorso sia ottimizzato per ottenere i migliori risultati possibili.

Al San Camillo di Torino la nostra missione è garantire che ogni paziente riceva la migliore assistenza post-ictus possibile per navigare il complesso cammino verso il recupero. Con un team dedicato e risorse all'avanguardia, ci impegniamo a ridurre l'impatto delle disabilità e a migliorare significativamente la qualità della vita dei nostri pazienti.

 

In occasione della Giornata Mondiale della Fisioterapia, il Presidio Sanitario San Camillo di Torino celebra con una serie di articoli che evidenziano l'importanza della fisioterapia. Ogni giorno, fino all'8 settembre, esploreremo diverse aree della nostra pratica fisioterapica, raccontando il nostro approccio personalizzato e interprofessionale che mira al recupero dei nostri pazienti. Unisciti a noi in questa settimana speciale per scoprire il potere trasformativo della fisioterapia.

Superare le barriere del movimento: la fisioterapia per la riabilitazione neurologica e funzionale

2024-09-02
Superare le barriere del movimento: la fisioterapia per la riabilitazione neurologica e funzionale

Il cammino verso il recupero dopo un evento acuto come un ictus o una frattura al femore, o dopo interventi chirurgici di protesi d'anca o di ginocchio è spesso lungo e complesso. Così come il dover affrontare disturbi all’apparenza meno gravi come per esempio i disturbi dell’equilibrio (le cosiddette vertigini), l’incontinenza urinaria e fecale o linfedemi post-mastectomia.

 

Nel trattamento di queste patologie la fisioterapia può giocare un ruolo chiave nella riconquista della mobilità e della funzionalità.

 

È per questo che al Presidio Sanitario San Camillo di Torino il servizio di fisioterapia adotta un approccio multidimensionale e basato sull'evidenza per trattare e supportare i pazienti lungo questo percorso critico. Il San Camillo è un ospedale specializzato in recupero e rieducazione funzionale che ha fatto della riabilitazione la sua missione principale.

 

Percorso riabilitativo individuale: la migliore cura è quella studiata sulla base delle necessità del singolo paziente

La personalizzazione del trattamento inizia con una valutazione approfondita delle funzioni e delle problematiche presentate dal paziente. Sulla base di questa analisi, i fisioterapisti del San Camillo progettano un piano di intervento su misura che può includere terapia manuale, esercizi di rieducazione motoria e strategie per il miglioramento delle capacità cognitive e sensoriali, tutto focalizzato sulle esigenze specifiche del paziente.

 

Tecnologie avanzate in supporto alla Riabilitazione

L'impiego di tecnologie di punta è fondamentale nella fisioterapia per pazienti affetti da patologie neurologiche e ortopediche. La tecnologia viene utilizzata per intensificare gli effetti degli esercizi e per facilitare il recupero delle funzioni motorie e neurologiche, accelerando il miglioramento e potenziando gli esiti. In particolare ci permette di:

  • lavorare sugli aspetti motori, sensitivi e cognitivi (modulando gli esercizi sia in termini di velocità che di difficoltà in base alla patologia, all'evoluzione della stessa e alle capacità del paziente).
  • monitorare l’esercizio riabilitativo attraverso report, confrontando le prestazioni del paziente nel tempo e quindi valutare l'efficacia del trattamento riabilitativo.

 

Adesione alle linee guida internazionali

I protocolli di trattamento del San Camillo sono scrupolosamente allineati con le linee guida internazionali più aggiornate. Questo approccio assicura che ogni piano di riabilitazione sia radicato nelle migliori pratiche correnti, offrendo ai pazienti le strategie terapeutiche più efficaci per il recupero neurologico.

 

Formazione e coinvolgimento dei caregiver

Il successo della riabilitazione non si limita agli interventi clinici ma include anche il supporto a casa. Per questo, il San Camillo si impegna a formare i caregiver sui modi migliori per assistere i pazienti a domicilio, garantendo che il recupero continui anche al di fuori dell'ambiente ospedaliero.

Scopri cosa facciamo per aiutare e sostenere le persone che assistono chi è colpito da ictus

 

Monitoraggio Continuo del Progresso

Il trattamento è dinamico e si adatta al cambiamento delle condizioni del paziente, con valutazioni periodiche per monitorare l'evoluzione e per adeguare il piano di trattamento. Questa attenzione continua permette di mantenere la terapia allineata con gli obiettivi di recupero, massimizzando le probabilità di un risultato positivo.

La fisioterapia al San Camillo è quindi più di una semplice serie di trattamenti; è un percorso integrato che supporta il paziente in ogni fase del recupero dopo stroke e traumi. Con un team esperto e risorse all'avanguardia, la fisioterapia al San Camillo è dedicata a ridurre l'impatto delle disabilità e a migliorare significativamente la qualità della vita dei suoi pazienti.

 

In occasione della Giornata Mondiale della Fisioterapia, il Presidio Sanitario San Camillo di Torino celebra con una serie di articoli che evidenziano l'importanza della fisioterapia. Ogni giorno, fino all'8 settembre, esploreremo diverse aree della nostra pratica fisioterapica, raccontando il nostro approccio personalizzato e interprofessionale che mira al recupero dei nostri pazienti. Unisciti a noi in questa settimana speciale per scoprire il potere trasformativo della fisioterapia.

Che tipo di riabilitazione a domicilio post-ictus offre il Presidio Sanitario San Camillo?

2024-08-27
Che tipo di riabilitazione a domicilio post-ictus offre il Presidio Sanitario San Camillo?

La riabilitazione dopo un ictus è fondamentale per permettere al paziente il massimo recupero funzionale delle attività della vita quotidiana. Si tratta di un percorso che si occupa di tutte le possibili problematiche conseguenti a un ictus, ovvero complicazioni di tipo:

  • motorio
  • sensitivo
  • comunicativo
  • neuropsicologico
  • psicologico
  • cognitivo

 

La riabilitazione domiciliare post-ictus al Presidio Sanitario San Camillo

Nella nostra struttura è possibile usufruire di trattamenti privati domiciliari attraverso due diverse modalità.

 

La prima, più diretta, permette al paziente già ricoverato al Presidio Sanitario di chiedere di proseguire con un trattamento privato a domicilio. Il medico che lo ha in cura potrà dunque fare una prescrizione e il terapista potrà andare a casa del paziente a continuare la riabilitazione.


La seconda modalità è invece esterna. Un paziente non in carico al Presidio Sanitario può chiedere una visita fisioterapica privata a domicilio. Il medico fisiatra visiterà il paziente nella sua abitazione e valuterà se vi è la possibilità e la necessità di effettuare un ciclo di riabilitazione a domicilio privato. Successivamente, il medico fisiatra farà una prescrizione che verrà consegnata al coordinatore dei fisioterapisti, il quale troverà un terapista disponibile per andare a casa del paziente e iniziare l'iter riabilitativo.

 

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Riabilitazione post ictus: il ciclo di cura

2024-03-04
Riabilitazione post ictus: il ciclo di cura

 

 

 

Il programma di riabilitazione post ictus è personalizzato in base allo stato di salute del paziente e punta a esercitare e recuperare tutte quelle abilità compromesse a causa della malattia, come ipostenia (indebolimento del tono muscolare), difficoltà nel movimento, mancanza di coordinazione e equilibrio.

Il Presidio Sanitario San Camillo di Torino è specializzato nel recupero del paziente post ictus. Presso la nostra struttura, infatti, è possibile eseguire l'intero ciclo di cura.

In particolare, è possibile eseguire i trattamenti in regime di ricovero ordinario, day hospital ambulatoriale e anche a domicilio.

Come funzionano le attività riabilitative al Presidio Sanitario San Camillo?

Nel ricovero ordinario, i pazienti svolgono attività riabilitative intensive per almeno 3 ore di riabilitazione quotidiana gestite dalla nostra equipe ampia e articolata, formata da:

  • medico specialista
  • fisioterapista
  • terapista occupazionale
  • logopedista
  • neuropsicologo
  • psicologo
  • personale di reparto

In day hospital il paziente prosegue i trattamenti due o tre volte alla settimana.

In regime ambulatoriale, se necessario, il paziente può continuare il suo percorso riabilitativo previa prescrizione del medico fisiatra.

Tutti questi servizi possono essere fruiti sia attraverso il Sistema Sanitario Nazionale sia privatamente.

Infine, il Presidio offre la possibilità di avere dei trattamenti domiciliari nel territorio di Torino in regime privato.

 

La riabilitazione dopo l’ictus: un lavoro d’équipe

2024-05-06
La riabilitazione dopo l’ictus: un lavoro d’équipe

La riabilitazione dopo un ictus è fondamentale per permettere al paziente il massimo recupero funzionale delle attività della vita quotidiana. Si tratta di un percorso che si occupa di tutte le possibili problematiche conseguenti a un ictus, ovvero complicazioni di tipo:  

  • motorio
  • sensitivo
  • comunicativo
  • neuropsicologico
  • psicologico
  • cognitivo

 

Quali figure professionali collaborano nel post ictus al San Camillo di Torino?

Presso il Presidio Sanitario San Camillo sono presenti diverse figure professionali che, lavorando in équipe, si occupano del percorso riabilitativo e di cura del paziente.
In particolare, il team del San Camillo è formato da:

  • medico
  • specialista
  • fisioterapista
  • terapista occupazionale
  • neuropsicologo
  • psicologo
  • logopedista
  • personale di reparto

 

Come si valuta la situazione di un paziente dopo un ictus?

La valutazione del paziente avviene attraverso la somministrazione di test standardizzati da parte dei professionisti. La pianificazione del trattamento viene stabilita attraverso gli obiettivi legati ai bisogni del paziente. Il trattamento, invece, viene eseguito attraverso l'applicazione di protocolli interni basati sulle migliori evidenze scientifiche e ciclicamente aggiornati.

 

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Può l’ictus colpire la capacità di parlare?

2023-10-26
Può l’ictus colpire la capacità di parlare?

Circa il 30% delle persone colpite da ictus potrebbe sviluppare problematiche relative a capacità comunicative. 

Il logopedista è il professionista sanitario che si occupa della presa in carico, e quindi della valutazione e del trattamento, delle difficoltà nella comunicazione da parte del paziente. 

 

 

Possiamo distinguere due tipologie di disturbi: 

  • l’afasia: un'alterazione della comprensione o della produzione della parola sia orale sia scritta, con un notevole impatto sulle attività di lettura e scrittura. 
  • la disartria: una difficoltà nell'articolazione delle parole che può compromettere la comprensibilità della produzione verbale del paziente e che può manifestarsi anche con un'alterazione dell'emissione della voce.

Sia per l'afasia che per la disartria possiamo identificare diversi gradi di difficoltà: dal paziente che necessita di un supporto comunicativo come immagini o parole scritte a quello che fatica a ritrovare alcuni concetti durante la conversazione. 

Nella presa in carico logopedica è molto importante considerare anche l'impatto sociale che i disturbi comunicativi possono avere in modo da favorire il prima possibile una reintegrazione del paziente nella vita quotidiana.

 

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DICONO DI NOI - Leggi gli articoli che vedono il Presidio Sanitario San Camillo protagonista

 

Mi chiamo Alessandra Comazzi, sono giornalista, torinese, ho 67 anni e sono neuropatica. Mi occupavo di spettacoli, facevo il critico televisivo per un quotidiano, La Stampa. Adesso mi occupo soprattutto di tornare a camminare e di reimparare a usare le mani. Un bel salto anche emotivo. Perché c’è la fede, certo, ma poi ci sono la carità, e la speranza. Le tre virtù cardinali. E ho imparato che forse, in certi momenti difficili, proprio la speranza è la virtù più impervia.

Rosso 32. Era il mio codice identificativo al San Camillo, il presidio sanitario che a Torino è specializzato in riabilitazione. I reparti dell’ospedale hanno il nome dei colori, Verde, Giallo, Lilla, Azzurro e, appunto, Rosso. Il 32 era il numero del mio letto. Un modo, forse, per colorare la vita dei pazienti affetti da menomazioni e disabilità, molti dei quali con validi motivi per vedere la vita in nero fosco, al massimo grigio. Potrebbe sembrare un modo puerile per affrontare la sofferenza, ma i padri Camilliani sanno quello che fanno.

 

Leggi la testimonianza nell'articolo de L'Osservatore Romano

Alessandra Comazzi, giornalista piemontese, racconta in modo profondo e coinvolgente la sua malattia e l’esperienza fatta tra le mura del nostro Presidio.

Ecco qualche breve stralcio dell’articolo:

 

"Rosso 32. Era il mio codice identificativo al San Camillo, il presidio sanitario che a Torino è specializzato in riabilitazione. I reparti dell’ospedale hanno il nome dei colori, Verde, Giallo, Lilla, Azzurro e, appunto, Rosso. Il 32 era il numero del mio letto. Un modo, forse, per colorare la vita dei pazienti affetti da menomazioni e disabilità, molti dei quali con validi motivi per vedere la vita in nero fosco, al massimo grigio. Potrebbe sembrare un modo puerile per affrontare la sofferenza, ma i padri Camilliani sanno quello che fanno.”

 

Infine aggiunge un ringraziamento molto speciale:

"La mia è una semplice testimonianza, non ho competenze tecniche o scientifiche. In questo percorso che non è solo riabilitativo, ma è anche di fede e ringraziamento, vorrei restituire a tutte le donne e gli uomini che mi sono stati e mi sono vicini, qualcosa di quello che mi è stato donato. Il dono di medici, infermieri, operatori sociosanitari, fisioterapisti, terapisti occupazionali, logopedisti, psicologi, è stata una continua ricerca di senso, oltre che di professionalità”

 

Leggi l’articolo per intero su La Stampa

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