La ricerca sulla riabilitazione al San Camillo fa grandi passi in avanti

2021-05-18
La ricerca sulla riabilitazione al San Camillo fa grandi passi in avanti

La ricerca è lo strumento principale per costruire un futuro migliore nel mondo dell’assistenza e dei trattamenti di riabilitazione, per questo il nostro Ospedale specializzato è attivo nel campo della ricerca scientifica e clinica in diversi settori.

L’attività di ricerca è svolta attivamente dal personale del Presidio che è anche Provider Regionale ECM per professionisti sanitari. Il lavoro si avvale anche della collaborazione di altri professionisti provenienti da diverse parti di Italia e da altre strutture d’eccellenza e interessa diversi campi. I primi mesi del 2021, in particolare, hanno portato alla concretizzazione di numerosi risultati e passi in avanti nella riabilitazione: molte sono le pubblicazioni scientifiche apparse su prestigiose riviste internazionali Frontiers e Springer Nature.

I campi di ricerca hanno interessato soprattutto l’efficacia di nuovi approcci che vedono l’uso delle tecnologie digitali, i trattamenti di riabilitazione per le malattie neurodegenerative e la continuità assistenziale in caso di stroke.

I nuovi studi coinvolgono poi sempre di più il mondo digitale e gli strumenti tecnologici, a disposizione della salute e del servizio assistenziale per il paziente. È il caso per esempio della realtà virtuale che offre un approccio innovativo (motorio, sensitivo e ludico) di grande aiuto per supportare il recupero funzionale delle abilità nei pazienti affetti da disturbi cognitivi e motori.

Ed è proprio sull’utilizzo della realtà virtuale che si sono concentrati gli studi dei nostri professionisti.

Il primo lavoro indaga infatti l’integrazione della realtà virtuale nei trattamenti di riabilitazione per le patologie neurologiche ed è disponibile ai ricercatori di tutto il mondo sulla rivista online Frontiers.

A Multidimensional Virtual Reality Neurorehabilitation Approach to Improve Functional Memory: Who Is the Ideal Candidate? è curato da Carlotta Castiglioni, Patrizia Gindri e Marco Salza insieme a Sonia di Tella, Sara Isernia, Francesca Baglio e Johanna Jonsdottir del IRCCS Fondazione Don Carlo Gnocchi ONLUS di Milano e a Cristina Gramigna, Samuela Canobbio e Franco Molteni di Villa Beretta, Centro di Riabilitazione dell'Ospedale Valduce di Como.

Il secondo studio indaga invece la riabilitazione in caso di ictus. Sappiamo bene che la continuità delle cure è una questione di fondamentale importanza nell’assistenza sanitaria per le persone colpite da ictus.
Da qui è nato il secondo studio pubblicato sempre su Frontiers, Virtual reality for motor and cognitive rehabilitation from clinic to home: A pilot feasibility and efficacy study for persons with chronic stroke a cura di Johanna Jonsdottir, Francesca Baglio, Patrizia Gindri, Sara Isernia, Carlotta Castiglioni, Cristina Gramigna, Giovanna Palumbo, Chiara Pagliari, Sonia Di Tella, Gloria Perini, Thomas Bowman, Marco Salza, Franco Molteni, vedendo la collaborazione di professionisti provenienti dall’IRCCS Fondazione Don Carlo Gnocchi ONLUS, dal nostro Ospedale San Camillo e dall’ Ospedale Valduce, Villa Beretta.

Lo studio indaga la fattibilità e l’efficienza di un approccio innovativo, HEAD (Human Empowerment Aging and Disability) per la riabilitazione motoria e cognitiva. Il nuovo approccio viene esplorato all’interno di un contesto di clinica e in continuità di cura presso il domicilio per le persone affette da ictus cronico.

Effectiveness of a dance-physiotherapy combined intervention in Parkinsons disease: a randomized controlled pilot trial è curato invece da Elisa Frisaldi, Piero Bottino, Margherita Fabbri, Marco Trucco, Alessandra De Ceglia, Nadia Esposito, Diletta Barbiani, Eleonora Maria Camerone, Federico Costa, Cristina Destefanis, Edoardo Milano, Giuseppe Massazza, Maurizio Zibetti, Leonardo Lopiano, Fabrizio Benedetti, professionisti del Presidio Sanitario, dell'Università di Torino e dell'Università di Genova.

In questo caso viene indagata l’efficacia di un nuovo intervento combinato danza-fisioterapia chiamato DArT, in pazienti affetti da Morbo di Parkinson in forma lieve L'articolo scientifico è stato pubblicato da Springer Nature, gruppo editoriale riconosciuto a livello globale nel campo della ricerca ed è disponibile online sul sito ufficiale ai professionisti di tutto il mondo.

Prenotazione prestazioni private

In questa sezione potete richiedere la prenotazione per una prestazione ambulatoriale privata...

Convenzioni

Il Presidio Sanitario San Camillo è convenzionato con assicurazioni, fondi e casse integrative per l'erogazione...

DICONO DI NOI - Leggi gli articoli che vedono il Presidio Sanitario San Camillo protagonista

 

Mi chiamo Alessandra Comazzi, sono giornalista, torinese, ho 67 anni e sono neuropatica. Mi occupavo di spettacoli, facevo il critico televisivo per un quotidiano, La Stampa. Adesso mi occupo soprattutto di tornare a camminare e di reimparare a usare le mani. Un bel salto anche emotivo. Perché c’è la fede, certo, ma poi ci sono la carità, e la speranza. Le tre virtù cardinali. E ho imparato che forse, in certi momenti difficili, proprio la speranza è la virtù più impervia.

Rosso 32. Era il mio codice identificativo al San Camillo, il presidio sanitario che a Torino è specializzato in riabilitazione. I reparti dell’ospedale hanno il nome dei colori, Verde, Giallo, Lilla, Azzurro e, appunto, Rosso. Il 32 era il numero del mio letto. Un modo, forse, per colorare la vita dei pazienti affetti da menomazioni e disabilità, molti dei quali con validi motivi per vedere la vita in nero fosco, al massimo grigio. Potrebbe sembrare un modo puerile per affrontare la sofferenza, ma i padri Camilliani sanno quello che fanno.

 

Leggi la testimonianza nell'articolo de L'Osservatore Romano

Alessandra Comazzi, giornalista piemontese, racconta in modo profondo e coinvolgente la sua malattia e l’esperienza fatta tra le mura del nostro Presidio.

Ecco qualche breve stralcio dell’articolo:

 

"Rosso 32. Era il mio codice identificativo al San Camillo, il presidio sanitario che a Torino è specializzato in riabilitazione. I reparti dell’ospedale hanno il nome dei colori, Verde, Giallo, Lilla, Azzurro e, appunto, Rosso. Il 32 era il numero del mio letto. Un modo, forse, per colorare la vita dei pazienti affetti da menomazioni e disabilità, molti dei quali con validi motivi per vedere la vita in nero fosco, al massimo grigio. Potrebbe sembrare un modo puerile per affrontare la sofferenza, ma i padri Camilliani sanno quello che fanno.”

 

Infine aggiunge un ringraziamento molto speciale:

"La mia è una semplice testimonianza, non ho competenze tecniche o scientifiche. In questo percorso che non è solo riabilitativo, ma è anche di fede e ringraziamento, vorrei restituire a tutte le donne e gli uomini che mi sono stati e mi sono vicini, qualcosa di quello che mi è stato donato. Il dono di medici, infermieri, operatori sociosanitari, fisioterapisti, terapisti occupazionali, logopedisti, psicologi, è stata una continua ricerca di senso, oltre che di professionalità”

 

Leggi l’articolo per intero su La Stampa

26 luglio 2024
Come si effettua una diagnosi di incontinenza urinaria?

I passaggi fondamentali per riconoscere questa patologia.

19 luglio 2024
Da dove arriva lo stress?

Si può accumulare stress a causa di diversi fattori ambientali della nostra vita quotidiana.

17 luglio 2024
Come si identifica un linfedema?

Gli esami a supporto della diagnosi vengono decisi dal medico linfologo.