Quali patologie tratta e quanto dura una cura con agopuntura?

2023-02-02
Quali patologie tratta e quanto dura una cura con agopuntura?

Le patologie su cui ci si concentra con l’agopuntura sono moltissime, la dottoressa Destefanis ci aiuta ad identificarle.

Quali sono le patologie sui cui opera l’agopuntura?

Sono molte le patologie che possono essere trattate con l'agopuntura. Negli ultimi anni ci sono sempre più evidenze scientifiche riguardo all'efficacia di questo trattamento: proprio quest’anno sono state depositate delle linee guida a livello italiano per la cura della lombalgia cronica, il mal di schiena oppure la profilassi degli episodi di emicrania. 

Tra le patologie ritroviamo i dolori muscolo scheletrici, in particolare con grande efficacia nella cervicalgia, nella lombalgia, nei dolori artrosici e nell’epicondiliti . 

Possiamo trattare altre patologie croniche, come per esempio le cefalee, l'emicrania, le nevralgie del trigemino e patologie anche a livello ginecologico o di altro genere.

Quanto dura una cura di agopuntura?

La durata dei trattamenti può variare. Per tipi di patologie può bastare anche solo una seduta, per esempio nella cervicale acuta. Talvolta il paziente, dopo una seduta, riesce a risolvere suoi sintomi.

Mentre per patologie più complesse, come per esempio la fibromialgia, possono volerci molte sedute, essendo una patologia cronica che spesso il paziente ha da molti anni.

Dott.ssa Cristina Destefanis
Medico specialista in Medicina Fisica e Riabilitativa

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Mi chiamo Alessandra Comazzi, sono giornalista, torinese, ho 67 anni e sono neuropatica. Mi occupavo di spettacoli, facevo il critico televisivo per un quotidiano, La Stampa. Adesso mi occupo soprattutto di tornare a camminare e di reimparare a usare le mani. Un bel salto anche emotivo. Perché c’è la fede, certo, ma poi ci sono la carità, e la speranza. Le tre virtù cardinali. E ho imparato che forse, in certi momenti difficili, proprio la speranza è la virtù più impervia.

Rosso 32. Era il mio codice identificativo al San Camillo, il presidio sanitario che a Torino è specializzato in riabilitazione. I reparti dell’ospedale hanno il nome dei colori, Verde, Giallo, Lilla, Azzurro e, appunto, Rosso. Il 32 era il numero del mio letto. Un modo, forse, per colorare la vita dei pazienti affetti da menomazioni e disabilità, molti dei quali con validi motivi per vedere la vita in nero fosco, al massimo grigio. Potrebbe sembrare un modo puerile per affrontare la sofferenza, ma i padri Camilliani sanno quello che fanno.

 

Leggi la testimonianza nell'articolo de L'Osservatore Romano

Alessandra Comazzi, giornalista piemontese, racconta in modo profondo e coinvolgente la sua malattia e l’esperienza fatta tra le mura del nostro Presidio.

Ecco qualche breve stralcio dell’articolo:

 

"Rosso 32. Era il mio codice identificativo al San Camillo, il presidio sanitario che a Torino è specializzato in riabilitazione. I reparti dell’ospedale hanno il nome dei colori, Verde, Giallo, Lilla, Azzurro e, appunto, Rosso. Il 32 era il numero del mio letto. Un modo, forse, per colorare la vita dei pazienti affetti da menomazioni e disabilità, molti dei quali con validi motivi per vedere la vita in nero fosco, al massimo grigio. Potrebbe sembrare un modo puerile per affrontare la sofferenza, ma i padri Camilliani sanno quello che fanno.”

 

Infine aggiunge un ringraziamento molto speciale:

"La mia è una semplice testimonianza, non ho competenze tecniche o scientifiche. In questo percorso che non è solo riabilitativo, ma è anche di fede e ringraziamento, vorrei restituire a tutte le donne e gli uomini che mi sono stati e mi sono vicini, qualcosa di quello che mi è stato donato. Il dono di medici, infermieri, operatori sociosanitari, fisioterapisti, terapisti occupazionali, logopedisti, psicologi, è stata una continua ricerca di senso, oltre che di professionalità”

 

Leggi l’articolo per intero su La Stampa

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