Mal di schiena: prevenzione e cura

2021-01-27
Mal di schiena: prevenzione e cura

Il mal di schiena rappresenta oggi uno dei malesseri con più incidenza sulla popolazione. Colpisce individui di qualsiasi età e le cause possono essere le più variabili.

Il mal di schiena abbraccia numerose problematiche che possono andare dall’ernia al disco alle contratture muscolari, con dolori localizzati in un’area specifica: la colonna vertebrale o rachide. Questo avviene perché la colonna vertebrale è la protagonista principale del movimento, contiene organi vitali e la sua struttura risente positivamente e negativamente delle relazioni dell’ambiente esterno.

Il tronco infatti non ha solo la funzione di mantenimento della posizione e del sostegno, è anzi una struttura dinamica e complessa, che permette ai vari sistemi funzionali come braccia, gambe, vista, udito, tatto, di raccogliere informazioni. Il tronco poi coordina l’azione degli arti permettendo dinamicamente l’equilibrio in stazione eretta o seduta e assicurando, inoltre, la caduta del baricentro entro la base di appoggio. Riconoscere il ruolo del tronco, mantenere costantemente una posizione corretta e agire attivamente in caso di mal di schiena è utile ad una corretta prevenzione.

Alterazioni comuni e trattamenti

Le alterazioni più comuni sono l’artrosi, l’osteoporosi, l’ernia a disco, le contratture muscolari, iperlordosi e ipercifosi. Per comprendere la natura del malessere è necessario capire se la patologia è legata ad un problema muscolo-scheletrico, o se invece è derivato da stress, posizioni scorrette, movimenti bruschi, dolori articolari sforzi o affaticamenti. È necessario quindi rivolgersi ad un medico che, all’evenienza, potrà ritenere opportuno approfondire la diagnosi con altri esami come per esempio la radiografia.

La ginnastica non è quindi l’unico modo per affrontare il problema del mal di schiena: esistono diversi tipi di interventi terapeutici alternativi o di supporto ad essa.

  • Farmaci: antinfiammatori di effetto immediato che però agiscono sul sintomo e non sulla causa,
  • Terapie fisiche: tutti i trattamenti che sfruttano energia meccanica, elettrica e termica per un effetto di media durata,
  • Trazioni: allungamento meccanico della muscolatura contratta,
  • Massaggi: terapie manuali che agiscono a livello superficiale sulla muscolatura contratta rilassandola,
  • Manipolazioni: terapie manuali che agiscono sulle strutture muscolari e scheletriche,
  • Cure termali: utili nel dolore cronico.

Prevenire il mal di schiena

La prima buona regola per la prevenzione del mal di schiena riguarda la postura, da tenere in maniera corretta quando si è seduti, in piedi e a riposo. In generale qualsiasi posizione tenuta a lungo risulta stancante e dannosa per la schiena quindi è consigliato cambiare posizione almeno ogni due ore.

Contro il dolore e la rigidità muscolare dovuta a contratture, è bene eseguire determinati esercizi fisici: di allungamento per i muscoli contratti e di rinforzo per i muscoli deboli, quadricipiti e addominali. Combattere la vita sedentaria con l’attività fisica e lo stretching rimane la miglior arma di prevenzione per una schiena in salute.

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Mi chiamo Alessandra Comazzi, sono giornalista, torinese, ho 67 anni e sono neuropatica. Mi occupavo di spettacoli, facevo il critico televisivo per un quotidiano, La Stampa. Adesso mi occupo soprattutto di tornare a camminare e di reimparare a usare le mani. Un bel salto anche emotivo. Perché c’è la fede, certo, ma poi ci sono la carità, e la speranza. Le tre virtù cardinali. E ho imparato che forse, in certi momenti difficili, proprio la speranza è la virtù più impervia.

Rosso 32. Era il mio codice identificativo al San Camillo, il presidio sanitario che a Torino è specializzato in riabilitazione. I reparti dell’ospedale hanno il nome dei colori, Verde, Giallo, Lilla, Azzurro e, appunto, Rosso. Il 32 era il numero del mio letto. Un modo, forse, per colorare la vita dei pazienti affetti da menomazioni e disabilità, molti dei quali con validi motivi per vedere la vita in nero fosco, al massimo grigio. Potrebbe sembrare un modo puerile per affrontare la sofferenza, ma i padri Camilliani sanno quello che fanno.

 

Leggi la testimonianza nell'articolo de L'Osservatore Romano

Alessandra Comazzi, giornalista piemontese, racconta in modo profondo e coinvolgente la sua malattia e l’esperienza fatta tra le mura del nostro Presidio.

Ecco qualche breve stralcio dell’articolo:

 

"Rosso 32. Era il mio codice identificativo al San Camillo, il presidio sanitario che a Torino è specializzato in riabilitazione. I reparti dell’ospedale hanno il nome dei colori, Verde, Giallo, Lilla, Azzurro e, appunto, Rosso. Il 32 era il numero del mio letto. Un modo, forse, per colorare la vita dei pazienti affetti da menomazioni e disabilità, molti dei quali con validi motivi per vedere la vita in nero fosco, al massimo grigio. Potrebbe sembrare un modo puerile per affrontare la sofferenza, ma i padri Camilliani sanno quello che fanno.”

 

Infine aggiunge un ringraziamento molto speciale:

"La mia è una semplice testimonianza, non ho competenze tecniche o scientifiche. In questo percorso che non è solo riabilitativo, ma è anche di fede e ringraziamento, vorrei restituire a tutte le donne e gli uomini che mi sono stati e mi sono vicini, qualcosa di quello che mi è stato donato. Il dono di medici, infermieri, operatori sociosanitari, fisioterapisti, terapisti occupazionali, logopedisti, psicologi, è stata una continua ricerca di senso, oltre che di professionalità”

 

Leggi l’articolo per intero su La Stampa

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