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Lo stress e i suoi effetti sul nostro corpo
Il nostro organismo è strutturato per provare stress per periodi di tempo limitati: una prolungata attivazione può comportare non solo conseguenze sul nostro stato psicologico, ma anche un'alterazione a livello corporeo, interferendo e intaccando la nostra salute. È importante tenere conto che, quando siamo sotto stress, il nostro sistema immunitario lavora meno, in un'ottica di efficienza energetica. Si attivano altre azioni che inibiscono il funzionamento del sistema immunitario, e un prolungato abbassamento delle sue funzionalità può portare a malattie della pelle, come dermatiti e orticaria.
Comportamenti nocivi e conseguenze sulla salute
Oltre al sistema immunitario, esiste un altro fattore molto importante da tenere in considerazione: quando ci sentiamo sotto stress, tendiamo a mettere in atto comportamenti che possono essere dannosi per la nostra salute, al fine di non sentire la tensione. Pensiamo, ad esempio, al fumo, all’abuso di alcolici, al consumo eccessivo di dolci, o ad altre azioni che, se protratte a lungo termine, possono compromettere la nostra salute e favorire abitudini alimentari scorrette e sedentarietà, con conseguente obesità e rischi cardiovascolari.
Lo stress influisce su numerosi aspetti molto importanti del nostro corpo, fra cui la glicemia: quando siamo sotto stress, si tende ad avere un livello più alto di glucosio nel sangue, ed è fondamentale che questo non si verifichi per tempi troppo prolungati. Infine, nei casi di stress grave, anche il sistema cardio-cerebro-vascolare può venire danneggiato.
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Mi chiamo Alessandra Comazzi, sono giornalista, torinese, ho 67 anni e sono neuropatica. Mi occupavo di spettacoli, facevo il critico televisivo per un quotidiano, La Stampa. Adesso mi occupo soprattutto di tornare a camminare e di reimparare a usare le mani. Un bel salto anche emotivo. Perché c’è la fede, certo, ma poi ci sono la carità, e la speranza. Le tre virtù cardinali. E ho imparato che forse, in certi momenti difficili, proprio la speranza è la virtù più impervia.
Rosso 32. Era il mio codice identificativo al San Camillo, il presidio sanitario che a Torino è specializzato in riabilitazione. I reparti dell’ospedale hanno il nome dei colori, Verde, Giallo, Lilla, Azzurro e, appunto, Rosso. Il 32 era il numero del mio letto. Un modo, forse, per colorare la vita dei pazienti affetti da menomazioni e disabilità, molti dei quali con validi motivi per vedere la vita in nero fosco, al massimo grigio. Potrebbe sembrare un modo puerile per affrontare la sofferenza, ma i padri Camilliani sanno quello che fanno.
Leggi la testimonianza nell'articolo de L'Osservatore Romano
Alessandra Comazzi, giornalista piemontese, racconta in modo profondo e coinvolgente la sua malattia e l’esperienza fatta tra le mura del nostro Presidio.
Ecco qualche breve stralcio dell’articolo:
"Rosso 32. Era il mio codice identificativo al San Camillo, il presidio sanitario che a Torino è specializzato in riabilitazione. I reparti dell’ospedale hanno il nome dei colori, Verde, Giallo, Lilla, Azzurro e, appunto, Rosso. Il 32 era il numero del mio letto. Un modo, forse, per colorare la vita dei pazienti affetti da menomazioni e disabilità, molti dei quali con validi motivi per vedere la vita in nero fosco, al massimo grigio. Potrebbe sembrare un modo puerile per affrontare la sofferenza, ma i padri Camilliani sanno quello che fanno.”
Infine aggiunge un ringraziamento molto speciale:
"La mia è una semplice testimonianza, non ho competenze tecniche o scientifiche. In questo percorso che non è solo riabilitativo, ma è anche di fede e ringraziamento, vorrei restituire a tutte le donne e gli uomini che mi sono stati e mi sono vicini, qualcosa di quello che mi è stato donato. Il dono di medici, infermieri, operatori sociosanitari, fisioterapisti, terapisti occupazionali, logopedisti, psicologi, è stata una continua ricerca di senso, oltre che di professionalità”
In occasione di questa ricorrenza prendiamo in esame la densitometria ossea, metodologia diagnostica non invasiva fondamentale per la diagnosi e il monitoraggio dell’osteoporosi.
Gestire e trattare l’incontinenza urinaria è possibile grazie a degli esami specifici non invasivi.
I disturbi legati all’equilibrio possono indicare la comparsa di gravi patologie cerebrovascolari per cui è fondamentale intervenire con urgenza.