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La nuova frontiera della teleriabilitazione
Un ramo della telemedicina che si sta imponendo sempre maggiormente è la teleriabilitazione, ovvero un nuovo modo di seguire gli esercizi riabilitativi che il paziente può fare a casa da solo, sempre in sicurezza per l’assiduo controllo a distanza del fisioterapista. Inoltre possono essere registrati, oltre alle modalità di esecuzione del movimento, anche i parametri fisiologici, e corretti eventuali errori o la difficoltà degli esercizi, proprio come se il fisioterapista fosse presente.
Fino a pochi anni fa, queste metodiche erano considerate difficili da applicare sia per una questione di costi elevati ma anche che per una resistenza culturale e scarsa dimestichezza da parte dei professionisti e dei pazienti al mondo telematico.
Per il Presidio Sanitario San Camillo di Torino le nuove tecnologie e in particolare la teleriabilitazione, rappresentano invece già da diversi anni, ben prima dell’epidemia di COVID 19, un ambito di grande interesse e sviluppo.
Numerosi sono stati i progetti svolti, a partire da “HEAD” nel triennio 2015-2017 con la creazione di una piattaforma di teleriabilitazione con esercizi terapeutici rivolti a pazienti in ambito neurologico con esiti di Stroke, malattia di Parkinson e sclerosi multipla. Il progetto fu composto da una prima parte di scouting delle tecnologie esistenti per poter effettuare una scelta basata non solo sulle performance tecnologiche, ma anche sulla usability e i costi a carico dei pazienti.
Il progetto internazionale “Rehub” invece è nato grazie alla collaborazione con il Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell’Università degli Studi di Torino ed è rivolto ai pazienti con esiti di protesi d’anca una volta terminata la riabilitazione in Struttura.
“La teleriabilitazione con l’action observation per le persone con malattia di Parkinson” è stato avviato grazie al cofinanziamento della Fondazione CRT per il Bando VIVO MEGLIO 2019 e ha permesso la creazione di una web application di facile utilizzo domestico da parte dei pazienti.
L’ultima forma di teleriabilitazione sperimentata presso il Presidio si è concretizzata durante il periodo di lockdown con delle dirette online gestite dai fisioterapisti mentre un gruppo di pazienti selezionati svolgevano gli esercizi a domicilio davanti al proprio pc e con la webcam accesa che permetteva di controllare la corretta esecuzione
A oggi, in un contesto di pandemia che ha stravolto gli stili di vita e le abitudini, la teleriabilitazione è un’imperativa necessità, uno strumento che deve poter dare il suo contributo fra le proposte riabilitative rivolte ai pazienti, affiancando la riabilitazione in presenza in un’ottica di complementarietà.
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