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Bilancio Sociale sui dati 2021: i nostri progetti di ricerca
Il Comitato Scientifico del Presidio di Torino è stato istituito con lo scopo di promuovere, supportare, supervisionare e guidare l’attività di ricerca che si svolge all’interno del Presidio.
Teleriabilitazione per le persone con malattia di Parkinson
L’attività del Comitato scientifico all’interno del Presidio San Camillo ha permesso di dare attuazione, nel 2021, del progetto riguardante la teleriabilitazione per le persone con malattia di Parkinson.
L’anno scorso è stato concluso il progetto sperimentale, finanziato in parte con i fondi del Bando Vivo Meglio della Fondazione CRT per lo sviluppo di una applicazione web per la teleriabilitazione delle persone con malattia di Parkinson attraverso esercizi di Action Observation.
Il progetto si è sviluppato anche grazie alla partecipazione di autorevoli Partner quali il Diparti- mento di Neuroscienze di Uni.To, l’Associazione Italiana Parkinsoniani (AIP) e l’Associazione Ita- liana Giovani Parkinsoniani (AIGP).
Sono stati individuati 140 esercizi che, in base alle linee guida internazionali per il trattamento della malattia di Parkinson, vengono proposti ai pazienti e monitorati dal fisioterapista.
Terminata la fase sperimentale e avendo riscontrato ottimi risultati in termini di sicurezza e di usabilità la nuova modalità di teleriabilitazione è stata proposta ai pazienti al termine della riabilitazione in presenza.
La stanza multisensoriale per i bambini autistici
Per perseverare il nostro obiettivo fondato sulla ricerca, quest’anno abbiamo deciso di realizzare la stanza multisensoriale dedicata ai bambini affetti da disturbi dello spettro autistico.
La creazione di nuovi spazi innovativi, presenti anche in altri ospedali in tutta Italia, aiutano i bambini nella comprensione e nella decodifica degli stimoli sensoriali che rappresentano una delle principali aree di alterazione dei pazienti autistici.
L’obiettivo di quest’anno del Servizio Autismo del Presidio San Camillo è quello di creare sempre di più luoghi che siano sempre di più inclusivi e autism-friendly, per offrire nuove opportunità ai bambini e alle loro famiglie.
Riuscire ad arginare il disagio e i comportamenti disadattavi adattando gli spazi e l’ambiente alle esigenze dei pazienti aiuta a portare serenità alle persone e alle famiglie già in evidente difficoltà, perché tutti abbiamo bisogno di sentirci al sicuro.
Ti chiediamo di partecipare con noi alla realizzazione di questo importante progetto, per poter proseguire la strada di impegno e miglioramento continuo nell’offrire servizi di riabilitazione di eccellenza. Creare ambienti nuovi significa accogliere questi bambini, prestare la migliore assistenza possibile a loro e alle loro famiglie. Il progetto per poter esser realizzato ha bisogno di un investimento di € 35.600.
Come donare
Conto corrente Intesa San Paolo S.p.A. intestato a Fondazione “Opera San Camillo”
IBAN: IT20R0306909606100000142049
BIC: BCITITMM
Causale: Donazione a favore dei progetti del Presidio Sanitario San Camillo di Torino
La Fondazione Opera San Camillo ringrazia tutte le persone a tutte le persone che hanno già donato e a chi vorrà farlo.
Grazie per il tuo aiuto, che contribuirà ad aiutare persone estremamente fragili e a garantire le cure per chi ne ha estremo bisogno. Grazie di cuore per ogni piccolo gesto di donazione.
In questa sezione potete richiedere la prenotazione per una prestazione ambulatoriale privata...
Il Presidio Sanitario San Camillo è convenzionato con assicurazioni, fondi e casse integrative per l'erogazione...
Mi chiamo Alessandra Comazzi, sono giornalista, torinese, ho 67 anni e sono neuropatica. Mi occupavo di spettacoli, facevo il critico televisivo per un quotidiano, La Stampa. Adesso mi occupo soprattutto di tornare a camminare e di reimparare a usare le mani. Un bel salto anche emotivo. Perché c’è la fede, certo, ma poi ci sono la carità, e la speranza. Le tre virtù cardinali. E ho imparato che forse, in certi momenti difficili, proprio la speranza è la virtù più impervia.
Rosso 32. Era il mio codice identificativo al San Camillo, il presidio sanitario che a Torino è specializzato in riabilitazione. I reparti dell’ospedale hanno il nome dei colori, Verde, Giallo, Lilla, Azzurro e, appunto, Rosso. Il 32 era il numero del mio letto. Un modo, forse, per colorare la vita dei pazienti affetti da menomazioni e disabilità, molti dei quali con validi motivi per vedere la vita in nero fosco, al massimo grigio. Potrebbe sembrare un modo puerile per affrontare la sofferenza, ma i padri Camilliani sanno quello che fanno.
Leggi la testimonianza nell'articolo de L'Osservatore Romano
Alessandra Comazzi, giornalista piemontese, racconta in modo profondo e coinvolgente la sua malattia e l’esperienza fatta tra le mura del nostro Presidio.
Ecco qualche breve stralcio dell’articolo:
"Rosso 32. Era il mio codice identificativo al San Camillo, il presidio sanitario che a Torino è specializzato in riabilitazione. I reparti dell’ospedale hanno il nome dei colori, Verde, Giallo, Lilla, Azzurro e, appunto, Rosso. Il 32 era il numero del mio letto. Un modo, forse, per colorare la vita dei pazienti affetti da menomazioni e disabilità, molti dei quali con validi motivi per vedere la vita in nero fosco, al massimo grigio. Potrebbe sembrare un modo puerile per affrontare la sofferenza, ma i padri Camilliani sanno quello che fanno.”
Infine aggiunge un ringraziamento molto speciale:
"La mia è una semplice testimonianza, non ho competenze tecniche o scientifiche. In questo percorso che non è solo riabilitativo, ma è anche di fede e ringraziamento, vorrei restituire a tutte le donne e gli uomini che mi sono stati e mi sono vicini, qualcosa di quello che mi è stato donato. Il dono di medici, infermieri, operatori sociosanitari, fisioterapisti, terapisti occupazionali, logopedisti, psicologi, è stata una continua ricerca di senso, oltre che di professionalità”
I passaggi fondamentali per riconoscere questa patologia.
Si può accumulare stress a causa di diversi fattori ambientali della nostra vita quotidiana.
Gli esami a supporto della diagnosi vengono decisi dal medico linfologo.