La riabilitazione dopo l’ictus: un lavoro d’équipe

2024-05-06
La riabilitazione dopo l’ictus: un lavoro d’équipe

La riabilitazione dopo un ictus è fondamentale per permettere al paziente il massimo recupero funzionale delle attività della vita quotidiana. Si tratta di un percorso che si occupa di tutte le possibili problematiche conseguenti a un ictus, ovvero complicazioni di tipo:  

  • motorio
  • sensitivo
  • comunicativo
  • neuropsicologico
  • psicologico
  • cognitivo

 

Quali figure professionali collaborano nel post ictus al San Camillo di Torino?

Presso il Presidio Sanitario San Camillo sono presenti diverse figure professionali che, lavorando in équipe, si occupano del percorso riabilitativo e di cura del paziente.
In particolare, il team del San Camillo è formato da:

  • medico
  • specialista
  • fisioterapista
  • terapista occupazionale
  • neuropsicologo
  • psicologo
  • logopedista
  • personale di reparto

 

Come si valuta la situazione di un paziente dopo un ictus?

La valutazione del paziente avviene attraverso la somministrazione di test standardizzati da parte dei professionisti. La pianificazione del trattamento viene stabilita attraverso gli obiettivi legati ai bisogni del paziente. Il trattamento, invece, viene eseguito attraverso l'applicazione di protocolli interni basati sulle migliori evidenze scientifiche e ciclicamente aggiornati.

 

Ti potrebbe interessare anche: Può l’ictus colpire la capacità di parlare?

Prenotazione prestazioni private

In questa sezione potete richiedere la prenotazione per una prestazione ambulatoriale privata...

Convenzioni

Il Presidio Sanitario San Camillo è convenzionato con assicurazioni, fondi e casse integrative per l'erogazione...

DICONO DI NOI - Leggi gli articoli che vedono il Presidio Sanitario San Camillo protagonista

 

Mi chiamo Alessandra Comazzi, sono giornalista, torinese, ho 67 anni e sono neuropatica. Mi occupavo di spettacoli, facevo il critico televisivo per un quotidiano, La Stampa. Adesso mi occupo soprattutto di tornare a camminare e di reimparare a usare le mani. Un bel salto anche emotivo. Perché c’è la fede, certo, ma poi ci sono la carità, e la speranza. Le tre virtù cardinali. E ho imparato che forse, in certi momenti difficili, proprio la speranza è la virtù più impervia.

Rosso 32. Era il mio codice identificativo al San Camillo, il presidio sanitario che a Torino è specializzato in riabilitazione. I reparti dell’ospedale hanno il nome dei colori, Verde, Giallo, Lilla, Azzurro e, appunto, Rosso. Il 32 era il numero del mio letto. Un modo, forse, per colorare la vita dei pazienti affetti da menomazioni e disabilità, molti dei quali con validi motivi per vedere la vita in nero fosco, al massimo grigio. Potrebbe sembrare un modo puerile per affrontare la sofferenza, ma i padri Camilliani sanno quello che fanno.

 

Leggi la testimonianza nell'articolo de L'Osservatore Romano

Alessandra Comazzi, giornalista piemontese, racconta in modo profondo e coinvolgente la sua malattia e l’esperienza fatta tra le mura del nostro Presidio.

Ecco qualche breve stralcio dell’articolo:

 

"Rosso 32. Era il mio codice identificativo al San Camillo, il presidio sanitario che a Torino è specializzato in riabilitazione. I reparti dell’ospedale hanno il nome dei colori, Verde, Giallo, Lilla, Azzurro e, appunto, Rosso. Il 32 era il numero del mio letto. Un modo, forse, per colorare la vita dei pazienti affetti da menomazioni e disabilità, molti dei quali con validi motivi per vedere la vita in nero fosco, al massimo grigio. Potrebbe sembrare un modo puerile per affrontare la sofferenza, ma i padri Camilliani sanno quello che fanno.”

 

Infine aggiunge un ringraziamento molto speciale:

"La mia è una semplice testimonianza, non ho competenze tecniche o scientifiche. In questo percorso che non è solo riabilitativo, ma è anche di fede e ringraziamento, vorrei restituire a tutte le donne e gli uomini che mi sono stati e mi sono vicini, qualcosa di quello che mi è stato donato. Il dono di medici, infermieri, operatori sociosanitari, fisioterapisti, terapisti occupazionali, logopedisti, psicologi, è stata una continua ricerca di senso, oltre che di professionalità”

 

Leggi l’articolo per intero su La Stampa

20 settembre 2024
Quali consigli dare ai genitori di bambini con DSA?

Qual è il modo migliore per accompagnare i bambini che possiedono questo genere di disturbo? La dottoressa Lorenzi elenca alcuni consigli.

17 settembre 2024
Giornata mondiale della sicurezza del paziente 2024

L’importanza della diagnosi è il tema centrale di questa edizione e da sempre punto di partenza imprescindibile per il lavoro del Presidio.

13 settembre 2024
Il ruolo del caregiver nel post-ictus

Una figura fondamentale nel percorso riabilitativo, accanto al paziente.