La visita del Cardinale S.E.R. Mons. Roberto Repole al Presidio è stata un momento di incontro autentico con la comunità di cura. Il Cardinale, accompagnato da numerosi religiosi camilliani, ha scelto di attraversare i reparti di degenza, fermandosi stanza per stanza per salutare i pazienti ricoverati e ascoltare, con discrezione, storie e bisogni di chi sta vivendo una fase difficile della propria vita. Lungo il percorso ha incontrato anche gli operatori, riconoscendo il valore quotidiano del loro lavoro e la dedizione che rende possibile un’assistenza attenta e continua.

Durante il giro all’interno della struttura, i religiosi hanno visitato anche l’ambiente dedicato al simulatore di guida, ideato per supportare specifici percorsi riabilitativi e dare speranza di un ritorno alla quotidianità.

La giornata si è conclusa con la celebrazione dell’Eucaristia nella cappella interna del Presidio, alla presenza del Provinciale dei Camilliani Padre Giuseppe Rigamonti, del responsabile delle cappellanie della Diocesi di Torino Don Paolo Fini, del superiore della Comunità di Torino Padre Marco Moioli e di altri religiosi presenti all’evento.

Questo incontro richiama il tratto distintivo delle opere camilliane. Un’attenzione verso i malati che va oltre la dimensione clinica e abbraccia la persona nella sua interezza. È il senso del messaggio “Più cuore in quelle mani”.

Non si tratta solo di spiritualità: nel suo impegno, San Camillo ha promosso anche pratiche che anticipano principi della sanità moderna, dalla gestione più rispettosa dell’assistenza quotidiana fino alla cura degli ambienti di degenza e a una migliore organizzazione del lavoro infermieristico. Innovazioni in cui, ieri come oggi, il paziente resta davvero al centro. Ed è lo stesso orizzonte che, ancora oggi, ispira le strutture nate dal carisma camilliano. Luoghi in cui l’accoglienza è parte integrante della cura e in cui ogni gesto professionale conserva la sua dimensione più umana.

Ringaziamo PastoraleGiovanileCamillianaNordItaliana per la bella immagine.