Lo stress genitoriale nei genitori di bambine/i neuroatipici

2024-04-30
Lo stress genitoriale nei genitori di bambine/i neuroatipici

Il parent training per i genitori con figli nello spettro autistico rappresenta un programma educativo e di supporto che mira a fornire le competenze e le strategie necessarie per gestire efficacemente le sfide quotidiane legate all'autismo.  

Questo tipo di formazione è fondamentale perché aiuta a migliorare la comunicazione tra genitori e figli, ad aprire dei canali relazionali e a promuovere lo sviluppo delle abilità sociali e di autoregolazione del bambino. 

Le attività proposte all’interno dei percorsi di parent training includono: 

  1. sessioni informative su tematiche fondamentali come le tecniche di comunicazione, la comprensione dei bisogni sensoriali e emotivi del bambino e le strategie di intervento comportamentale. 

  2. incontri con altri genitori che affrontano sfide simili, utilissimi per condividere esperienze e consigli, offrendo e ricevendo un decisivo supporto emotivo. 

L'utilità di queste attività risiede non solo nel fornire strumenti pratici ai genitori, ma anche nel rafforzare il loro benessere psicologico, aumentando così la loro capacità di offrire un ambiente di crescita positivo e stimolante per il proprio figlio. 

 

La nostra proposta di parent training - Lo stress genitoriale nei genitori di bambine/i neuroatipici 

Negli ultimi anni abbiamo avuto modo di essere significativamente riconosciuti nella realtà cittadina e regionale  per il nostro contributo nei percorsi abilitativi e riabilitativi dei bambini autistici. Siamo costantemente in rete e in proficua interazione con i referenti dei nostri piccoli pazienti, i loro insegnanti e le loro famiglie. 

Patrizia Gindri psicologa e psicoterapeuta del nostro Presidio organizza un momento di confronto e condivisione con i genitori di bambini neuroatipici: un ciclo di incontri nell’ambito del parent training che mette al centro il carico emotivo, relazionale e operativo dei genitori: come riconoscerlo, le strategie di gestione e le modalità di contenerlo. 

 

1° incontro - STRESS GENITORIALE E BURNOUT: COME RICONOSCERLO  

Giovedì 23/05 orario 17.00-18.30  

Luogo: DH VEGA, Presidio Sanitario San Camillo  

 

2° incontro - NEUROATIPICITÀ, NEURODIVERSITÀ, NEURODIVERGENZA E STRESS  

Giovedì 20/06 orario 17.00-18.30  

Luogo: DH VEGA, Presidio Sanitario San Camillo  

 

3° incontro - STRATEGIE DI GESTIONE DELLO STRESS GENITORIALE  

Giovedì 27/06 orario 17.00-18.30  

Luogo: ONLINE  

 

4° incontro - INDIVIDUAZIONE E INSTALLAZIONE DELLE RISORSE PER FRONTEGGIARE LO STRESS  

Giovedì 11/07 orario 17.00-18.30  

Luogo: DH VEGA, Presidio Sanitario San Camillo  

 

Il costo del corso è di € 40 a famiglia per incontro e di € 140 a famiglia per chi acquisterà i 4 incontri.  
La prenotazione è obbligatoria entro una settimana prima dell’inizio del percorso.
Per ulteriori informazioni e prenotazioni contattare il numero 011.8199426  

Scarica la locandina del corso


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Mi chiamo Alessandra Comazzi, sono giornalista, torinese, ho 67 anni e sono neuropatica. Mi occupavo di spettacoli, facevo il critico televisivo per un quotidiano, La Stampa. Adesso mi occupo soprattutto di tornare a camminare e di reimparare a usare le mani. Un bel salto anche emotivo. Perché c’è la fede, certo, ma poi ci sono la carità, e la speranza. Le tre virtù cardinali. E ho imparato che forse, in certi momenti difficili, proprio la speranza è la virtù più impervia.

Rosso 32. Era il mio codice identificativo al San Camillo, il presidio sanitario che a Torino è specializzato in riabilitazione. I reparti dell’ospedale hanno il nome dei colori, Verde, Giallo, Lilla, Azzurro e, appunto, Rosso. Il 32 era il numero del mio letto. Un modo, forse, per colorare la vita dei pazienti affetti da menomazioni e disabilità, molti dei quali con validi motivi per vedere la vita in nero fosco, al massimo grigio. Potrebbe sembrare un modo puerile per affrontare la sofferenza, ma i padri Camilliani sanno quello che fanno.

 

Leggi la testimonianza nell'articolo de L'Osservatore Romano

Alessandra Comazzi, giornalista piemontese, racconta in modo profondo e coinvolgente la sua malattia e l’esperienza fatta tra le mura del nostro Presidio.

Ecco qualche breve stralcio dell’articolo:

 

"Rosso 32. Era il mio codice identificativo al San Camillo, il presidio sanitario che a Torino è specializzato in riabilitazione. I reparti dell’ospedale hanno il nome dei colori, Verde, Giallo, Lilla, Azzurro e, appunto, Rosso. Il 32 era il numero del mio letto. Un modo, forse, per colorare la vita dei pazienti affetti da menomazioni e disabilità, molti dei quali con validi motivi per vedere la vita in nero fosco, al massimo grigio. Potrebbe sembrare un modo puerile per affrontare la sofferenza, ma i padri Camilliani sanno quello che fanno.”

 

Infine aggiunge un ringraziamento molto speciale:

"La mia è una semplice testimonianza, non ho competenze tecniche o scientifiche. In questo percorso che non è solo riabilitativo, ma è anche di fede e ringraziamento, vorrei restituire a tutte le donne e gli uomini che mi sono stati e mi sono vicini, qualcosa di quello che mi è stato donato. Il dono di medici, infermieri, operatori sociosanitari, fisioterapisti, terapisti occupazionali, logopedisti, psicologi, è stata una continua ricerca di senso, oltre che di professionalità”

 

Leggi l’articolo per intero su La Stampa

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