Giornata mondiale senza tabacco

2024-05-31
Giornata mondiale senza tabacco

Dal 1987 l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) promuove questa iniziativa per sottolineare le conseguenze dannose del tabacco e sostenere azioni globali volte a per ridurne il consumo. Ogni anno questa giornata rappresenta un invito a tutti i fumatori a riflettere sui gravi rischi di un’abitudine dannosa per la salute, sospendendo per 24 ore l’utilizzo di tabacco in qualsiasi forma.

Il tema del 2024 è #TobaccoExposed per sottolineare l’esposizione eccessiva dei giovani alle aggressive politiche di comunicazione messe in atto dall'industria delle sigarette. La campagna dell’OMS mette in luce come i produttori del settore orientino le loro promozioni pubblicitarie verso il target debole dei giovani, cercando di attirare una nuova generazione di consumatori e creare un'onda di dipendenza a lungo termine il cui costo sanitario sarà in futuro altissimo.

Quali sono i rischi per chi fuma?

Tumori: in Italia il fumo è causa del 91% di tutte le morti per cancro al polmone negli uomini e del 55% nelle donne e di un aumento considerevole del rischio di tumori in altri distretti.

Manifestazioni broncopolmonari: dalla bronchite cronica all’enfisema.

Cardiopatie e malattie coronariche: le sigarette sono la causa principale di infarto e patologie coronariche in uomini e donne.

Problemi circolatori: arteriosclerosi delle coronarie e delle altre arterie con il rischio di eventi estremi, come l’ictus o l’aneurisma aortico.

Demenza: studi recenti permettono di ipotizzare che il restringimento e indurimento delle arterie, compromettendo l'apporto di ossigeno al cervello, può comportare declino mentale.

Fonte: Ministero della Salute - Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria (Danni derivati dalluso del tabacco - 2018)

 

Il Presidio Sanitario San Camillo in prima linea per gli esiti da ictus

Siamo una struttura all'avanguardia nella cura delle persone colpite da ictus, ovvero una delle possibili conseguenze della dipendenza dal fumo.

La riabilitazione post-ictus consiste in un attento lavoro di équipe tra i vari servizi presenti nella struttura, in particolare, il team del San Camillo è formato da:

  • Medico fisiatra
  • Neurólogo
  • cardiologo
  • fisioterapista
  • terapista occupazionale
  • neuropsicologo
  • psicologo
  • logopedista
  • infermieri
  • OSS

 

Ti potrebbe interessare anche: La riabilitazione dopo l’ictus

Prenotazione prestazioni private

In questa sezione potete richiedere la prenotazione per una prestazione ambulatoriale privata...

Convenzioni

Il Presidio Sanitario San Camillo è convenzionato con assicurazioni, fondi e casse integrative per l'erogazione...

DICONO DI NOI - Leggi gli articoli che vedono il Presidio Sanitario San Camillo protagonista

 

Mi chiamo Alessandra Comazzi, sono giornalista, torinese, ho 67 anni e sono neuropatica. Mi occupavo di spettacoli, facevo il critico televisivo per un quotidiano, La Stampa. Adesso mi occupo soprattutto di tornare a camminare e di reimparare a usare le mani. Un bel salto anche emotivo. Perché c’è la fede, certo, ma poi ci sono la carità, e la speranza. Le tre virtù cardinali. E ho imparato che forse, in certi momenti difficili, proprio la speranza è la virtù più impervia.

Rosso 32. Era il mio codice identificativo al San Camillo, il presidio sanitario che a Torino è specializzato in riabilitazione. I reparti dell’ospedale hanno il nome dei colori, Verde, Giallo, Lilla, Azzurro e, appunto, Rosso. Il 32 era il numero del mio letto. Un modo, forse, per colorare la vita dei pazienti affetti da menomazioni e disabilità, molti dei quali con validi motivi per vedere la vita in nero fosco, al massimo grigio. Potrebbe sembrare un modo puerile per affrontare la sofferenza, ma i padri Camilliani sanno quello che fanno.

 

Leggi la testimonianza nell'articolo de L'Osservatore Romano

Alessandra Comazzi, giornalista piemontese, racconta in modo profondo e coinvolgente la sua malattia e l’esperienza fatta tra le mura del nostro Presidio.

Ecco qualche breve stralcio dell’articolo:

 

"Rosso 32. Era il mio codice identificativo al San Camillo, il presidio sanitario che a Torino è specializzato in riabilitazione. I reparti dell’ospedale hanno il nome dei colori, Verde, Giallo, Lilla, Azzurro e, appunto, Rosso. Il 32 era il numero del mio letto. Un modo, forse, per colorare la vita dei pazienti affetti da menomazioni e disabilità, molti dei quali con validi motivi per vedere la vita in nero fosco, al massimo grigio. Potrebbe sembrare un modo puerile per affrontare la sofferenza, ma i padri Camilliani sanno quello che fanno.”

 

Infine aggiunge un ringraziamento molto speciale:

"La mia è una semplice testimonianza, non ho competenze tecniche o scientifiche. In questo percorso che non è solo riabilitativo, ma è anche di fede e ringraziamento, vorrei restituire a tutte le donne e gli uomini che mi sono stati e mi sono vicini, qualcosa di quello che mi è stato donato. Il dono di medici, infermieri, operatori sociosanitari, fisioterapisti, terapisti occupazionali, logopedisti, psicologi, è stata una continua ricerca di senso, oltre che di professionalità”

 

Leggi l’articolo per intero su La Stampa

26 luglio 2024
Come si effettua una diagnosi di incontinenza urinaria?

I passaggi fondamentali per riconoscere questa patologia.

19 luglio 2024
Da dove arriva lo stress?

Si può accumulare stress a causa di diversi fattori ambientali della nostra vita quotidiana.

17 luglio 2024
Come si identifica un linfedema?

Gli esami a supporto della diagnosi vengono decisi dal medico linfologo.