Portale della Fondazione Opera San Camillo - Giornata internazionale dell'educazione 2025 - Giornata internazionale dell'educazione 2025 - Torino
Giornata internazionale dell'educazione 2025
Il 24 gennaio si celebra la Giornata Internazionale dell'Educazione, istituita dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite per ribadire il ruolo centrale dell’istruzione quale pilastro dello sviluppo umano, sociale ed economico.
Il tema di quest'anno, “Preserving Human Agency in a World of Automation”, sottolinea la necessità di proteggere la capacità decisionale e creativa degli individui, che può essere messa in discussione da un progresso tecnologico sempre più rapido.
L'avvento dell'automazione e dell'intelligenza artificiale sta trasformando ogni aspetto della società. Il Presidio Sanitario San Camillo propone da sempre approcci innovativi con percorsi di cura all’avanguardia nella riabilitazione, proponendo percorsi di formazione tecnica che guardano all’innovazione con metodi attenti e rigorosi.
Una proposta formativa che trasmette valori fondamentali come la cura e l’empatia verso il paziente, indispensabili per un professionista sanitario, e che al contempo promuove un dialogo costante tra le nuove tecnologie e le future generazioni di operatori.
Ed è proprio da questo principio che sono stati i scelti i nuovi corsi di formazione avanzata che compongono il programma formativo 2025.
Le offerte formative del San Camillo
La formazione avanzata accreditata ECM del Presidio è rivolta a medici, fisioterapisti e professionisti sanitari.
Sono disponibili percorsi dedicati alla riabilitazione neuromotoria, all’utilizzo di metodologie innovative in ambito terapeutico e alla gestione multidisciplinare del paziente. L’approccio didattico integra teoria e pratica, grazie alla collaborazione con docenti di grande esperienza.
Il Presidio Sanitario San Camillo è convenzionato con assicurazioni, fondi e casse integrative per l'erogazione...
In questa sezione potete richiedere la prenotazione per una prestazione ambulatoriale privata...
Mi chiamo Alessandra Comazzi, sono giornalista, torinese, ho 67 anni e sono neuropatica. Mi occupavo di spettacoli, facevo il critico televisivo per un quotidiano, La Stampa. Adesso mi occupo soprattutto di tornare a camminare e di reimparare a usare le mani. Un bel salto anche emotivo. Perché c’è la fede, certo, ma poi ci sono la carità, e la speranza. Le tre virtù cardinali. E ho imparato che forse, in certi momenti difficili, proprio la speranza è la virtù più impervia.
Rosso 32. Era il mio codice identificativo al San Camillo, il presidio sanitario che a Torino è specializzato in riabilitazione. I reparti dell’ospedale hanno il nome dei colori, Verde, Giallo, Lilla, Azzurro e, appunto, Rosso. Il 32 era il numero del mio letto. Un modo, forse, per colorare la vita dei pazienti affetti da menomazioni e disabilità, molti dei quali con validi motivi per vedere la vita in nero fosco, al massimo grigio. Potrebbe sembrare un modo puerile per affrontare la sofferenza, ma i padri Camilliani sanno quello che fanno.
Leggi la testimonianza nell'articolo de L'Osservatore Romano
Alessandra Comazzi, giornalista piemontese, racconta in modo profondo e coinvolgente la sua malattia e l’esperienza fatta tra le mura del nostro Presidio.
Ecco qualche breve stralcio dell’articolo:
"Rosso 32. Era il mio codice identificativo al San Camillo, il presidio sanitario che a Torino è specializzato in riabilitazione. I reparti dell’ospedale hanno il nome dei colori, Verde, Giallo, Lilla, Azzurro e, appunto, Rosso. Il 32 era il numero del mio letto. Un modo, forse, per colorare la vita dei pazienti affetti da menomazioni e disabilità, molti dei quali con validi motivi per vedere la vita in nero fosco, al massimo grigio. Potrebbe sembrare un modo puerile per affrontare la sofferenza, ma i padri Camilliani sanno quello che fanno.”
Infine aggiunge un ringraziamento molto speciale:
"La mia è una semplice testimonianza, non ho competenze tecniche o scientifiche. In questo percorso che non è solo riabilitativo, ma è anche di fede e ringraziamento, vorrei restituire a tutte le donne e gli uomini che mi sono stati e mi sono vicini, qualcosa di quello che mi è stato donato. Il dono di medici, infermieri, operatori sociosanitari, fisioterapisti, terapisti occupazionali, logopedisti, psicologi, è stata una continua ricerca di senso, oltre che di professionalità”
Quotidianamente rinnoviamo il nostro impegno per unire alta specializzazione medica e umanizzazione delle cure.
Scopriamo nel dettaglio le strategie e le metodologie che possono mettere in atto i genitori per supportare i loro bambini.
Per questa ricorrenza, il Presidio Sanitario San Camillo di Torino ha organizzato un convegno per il trattamento del paziente con linfedema.