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Corso di formazione avanzata: Terapia manuale e viscerale

2023-04-06
Corso di formazione avanzata: Terapia manuale e viscerale

Il corso di terapia manuale viscerale vuole fornire una revisione della letteratura riguardante le connessioni tra il sistema neuro-muscolo-scheletrico e quello viscerale-internistico. 

Durante questo percorso formativo verranno analizzati gli apparati cardio-respiratorio, digestivo e uro-ginecologico dal punto di vista anatomico, biomeccanico e neurovegetativo e verrà data una nuova chiave di lettura nella valutazione in terapia manuale.

Al termine del corso sarai in in grado di fare una diagnosi differenziale valutando le eventuali red flags attraverso l'inquadramento anamnestico, la semeiotica palpatoria e l'esecuzione di test valutativi manuali e l'interpretazione dell'imaging radiologico.

Informazioni sul corso

Il corso è rivolto a fisioterapisti e medici ed è accreditato ECM. 

Il docente è il dottor. Giulio Barbero, fisioterapista osteopata che nell'edizione del 2022 ha ricevuto un punteggio di 3,93 su 4,00 da parte dei partecipanti alla valutazione richiesta dal sistema ECM.

Scarica la scheda d'iscrizione e inviala a segreteria.formazione.torino@camilliani.net dopo averla
compilata in ogni sua parte.
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
Costo del corso:
390 euro fino al 01 maggio 2023, dopo 440 euro
Pagamento attraverso bonifico bancario
Fondazione Opera San Camillo
BANCA INTESA SAN PAOLO
IBAN IT28R0306909606100000073035
Causale del bonifico: inserire il nominativo del corsista e il titolo del corso

 

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Mi chiamo Alessandra Comazzi, sono giornalista, torinese, ho 67 anni e sono neuropatica. Mi occupavo di spettacoli, facevo il critico televisivo per un quotidiano, La Stampa. Adesso mi occupo soprattutto di tornare a camminare e di reimparare a usare le mani. Un bel salto anche emotivo. Perché c’è la fede, certo, ma poi ci sono la carità, e la speranza. Le tre virtù cardinali. E ho imparato che forse, in certi momenti difficili, proprio la speranza è la virtù più impervia.

Rosso 32. Era il mio codice identificativo al San Camillo, il presidio sanitario che a Torino è specializzato in riabilitazione. I reparti dell’ospedale hanno il nome dei colori, Verde, Giallo, Lilla, Azzurro e, appunto, Rosso. Il 32 era il numero del mio letto. Un modo, forse, per colorare la vita dei pazienti affetti da menomazioni e disabilità, molti dei quali con validi motivi per vedere la vita in nero fosco, al massimo grigio. Potrebbe sembrare un modo puerile per affrontare la sofferenza, ma i padri Camilliani sanno quello che fanno.

 

Leggi la testimonianza nell'articolo de L'Osservatore Romano

Alessandra Comazzi, giornalista piemontese, racconta in modo profondo e coinvolgente la sua malattia e l’esperienza fatta tra le mura del nostro Presidio.

Ecco qualche breve stralcio dell’articolo:

 

"Rosso 32. Era il mio codice identificativo al San Camillo, il presidio sanitario che a Torino è specializzato in riabilitazione. I reparti dell’ospedale hanno il nome dei colori, Verde, Giallo, Lilla, Azzurro e, appunto, Rosso. Il 32 era il numero del mio letto. Un modo, forse, per colorare la vita dei pazienti affetti da menomazioni e disabilità, molti dei quali con validi motivi per vedere la vita in nero fosco, al massimo grigio. Potrebbe sembrare un modo puerile per affrontare la sofferenza, ma i padri Camilliani sanno quello che fanno.”

 

Infine aggiunge un ringraziamento molto speciale:

"La mia è una semplice testimonianza, non ho competenze tecniche o scientifiche. In questo percorso che non è solo riabilitativo, ma è anche di fede e ringraziamento, vorrei restituire a tutte le donne e gli uomini che mi sono stati e mi sono vicini, qualcosa di quello che mi è stato donato. Il dono di medici, infermieri, operatori sociosanitari, fisioterapisti, terapisti occupazionali, logopedisti, psicologi, è stata una continua ricerca di senso, oltre che di professionalità”

 

Leggi l’articolo per intero su La Stampa

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