Portale della Fondazione Opera San Camillo - 18 febbraio, la Giornata Internazionale della sindrome di Asperger - 18 febbraio, la Giornata Internazionale della sindrome di Asperger - Torino
18 febbraio, la Giornata Internazionale della sindrome di Asperger
Che cos’è la Sindrome di Asperger?
Al giorno d'oggi riconosciamo soprattutto un disturbo di spettro autistico di primo, di secondo e di terzo livello, abbiamo quindi tre livelli di gravità.
Nel primo livello di gravità, quello più lieve, rientrano i casi definiti un tempo ragazzi Asperger o con sindrome di Asperger, ovvero ad alto funzionamento.
Sono bambini spesso già verbalizzati, che hanno già delle buone competenze cognitive, ma hanno delle difficoltà sensoriali, della reciprocità, dell'interazione con gli altri. Hanno poi degli interessi di fissazione che sono difficili da orientare soprattutto quando ci si trova in un ambiente sociale allargato.
C’è, poi, un livello due, ovvero un livello intermedio di gravità e infine c’è un livello tre che è quello più intenso. Ad ogni grado ci sono poi delle sintomatologie associate che riguardano l'alimentazione, il sonno, la sensorialità, la reattività.
Dunque è necessario dipingere un quadro il più possibile sfaccettato di tutta una serie di componenti di funzionamento che ci permettono dire se siamo all'interno di questo ambito diagnostico partendo ovviamente dalla medicina basata sull'evidenza e sulle linee guida che disponiamo a livello nazionale e quindi anche internazionale, quindi anche regionale.
Più l’età è precoce, più abbiamo una diagnosi che può variare nel tempo in base all’età evolutiva, considerata dagli zero fino ai 18 anni, che sono periodi in cui lo sviluppo del bambino cambia la conformazione cerebrale e le interazioni tra le aree cerebrali si modificano; ci sono quindi delle traiettorie evolutive che sono dettate dalle risorse interne del bambino stesso, dagli stimoli terapeutici che lui riceve, da quella che è la generalizzazione di certe strategie e dal lavoro che si fa insieme a livello abilitativo riabilitativo congiunto.
Dott. Giovanni Geninatti Neni
Neuoropsichiatra infantile
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