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Un importante contributo del Presidio San Camillo alla ricerca sulla Malattia di Parkinson
Siamo lieti di condividere un nuovo traguardo che testimonia l’impegno e la qualità del lavoro svolto dalle nostre équipes cliniche e gruppi di ricerca.
Le professioniste Nadia Esposito, Cristina Destefanis e Patrizia Gindri hanno preso parte a un importante studio scientifico intitolato “Distinct patterns of visuo-tactile and visuo-motor body-related integration in Parkinson's disease”, pubblicato di recente.
Lo studio affronta un tema di grande interesse nel campo delle neuroscienze: i deficit di integrazione multisensoriale (MSI) nei pazienti affetti da malattia di Parkinson, cioè le difficoltà che il cervello può incontrare nel coordinare le informazioni provenienti dai diversi sensi.
Per indagare questi meccanismi, i ricercatori hanno utilizzato la Rubber Hand Illusion (illusione della mano di gomma), un esperimento che permette di analizzare come il cervello integra stimoli visivi, tattili e motori, inducendo la sensazione che una mano artificiale possa essere percepita come parte del proprio corpo.
Dall’analisi dei risultati, ottenuti su un gruppo di pazienti con Parkinson e su soggetti di controllo, è emerso che le persone con la malattia mostrano un’alterazione nei processi di integrazione sensoriale, soprattutto quando è coinvolto il sistema motorio. Questa scoperta offre nuovi spunti per comprendere meglio il legame tra degenerazione neuronale e percezione corporea, aprendo prospettive per futuri sviluppi clinici e riabilitativi.
Essere parte di un progetto di ricerca di tale rilevanza rappresenta un motivo di grande orgoglio per il nostro Presidio, un riconoscimento concreto del valore professionale e dell’impegno con cui le nostre équipe contribuiscono alla crescita della conoscenza scientifica e al miglioramento della qualità di vita dei pazienti.
Tre professioniste del Presidio, Nadia Esposito, Cristina Destefanis e Patrizia Gindri, hanno partecipato a una ricerca che esplora i processi di integrazione visuo-tattile e visuo-motoria nella malattia di Parkinson, offrendo nuove prospettive per la riabilitazione neurologica.
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