Le Persone, il nostro capitale umano

2022-12-12
Le Persone, il nostro capitale umano

Si usa definire il personale che presta la propria attività all’interno di un’azienda come “Risorse Umane”, con questa accezione si dà risalto all'aspetto del valore delle persone come insieme di professionalità e competenze che forma il cosiddetto “capitale umano”. Questo capitale va salvaguardato, curato e sviluppato esattamente come le altre risorse aziendali (disponibilità finanziarie, attrezzature, tecnologia... ecc.) con la consapevolezza che le competenze e la qualità del lavoro umano rappresentano un importantissimo vantaggio e di sviluppo per l’azienda stessa.

 

Con loro ci sono i pazienti, insieme con le famiglie, i portatori di interesse più rilevanti per l’attività erogata dall’ospedale. La qualità delle relazioni che il San Camillo riesce a instaurare con chi si rivolge al Presidio è il parametro fondamentale che giustifica l’impegno a favore dei malati e dei loro congiunti.

 

Capitale umano e capitale organizzativo al San Camillo

Il Presidio ha due fondamentali capitali, ricchezze di tipo intangibile:

  • il Capitale Umano: competenze, capacità ed esperienza delle persone e la loro motivazione ad innovare;
  • il Capitale Organizzativo: rappresentato dalle conoscenze implicite, sistemi, procedure e protocolli applicati nel Presidio Sanitario per il miglioramento della qualità del processo di esercizio dell’attività sanitaria/assistenziale e degli out-come generati.

 

Il “capitale umano” del Presidio Sanitario San Camillo è composto da 241 collaboratori, di cui 175 con contratto di lavoro subordinato e 66 con contratto libero professionale e risulta caratterizzato da una forte componente femminile che esprime circa il 70% del totale.

Quest’aspetto ha inciso sul modello organizzativo dei servizi in quanto il Presidio pone sempre una particolare attenzione alla tutela delle lavorartici madri ad esempio agevolando le richieste di astensione anticipata.

 

Il personale sanitario

Dal punto di vista professionale, la parte maggiormente rappresentativa è data dal personale sanitario (medici, infermieri, ed operatori socio sanitari), ma data la caratteristica del Presidio quale struttura riabilitativa di II livello, è presente in maniera rilevante anche il personale della riabilitazione (fisioterapisti, terapisti occupazionali, logopedisti, psicologi, educatori, psicomotricisti).

Proprio sul personale sanitario e riabilitativo è stata posta l’attenzione sull’aggiornamento professionale investendo in maniera crescente sulla formazione.

 

La formazione universitaria

Un forte connotato che caratterizza il Presidio è la rilevante presenza di studenti in formazione, in quanto negli ultimi anni si è andato a consolidare e rafforzare il legame con gli enti Universitari, quali l’Università degli Studi di Torino, il Politecnico di Torino, l’Università di Modena e Reggio Emilia, l’Università degli Studi di Pavia, l’Università Cattolica Sacro di Cuore di Milano, Università di Roma “Torvergata” e la Scuola Universitaria della Svizzera.

Considerevole è il rapporto sviluppato con l’Università di Torino in maniera prevalente nell’ambito formativo, infatti al San Camillo al fine di svolgere attività di tirocinio ha avuto accesso personale afferente alla, a Scienze Infermieristiche, a Fisioterapia, a Logopedia, a Psicologia, a Scienze dell’Educazione oltre ad essere state costituite collaborazioni con i Dipartimenti di Managent, Neuropsichiatria Infantile e Scienze Cliniche Biologiche.

 

La formazione professionale

Nel corso degli ultimi anni il Presidio ha voluto collaborare con l’ente E.N.G.I.M., fondazione che si dedica alla formazione, qualificazione e riqualificazione professionale, orientamento e avviamento al lavoro. Questo ha permesso l’inserimento all’interno dei servizi amministrativi di figure con disabilità attraverso l’attivazione di tirocini.

Esperienza qualificante per l’interessato che sicuramente è in linea con “mission” di questo Presidio.

 

Il servizio civile

Lo sviluppo delle risorse umane può compiersi anche attraverso il miglioramento del “vivere” l’ospedale da parte dei degenti, in quest’ottica nel 2019 il Presidio è diventato sede di servizio civile con l’ingresso di due volontari civilisti che hanno svolto un progetto volto a migliorare il “benessere” del paziente e dei loro familiari, sia durante il periodo di ricovero che successivamente alle dimissioni.

Incentivati dai risultati ottenuti, il progetto è stato riproposto in una versione implementata e nel 2023 per la seconda volta il Presidio tornerà ad essere sede di servizio civile.

 

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