La musicoterapia per il recupero delle facoltà motorie: come si lavora al San Camillo

2020-05-19
La musicoterapia per il recupero delle facoltà motorie: come si lavora al San Camillo

In questa seconda parte del suo intervento il professor Maurizio Scarpa, ci racconta come funziona il servizio di Musicoterapia all'interno del Presidio Sanitario San Camillo.

All’interno del Presidio S. Camillo di Torino il programma di musicoterapia prende il nome di P.R.C. (Percezione Ritmico Corporea) e si svolge con gruppi di dieci/dodici persone. La prima parte del training è dedicata all’apprendimento delle tecniche di respirazione legate alla produzione di suoni vocali. Questa attività accentra l’attenzione sulle varie parti del corpo in cui si diffonde la vibrazione prodotta dalla voce, a seconda del tipo di suono generato. In questo modo le persone riescono a vivere la sensazione del rilassamento profondo, come avviene nella meditazione, sviluppando contemporaneamente maggiori capacità percettive e propriocettive, fondamentali per il buon controllo del movimento.
La seconda parte è di musicoterapia attiva e, come descritto precedentemente, ogni persona suona strumenti di facile utilizzo come quelli a percussione, per esempio. Viene così stimolata l'intenzione all'utilizzo di entrambi gli arti superiori, in una giusta alternanza ritmica e, di conseguenza, motoria. Il controllo del movimento ritmico conterrà anche la dinamica e l'ampiezza. È inoltre possibile lavorare sui vari livelli attentivi, sul doppio compito e sull'esplorazione spaziale.
Infine, la terza parte, che ha come obiettivo il miglioramento della qualità del cammino, si svolge attraverso l’utilizzo di musiche registrate e proposte a diverse velocità. Consiste nell’esecuzione dinamica del movimento e della deambulazione, partendo da un impulso ritmico musicale per consentire un processo di interiorizzazione autonoma del ritmo. Sulle musiche proposte si svolgono diverse attività, al fine di sperimentare il movimento e la percezione del ritmo anche in assenza di musica, i cambi di direzione, i passaggi complessi ola corretta ripresa del cammino dopo una sosta.
Ciò che è stato descritto si basa su principi scientifici e ormai comprovati ma, in aggiunta, è fondamentale un pensiero che rivolge l’attenzione alla persona, al di là della “patologia”. Si parla quindi di relazione, emozione, socializzazione, riprogrammazione, ascolto reciproco… Si parla senza dubbio di “qualità di vita”. La musicoterapia contiene tutto questo e molto altro, perché, come detto, l’uomo è “musica”.

QUI il link alla prima parte dell'intervento

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