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Il rischio osteoporosi in gravidanza
La gravidanza è una condizione di particolare stress per il corpo della madre: le ossa tendono a indebolirsi a causa dello sviluppo del feto che necessita di molto calcio per la formazione dello scheletro. Per questo motivo l’organismo della donna nel periodo di gestazione si adatta, assorbendo meglio il calcio.
In allattamento, invece, il fisico della donna è impegnato a fornire gli elementi per costruire l’ossatura del neonato attraverso il latte materno senza reazioni adattative di supporto; per questo motivo bisognerà garantire alla madre un buon introito di calcio con gli alimenti e prevenire il deficit di vitamina D, necessaria per la formazione dello scheletro del nascituro.
A questo proposito, anche il Ministero della Salute raccomanda che tutte le donne in gravidanza e in allattamento assumano la vitamina D: una prassi corretta, perfettamente in linea con la letteratura internazionale e che può consentire di ridurre i rischi di osteoporosi.
I rischi dell’osteoporosi in gravidanza
Le conseguenze possono essere anche molto gravi e la futura madre potrebbe trovarsi in condizioni di rischio anche svolgendo semplici attività quotidiane.
Nel nostro Presidio spesso incontriamo donne giovani e sane che vanno incontro a problematiche di questo tipo a seguito di una normale gravidanza o di un periodo di allattamento.
Pazienti di 30 anni con fratture vertebrali motivate da un allattamento in carenza di calcio e senza integrazione di vitamina D.
L’incidenza dell’osteoporosi nelle donne in gravidanza è, infatti, una patologia poco considerata, spesso i dolori della futura madre o della puerpera sono associati agli sforzi richiesti dal neonato. Ma dietro a un banale mal di schiena possono esserci problematiche a cui dedicare la dovuta attenzione.
Dottor Marco Di Monaco
Specialista in Medicina fisica e riabilitazione, specialista in Endocrinologia e Malattie del ricambio
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