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Guida Sicura e Parkinson: come mantenere l’autonomia alla guida
Guidare un’auto rappresenta non solo la possibilità di spostarsi da un luogo a un altro, ma è un simbolo importante di autonomia e libertà. Muoversi in maniera indipendente:
- favorisce l'accesso a opportunità lavorative, sociali e culturali, contribuendo a mantenere una vita attiva;
- consente di decidere liberamente dove, quando e come spostarsi, senza dover dipendere da orari di mezzi pubblici o dall'aiuto di altri;
- facilita il mantenimento delle relazioni sociali, permettendo di incontrare amici, familiari e partecipare ad attività di gruppo.
Quali sono le difficoltà nella guida per chi ha il Parkinson?
Per una persona a cui è stata diagnosticata la malattia di Parkinson le difficoltà connesse a una guida sicura sono variamente combinate e possono essere di natura motoria, cognitiva o legate a fattori quali disturbi visivi, affaticamento ed effetti collaterali dei farmaci.
Le difficoltà motorie sono dovute:
- alla rigidità e alla lentezza dei movimenti (bradicinesia), che rallentano la capacità di sterzare, frenare e accelerare rapidamente;
- ai tremori e alle discinesie (movimenti scoordinati dei muscoli) che possono rendere difficile il controllo del volante e l’uso dei pedali;
- all’alterazione dei riflessi che comporta un maggior tempo di reazione in caso di pericolo.
Le problematiche cognitive quali i problemi di attenzione, di memoria e pianificazione possono interferire con la capacità di prendere decisioni rapide.
I disturbi visivi possono comportare la difficoltà nella percezione della profondità e della visione notturna e infine alcuni farmaci specifici per la malattia di Parkinson possono causare sonnolenza improvvisa, calo della pressione sanguigna o allucinazioni, compromettendo la sicurezza della guida.
Come affrontare le difficoltà e continuare a guidare in sicurezza?
Anche se è consigliabile evitare la guida in situazioni difficili, quali traffico intenso o di notte, la guida per questi soggetti è possibile facendo pause frequenti per evitare l’affaticamento e, se necessario, installando comandi manuali in presenza di difficoltà nell’uso dei pedali. Naturalmente è imperativo sottoporsi a una visita medica periodica per verificare l’idoneità alla guida.
Il Presidio Sanitario San Camillo, avvalendosi di un’equipe riabilitativa specializzata composta da medico fisiatra, neuropsicologo, terapista occupazionale, ha messo a punto un percorso di valutazione multifattoriale per verificare la presenza o meno di tutte le condizioni necessarie per una guida in sicurezza.
Come avviene la diagnosi dei disturbi specifici dell’apprendimento? Proseguiamo la nostra intervista alla dottoressa Lorenzi, specialista del nostro Presidio.
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