Affrontare i disturbi dell'equilibrio per aver un corretto rapporto con il nostro corpo e con l'ambiente che ci circonda

2019-07-26
Affrontare i disturbi dell'equilibrio per aver un corretto rapporto con il nostro corpo e con l'ambiente che ci circonda

Dottor Pietro Cerrato, ci spiega, innanzitutto a che cosa facciamo riferimento quando parliamo di disturbi dell’equilibrio?
Controllare adeguatamente il nostro equilibrio significa saper gestire la statica eretta, i cambiamenti di posizione e gli spostamenti in modo congruo nelle varie situazioni ambientali. Quando si parla di equilibrio pertanto si intende un continuo aggiustamento delle varie parti del nostro corpo (la cosiddetta “postura”) nei rapporti tra di loro e rispetto all’ambiente che ci circonda. Questo compito è affidato a un sistema al quale partecipano più organi e apparati che, per la sua complessità, può portare a disturbi di vario tipo quali capogiri, vertigini, sensazione di testa vuota, insicurezza nel cammino spesso anche senza una vera patologia sottostante.

Il termine più corrente, in questa materia è: vertigini. Ma certamente non racchiude tutte le tipologie dei vari disturbi dell’equilibrio. Quali sono i principali disturbi che possono essere sottoposti a riabilitazione?
Per rispondere alla domanda devo fare una premessa. La parola vertigini è un termine tecnico che indica solo i disturbi dell’equilibrio nei quali il soggetto percepisce una sensazione di vera rotazione dell’ambiente che lo circonda o del suo corpo rispetto all’ambiente (rispettivamente vertigini soggettive o oggettive, in entrambi i casi legate sempre ad una patologia del sistema vestibolare centrale o periferico). Negli altri casi utilizziamo terminologie differenti a seconda del tipo di sintomi riferiti (instabilità, disequilibrio, oscillopsia, dizziness ecc..). Detto questo in realtà è più facile parlare di quali disturbi non sono soggetti a trattamento riabilitativo. Infatti, a eccezione di quei pazienti che per gravi problematiche di salute generale (in particolare su base cardiologica) non potrebbero partecipare a qualunque tipo di programma riabilitativo, per il resto l’unica controindicazione è rappresentata dall’impossibilità da parte del paziente nel fornire un livello minimo di collaborazione per gravi deficit cognitivi o altri disturbi psichiatrici. 

Le patologie principali di cui si occupa il nostro centro sono:

  • malattie vestibolari: esiti di labirintiti, vertigine parossistica posizionale benigna, malattia di Meniere, tumori, traumi

  • malattie neurologiche: danni di varia natura a carico delle strutture cerebrali e cerebellari

  • affezioni della colonna vertebrale: esiti di traumi distorsivi cervicali (colpo di frusta) disturbi posturali in genere, cervicopatie muscolotensive

Il disturbo dell’equilibrio colpisce solo le persone anziane o può invece manifestarsi anche prima?
I disturbi dell’equilibrio e le vertigini rappresentano uno dei più frequenti disturbi che portano alla richiesta di prestazioni sanitarie in tutte le fasce di età, soprattutto a partire da quella giovane-adulta e con ulteriore progressivo incremento con l’avanzare degli anni. Nell’anziano in particolare sono connessi con aumentato rischio di cadute, problema dalle conseguenze mediche, funzionali e sociali spesso rilevanti, ma anche nelle altre fasce di età il problema è molto diffuso e in aumento (si calcola circa 20-25% delle persone giovani-adulte).

Qual è l’obiettivo che il Presidio si pone nel processo di riabilitazione nei disturbi dell’equilibrio?
Gli obiettivi fondamentali perseguiti al San Camillo sono rappresentati per alcune patologie dal completo recupero della funzionalità del sistema dell’equilibrio, mentre in altre si cerca di raggiungere tramite compensi, strategie vicarianti e aumento della soglia di tolleranza degli stimoli disturbanti, la migliore qualità di vita possibile, anche grazie a un processo di educazione del paziente che gli permetta un’autogestione delle sue problematiche con il minor ricorso possibile a interventi sanitari.

Le cause che portano a una stabilità imperfetta hanno rilevanza o no nel metodo di riabilitazione?
Il progetto riabilitativo viene impostato prevalentemente sulla base dei riscontri clinici che emergono durante la valutazione del medico e del fisioterapista, più che sulla diagnosi. In pratica sono le caratteristiche del paziente che ci permettono di impostare un programma il più possibile personalizzato pur partendo da protocolli standardizzati internazionali di provata efficacia. Il nostro è un approccio ispirato alle migliori evidenze scientifiche (la cosiddetta EBM cioè evidence based medicine), ma al tempo stesso siamo consapevoli che ogni paziente giunge alla nostra osservazione dopo un suo particolare e unico percorso di vita e di malattia e con lui cerchiamo di costruire il trattamento.

Cosa deve fare un paziente che vuole intraprendere un percorso di riabilitazione presso il Presidio Sanitario San Camillo di Torino?
Il primo passo è la visita fisiatrica per i disturbi dell’equilibrio che il paziente può prenotare tramite impegnativa del medico di medicina generale o in libera professione. Il medico, in base alla visita e alla eventuale documentazione clinica in possesso del paziente, deciderà se richiedere ulteriori esami e consulenze specialistiche o se inserire direttamente il paziente in un programma personalizzato di riabilitazione. È bene che i pazienti si presentino alla visita accompagnati, in quanto gli accertamenti effettuati possono riacutizzare momentaneamente i disturbi dell’equilibrio e rendere sconsigliabile il rientro al domicilio da soli, soprattutto con autoveicoli.

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