Portale della Fondazione Opera San Camillo - "L'autismo non esclude. Comunicare è possibile": il 6 marzo si celebra la Giornata europea della Logopedia - "L'autismo non esclude. Comunicare è possibile": il 6 marzo si celebra la Giornata europea della Logopedia - Torino
"L'autismo non esclude. Comunicare è possibile": il 6 marzo si celebra la Giornata europea della Logopedia
La dottoressa Donatella Verrastro è la coordinatrice, presso il Presidio Sanitario San Camillo Torino, del Servizio di logopedia. Le abbiamo chiesto quali siano gli obiettivi della Giornata europea della Logopedia, che si celebra il 6 marzo.
La Giornata Europea della Logopedia ha l’obiettivo generale di informare i cittadini d’Europa sui disturbi della comunicazione e della deglutizione. L’attuale edizione, dal titolo “L’autismo non esclude. Comunicare è possibile” vuole presentare le caratteristiche della comunicazione nei disturbi dello spettro autistico ed esporre le possibilità riabilitative, con un’ottica puntata verso l’inclusione della persona nel suo ambiente di vita.
Qual è il rapporto tra logopedia e autismo?
Considerato che i disturbi dello spettro autistico sono caratterizzati fortemente da deficit della comunicazione, il logopedista, in quanto “…operatore sanitario che svolge la propria attività nella prevenzione e nel trattamento riabilitativo delle patologie del linguaggio e della comunicazione..” (Profilo Professionale del logopedista, 1994), opera all’interno della rete sociale, educativa e sanitaria che ha in carico il soggetto con autismo, interessandosi dello sviluppo e del potenziamento delle sue abilità comunicative.
Come può la figura di un logopedista aiutare un soggetto autistico?
Questo dipende da quali siano le caratteristiche e le abilità comunicative della persona: in alcuni casi il logopedista favorisce l’evoluzione e il miglioramento del linguaggio verbale, in altri casi propone strumenti di Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA) a supporto della parola, sempre comunque per potenziare sia l’espressione sia la comprensione del soggetto.
C’è un’età particolare in cui l’intervento del logopedista diventa necessario?
Le linee guida attuali prevedono una particolare attenzione per la diagnosi e per la presa in carico precoce. È opportuno quindi che anche il logopedista intervenga il più presto possibile, insieme alle altre figure professionali che si occupano del bambino (neuropsichiatra infantile, educatore, psicologo, psicomotricista, insegnanti) e in sinergia con la famiglia.
Qual è il metodo di lavoro del logopedista?
Al momento della presa in carico è importante osservare e, dove possibile, valutare con test formali le capacità comunicative e linguistiche del soggetto. Da questa prima fase scaturisce il piano di trattamento, con obiettivi a breve e a lungo termine, che vengono condivisi con la famiglia e, in molti casi, anche con il soggetto prima dell’attuazione dell’intervento. Al termine del percorso riabilitativo viene riproposta la valutazione iniziale, con lo scopo di verificare il raggiungimento degli obiettivi prefissati.
Quali sono gli altri disturbi che la logopedia cerca di risolvere?
Le patologie di competenza logopedica riguardano tutte le fasce di età: quella evolutiva, quella adulta e quella geriatrica. Come precedentemente accennato, il logopedista interviene quando è presente un disturbo della comunicazione e del linguaggio, verbale e scritto, e in caso di disturbi della deglutizione. Sono pertanto campi di intervento del logopedista la disfagia, la deglutizione disfunzionale, i disturbi della voce, le disfluenze e la balbuzie, i disturbi specifici di linguaggio, i disturbi specifici di apprendimento, i disturbi comunicativi di origine neurologica, le patologie neurodegenerative, la sordità e i disturbi della comunicazione in età evolutiva. Dal 2004 la FLI - Federazione Logopedisti Italiani -, con la Giornata Europea della Logopedia del 6 marzo, dedica attenzione a uno degli ambiti sopra citati pubblicando preziosi materiali informativi che possono rappresentare un primo approccio ai differenti argomenti per chiunque sia interessato, visionabili sul sito della FLI Piemonte.
Quali prestazioni di logopedia sono presenti presso il Presidio Sanitario San Camillo di Torino?
Il Servizio di logopedia del Presidio prende in carico pazienti in ricovero ordinario e in Day Hospital che, in seguito a eventi neurologici o a causa di patologie neurodegenerative, presentano disturbi della deglutizione (disfagie) e della comunicazione e del linguaggio (afasie, disartrie). Il Day Hospital include il Servizio VEGA, dedicato ai Disturbi dello Spettro Autistico, presso il quale opera in équipe una logopedista del Presidio. Il Servizio di logopedia prende in carico in regime ambulatoriale, in convenzione con il Sistema Sanitario Nazionale o privatamente, soggetti con altri disturbi della comunicazione e della deglutizione come i disturbi specifici del linguaggio, i disturbi dell’apprendimento, le deglutizioni disfunzionali, i disturbi della voce (disfonie), oltre ai già citati quadri patologici legati a eventi neurologici e a patologie neurodegenerative.
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