Portale della Fondazione Opera San Camillo - Bilancio Sociale sui dati 2020: i racconti emozionanti, i ringraziamenti e lo sguardo verso una nuova assistenza - Torino
L'evoluzione del Foglio Unico di Terapia Informatizzato
Il rischio clinico è la probabilità che un paziente sia vittima di un evento avverso, cioè subisca un danno o un disagio derivante dalle cure che gli vengono fornite durante la degenza in ospedale.
In ogni organizzazione complessa come quella del Sistema Sanitario, la possibilità di commettere errori non è del tutto eliminabile per cui risulta indispensabile creare le migliori condizioni lavorative possibili e utilizzare tutti gli interventi necessari affinché essi possano essere ridotti o perlomeno controllabili.
Tra questi, uno dei più frequenti a livello globale è sicuramente l’errore correlato alla terapia farmacologica, in particolare alle fasi di prescrizione, trascrizione e somministrazione della stessa.
Per ovviare a queste problematiche e alle rilevanti ripercussioni che ne possono derivare, come da indicazioni della Raccomandazione n° 7 del Ministero della Salute, presso il Presidio Sanitario San Camillo di Torino è in uso il Foglio Unico di Terapia (F.U.T.), compilato secondo modalità e criteri condivisi da tutto il personale medico e infermieristico.
Nel corso del 2018, con l’obiettivo di migliorare ulteriormente il F.U.T. e la sua gestione, è stato elaborato un progetto volto all’informatizzazione di tale strumento di lavoro e a partire dal 2019 si è vista l’introduzione e la diffusione dello stesso nella pratica clinica quotidiana; nello specifico, da Aprile 2019 nel solo Reparto Azzurro per una prima fase di sperimentazione e da Maggio 2019 in tutti gli altri reparti.
La realizzazione del progetto è avvenuta grazie alla collaborazione tra il C.E.D. (Centro Elaborazione Dati) e il personale medico e infermieristico del Presidio.
Per rendere più agevole il passaggio dalla precedente scheda di terapia alla nuova modalità si è cercato di mantenere una struttura il più similare possibile a quella del F.U.T. cartaceo.
L’accesso ai farmaci avviene tramite la consultazione diretta degli elenchi AIFA: il sistema propone al medico che prescrive un elenco di farmaci sia tramite principio attivo che tramite nome commerciale con tutte le formulazioni e i dosaggi disponibili. Il farmaco scelto verrà poi visionato su un apposito tablet dall’infermiere responsabile di quella determinata terapia farmacologica nelle fasce orarie nelle quali dovrà essere somministrato.
Sono inoltre previste apposite caselle nelle quali annotare eventuali allergie e fornire indicazioni su specifiche modalità di somministrazione del farmaco (per esempio: terapia tritata con acqua-gel o terapia a vista ecc…).
L’accesso al sistema di prescrizione e gestione del farmaco è consentito solo a medici e infermieri tramite apposite credenziali personali.
Durante il 2019, il personale sanitario coinvolto ha posto numerose riflessioni e annotazioni che hanno portato ad alcune modifiche e/o accorgimenti volti a migliorare e personalizzare il nuovo sistema di terapia informatizzato. Tra questi vi sono stati:
- L’introduzione di braccialetti identificativi, uno per ogni paziente, dotati non solo dei dati anagrafici relativi al medesimo ma anche di un codice a barre capace di essere letto da un apposito lettore laser in grado di collegare istantaneamente il paziente preso in esame alla scheda di terapia corrispondente;
- Il perfezionamento dello strumento, in particolare potenziandone i sistemi di allert (terapie farmacologiche extra ovvero fuori dagli orari standard, terapie farmacologiche in sospeso in quanto non ancora somministrate, obbligo di motivare i casi di non somministrazione, obbligo di inserire determinati dati, possibilità di aggiungere delle note ecc…);
- La conferma dei risultati attesi. Si è reso condivisibile per via informatica il foglio unico di terapia tra medici e infermieri. Sono stati ottimizzati i tempi. Sono state rese inequivocabili e uniformi le prescrizioni. Sono stati eliminati gli errori relativi alle trascrizioni. Sono state digitalizzate le firme degli operatori responsabili della fase di prescrizione e somministrazione. È aumentato il grado di collaborazione tra il servizio informatico, medico e infermieristico.
Pensando al futuro, molteplici sono le idee che ancora potrebbero essere sviluppate come collegare il sistema del F.U.T. informatizzato con quello di richiesta e approvvigionamento dei farmaci, creare una cartella di backup dei fogli unici di terapia dei pazienti al momento ricoverati per fronteggiare eventuali situazioni di emergenza come nel caso di blocchi del server, permettere l’accesso e l’utilizzo del F.U.T. informatizzato agli studenti del Corso di Laurea In Infermieristica sotto la guida degli infermieri affiancatori e inserirne all’interno la valutazione del dolore con le relative Scale, quindi rendere il Foglio Unico di Terapia Informatizzato il primo passo concreto per la realizzazione di una cartella clinica integrata e informatizzata.
Nell’ottica del lavoro di squadra, il Servizio di logopedia del Presidio ha collaborato con Markas s.r.l., l’azienda cui è affidata la ristorazione..
La tecnologia al servizio del paziente: due progetti infermieristici al Presidio Sanitario San Camillo
Come prevenire le cadute in un ambito ospedaliero riabilitativo per post acuti con alta disabilità.
Guarda il video di presentazione e scopri come ci prendiamo cura della Salute e della Sicurezza dei nostri Pazienti
Bilancio Sociale sui dati 2020: i racconti emozionanti, i ringraziamenti e lo sguardo verso una nuova assistenza
Venerdì abbiamo parlato di cura, quella per i pazienti, per i più fragili, ma anche della cura per la struttura, per il lavoro, per le persone, sottolineando come, anche trovando nuovi espedienti, l’assistenza, la cura non si siano mai fermate. Lo abbiamo raccontato proprio attraverso le storie più emozionanti, le testimonianze di resistenza, di coraggio e di unione, perché, come ha concluso Padre Virginio Bebber, Amministratore Delegato di Fondazione Opera San Camillo, “solo uniti possiamo guardare a nuovi modelli di assistenza”.
Nella presentazione del Bilancio Sociale sui dati 2020, giunta ormai alla sua decima edizione, sono state esplorate le matrici di materialità, nonché i capisaldi del documento finale del Bilancio Sociale:
- Salute e sicurezza del paziente,
- Progetti,
- Covid-19,
- Formazione e Università,
- Quadro economico, finanziario e organizzativo.
Di grande importanza gli interventi delle istituzioni che hanno dato il loro contributo prezioso indicando il Presidio come una presenza importante nel mondo camilliano, d’avanguardia nel campo della riabilitazione e dell’autismo. Sono intervenuti il Direttore Sanitario dott. Francesco Arnoletti, il dott. Francesco Tresso, Servizi demografici e statistici e protezione civile, il dott. Carlo Picco, Direttore Generale ASL Città di Torino, Ivan Raimondi, in rappresentanza della Diocesi di Torino, il prof. Marco Minetto, Direttore Scuola di Specialità di Riabilitazione, con i saluti ricevuti del prof. Giuseppe Massazza, Responsabile Dipartimento Ortopedia e Riabilitazione di Città della Salute.
“Come spesso accade, è nei momenti più bui che si trovano le risorse per proseguire ed addirittura per migliorare i risultati già eccellenti che si è riusciti a conseguire”: le parole del dott. Luigi Genesio Icardi, Assessore alla Sanità Regione Piemonte.
Si è parlato anche di futuro e di ricerca grazie alla presenza di A.L.B.A. Robot, piattaforma che integra la guida autonoma ed assistita a veicoli personali quali carrozzine per la mobilità dei pazienti in ospedale, progetto rivoluzionario e unico al mondo a cui il San Camillo collabora da due anni.
Gli interventi sono stati presentati dal dott. Paolo Bruni che ha moderato tutta la serata, caratterizzata anche da momenti di grade emozione, come la presentazione del video report, registrato durante la seconda ondata di Covid-19 e curato dal servizio infermieristico, insieme a momenti di ringraziamento per il supporto ricevuto, da enti e dalla comunità tutta, il quale ha consentito di continuare l’attività del Presidio in sicurezza. Preziosa inoltre la presenza di una mamma che ha riportato la propria testimonianza, parlando della difficoltà che la pandemia ha comportato nella gestione di un bimbo affetto da disturbo dello spettro autistico durante il lockdown.
Insieme ai racconti dell'impegno di tutti coloro i quali nel 2020 hanno cercato e sperimentato nuove strade, contro la distanza, per continuare a garantire cure e assistenza ai più fragili.