Neuropsicologia

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CHI È IL NEUROPSICOLOGO
È il professionista specializzato nella valutazione e riabilitazione delle disfunzioni cognitive e comportamentali.

 

DI COSA SI OCCUPA
Individua e riabilita le sequele neurocognitive conseguenti a danno cerebrale acquisito (stroke, trauma cranico, tumori cerebrali) o a malattie di tipo degenerativo, come malattia di Parkinson o sclerosi multipla, e valuta il quadro cognitivo di pazienti con patologie ortopediche.

 

COME
La valutazione neuropsicologica viene effettuata attraverso l’uso di test standardizzati al fine di delineare il funzionamento cognitivo-comportamentale del paziente. Sulla base di quanto emerso alla valutazione iniziale e dall’analisi dei bisogni del paziente, viene realizzato un programma riabilitativo, con sedute individuali e/o di gruppo.

 

MODALITÀ DI ACCESSO E PRENOTAZIONE
Chiamare i numeri 0118199568 o 0118199426
o scrivere una mail all’indirizzo psicologia.torino@camilliani.net
Il servizio di Psicologia (Psicologia e Neuropsicologia) è rivolto a pazienti in ricovero ordinario SSN, in ricovero Day Hospital o in regime privato.

 

PRESTAZIONI

  • valutazioni neuropsicologiche
  • trattamenti riabilitativi individuali
  • trattamenti riabilitativi di gruppo

 

AREE DI INTERVENTO

Disturbi neurocognitivi acquisiti: disturbi a carico delle funzioni mentali come, ad esempio:

  • difficoltà di concentrazione o a mantenere l’attenzione su un compito o nel fare due attività in parallelo
  • amnesie, “vuoti di memoria” o difficoltà nel memorizzare
  • incertezza nel ricordare eventi recenti o appuntamenti
  • rallentamento mentale
  • difficoltà nel risolvere problemi quotidiani
  • problemi nel trovare le parole
  • difficoltà di pianificazione e di ragionamento logico
  • alterazione del carattere di base o dei comportamenti

Questi disturbi diventano un problema quando interferiscono con il normale funzionamento mentale e la capacità di svolgere le attività quotidiane semplici e complesse.

 

LE ATTIVITÀ

  • Valutazione neuropsicologica: valutazione delle funzioni corticali superiori (FCS) quali attenzione, memoria, abilità visuo-spaziali, capacità di ragionamento logico e di giudizio.
  • Valutazione psicodiagnostica: valutazione approfondita volta all’inquadramento cognitivo-emotivo-comportamentale di minori e adulti.
  • Trattamenti riabilitativi (setting individuali e/o di gruppo): volti al potenziamento e recupero delle funzioni cognitive deficitarie in una prospettiva ecologica, attraverso l’uso di esercizi computerizzati e non.
  • Colloqui di sostegno (sedute in presenza e/o on line): volti ad una maggiore acquisizione di consapevolezza ed accettazione dello stato di malattia e delle difficoltà ad esso connesse.
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Hai la sensazione di non riuscire a memorizzare come prima? Fai fatica a concentrarti e a mantenere l’attenzione su un compito?

Se ti capita di dimenticare spesso dove lasci gli occhiali o le chiavi, oppure di non ricordare cosa avevi deciso di comprare al supermercato, o ancora di ritornare al parcheggio e non sapere dove hai lasciato la tua auto: potrebbero essere segnali iniziali di una diffic...

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Convenzioni

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Degenza

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18 febbraio, la Giornata Internazionale della sindrome di Asperger

2023-02-18
18 febbraio, la Giornata Internazionale della sindrome di Asperger

Che cos’è la Sindrome di Asperger?

 

Al giorno d'oggi riconosciamo soprattutto un disturbo di spettro autistico di primo, di secondo e di terzo livello, abbiamo quindi tre livelli di gravità.

Nel primo livello di gravità, quello più lieve, rientrano i casi definiti un tempo ragazzi Asperger o con sindrome di Asperger, ovvero ad alto funzionamento

Sono bambini spesso già verbalizzati, che hanno già delle buone competenze cognitive, ma hanno delle difficoltà sensoriali, della reciprocità, dell'interazione con gli altri. Hanno poi degli interessi di fissazione che sono difficili da orientare soprattutto quando ci si trova in un ambiente sociale allargato.

C’è, poi, un livello due, ovvero un livello intermedio di gravità e infine c’è un livello tre che è quello più intenso. Ad ogni grado ci sono poi delle sintomatologie associate che riguardano l'alimentazione, il sonno, la sensorialità, la reattività. 

Dunque è necessario dipingere un quadro il più possibile sfaccettato di tutta una serie di componenti di funzionamento che ci permettono dire se siamo all'interno di questo ambito diagnostico partendo ovviamente dalla medicina basata sull'evidenza e sulle linee guida che disponiamo a livello nazionale e quindi anche internazionale, quindi anche regionale.

Più l’età è precoce, più abbiamo una diagnosi che può variare nel tempo in base all’età evolutiva, considerata dagli zero fino ai 18 anni, che sono periodi in cui lo sviluppo del bambino cambia la conformazione cerebrale e le interazioni tra le aree cerebrali si modificano; ci sono quindi delle traiettorie evolutive che sono dettate dalle risorse interne del bambino stesso, dagli stimoli terapeutici che lui riceve, da quella che è la generalizzazione di certe strategie e dal lavoro che si fa insieme a livello abilitativo riabilitativo congiunto.

 

Dott. Giovanni Geninatti Neni
Neuoropsichiatra infantile