Giornata mondiale senza tabacco

2023-05-31
Giornata mondiale senza tabacco

Come ogni anno, il 31 maggio è la Giornata mondiale senza tabacco (World NO Tobacco Day) promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che quest'anno porta l’attenzione sul fatto che serve… più cibo, non più fumo. Un attacco diretto all’industria del fumo, che ostacola la conversione delle aree agricole destinate alla coltivazione di tabacco, con una campagna che porta ancora una volta l’attenzione sull’impatto ambientale del tabacco sul pianeta. L’approccio “verde” ovviamente prende il via dalla consapevolezza dei notevolissimi danni per la salute causati dal fumo.

 

Il Presidio Sanitario San Camillo è all'avanguardia nella cura delle persone che sono colpite da ictus, uno dei rischi più gravi che corrono i fumatori. Un lavoro di équipe tra i vari servizi presenti nella struttura che affrontano le conseguenze di tale patologia: Fisioterapia, Logopedia, Terapia occupazionale, Neuropsicologia e Psicologia clinica. Ma il primo passo resta sempre la prevenzione, e quindi l'abbandono del fumo. Dopo anni di calo costante, forse anche complice la difficile situazione di stress causata dalla pandemia Covid-19, nel 2022 si è registrato un aumento nella percentuale dei fumatori: l’invito che si fa oggi è di astenersi dal fumo per almeno 24 ore e di fare una riflessione seria e profonda sui gravi rischi che comporta questa dannosa abitudine.

 

Quali sono i rischi per chi fuma?

Tumori
Si ritiene che il fumo sia responsabile in Italia del 91% di tutte le morti per cancro al polmone negli uomini e del 55% nelle donne e di un aumento considerevole del rischio di cancro a vescica, fegato, laringe, esofago e pancreas.

Manifestazioni broncopolmonari
Sono molte le patologie polmonari causate dal fumo: dalla bronchite cronica all’enfisema (allargamento degli alveoli polmonari con distruzione delle pareti), dagli episodi asmatici a infezioni respiratorie ricorrenti.

Cardiopatie e malattie coronariche
Il fumo è la causa principale di infarto e patologie coronariche in uomini e donne e si associa ad un aumentato rischio di morte improvvisa e di mortalità in occasione di operazioni chirurgiche per pazienti con by pass coronarico.

Danni alla circolazione sanguigna
Il fumo di sigaretta ha un ruolo di rilievo nell’arteriosclerosi delle coronarie e di tutte le altre arterie. Questo può provocare numerosi eventi estremi, come l’ictus o l’aneurisma aortico, e ha un impatto sulla sessualità maschile.

Relazione tra fumo e demenza
Studi recenti permettono di ipotizzare che il restringimento e indurimento delle arterie, compromettendo l'apporto di ossigeno al cervello, può comportare nei soggetti fumatori un maggiore deterioramento delle funzioni cerebrali con declino mentale.

Fonte: Ministero della Salute - Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria (Danni derivati dall’uso del tabacco - 2018)
Immagine: World Health Organization - World No Tobacco Day Campaign 2023

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Mi chiamo Alessandra Comazzi, sono giornalista, torinese, ho 67 anni e sono neuropatica. Mi occupavo di spettacoli, facevo il critico televisivo per un quotidiano, La Stampa. Adesso mi occupo soprattutto di tornare a camminare e di reimparare a usare le mani. Un bel salto anche emotivo. Perché c’è la fede, certo, ma poi ci sono la carità, e la speranza. Le tre virtù cardinali. E ho imparato che forse, in certi momenti difficili, proprio la speranza è la virtù più impervia.

Rosso 32. Era il mio codice identificativo al San Camillo, il presidio sanitario che a Torino è specializzato in riabilitazione. I reparti dell’ospedale hanno il nome dei colori, Verde, Giallo, Lilla, Azzurro e, appunto, Rosso. Il 32 era il numero del mio letto. Un modo, forse, per colorare la vita dei pazienti affetti da menomazioni e disabilità, molti dei quali con validi motivi per vedere la vita in nero fosco, al massimo grigio. Potrebbe sembrare un modo puerile per affrontare la sofferenza, ma i padri Camilliani sanno quello che fanno.

 

Leggi la testimonianza nell'articolo de L'Osservatore Romano

Alessandra Comazzi, giornalista piemontese, racconta in modo profondo e coinvolgente la sua malattia e l’esperienza fatta tra le mura del nostro Presidio.

Ecco qualche breve stralcio dell’articolo:

 

"Rosso 32. Era il mio codice identificativo al San Camillo, il presidio sanitario che a Torino è specializzato in riabilitazione. I reparti dell’ospedale hanno il nome dei colori, Verde, Giallo, Lilla, Azzurro e, appunto, Rosso. Il 32 era il numero del mio letto. Un modo, forse, per colorare la vita dei pazienti affetti da menomazioni e disabilità, molti dei quali con validi motivi per vedere la vita in nero fosco, al massimo grigio. Potrebbe sembrare un modo puerile per affrontare la sofferenza, ma i padri Camilliani sanno quello che fanno.”

 

Infine aggiunge un ringraziamento molto speciale:

"La mia è una semplice testimonianza, non ho competenze tecniche o scientifiche. In questo percorso che non è solo riabilitativo, ma è anche di fede e ringraziamento, vorrei restituire a tutte le donne e gli uomini che mi sono stati e mi sono vicini, qualcosa di quello che mi è stato donato. Il dono di medici, infermieri, operatori sociosanitari, fisioterapisti, terapisti occupazionali, logopedisti, psicologi, è stata una continua ricerca di senso, oltre che di professionalità”

 

Leggi l’articolo per intero su La Stampa

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