Portale della Fondazione Opera San Camillo - Bilancio Sociale sui dati 2020: i racconti emozionanti, i ringraziamenti e lo sguardo verso una nuova assistenza - Torino
Covid-19
L’appuntamento del Bilancio Sociale è slittato questa volta di un anno a causa della pandemia che stiamo vivendo e che ha ridimensionato molti aspetti della nostra quotidianità.
All’inizio del 2020 il Covid ci ha colto impreparati e ci ha costretto a porci molte domande sulla prevedibilità della malattia, su cosa stava succedendo e perché, e su quali armi avevamo a disposizione per combattere la malattia.
In tutto il mondo, dopo una fase iniziale di confusione durante la quale non si era riusciti a capire la dimensione del problema, è iniziato un lavoro supportato dagli scienziati volto ad adeguare le conoscenze di noi tutti per consentirci di operare al meglio per tutelare pazienti ed operatori.
Parallelamente a questa fase di formazione, rivolta in particolare agli operatori ed indispensabile per arrivare a remare tutti nella stessa direzione spiegando la direttrice ed il perché delle azioni, si è sviluppata la sorveglianza della malattia sia per quanto riguarda la sua diffusione sia per elaborare modelli matematici di previsione dello sviluppo.
Inoltre molto si è fatto da allora per individuare tutta una serie di presidi e dispositivi che consentano di tutelare al meglio la salute in questa complessa situazione.
Abbiamo così imparato a conoscere la necessità di utilizzare sempre guanti, camici, mascherine e altri DPI per garantire la sicurezza dell’assistenza; abbiamo insistito su procedure già note quali il lavaggio delle mani e la disinfezione delle stesse con la consapevolezza di quanto sia determinante il contributo di ognuno di noi nelle piccole e grandi scelte di ogni giorno.
Il nostro Presidio ha dovuto fare i conti con la malattia ed all’inizio è stato molto difficile. Le indicazioni che arrivavano dalle istituzioni erano vaghe talvolta contraddittorie e tutto questo non aiutava a prendere delle decisioni.
È stato necessario provvedere a modificare le aree di degenza in termini strutturali ed i percorsi con la realizzazione di reparti destinati a pazienti Covid positivi ed è stato necessario sospendere alcune attività come la riabilitazione ambulatoriale. Inoltre per molto tempo i pazienti non hanno potuto ricevere le visite dei loro familiari ed il periodo di degenza si è fatto ancora più pesante. È stato insomma necessario rivedere in toto il modello assistenziale adottato.
Gli operatori hanno profuso tutto il loro impegno cercando di attuare al meglio le direttive ricevute per evitare di essere colpiti dalla malattia; non sempre è stato possibile evitarlo a loro e ad alcuni pazienti. Questa fase iniziale ha stravolto il nostro modo di lavorare; poi pian piano la situazione ha ripreso una sua normalità anche se nulla ancora è tornato come prima della pandemia.
Nel frattempo medici e scienziati in tutto il mondo hanno continuato il loro lavoro per farci superare questa drammatica pandemia; è grazie ai loro sforzi ed alle loro ricerche se oggi sappiamo molto di più sulla malattia; conoscenza e consapevolezza delle scelte più efficaci ci hanno aiutato ad arrivare ad una fase come quella attuale dove l’andamento dell’epidemia è sotto controllo grazie anche e soprattutto alla scoperta del vaccino che dai primi mesi di quest’anno (2021) è stato messo a nostra disposizione e ci ha consentito di fare altri importanti progressi utilizzando questa potente arma di prevenzione.
Paolo Bruni
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Grazie al Bilancio Sociale il San Camillo di Torino racconta l'attività clinica, i risultati di produzione, di organizzazione, di qualità e di ricerca della struttura. Un impegno che prosegue ormai dal 2011 con il consueto appuntamento di presentazione che si terrà, quest'anno, il 26 novembre presso la struttura.
Bilancio Sociale sui dati 2020: i racconti emozionanti, i ringraziamenti e lo sguardo verso una nuova assistenza
Venerdì abbiamo parlato di cura, quella per i pazienti, per i più fragili, ma anche della cura per la struttura, per il lavoro, per le persone, sottolineando come, anche trovando nuovi espedienti, l’assistenza, la cura non si siano mai fermate. Lo abbiamo raccontato proprio attraverso le storie più emozionanti, le testimonianze di resistenza, di coraggio e di unione, perché, come ha concluso Padre Virginio Bebber, Amministratore Delegato di Fondazione Opera San Camillo, “solo uniti possiamo guardare a nuovi modelli di assistenza”.
Nella presentazione del Bilancio Sociale sui dati 2020, giunta ormai alla sua decima edizione, sono state esplorate le matrici di materialità, nonché i capisaldi del documento finale del Bilancio Sociale:
- Salute e sicurezza del paziente,
- Progetti,
- Covid-19,
- Formazione e Università,
- Quadro economico, finanziario e organizzativo.
Di grande importanza gli interventi delle istituzioni che hanno dato il loro contributo prezioso indicando il Presidio come una presenza importante nel mondo camilliano, d’avanguardia nel campo della riabilitazione e dell’autismo. Sono intervenuti il Direttore Sanitario dott. Francesco Arnoletti, il dott. Francesco Tresso, Servizi demografici e statistici e protezione civile, il dott. Carlo Picco, Direttore Generale ASL Città di Torino, Ivan Raimondi, in rappresentanza della Diocesi di Torino, il prof. Marco Minetto, Direttore Scuola di Specialità di Riabilitazione, con i saluti ricevuti del prof. Giuseppe Massazza, Responsabile Dipartimento Ortopedia e Riabilitazione di Città della Salute.
“Come spesso accade, è nei momenti più bui che si trovano le risorse per proseguire ed addirittura per migliorare i risultati già eccellenti che si è riusciti a conseguire”: le parole del dott. Luigi Genesio Icardi, Assessore alla Sanità Regione Piemonte.
Si è parlato anche di futuro e di ricerca grazie alla presenza di A.L.B.A. Robot, piattaforma che integra la guida autonoma ed assistita a veicoli personali quali carrozzine per la mobilità dei pazienti in ospedale, progetto rivoluzionario e unico al mondo a cui il San Camillo collabora da due anni.
Gli interventi sono stati presentati dal dott. Paolo Bruni che ha moderato tutta la serata, caratterizzata anche da momenti di grade emozione, come la presentazione del video report, registrato durante la seconda ondata di Covid-19 e curato dal servizio infermieristico, insieme a momenti di ringraziamento per il supporto ricevuto, da enti e dalla comunità tutta, il quale ha consentito di continuare l’attività del Presidio in sicurezza. Preziosa inoltre la presenza di una mamma che ha riportato la propria testimonianza, parlando della difficoltà che la pandemia ha comportato nella gestione di un bimbo affetto da disturbo dello spettro autistico durante il lockdown.
Insieme ai racconti dell'impegno di tutti coloro i quali nel 2020 hanno cercato e sperimentato nuove strade, contro la distanza, per continuare a garantire cure e assistenza ai più fragili.