Interviste ai ragazzi di Chicco Cotto

Intervista a Francesco Faiella

  • Come ti è stato comunicato di questo lavoro? Quali sono state le emozioni che hai provato? Quale è stato il primo pensiero che hai avuto?

Ho iniziato a fare ASL dalla terza superiore alla Chicco cotto, che è una cooperativa sociale che si occupa di Vending. Alla fine delle superiori mi hanno chiamato per dirmi che ero stato scelto per lavorare al San Camillo. Lavoro 4 ore a settimana, il martedì e il giovedì dalle 13 alle 15. La prima emozione provata è stata la contentezza, non me lo aspettavo.

  • Quali sono le tue mansioni? Di cosa ti occupi nello specifico?

Carico i prodotti. La prima cosa che facciamo è andare al furgone a prendere i prodotti da caricare nelle macchinette Acqua, snack dolci e salati e caffè). Poi li mettiamo nel carrello e li portiamo dentro, apriamo la macchinetta con la chiave e carichiamo i prodotti. Controlliamo quanti prodotti sono da caricare. Mi occupo anche della macchinetta cambia monete. Oltre alle ricariche facciamo anche il lavaggio e cambiare il sacco.

  • Lavori insieme ad altre persone? Se sì come sono i rapporti con i colleghi? A chi devi fare riferimento per le cose che fai? Hai un capo/responsabile?

Lavoro insieme a Gianluca, il tutor. Ho dei colleghi con cui però non lavoro direttamente (es. Giuseppe, Riccardo). Il mio riferimento/responsabile è Gianluca.

  • Descrivi la cosa che ti piace di più di questo lavoro e cosa invece cambieresti/la cosa più difficile?

La cosa che mi piace di più è pulire le macchinette, il secchio e caricare le macchinette. La cosa più difficile è dover fare attenzione a tante cose. All’inizio era più difficile ma poi sono migliorato. In questo momento che c’è il Covid la cosa più difficile è arrivare al San Camillo e quindi mi faccio accompagnare perché preferisco non prendere i pullman.

  • Hai un aneddoto/episodio divertente da raccontare?

La cosa divertente è che ogni tanto viene a salutarmi Valerio Trione.

 

Intervista a Riccardo Scappatura

  • Come ti è stato comunicato di questo lavoro? Quali sono state le emozioni che hai provato? Quale è stato il primo pensiero che hai avuto?

Mi è stato comunicato durante una camminata solidale a Rivoli, Tiziana e Erika mi hanno preso da parte e mi hanno parlato di questa opportunità. La mia prima emozione è stata di felicità, allegria perché ero stato scelto per questo lavoro, ero felice perché avrei iniziato una nuova esperienza. Il mio primo pensiero è stato “menomale che dopo tanti sacrifici finalmente ce l’ho fatta, è arrivato il lavoro, finalmente è toccato anche a me questa volta”.

Dopo questo primo momento ho fatto un colloquio con Fabrizio De Gregori della Chicco Cotto che mi ha spiegato quale sarebbe stato il lavoro e l’organizzazione.

  • Quali sono le tue mansioni? Di cosa ti occupi nello specifico?

Mi occupo della ricarica dei distributori automatici del Presidio San Camillo. Prima mi dedico al controllo dei distributori, si scrive su un taccuino cosa manca e poi si va al furgone a prendere le cose necessarie per ricaricare. Si inizia con l’acqua, poi gli snack dolci, poi i salati e infine le bevande calde. Ci occupiamo anche del cambia monete. Ho un contratto con Cooperativa Chicco Cotto per 6 ore settimanali.

  • Lavori insieme ad altre persone? Se sì come sono i rapporti con i colleghi? A chi devi fare riferimento per le cose che fai? Hai un capo/responsabile?

Lavoro con Gianluca o Alessandro, che sono i tutor della Chicco Cotto. Gli altri colleghi (ad esempio Francesco) sono impegnati in altri giorni o altri luoghi. Io faccio riferimento soprattutto ai miei tutor. Il Capo è il signor Garnero e poi sopra di tutti Don Andrea.

  • Descrivi la cosa che ti piace di più di questo lavoro e cosa invece cambieresti/la cosa più difficile?

La cosa che mi piace di più di questo lavoro è controllare cosa manca e trascrivere sul taccuino, mi piace anche caricare gli snack dolci. La cosa più difficile è il lavoro sulla macchinetta cambia soldi, perché dobbiamo contare bene le banconote. Mi piacerebbe che al San Camillo ci fosse un magazzino dove conservare le merci per non dover sempre prendere le cose dal furgone.

  • Hai un aneddoto/episodio divertente da raccontare?

Un episodio dello scorso anno quando eravamo andati a Mirafiori ad un Convegno a presentare il progetto della Chicco Cotto, dove c’erano tutti i dottori del San Camillo e anche Arduino. Li si è bloccata una macchinetta ma alla fine l’abbiamo risolta in fretta.

Al servizio dei pazienti

Il Progetto di Servizio Civile “Al servizio dei pazienti: coloriamo la riabilitazione” che si è svolto all’interno del Presidio..

Diversamente automatici

A Torino, nel cuore della cittadella del Cottolengo, una sala relax, al primo piano della scuola Cottolengo..

Scarica il Bilancio Sociale sui dati 2019

Guarda il video di presentazione e scopri tutte le iniziative sociali del Presidio Sanitario San Camillo

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Bilancio Sociale sui dati 2020: i racconti emozionanti, i ringraziamenti e lo sguardo verso una nuova assistenza

2021-11-29
Bilancio Sociale sui dati 2020: i racconti emozionanti, i ringraziamenti e lo sguardo verso una nuova assistenza

Venerdì abbiamo parlato di cura, quella per i pazienti, per i più fragili, ma anche della cura per la struttura, per il lavoro, per le persone, sottolineando come, anche trovando nuovi espedienti, l’assistenza, la cura non si siano mai fermate. Lo abbiamo raccontato proprio attraverso le storie più emozionanti, le testimonianze di resistenza, di coraggio e di unione, perché, come ha concluso Padre Virginio Bebber, Amministratore Delegato di Fondazione Opera San Camillo, “solo uniti possiamo guardare a nuovi modelli di assistenza”.

Nella presentazione del Bilancio Sociale sui dati 2020, giunta ormai alla sua decima edizione, sono state esplorate le matrici di materialità, nonché i capisaldi del documento finale del Bilancio Sociale:

Di grande importanza gli interventi delle istituzioni che hanno dato il loro contributo prezioso indicando il Presidio come una presenza importante nel mondo camilliano, d’avanguardia nel campo della riabilitazione e dell’autismo. Sono intervenuti il Direttore Sanitario dott. Francesco Arnoletti, il dott. Francesco Tresso, Servizi demografici e statistici e protezione civile, il dott. Carlo Picco, Direttore Generale ASL Città di Torino, Ivan Raimondi, in rappresentanza della Diocesi di Torino, il prof. Marco Minetto, Direttore Scuola di Specialità di Riabilitazione, con i saluti ricevuti del prof. Giuseppe Massazza, Responsabile Dipartimento Ortopedia e Riabilitazione di Città della Salute.

“Come spesso accade, è nei momenti più bui che si trovano le risorse per proseguire ed addirittura per migliorare i risultati già eccellenti che si è riusciti a conseguire”: le parole del dott. Luigi Genesio Icardi, Assessore alla Sanità Regione Piemonte.

Si è parlato anche di futuro e di ricerca grazie alla presenza di A.L.B.A. Robot, piattaforma che integra la guida autonoma ed assistita a veicoli personali quali carrozzine per la mobilità dei pazienti in ospedale, progetto rivoluzionario e unico al mondo a cui il San Camillo collabora da due anni.

Gli interventi sono stati presentati dal dott. Paolo Bruni che ha moderato tutta la serata, caratterizzata anche da momenti di grade emozione, come la presentazione del video report, registrato durante la seconda ondata di Covid-19 e curato dal servizio infermieristico, insieme a momenti di ringraziamento per il supporto ricevuto, da enti e dalla comunità tutta, il quale ha consentito di continuare l’attività del Presidio in sicurezza. Preziosa inoltre la presenza di una mamma che ha riportato la propria testimonianza, parlando della difficoltà che la pandemia ha comportato nella gestione di un bimbo affetto da disturbo dello spettro autistico durante il lockdown.

Insieme ai racconti dell'impegno di tutti coloro i quali nel 2020 hanno cercato e sperimentato nuove strade, contro la distanza, per continuare a garantire cure e assistenza ai più fragili.