Portale della Fondazione Opera San Camillo - Bilancio Sociale sui dati 2020: i racconti emozionanti, i ringraziamenti e lo sguardo verso una nuova assistenza - Torino
La testimonianza dei genitori sul servizio VEGA
- Come avete vissuto l'interruzione della routine e l'impossibilità a venire al San Camillo durante il lockdown?
I primi giorni sono stati davvero carichi di ansia per l’incredulità della situazione. Per aiutare Gabri che faceva davvero fatica a capire cosa stesse succedendo, abbiamo seguito insieme a lui i notiziari che rendevano tutto più concreto per poter rispondere a tutti i quesiti che lui aveva, sopratutto riguardo la chiusura della scuola, il suo più grosso disagio.
Quindi il primo periodo è stato il più incerto, è quello che lo ha mandato più in confusione venendo meno la sua routine quotidiana. La non possibilità di vedere i suoi affetti più cari come i nonni lo ha ulteriormente destabilizzato ma è riuscito a mantenere una certa tranquillità.
Quando abbiamo realizzato che anche gli incontri presso il S.Camillo sarebbero stati sospesi, lo sconforto ha preso il sopravvento:
Gabriele ha iniziato ad essere più nervoso ed agitato e noi genitori abbiamo avuto paura di restare “soli” in un momento così delicato e di così forte cambiamento improvviso.
Dal momento in cui abbiamo avuto tutti la certezza che il periodo di “non-normalità” si sarebbe di molto prolungato, dopo un primo momento di puro sgomento, ci siamo “reinventati” una nuova quotidianità, a cui Gabri si è adattato piano piano, gli imprevisti non gli sono mai piaciuti, ha bisogno di avere tutto programmato e sotto controllo.
Abbiamo passato momenti in cui ci è sembrato di tornare indietro rispetto a tutti i progressi fatti con lui riguardo l’autocontrollo, le stereotipie, l’iperattività accentuata, l’impulsività.
- Quali sono stati gli adattamenti e le strategie che avete trovato efficaci nel trascorre tutto il giorno con vostro figlio?
La cosa sicuramente più utile è stata fare un’agenda che pianificavamo insieme per tutta una settimana e suddividendo la giornata in vari momenti tra attività di scuola-collegamenti in DAD-gioco-svago in casa e/o fuori nel giardino condominiale in base a bello o brutto tempo-attività varie da fare in casa.
Le cose che potevano cambiare venivano scritte a matita mentre i momenti soliti quali il pranzo, la cena, la buonanotte erano rigorosamente non cancellabili per dare dei punti fermi alla sua giornata.
Questa è stata sicuramente la cosa migliore che ci è venuta in mente di fare perché da lì Gabri è riuscito a ricostruirsi le giornate in maniera molto simile alla sua solita quotidianità. Ha imparato così anche a gestirne i molti imprevisti che si sono presentati man mano, cancellavamo e riscrivevamo di nuovo!
Abbiamo anche appeso in casa alcune procedure legate alla protezione dal virus tipo “come lavarsi le mani” vicino al lavandino in bagno.
Le informazioni riguardo il virus erano davvero troppe e le più importanti le abbiamo sottolineate così.
- Vi sono stati d'aiuto i supporti mandati dal Servizio Vega (storie sociali, video modeling) per spiegare a vostro figlio le regole del distanziamento, le procedure di igiene e perché si dovesse stare a casa?
Sono state davvero importanti ed essenziali direi! Di grandissimo aiuto le slide che spiegavano il perché di scuola e San Camillo chiusi, lette insieme e stampate per poterle rileggere nei momenti in cui Gabri era più confuso ed agitato.
Le procedure di igiene sono quelle che abbiamo appeso in bagno!!!
Noi genitori eravamo davvero confusi e non saremmo riusciti a produrre da soli quel materiale così tanto di supporto! Video e tutto il resto hanno tranquillizzato gli animi di tutti noi, non solo di Gabriele.
Devo anche ringraziare il servizio Vega per le telefonate che sono state fatte per mantenere un minimo di rapporto e “consolare” in qualche modo noi genitori
- È stato utile riprendere un percorso interrotto? Come avete reagito voi come famiglia e in particolare vostro figlio alla ripresa delle attività?
Riprendere finalmente il percorso è stato per tutti noi una “boccata d’aria fresca”! La forte volontà da parte di tutti i professionisti del servizio di ripartire l’abbiamo sentita fortemente, avevamo investito molto in questo percorso, tempo ed energie, e quindi eravamo ampiamente concordi con loro a terminare ciò che avevano iniziato!
E infatti posso piacevolmente confermare che nonostante le restrizioni Covid, è stato fatto un grandissimo lavoro e i risultati si sono visti!
Noi abbiamo capito che le risorse di Gabriele sono davvero infinite, ha affrontato in maniera egregia tutti i cambiamenti vissuti, la frustrazione è stata tanta e i momenti di crisi ci sono stati e sono stati pesanti ma alla fine non siamo mai stati soli!
Il San Camillo ha fatto parte di tutto questo fin da subito e perciò non smetteremo mai di ringraziarvi!
Anche la foto è testimone di quanto il San Camillo ci ha insegnato!

Guarda la video testimonianza della mamma di Gabriele!
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Grazie al Bilancio Sociale il San Camillo di Torino racconta l'attività clinica, i risultati di produzione, di organizzazione, di qualità e di ricerca della struttura. Un impegno che prosegue ormai dal 2011 con il consueto appuntamento di presentazione che si terrà, quest'anno, il 26 novembre presso la struttura.
Bilancio Sociale sui dati 2020: i racconti emozionanti, i ringraziamenti e lo sguardo verso una nuova assistenza
Venerdì abbiamo parlato di cura, quella per i pazienti, per i più fragili, ma anche della cura per la struttura, per il lavoro, per le persone, sottolineando come, anche trovando nuovi espedienti, l’assistenza, la cura non si siano mai fermate. Lo abbiamo raccontato proprio attraverso le storie più emozionanti, le testimonianze di resistenza, di coraggio e di unione, perché, come ha concluso Padre Virginio Bebber, Amministratore Delegato di Fondazione Opera San Camillo, “solo uniti possiamo guardare a nuovi modelli di assistenza”.
Nella presentazione del Bilancio Sociale sui dati 2020, giunta ormai alla sua decima edizione, sono state esplorate le matrici di materialità, nonché i capisaldi del documento finale del Bilancio Sociale:
- Salute e sicurezza del paziente,
- Progetti,
- Covid-19,
- Formazione e Università,
- Quadro economico, finanziario e organizzativo.
Di grande importanza gli interventi delle istituzioni che hanno dato il loro contributo prezioso indicando il Presidio come una presenza importante nel mondo camilliano, d’avanguardia nel campo della riabilitazione e dell’autismo. Sono intervenuti il Direttore Sanitario dott. Francesco Arnoletti, il dott. Francesco Tresso, Servizi demografici e statistici e protezione civile, il dott. Carlo Picco, Direttore Generale ASL Città di Torino, Ivan Raimondi, in rappresentanza della Diocesi di Torino, il prof. Marco Minetto, Direttore Scuola di Specialità di Riabilitazione, con i saluti ricevuti del prof. Giuseppe Massazza, Responsabile Dipartimento Ortopedia e Riabilitazione di Città della Salute.
“Come spesso accade, è nei momenti più bui che si trovano le risorse per proseguire ed addirittura per migliorare i risultati già eccellenti che si è riusciti a conseguire”: le parole del dott. Luigi Genesio Icardi, Assessore alla Sanità Regione Piemonte.
Si è parlato anche di futuro e di ricerca grazie alla presenza di A.L.B.A. Robot, piattaforma che integra la guida autonoma ed assistita a veicoli personali quali carrozzine per la mobilità dei pazienti in ospedale, progetto rivoluzionario e unico al mondo a cui il San Camillo collabora da due anni.
Gli interventi sono stati presentati dal dott. Paolo Bruni che ha moderato tutta la serata, caratterizzata anche da momenti di grade emozione, come la presentazione del video report, registrato durante la seconda ondata di Covid-19 e curato dal servizio infermieristico, insieme a momenti di ringraziamento per il supporto ricevuto, da enti e dalla comunità tutta, il quale ha consentito di continuare l’attività del Presidio in sicurezza. Preziosa inoltre la presenza di una mamma che ha riportato la propria testimonianza, parlando della difficoltà che la pandemia ha comportato nella gestione di un bimbo affetto da disturbo dello spettro autistico durante il lockdown.
Insieme ai racconti dell'impegno di tutti coloro i quali nel 2020 hanno cercato e sperimentato nuove strade, contro la distanza, per continuare a garantire cure e assistenza ai più fragili.