Portale della Fondazione Opera San Camillo - Bilancio Sociale sui dati 2020: i racconti emozionanti, i ringraziamenti e lo sguardo verso una nuova assistenza - Torino
Il tirocinio di logopedia a distanza: una nuova esperienza
Come tutti ben sappiamo, l’anno 2020 è stato segnato, per gli studenti di ogni ordine e grado, dall’impossibilità di compiere un’azione estremamente comune: frequentare i luoghi di formazione.
Era domenica 23 febbraio quando Emanuele, studente del terzo anno del cdl in logopedia dell’Università di Torino, mi mandava questo messaggio “Come comunicato dal Direttore e dalla Coordinatrice del Corso di Laurea, tutte le attività didattiche (compreso il tirocinio) sono sospese fino alla data del 2 marzo. Le scrivo quindi per avvisarvi che né io né i miei compagni saremo al San Camillo per tutta la settimana. Torneremo a tirocinio non appena possibile.”
Il rientro degli studenti in presenza nel nostro servizio è avvenuto a dicembre 2020, quasi 10 mesi dopo.
Il nostro incarico di tutor però non si è interrotto, se non per un periodo di alcune settimane, quelle in cui tutto il mondo stava immobile a guardare. Così, dal mese di maggio 2020, abbiamo iniziato l’esperienza inaspettata e incredibile del tirocinio a distanza.
“La possibilità che ci è stata data dal Presidio Sanitario San Camillo è stata preziosa. L’unico modo per proseguire l’esperienza di tirocinio doveva essere, ovviamente, telematica. Grazie a videochiamate Webex, io e i miei compagni siamo stati in grado di fare il nostro “ingresso” nelle stanze del Servizio di Logopedia, sotto l’attenta guida delle tutor: dapprima in punta di piedi, solamente osservando le sedute di riabilitazione, poi, dopo qualche giorno, con entusiasmo e attiva partecipazione.” (Elisa, studentessa).
“Nonostante le difficoltà, le logopediste si sono impegnate per rendere le sedute interattive e permettere a noi studenti una partecipazione attiva. I pazienti si sono sempre dimostrati disponibili a collegarsi con noi e curiosi di sperimentare questa modalità di comunicazione, per la maggior parte di loro nuova, insolita e sconosciuta.” (Marco, studente).
È stato emozionante constatare che, nonostante la distanza fisica, i ragazzi sono riusciti a creare e mantenere la relazione con i pazienti, anche con soggetti con deficit comunicativi considerevoli, e in alcuni casi addirittura a condurre parte della seduta.
“Con quest’esperienza, la relazione con i pazienti si è dimostrata oltre le aspettative. Grande punto di forza del tirocinio è stata, infatti, l’opportunità di osservare e interagire con i pazienti in tempo reale, durante le loro sedute, con modalità paragonabili all’attività in presenza.” (Elisa, studentessa).
“Osservare, partecipare attivamente, organizzare e provare a condurre le sedute si sono rivelate per noi tirocinanti modalità efficaci e funzionali che ci hanno permesso di sperimentare e di sviluppare nuove modalità di interazione, di gestire in modo più appropriato i turni comunicativi e di essere più consapevoli delle strategie e dei comportamenti da adottare nei confronti dei pazienti e delle rispettive patologie.” (Marco, studente).
“La possibilità di provare a strutturare e a condurre sedute a distanza ha permesso, inoltre, di cimentarci con la modalità telematica, la quale sta emergendo come modalità riabilitativa alternativa.” (Elisa, studentessa)
“Il supporto e la guida delle tutor sono stati fondamentali durante tutto il percorso; in particolare, i momenti di riflessione e confronto sui casi ci hanno permesso di ragionare sulle caratteristiche del disturbo dei pazienti, sul loro percorso e sulle possibili attività da proporre in accordo con gli obiettivi individuati.” (Anna e Martina, studentesse).
“Nella situazione di emergenza in cui eravamo immersi, quest’opportunità ci ha permesso di imparare, e non poco, di coltivare nuove amicizie, in un clima di continuo confronto e di supporto, di fare tesoro dei racconti e del vissuto delle persone ricoverate, che abbiamo avuto la fortuna di incontrare, e di scambiare idee ed emozioni, in un periodo che rendeva difficile ogni tipo di interazione.” (Elisa, studentessa).
Un’esperienza formativa vera e propria, che ci ha messe alla prova, ci ha stupite, arricchite ed appagate. La ricorderemo per sempre.
La testimonianza di ragazze e ragazzi sul tirocinio di logopedia
Nel Bilancio sociale 2019 relativo ai dati del 2018 raccontavamo la storia di “L”, paziente colpito da ictus,..
Nel corso del 2020 l’Ufficio Relazioni con il Pubblico, come tutti gli altri servizi del Presidio,..
Nell'arco del 2020 sono state avviate una serie di attività..
La fisioterapia è attualmente considerata una componente essenziale nella gestione dei sintomi motori e non..
Grazie al Bilancio Sociale il San Camillo di Torino racconta l'attività clinica, i risultati di produzione, di organizzazione, di qualità e di ricerca della struttura. Un impegno che prosegue ormai dal 2011 con il consueto appuntamento di presentazione che si terrà, quest'anno, il 26 novembre presso la struttura.
Bilancio Sociale sui dati 2020: i racconti emozionanti, i ringraziamenti e lo sguardo verso una nuova assistenza
Venerdì abbiamo parlato di cura, quella per i pazienti, per i più fragili, ma anche della cura per la struttura, per il lavoro, per le persone, sottolineando come, anche trovando nuovi espedienti, l’assistenza, la cura non si siano mai fermate. Lo abbiamo raccontato proprio attraverso le storie più emozionanti, le testimonianze di resistenza, di coraggio e di unione, perché, come ha concluso Padre Virginio Bebber, Amministratore Delegato di Fondazione Opera San Camillo, “solo uniti possiamo guardare a nuovi modelli di assistenza”.
Nella presentazione del Bilancio Sociale sui dati 2020, giunta ormai alla sua decima edizione, sono state esplorate le matrici di materialità, nonché i capisaldi del documento finale del Bilancio Sociale:
- Salute e sicurezza del paziente,
- Progetti,
- Covid-19,
- Formazione e Università,
- Quadro economico, finanziario e organizzativo.
Di grande importanza gli interventi delle istituzioni che hanno dato il loro contributo prezioso indicando il Presidio come una presenza importante nel mondo camilliano, d’avanguardia nel campo della riabilitazione e dell’autismo. Sono intervenuti il Direttore Sanitario dott. Francesco Arnoletti, il dott. Francesco Tresso, Servizi demografici e statistici e protezione civile, il dott. Carlo Picco, Direttore Generale ASL Città di Torino, Ivan Raimondi, in rappresentanza della Diocesi di Torino, il prof. Marco Minetto, Direttore Scuola di Specialità di Riabilitazione, con i saluti ricevuti del prof. Giuseppe Massazza, Responsabile Dipartimento Ortopedia e Riabilitazione di Città della Salute.
“Come spesso accade, è nei momenti più bui che si trovano le risorse per proseguire ed addirittura per migliorare i risultati già eccellenti che si è riusciti a conseguire”: le parole del dott. Luigi Genesio Icardi, Assessore alla Sanità Regione Piemonte.
Si è parlato anche di futuro e di ricerca grazie alla presenza di A.L.B.A. Robot, piattaforma che integra la guida autonoma ed assistita a veicoli personali quali carrozzine per la mobilità dei pazienti in ospedale, progetto rivoluzionario e unico al mondo a cui il San Camillo collabora da due anni.
Gli interventi sono stati presentati dal dott. Paolo Bruni che ha moderato tutta la serata, caratterizzata anche da momenti di grade emozione, come la presentazione del video report, registrato durante la seconda ondata di Covid-19 e curato dal servizio infermieristico, insieme a momenti di ringraziamento per il supporto ricevuto, da enti e dalla comunità tutta, il quale ha consentito di continuare l’attività del Presidio in sicurezza. Preziosa inoltre la presenza di una mamma che ha riportato la propria testimonianza, parlando della difficoltà che la pandemia ha comportato nella gestione di un bimbo affetto da disturbo dello spettro autistico durante il lockdown.
Insieme ai racconti dell'impegno di tutti coloro i quali nel 2020 hanno cercato e sperimentato nuove strade, contro la distanza, per continuare a garantire cure e assistenza ai più fragili.