Il supporto psicologico ai tempi del Covid-19

A partire dal mese di marzo 2020 l’emergenza Covid-19 ha preso d’assalto il territorio piemontese e, di conseguenza, la nostra struttura: da subito è parso chiaro che le esigenze psicologiche e le priorità erano cambiate, sia per i pazienti sia per il personale.

In questa situazione il Servizio di Psicologia si è reso disponibile ad organizzare uno sportello di ascolto rivolto agli operatori del Presidio che, in relazione a questa situazione di emergenza sanitaria inaspettata e senza precedenti, sentissero la necessità di un supporto, di indicazioni o anche solo di una condivisione dei propri vissuti o un momento di mindfulness per gestire lo stress. Consapevoli che lavorare in ambito sanitario durante l'emergenza del Covid-19 può sottoporre il personale ad alti livelli di stress causando disagio sia psichico sia fisico, le psicologhe del Presidio si sono rivolte a tutti gli operatori della struttura, comprendendo sia il personale clinico sia quello amministrativo

“Se in queste settimane ti sei accorto di aver sviluppato alcuni disagi di natura fisica o psichica come ad esempio insonnia, pensieri ricorrenti, somatizzazioni, estrema reattività, senso di impotenza e ansia, o hai dei dubbi e delle incertezze su come ti dovresti comportare in alcune specifiche occasioni, puoi avvalerti del nostro supporto.”

Questo messaggio è stato trascritto e riportato su volantini appesi all’interno del Presidio per poter raggiungere e informare tutto il personale in servizio. Altri volantini informativi sono stati affissi nei reparti con suggerimenti per il personale su come affrontare l’emergenza sanitaria.

Per supplire alla mancanza di comunicazione tra pazienti e familiari, dovuta all’inevitabile lockdown imposto dai decreti ministeriali, è stata redatta una lettera rivolta ai caregiver per mostrare quali modalità e mezzi comunicativi potessero essere utilizzati per continuare a mantenere il contatto con i loro cari e “colmare” la distanza fisica. Il Presidio ha messo in dotazione anche uno smartphone per permettere ai pazienti “meno tecnologici” di effettuare videochiamate ai loro familiari con l’aiuto del personale sanitario.

Ai pazienti sono stati, inoltre, forniti strumenti di comunicazione cartacei prestampati su cui poter scrivere messaggi personali indirizzati ai loro parenti, e/o viceversa ricevere parole di conforto e incoraggiamento da loro.

Diversi terapisti si sono resi disponibili per poter dare ai pazienti consigli e indicazioni su come trascorrere le ore libere dalle terapie e le giornate nei weekend: sono stati forniti link utili in cui poter trovare letture gratuite di quotidiani e playlist musicali o esercizi di rilassamento, e segnalazioni di app e materiale cartaceo per allenare le abilità cognitive.

Il supporto è stato garantito a tutti coloro che ne necessitavano, e portato anche all’interno dei reparti COVID dove sono stati effettuati sia colloqui psicologici sia valutazioni neuropsicologiche e training cognitivi per i pazienti che manifestavano difficoltà specifiche.

Nel corso della seconda ondata sono stati inoltre organizzati gruppi mindfulness ed un ulteriore sportello per gli operatori, con la possibilità di effettuare counseling oppure sedute di EMDR in base al bisogno.

Con la consapevolezza che una comunicazione “affettiva” con le figure significative sia un medicinale fondamentale per i pazienti ricoverati, durante il periodo di Natale i pazienti ricoverati nei reparti COVID sono stati stimolati, in un lavoro interdisciplinare seguito da tutto il team degli operatori, a creare biglietti di auguri da inviare ai propri cari per condividere con loro emozioni e speranze, il tutto utilizzando materiale sanificabile e in totale sicurezza.

I valori rappresentano la bussola che dirige le azioni e in una situazione di emergenza è fondamentale mantenere gli obiettivi in linea con la cultura della struttura, che da sempre valorizza la dimensione umana del processo di cura.

 

Guarda l'intervento della psicologa e psicoterapeuta dott.ssa Elena Magli

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