Riabilitazione Parkinson

2024-05-15
Riabilitazione Parkinson

Il Parkinson è una malattia neurodegenerativa progressiva che colpisce il sistema nervoso centrale, si tratta di una sindrome caratterizzata da rigidità muscolare che si manifesta con resistenza ai movimenti passivi, tremore e bradicinesia, un disturbo che provoca difficoltà a iniziare e terminare i movimenti.

Questi sintomi sfociano poi in disturbi dell’equilibrio, e in effetti non motori come disturbi del sonno, problemi cognitivi e depressione.

Con circa 300.000 persone affette, il Parkinson risulta una delle malattie degenerative neurologiche più comuni nel Paese dopo l'Alzheimer

Non esiste una cura per il Parkinson, ma un approccio multidisciplinare, composto da un percorso riabilitativo e talvolta da un trattamento farmacologico, è in grado di fornire sollievo ai sintomi.

Da molti anni il Presidio Sanitario San Camillo è in prima linea nella riabilitazione di persone affette da malattia di Parkinson. 

La nostra équipe di medici, specialisti, fisioterapisti, logopedisti, psicologi, neuropsicologi, terapisti occupazionali e infermieri con una preparazione specifica è pronta ad assistere il paziente e i caregiver attraverso un approccio riabilitativo innovativo

La visita fisiatrica specialistica è il primo passo per individuare le attività più adatte per ogni singolo caso. 

Per il benessere del paziente sono fondamentali le figure dei familiari e del caregiver, per questo il progetto include, se si desidera, incontri formativi e psicologici destinati a loro. 

Percorsi di riabilitazione per il Parkinson
 

Day Hospital
La presa in carico del paziente verrà adeguata a seconda delle esigenze e richieste specifiche della persona e prevede indicativamente 12 giornate di ricovero, salvo particolari esigenze riabilitative, stabilite dal medico. Il programma, prevede un approccio multidisciplinare a cadenza bi o trisettimanale con una durata media di 3 ore di trattamento per ogni giornata.
Percorsi in regime di solvenza 

  • Programma Power Moves! 
    Questa tecnica permette il ripristino delle funzioni motorie compromesse grazie a esercizi mirati effettuati in coppia o piccoli gruppi, accompagnati da un professionista sanitario con una preparazione specifica. 
     
  • Teleriabilitazione
    Un programma innovativo per il mantenimento delle abilità acquisite: il Presidio San Camillo propone un percorso di 10 sedute online con il fisioterapista presente in collegamento a guida delle proposte terapeutiche. 

    Scarica la locandina dell'offerta riabilitativa

 

Prenotazioni di visite fisiatriche, necessarie per l'accesso ai percorsi in SSN e per le prestazioni in solvenza
Prenotazione prestazioni private

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Convenzioni

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DICONO DI NOI - Leggi gli articoli che vedono il Presidio Sanitario San Camillo protagonista

 

Mi chiamo Alessandra Comazzi, sono giornalista, torinese, ho 67 anni e sono neuropatica. Mi occupavo di spettacoli, facevo il critico televisivo per un quotidiano, La Stampa. Adesso mi occupo soprattutto di tornare a camminare e di reimparare a usare le mani. Un bel salto anche emotivo. Perché c’è la fede, certo, ma poi ci sono la carità, e la speranza. Le tre virtù cardinali. E ho imparato che forse, in certi momenti difficili, proprio la speranza è la virtù più impervia.

Rosso 32. Era il mio codice identificativo al San Camillo, il presidio sanitario che a Torino è specializzato in riabilitazione. I reparti dell’ospedale hanno il nome dei colori, Verde, Giallo, Lilla, Azzurro e, appunto, Rosso. Il 32 era il numero del mio letto. Un modo, forse, per colorare la vita dei pazienti affetti da menomazioni e disabilità, molti dei quali con validi motivi per vedere la vita in nero fosco, al massimo grigio. Potrebbe sembrare un modo puerile per affrontare la sofferenza, ma i padri Camilliani sanno quello che fanno.

 

Leggi la testimonianza nell'articolo de L'Osservatore Romano

Alessandra Comazzi, giornalista piemontese, racconta in modo profondo e coinvolgente la sua malattia e l’esperienza fatta tra le mura del nostro Presidio.

Ecco qualche breve stralcio dell’articolo:

 

"Rosso 32. Era il mio codice identificativo al San Camillo, il presidio sanitario che a Torino è specializzato in riabilitazione. I reparti dell’ospedale hanno il nome dei colori, Verde, Giallo, Lilla, Azzurro e, appunto, Rosso. Il 32 era il numero del mio letto. Un modo, forse, per colorare la vita dei pazienti affetti da menomazioni e disabilità, molti dei quali con validi motivi per vedere la vita in nero fosco, al massimo grigio. Potrebbe sembrare un modo puerile per affrontare la sofferenza, ma i padri Camilliani sanno quello che fanno.”

 

Infine aggiunge un ringraziamento molto speciale:

"La mia è una semplice testimonianza, non ho competenze tecniche o scientifiche. In questo percorso che non è solo riabilitativo, ma è anche di fede e ringraziamento, vorrei restituire a tutte le donne e gli uomini che mi sono stati e mi sono vicini, qualcosa di quello che mi è stato donato. Il dono di medici, infermieri, operatori sociosanitari, fisioterapisti, terapisti occupazionali, logopedisti, psicologi, è stata una continua ricerca di senso, oltre che di professionalità”

 

Leggi l’articolo per intero su La Stampa

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