Ufficio stampa: rinnoviamo la comunicazione

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Per creare uno strumento di comunicazione più efficace, fruibile e puntuale, il Presidio Sanitario San Camillo ha deciso di rinnovare il proprio sito web (sia per quanto riguarda la veste grafica sia per la parte dei contenuti), gli opuscoli informativi dei trattamenti riabilitativi e la guida ai servizi che viene consegnata ai pazienti degenti. Per realizzare tale progetto ci si è avvalsi della collaborazione con un Ufficio Stampa esterno, formato da professionisti che ci hanno supportato in tutti i vari aspetti che fanno parte della comunicazione. Il progetto intendeva far sì che il Presidio Sanitario San Camillo diventasse un polo riconosciuto su Torino e a livello regionale. Questo già avveniva grazie alla professionalità di chi lavora nella struttura ma - al tempo stesso - si avvertiva l'esigenza di far conoscere tali capacità a un pubblico sempre più ampio. E, per fare questo, era necessaria una comunicazione che fosse chiara e completa. L'idea era quella di informare il paziente in maniera esaustiva su quali fossero i servizi offerti, a cominciare da quelli che formano le Aree di eccellenza del San Camillo, come la Riabilitazione e l'affronto dei Disturbi dello spettro autistico.

UN SITO NUOVO E COINVOLGENTE
La prima fase del progetto ha visto coinvolte le Direzioni e i coordinatori dei servizi, un momento in cui è stato esposto il progetto di rinnovamento del sito e del materiale informativo. I vari responsabili sono stati sollecitati ad aggiornare i contenuti di propria competenza, un materiale che è stato quindi inviato alla Direzioni. La seconda fase ha visto coinvolte le Direzioni, l’Ufficio Stampa e l’Ufficio Relazioni con Il Pubblico per un controllo e una revisione dei contenuti, in modo da poter apporre eventuali modifiche. Una volta che i contenuti sono stati approvati, è stato messo in rete il nuovo sito.
Oggi lo si può apprezzare per la nuova veste grafica, ma non solo. Nel sito del San Camillo sono disponibili tutte le informazioni riguardanti i servizi offerti, uno strumento che aiuta il paziente nell'individuare con precisione ciò che gli serve, unito alle modalità con cui accedere ai servizi offerti dalla struttura. Inoltre viene fatta opera di divulgazione, con la sezione news in cui sono proposte interviste e approfondimenti con gli specialisti del San Camillo, viene data tempestivamente informazione dei corsi di “formazione a 360°” che sono organizzati dalla struttura e viene raccontata la vita quotidiana all'interno del Presidio Sanitario.
Come in tutti i progetti, anche lo sviluppo di quello riguardante la comunicazione ha avuto momenti di difficoltà. Per esempio nelle fasi iniziali si è registrata un po' di lentezza nel reperire tutte le informazioni aggiornate dei vari servizi, con il rischio di omettere alcune informazioni. Ma la disponibilità dei vari responsabili ha trovato una sponda nell'Ufficio Stampa, che ha accolto ogni richiesta e osservazione, utile per realizzare un sito rinnovato e innovativo, grazie alla collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti.
E per rendere più efficace la comunicazione, l'Ufficio Stampa ha anche ideato una newsletter con cui, a cadenza regolare, informare chi lavora al San Camillo su tutte le iniziative e tutte le novità che riguardano la struttura sanitaria.

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Un Bilancio Sociale non può essere fatto soltanto di numeri: come nasce quello del San Camillo

2019-09-12
Un Bilancio Sociale non può essere fatto soltanto di numeri: come nasce quello del San Camillo

Christian Rainero è professore associato di Economia aziendale nel Dipartimento di Management dell'Università di Torino. Fa parte del Comitato di indirizzo e del Comitato di processo che ha partecipato alla redazione del Bilancio Sociale 2018. Gli abbiamo chiesto come si è svolto il lavoro. 

Come e perché nasce un Bilancio Sociale?
Il bilancio sociale è un documento di rendicontazione (attualmente) volontaria che va oltre la sintesi economico-finanziaria del bilancio d’esercizio. Il bilancio d’esercizio è quel documento che, per legge, un’azienda deve redigere periodicamente per rendicontare la propria situazione economico-finanziaria e i propri risultati economici. Ma se vogliamo valutare a tutto tondo un’azienda, non ci si può accontentare di costi e ricavi. Ogni impresa si deve interfacciare con il territorio, l’ambiente, i lavoratori: gli stakeholder. Ecco perché, a parità di cifre, due soggetti possono avere un impatto estremamente diverso sul mondo che li circonda. Il bilancio sociale fonde queste due esigenze e valuta anche questo impatto, positivo o negativo che sia.

Quali sono le linee guida che deve seguire?
Il bilancio sociale viene pubblicato ogni anno, proprio come il bilancio di esercizio. Non esistono ancora delle vere e proprie normative vincolanti, che obblighino a trattare determinate questioni oppure a scegliere certi indicatori. Esistono però delle linee guida condivise a livello internazionale, come quelle del Global reporting initiative (GRI), o a livello locale (nazionale) come quelle del Gruppo di studio per il bilancio sociale (GBS). Siamo in attesa delle linee guida specifiche per il bilancio sociale degli ETS (Terzo settore). Il San Camillo da molti anni ormai costruisce il proprio bilancio sociale; inizialmente secondo linee GBS e, successivamente, introducendo gradualmente linee guida internazionali. L’obiettivo, per le prossime edizioni, è di un passaggio a un modello di bilancio sociale che risponda al framework GRI con la definizione e il monitoraggio periodico di indicatori di impatto sociale e di perseguimento degli Sdgs “Obiettivi di sviluppo sostenibile”.

Perché occorre concentrarsi sui vari Capitali?
L’analisi dei Capitali è un approccio metodologico. Attraverso l’analisi dei capitali che influenzano e sono influenzati dalle attività del San Camillo, si vuole comunicare in modo chiaro l’integrazione esistente e necessaria tra gli aspetti economici e quelli sociali e ambientali nei processi decisionali aziendali, ma anche nella definizione della strategia, nella governance e nel modello di attività del San Camillo.

In che cosa consiste il Metodo Piemonte? Come ha operato il vostro Gruppo di lavoro?
Per la costruzione del bilancio sociale del San Camillo si è seguito l’approccio operativo del “Metodo Piemonte”, nato anni addietro da una collaborazione inter-istituzionale di Regione Piemonte, Dipartimento di Management (già Facoltà di Economia) dell’Università degli Studi di Torino, Ires Piemonte e Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Torino.

Si è lavorato per gruppi di lavoro:

  • «Comitato scientifico di indirizzo», per la definizione dei riferimenti metodologici e la supervisione dell’intero processo

  • «Comitato di processo», per la direzione e il controllo dell’attività formativa e operativa

  • «Gruppo di applicazione metodologica e operativa», che ha curato la gestione operativa del Bilancio Sociale, secondo le metodologie e le tempistiche individuate nel cronoprogramma e in coordinamento e collaborazione con tutte le strutture interne del San Camillo.

L’intero processo e il documento sono poi stati oggetto di specifica revisione e analisi dell’«Organo di validazione professionale», che ha espresso il giudizio di conformità del documento ai requisiti del Metodo Piemonte.

 

 

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