Portale della Fondazione Opera San Camillo - La lettera del Direttore Generale Marco Salza - Torino
Storia di Anna
La signora Anna, 70 anni, vive sola al terzo piano senza ascensore ed è un po’ sovrappeso con problemi di circolazione e cardiologici. Presenta un dolore inguinale e gluteo a destra da circa un anno. Questo dolore è presente quando si gira nel letto e quando si alza da una sedia. Negli ultimi mesi inizia ad avere bisogno dell’aiuto della vicina di casa per infilare le calze e le scarpe. Nell’ultimo periodo esce poco di casa perchéil dolore insorge anche mentre sale le scale. Il medico di famiglia le ha prescritto una terapia antidolorifica che all’inizio ha dato beneficio. Successivamente, la stessa si è mostrata inefficace per cui le ha prescritto una radiografia del bacino e dell’anca destra. La lastra ha evidenziato un quadro di artrosi dell’anca a destra. La signora Anna ha, quindi, effettuato una visita ortopedica in cui il medico le ha proposto un ciclo di fisioterapia, una visita algologica e, se avesse avuto ancora dolore al termine, una rivalutazione per un eventuale impianto di protesi di anca previa calo ponderale e valutazione del chirurgo vascolare e del cardiologo per le comorbiditàlegate all’intervento.
La signora Anna si è presentata presso il nostro Presidio per una visita fisiatrica. Aveva giàeffettuato una visita antalgica dove le avevano proposto dei farmaci oppioidi che ha smesso di assumere per scarsa tolleranza. Durante la visita fisiatrica è emersa la sua solitudine e la paura di fronte alla prospettiva di un eventuale impianto di protesi. Attualmente il dolore non permette il lavoro del fisioterapista attivo, ma esclusivamente passivo. Alla visita, l’anca destra si presentava dolente in tutte le mobilizzazioni oltre i 90 gradi. All’ecografia estemporanea in sede di visita emergeva una distensione della capsula articolare con versamento.
Si è proposta alla signora Anna una terapia infiltrativa sterile ecoguidata, a scopo antinfiammatorio, a livello dell’anca con un derivato cortisonico. Si è proceduto quindi alla terapia infiltrativa previa artrocentesi. La paziente immediatamente dopo l’infiltrazione si è sentita rinata, non avendo più la compressione del liquido a livello della capsula articolare. E’ stata dunque presa in carico dal fisioterapista per il lavoro inizialmente passivo e successivamente attivo. A distanza di 3 settimane ha effettuato la visita di controllo fisiatrica ed è apparsa molto contenta dell’andamento, ha iniziato a uscire nuovamente di casa. Si è proposta quindi la viscosupplementazione dell’anca che è stata effettuata a circa quattro settimane dalla prima infiltrazione antinfiammatoria.
La signora Anna a distanza di due anni effettua la viscosupplementazione periodica dell’anca previa rivalutazione medica ogni sei mesi, prima che avvenga la riacutizzazione del dolore. La paziente è stata edotta sulla necessitàfutura di impianto protesico a livello dell’anca, ma attualmente preferisce attendere e continuare con la terapia infiltrativa e gli esercizi appresi durante la fisioterapia in quanto ritiene di avere, a oggi, un’ottima qualitàdi vita.
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Il documento è stato presentato ufficialmente mercoledì 18: le parole di stima delle autorità, la testimonianza diretta dei protagonisti e la firma di Riccardo, il ragazzo autistico che torna al Presidio per lavorare
Appuntamento mercoledì 18 settembre, alle 9.30, nella sede in strada Santa Margherita 136. Interverranno le persone che hanno contribuito nel 2018 con il loro operato alla vita del Presidio Sanitario
Spiega il professor Rainero: "Non ci si può accontentare dell'analisi costi-ricavi: ogni impresa si deve interfacciare con gli stakeholder per valutare il proprio impatto sul territorio e sulle persone"
La lettera del Direttore Generale Marco Salza
Anche quest’anno abbiamo deciso di proporre il Bilancio Sociale del Presidio Sanitario San Camillo. Per l’ottava edizione di questo significativo impegno, il percorso scelto è, ancora una volta, quello di avvalersi del supporto scientifico del Dipartimento di Management dell’Università di Torino e del così detto “Metodo Piemonte” promosso dall’Ordine dei Commercialisti e Revisori Contabili della Provincia di Torino. Nel 2018 la presentazione in una sede pubblica di altissimo prestigio come l’Università ha evidenziato il significativo livello del documento. Nello stesso tempo, non possiamo non soffermarci anche sul fatto che l’edizione passata è stata illustrata troppo avanti nell’anno.
Insieme agli Enti con cui collaboriamo per lo sviluppo del progetto nelle vostre mani, si è scelto di introdurre due significative novità. La prima novità è frutto dell’osservazione che il documento del 2017 dava una sensazione dell’Ospedale come di un Presidio “spezzettato” in molti servizi non rendendo giustizia del lavoro collaborativo, in rete e a stretto contatto, che le diverse realtà presenti hanno nel loro agire quotidiano. Si vuole dare, con questa edizione, una visione del Presidio più omogenea, con i servizi fotografati in relazione tra loro nel perseguire i tre obiettivi della Mission dell’Ospedale: Riabilitazione, Ricerca, Formazione. Si è perciò pensato di presentare il Presidio non come in passato, servizio per servizio, ma attraverso delle “storie” che fanno riferimento ai diversi “capitali” presenti al nostro interno. Ovviamente non tutte le vicende avvenute nel 2018, ma quelle più significative, quelle che hanno visto la loro realizzazione nella proficua collaborazione tra professionisti di aree diverse e che hanno fatto crescere la nostra realtà. Al fine di mantenere la certificazione dell’Ordine dei Commercialisti e Revisori contabili continueremo ad applicare il “Metodo Piemonte del Bilancio Sociale”, lavorando su 5 capitoli/capitali che caratterizzano la nostra struttura: Capitale Umano, Capitale Intellettuale, Capitale Sociale e Relazionale, Capitale Naturale, Capitale Economico, Finanziario e Organizzativo
La seconda novità è quella di consegnarvi un documento cartaceo più contenuto, graficamente speriamo più piacevole, alleggerito di molte tabelle ed altro materiale, che verranno pubblicate solo sul sito e non sull’edizione cartacea. Questa scelta, ci permette di garantire anche la presenza di quelle pagine che oggi non trovate presenti nella versione cartacea e che, con la pubblicazione del Bilancio Sociale sul web, vogliamo continuare a testimoniare: qualità, trasparenza, correttezza e umanità nel nostro agire. Sono valori che la Direzione del Presidio ritiene fondamenti su cui si vuole continuare a operare e migliorare collaborando con il SSN nella ricerca ulteriore della “tutela della salute”, principio costituzionale non differibile. Questo anche per cercare di superare un problema che oggi viviamo: la disparità di accesso alle cure. Per il nostro ospedale la mancanza di equità di accesso alle cure puòessere superata solo se continuiamo ad appartenere alla rete pubblica (conseguenza dell’essere un Presidio ex art.43/833), se seguitiamo ad essere convenzionati con il SSN e se veniamo percepiti come un elemento indispensabile nell’applicazione del principio di sussidiarietà a cui siamo chiamati a rispondere. Tutti elementi che vogliamo difendere in un momento storico in cui nulla è scontato e questi dati di fatto sembrerebbero messi in discussione.
Infine ritengo che tutto il lavoro fatto abbia un senso se come struttura Cattolica confermeremo che nelle nostre fatiche quotidiane interessano di più l’etica che l’etichetta, cioè il contenuto, con riferimento all’Uomo, che non la facciata; se rafforzeremo la nostra Identità (sapere “chi siamo” può infatti aiutarci a costruire meglio il futuro); se consolideremo il nostro ruolo. Il Bilancio Sociale vuole essere un aiuto per riflettere su cosa facciamo e come lo facciamo. In un momento in cui le risorse sono sempre più limitate e non devono essere sprecate, questa riflessione può aiutarci ad agire al meglio.
Marco Salza
Direttore Generale
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Con il presente Bilancio Sociale progredisce il modello di «Corporate Social Responsability del Presidio Sanitario San Camillo», anche grazie ad un evoluto approccio metodologico...