Portale della Fondazione Opera San Camillo - La lettera del Direttore Generale Marco Salza - Torino
Percorso diagnostico terapeutico assistenziale
Le patologie osteoarticolari di natura artrosica rappresentano una delle più frequenti cause di dolore e di disabilità nell’adulto, al secondo posto tra le condizioni cliniche prevalenti nei soggetti oltre i 50 anni di età (35% 50-59 anni; 55% over 70 anni). Le infiltrazioni intra-peri-articolari rappresentano una strategia terapeutica molto diffusa nel management dell’osteoartrosi e nelle patologie tendinee, utilizzata in quei pazienti scarsamente responsivi alle altre terapie conservative. Questo intervento necessita di specifiche competenze mediche specialistiche e del contemporaneo intervento riabilitativo incentrato alla rieducazione motoria dell’area trattata e soprattutto mirata al recupero funzionale e dell’autonomia nelle attivitàdi vita quotidiana. L’utilizzo delle tecniche mini-invasive ecoguidate/ecoassistite apre un capitolo molto importante in tutte le patologie osteoarticolari da osteoartrosi e tendinee presso il nostro Presidio. Questo rende doverosa la realizzazione di un Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (P.D.T.A.) dedicato, che possa rispondere adeguatamente alle esigenze dei pazienti in termini di miglioramento dell’assistenza e di maggiore attenzione alla qualitàdella vita, come dimostrano le Linee Guida in Medicina Fisica e Riabilitativa.
PUNTI DI FORZA
Un approccio che tenga in considerazione dolore, limitazione articolare, riduzione dell’autonomia e della qualitàdi vita, l’impatto sociale e i costi della spesa sanitaria. La presa in carico del paziente con osteoartrosi prevedere un intervento interdisciplinare tra i medici e i fisioterapisti avvalendosi della possibile consulenza di terapisti occupazionali, neuropsicologi e psicologi. Durante le sedute ambulatoriali è presente la formazione continua da parte del medico fisiatra agli specializzandi in Medicina Fisica e Riabilitativa. È previsto un incontro a cadenza settimanale per la discussione dei casi e il confronto inerente ai pazienti in trattamento.
PUNTI DI DEBOLEZZA
I pazienti che accedono all’ambulatorio interventistico sono in costante aumento. L’attuale PDTA deve tenere in considerazione i tempi di attesa del controllo del dolore mediante terapia infiltrativa di almeno un mese e altrettanto tempo per la presa in carico riabilitativa post infiltrativa. In questo momento gli specialisti formati per l’ambulatorio interventistico sono due e nel nostro contesto può influenzare l’organizzazione del PDTA.
EVENTI E OBIETTIVI
Tra gli eventi rilevanti, è stato svolto un corso di formazione per i terapisti. E’ stata svolta una ricerca bibliografica degli attuali PDTA presenti con revisione della letteratura e scelta di adeguate schede di valutazione da potere sottoporre a tutti i pazienti prima e dopo il trattamento infiltrativo e al termine del percorso riabilitativo. Attualmente in letteratura non sono presenti PDTA e studi clinici inerenti al trattamento combinato infiltrativo-riabilitativo a livello nazionale. Questo progetto potrebbe fornire le basi mediante le schede selezionate per uno studio di efficacia. Il PDTA ha lo scopo di migliorare e standardizzare il percorso riabilitativo del paziente all’interno del Presidio Sanitario San Camillo di Torino. L’esperienza sviluppata nella creazione di questo PDTA vuole essere un esempio da riprodurre in altri contesti quali il San Camillo di Tblisi.
Nell’ambito della terapia farmacologica l’idea di passare da uno strumento di lavoro cartaceo a uno informatizzato è scaturita in parte da una difficoltà...
L’idea di questo progetto è nata dalla necessità di trasformare un processo manuale, attuato da un singolo operatore (SAP, Servizio Accompagnamento Pazienti), in uno strumento...
La signora Anna, 70 anni, vive sola al terzo piano senza ascensore ed è un po’ sovrappeso con problemi di circolazione e cardiologici. Presenta un dolore inguinale...
Nonostante gli straordinari passi avanti ottenuti in questi anni nel trattamento della Malattia di Parkinson (MP), l’effetto delle terapie farmacologiche o chirurgiche...
Il documento è stato presentato ufficialmente mercoledì 18: le parole di stima delle autorità, la testimonianza diretta dei protagonisti e la firma di Riccardo, il ragazzo autistico che torna al Presidio per lavorare
Appuntamento mercoledì 18 settembre, alle 9.30, nella sede in strada Santa Margherita 136. Interverranno le persone che hanno contribuito nel 2018 con il loro operato alla vita del Presidio Sanitario
Spiega il professor Rainero: "Non ci si può accontentare dell'analisi costi-ricavi: ogni impresa si deve interfacciare con gli stakeholder per valutare il proprio impatto sul territorio e sulle persone"
La lettera del Direttore Generale Marco Salza
Anche quest’anno abbiamo deciso di proporre il Bilancio Sociale del Presidio Sanitario San Camillo. Per l’ottava edizione di questo significativo impegno, il percorso scelto è, ancora una volta, quello di avvalersi del supporto scientifico del Dipartimento di Management dell’Università di Torino e del così detto “Metodo Piemonte” promosso dall’Ordine dei Commercialisti e Revisori Contabili della Provincia di Torino. Nel 2018 la presentazione in una sede pubblica di altissimo prestigio come l’Università ha evidenziato il significativo livello del documento. Nello stesso tempo, non possiamo non soffermarci anche sul fatto che l’edizione passata è stata illustrata troppo avanti nell’anno.
Insieme agli Enti con cui collaboriamo per lo sviluppo del progetto nelle vostre mani, si è scelto di introdurre due significative novità. La prima novità è frutto dell’osservazione che il documento del 2017 dava una sensazione dell’Ospedale come di un Presidio “spezzettato” in molti servizi non rendendo giustizia del lavoro collaborativo, in rete e a stretto contatto, che le diverse realtà presenti hanno nel loro agire quotidiano. Si vuole dare, con questa edizione, una visione del Presidio più omogenea, con i servizi fotografati in relazione tra loro nel perseguire i tre obiettivi della Mission dell’Ospedale: Riabilitazione, Ricerca, Formazione. Si è perciò pensato di presentare il Presidio non come in passato, servizio per servizio, ma attraverso delle “storie” che fanno riferimento ai diversi “capitali” presenti al nostro interno. Ovviamente non tutte le vicende avvenute nel 2018, ma quelle più significative, quelle che hanno visto la loro realizzazione nella proficua collaborazione tra professionisti di aree diverse e che hanno fatto crescere la nostra realtà. Al fine di mantenere la certificazione dell’Ordine dei Commercialisti e Revisori contabili continueremo ad applicare il “Metodo Piemonte del Bilancio Sociale”, lavorando su 5 capitoli/capitali che caratterizzano la nostra struttura: Capitale Umano, Capitale Intellettuale, Capitale Sociale e Relazionale, Capitale Naturale, Capitale Economico, Finanziario e Organizzativo
La seconda novità è quella di consegnarvi un documento cartaceo più contenuto, graficamente speriamo più piacevole, alleggerito di molte tabelle ed altro materiale, che verranno pubblicate solo sul sito e non sull’edizione cartacea. Questa scelta, ci permette di garantire anche la presenza di quelle pagine che oggi non trovate presenti nella versione cartacea e che, con la pubblicazione del Bilancio Sociale sul web, vogliamo continuare a testimoniare: qualità, trasparenza, correttezza e umanità nel nostro agire. Sono valori che la Direzione del Presidio ritiene fondamenti su cui si vuole continuare a operare e migliorare collaborando con il SSN nella ricerca ulteriore della “tutela della salute”, principio costituzionale non differibile. Questo anche per cercare di superare un problema che oggi viviamo: la disparità di accesso alle cure. Per il nostro ospedale la mancanza di equità di accesso alle cure puòessere superata solo se continuiamo ad appartenere alla rete pubblica (conseguenza dell’essere un Presidio ex art.43/833), se seguitiamo ad essere convenzionati con il SSN e se veniamo percepiti come un elemento indispensabile nell’applicazione del principio di sussidiarietà a cui siamo chiamati a rispondere. Tutti elementi che vogliamo difendere in un momento storico in cui nulla è scontato e questi dati di fatto sembrerebbero messi in discussione.
Infine ritengo che tutto il lavoro fatto abbia un senso se come struttura Cattolica confermeremo che nelle nostre fatiche quotidiane interessano di più l’etica che l’etichetta, cioè il contenuto, con riferimento all’Uomo, che non la facciata; se rafforzeremo la nostra Identità (sapere “chi siamo” può infatti aiutarci a costruire meglio il futuro); se consolideremo il nostro ruolo. Il Bilancio Sociale vuole essere un aiuto per riflettere su cosa facciamo e come lo facciamo. In un momento in cui le risorse sono sempre più limitate e non devono essere sprecate, questa riflessione può aiutarci ad agire al meglio.
Marco Salza
Direttore Generale
In questi ultimi anni l’appuntamento del Bilancio Sociale è diventato sempre più importante per il nostro Presidio ed ha coinvolto via via tutto il personale nello sforzo di realizzare...
Con il presente Bilancio Sociale progredisce il modello di «Corporate Social Responsability del Presidio Sanitario San Camillo», anche grazie ad un evoluto approccio metodologico...