Portale della Fondazione Opera San Camillo - La lettera del Direttore Generale Marco Salza - Torino
La danza a supporto della fisioterapia standard nella cura delle persone con malattia di Parkinson
Nonostante gli straordinari passi avanti ottenuti in questi anni nel trattamento della Malattia di Parkinson (MP), l’effetto delle terapie farmacologiche o chirurgiche sui sintomi motori non è definitivo. In aggiunta, i sintomi non motori possono in alcuni casi compromettere la qualità di vita dei pazienti e il loro livello di autonomia. La letteratura scientifica conferma che l’esercizio fisico ha effetti sintomatici sulle manifestazioni motorie e non-motorie della MP e potrebbe rallentarne la progressione;1inoltre, tre recenti meta-analisi attestano l’efficacia terapeutica della danza per i pazienti affetti da tale malattia.2
Nel 2018 è stato effettuato uno studio in collaborazione con il Dipartimento di Neuroscienze “Rita Levi Montalcini”, Università degli Studi di Torino e Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Università degli Studi di Torino. L’obiettivo di questo studio pilota è stato valutare se un nuovo metodo riabilitativo che abbina la fisioterapia standard alla danza contemporanea con elementi di danza classica è in grado di minimizzare l’impatto dei sintomi motori e non-motori tipici della MP.
VENTIQUATTRO PAZIENTI
Sono stati coinvolti 24 pazienti parkinsoniani a uno stadio lieve o moderato di malattia, trattati con Levodopa o farmaci agonisti della dopamina, con nessun declino cognitivo o declino cognitivo lieve. Secondo il disegno sperimentale tutti i pazienti hanno ricevuto un’ora di fisioterapia standard 3 volte alla settimana, per un periodo complessivo di 5 settimane. Per i pazienti del gruppo di controllo (N=12) questa prima ora era seguita da una seconda ora della stessa attività riabilitativa, per il gruppo sperimentale (N=12) la prima ora di fisioterapia era seguita da un’ora di danza. Una settimana prima e dopo il periodo di attività riabilitative, le variazioni della componente motoria, emotiva, cognitiva e sensoriale della MP sono state valutate somministrando una batteria di scale cliniche e test validati. I pazienti hanno inoltre compilato un questionario finale sviluppato appositamente per lo studio, in cui esprimevano: grado di soddisfazione nei confronti dell’esperienza fatta e percezione di miglioramento a livello clinico (cammino, resistenza, forza fisica, coordinazione, postura ed equilibrio), emotivo e di qualità del sonno. Si è riscontrata una tendenza statisticamente significativa al miglioramento in tutti questi ambiti.
RISULTATI INCORAGGIANTI
Questo studio pilota evidenzia per la prima volta che un percorso riabilitativo di danza-fisioterapia induce nei pazienti con MP lieve un miglioramento significativo dei sintomi motori. Tale risultato incoraggia la prosecuzione dello studio con il duplice obiettivo di: ampliare la casistica per confermare i risultati ottenuti e capire se sono estendibili ai sintomi non-motori della malattia.
La presa in carico globale delle persone con malattia di Parkinson si dimostra la strategia riabilitativa migliore per aumentare la qualità di vita delle persone coinvolte. L’alto grado di soddisfazione riscontrato nei pazienti determina tuttavia un sempre maggior numero di richieste di prese in carico riabilitative che il nostro Presidio, così come ora strutturato, non è in grado di garantire.
La realizzazione di questi studi ha permesso al personale della Struttura di collaborare con ricercatori noti a livello internazionale e questo ha contribuito ad un arricchimento culturale importante e a uno scambio di professionalità e conoscenze sempre molto costruttivo.
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La lettera del Direttore Generale Marco Salza
Anche quest’anno abbiamo deciso di proporre il Bilancio Sociale del Presidio Sanitario San Camillo. Per l’ottava edizione di questo significativo impegno, il percorso scelto è, ancora una volta, quello di avvalersi del supporto scientifico del Dipartimento di Management dell’Università di Torino e del così detto “Metodo Piemonte” promosso dall’Ordine dei Commercialisti e Revisori Contabili della Provincia di Torino. Nel 2018 la presentazione in una sede pubblica di altissimo prestigio come l’Università ha evidenziato il significativo livello del documento. Nello stesso tempo, non possiamo non soffermarci anche sul fatto che l’edizione passata è stata illustrata troppo avanti nell’anno.
Insieme agli Enti con cui collaboriamo per lo sviluppo del progetto nelle vostre mani, si è scelto di introdurre due significative novità. La prima novità è frutto dell’osservazione che il documento del 2017 dava una sensazione dell’Ospedale come di un Presidio “spezzettato” in molti servizi non rendendo giustizia del lavoro collaborativo, in rete e a stretto contatto, che le diverse realtà presenti hanno nel loro agire quotidiano. Si vuole dare, con questa edizione, una visione del Presidio più omogenea, con i servizi fotografati in relazione tra loro nel perseguire i tre obiettivi della Mission dell’Ospedale: Riabilitazione, Ricerca, Formazione. Si è perciò pensato di presentare il Presidio non come in passato, servizio per servizio, ma attraverso delle “storie” che fanno riferimento ai diversi “capitali” presenti al nostro interno. Ovviamente non tutte le vicende avvenute nel 2018, ma quelle più significative, quelle che hanno visto la loro realizzazione nella proficua collaborazione tra professionisti di aree diverse e che hanno fatto crescere la nostra realtà. Al fine di mantenere la certificazione dell’Ordine dei Commercialisti e Revisori contabili continueremo ad applicare il “Metodo Piemonte del Bilancio Sociale”, lavorando su 5 capitoli/capitali che caratterizzano la nostra struttura: Capitale Umano, Capitale Intellettuale, Capitale Sociale e Relazionale, Capitale Naturale, Capitale Economico, Finanziario e Organizzativo
La seconda novità è quella di consegnarvi un documento cartaceo più contenuto, graficamente speriamo più piacevole, alleggerito di molte tabelle ed altro materiale, che verranno pubblicate solo sul sito e non sull’edizione cartacea. Questa scelta, ci permette di garantire anche la presenza di quelle pagine che oggi non trovate presenti nella versione cartacea e che, con la pubblicazione del Bilancio Sociale sul web, vogliamo continuare a testimoniare: qualità, trasparenza, correttezza e umanità nel nostro agire. Sono valori che la Direzione del Presidio ritiene fondamenti su cui si vuole continuare a operare e migliorare collaborando con il SSN nella ricerca ulteriore della “tutela della salute”, principio costituzionale non differibile. Questo anche per cercare di superare un problema che oggi viviamo: la disparità di accesso alle cure. Per il nostro ospedale la mancanza di equità di accesso alle cure puòessere superata solo se continuiamo ad appartenere alla rete pubblica (conseguenza dell’essere un Presidio ex art.43/833), se seguitiamo ad essere convenzionati con il SSN e se veniamo percepiti come un elemento indispensabile nell’applicazione del principio di sussidiarietà a cui siamo chiamati a rispondere. Tutti elementi che vogliamo difendere in un momento storico in cui nulla è scontato e questi dati di fatto sembrerebbero messi in discussione.
Infine ritengo che tutto il lavoro fatto abbia un senso se come struttura Cattolica confermeremo che nelle nostre fatiche quotidiane interessano di più l’etica che l’etichetta, cioè il contenuto, con riferimento all’Uomo, che non la facciata; se rafforzeremo la nostra Identità (sapere “chi siamo” può infatti aiutarci a costruire meglio il futuro); se consolideremo il nostro ruolo. Il Bilancio Sociale vuole essere un aiuto per riflettere su cosa facciamo e come lo facciamo. In un momento in cui le risorse sono sempre più limitate e non devono essere sprecate, questa riflessione può aiutarci ad agire al meglio.
Marco Salza
Direttore Generale
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