Portale della Fondazione Opera San Camillo - Un Bilancio Sociale non può essere fatto soltanto di numeri: come nasce quello del San Camillo - Torino
Il nostro patrimonio verde
Il parco di pertinenza del Presidio Sanitario San Camillo è un’area che complessivamente supera i 40.000 mq. È immerso nell’ecosistema urbano di pregio della zona collinare della città di Torino, risorsa fondamentale per la sostenibilità e la qualità della vita della città stessa. Tutto questo rende più gradevole l’aspetto complessivo del Presidio. Le aree verdi di pertinenza sono elemento fondamentale di ricucitura, per i degenti, per il personale e per i fruitori occasionali, fra l’interno della struttura sanitaria e l’ecosistema che lo circonda, fra la città e l’ambiente naturale, assumendo un ruolo di vero tessuto connettivo sul quale le varie attività umane si innestano e trovano un proprio equilibrio. Si comprende, quindi, quanto fondamentale possa essere il verde, in tutte le sue varie forme, come fattore di riequilibrio non solo sotto il profilo estetico e paesaggistico ma, soprattutto nel nostro caso, igienico-sanitario, riabilitativo e psicologico.
UN SISTEMA VIVENTE DINAMICO
Il “patrimonio verde” del Presidio è un sistema vivente proprio, immobile ma dinamico, che richiede un’attività costante di programmazione, manutenzione, cura e monitoraggio. Il parco viene regolarmente seguito da personale specializzato al fine di mantenerlo nel migliore dei modi ed evitare che le piante più importanti possano diventare un pericolo per gli utenti durante il loro soggiorno. Per questo motivo, nel corso dell’anno passato, oltre alla normale attività di potatura, sono stati abbattuti una decina di abeti sostituiti con nuove piante. In particolare hanno arricchito il parco 12 carpini, 2 abeti, 1 faggio, 1 betulla, 1 acero saccarino. Per migliorare la tenuta del terreno più impervio dal rischio di smottamenti, sono anche stati inseriti una decina di noccioli. L’area attrezzata a giardino ha visto l’inserimento di una trentina di rose e 15 spiree nonché il costante rinnovarsi stagionale di piante da fioritura (gerani, viole ecc..) monitorate attraverso un impianto di irrigazione regolato in base all’andamento stagionale.
L’impresa che segue questa attività, unitamente alla supervisione della Direzione, garantisce tutto ciò con buone e mirate pratiche agronomiche dalla metà degli anni 80, assicurando qualità, sicurezza, fruibilità e senso estetico agli spazi verdi del Presidio, tenendo conto degli innegabili importanti benefici forniti dagli spazi agronaturali sulla qualità della vita di quanti ne possano usufruire. È intento della struttura continuare questo tipo di atti-vità costantemente alla ricerca della comunicazione e della promozione della cultura del verde, patrimonio e ricchezza per la società umana.
Accanto al Parco e all’attenzione al verde, una struttura che si occupa di salute come il San Camillo è doverosamente impegnata anche a livello di prevenzione della salute attraverso l’attenzione e la cura dell’ambiente. In questo senso vanno annoverate alcune iniziative che hanno caratterizzato attività trasversali a tutti i servizi presenti all’interno del Presidio. Ricordiamo:
1. Il progetto di contenimento dell’uso della plastica nell’ambito del contratto per la ristorazione: sono state introdotte le posate d’acciaio in mensa a cui seguiranno nell’anno a venire l’utilizzo di stoviglie di carta, l’eliminazione delle bottiglie dell’acqua di plastica con l’inserimento di borracce e di un distributore di acqua per gli utenti della mensa aziendale. Sempre in questo ambito è attiva la raccolta dei tappi delle bottiglie di plastica (nel corso del 2018 sono stati raccolti circa 40 bidoni di tappi che sono stati smaltiti e riciclati attraverso una Onlus coinvolta nel progetto).
2. Il contenimento dell’utilizzo del gasolio per il riscaldamento limitato all’indispensabile; la caldaia a gasolio entra in servizio solo in casi di emergenza o di manutenzione straordinaria di quella a metano. Questa scelta ha comportato una sensibile diminuzione del consumo di gasolio pari a meno di 2.000 litri nel 2018 (20.000 litri nel 2017 10.000 litri nel 2016). Il metano, per quanto utilizzato sia per il riscaldamento sia per scaldare l’acqua sanitaria, nel 2018 registra una diminuzione dei consumi mc.192.926 (erano mc 205.000 nel 2017 ed erano mc 215.261 nel 2016). Il dato risente probabilmente di temperature esterne globali meno importanti nel corso dell’anno passato.
3. La sostituzione progressiva di impianti di illuminazione al neon con impianti a led. Oggi il 45 % dell’illuminazione del presidio è con luci a led. Questa percentuale crescerà progressivamente in futuro e comporterà un minor consumo energetico e un relativo minor inquinamento legato alla diminuzione del neon da smaltire. In questo settore dobbiamo registrare un’apparente crescita dei consumi elettrici nel2018. Nella realtà, questo dato è inficiato da un cambio del contatore avvenuto nel corso dell’anno. A fronte di un numero assoluto di kw maggiore rispetto al passato nel 2018 (691.512 kw nel 2018, 571.663 kw nel 2017, 635.340 kw nel 2016), il monitoraggio costante dei consumi ci permette di dire che a parità di apparecchiature che bruciano energia e con la scelta delle luci a led, i consumi sono in discesa.
4. L’incremento del servizio di navetta per il trasporto dei malati. Questo servizio facilita l’accesso al Presidio dei pazienti con un servizio che, per molti aspetti, è sovrapponibile all’esperienza del “car sharing”. Questa scelta permette la riduzione del numero di automobili parcheggiate su strada e di conseguenza una maggiore disponibilità di parcheggio in ospedale. Non solo: grazie a mezzi moderni, ai più recenti progressi tecnologici in termini di emissioni e consumi, tutela l’ambiente. Aggiungiamo ancora che le auto private in circolazione portano spesso un solo guidatore e sono utilizzate per brevi periodi nella giornata; l'auto/pulmino condiviso consente un uso più intenso del singolo veicolo e, ultimo ma non ultimo come valore, permette alle persone disocializzare. Infine facilita i caregiver che possono così dedicarsi con più facilità alle loro attività sollevandoli nella gestione quotidiana dei loro parenti/pazienti.
5. Lo smaltimento corretto dei rifiuti e degli scarichi in fognatura. Oltre alla normale Attività di smaltimento dei rifiuti assimilabili ai rifiuti urbani (carta, umido, plastica, vetro), La procedura vigente in Fondazione Opera San Camillo per la gestione dei rifiuti è costantemente monitorata anche attraverso “Audit ambientali” che ci hanno permesso di verificare e implementare la correttezza dei comportamenti attuati all’interno della nostra struttura. Sono oggetto di questa attività il numeroso materiale potenzialmente iinquinante prodotto in ospedale (per es. batterie, fibre artificiali vetrose, plastica, vernici, neon, materiale ferroso, macerie). Nel corso dell’anno passato sono stati correttamente smaltiti: rifiuti ospedalieri: 1517 kg; neon: 34 kg; frigoriferi e gas relativi: 180 kg; apparecchiature speciali sanitarie: 20 kg; farmaci scaduti: 34 kg; macerie: 3110 kg; apparecchiature non pericolose: 310 kg.
Accanto a questa attività, in linea con le normative relative al controllo degli scarichi, è programmato il monitoraggio costante della potenziale presenza di legionella negli impianti e di elementi inquinanti negli scarichi in fognatura.
Un Bilancio Sociale non può essere fatto soltanto di numeri: come nasce quello del San Camillo
Christian Rainero è professore associato di Economia aziendale nel Dipartimento di Management dell'Università di Torino. Fa parte del Comitato di indirizzo e del Comitato di processo che ha partecipato alla redazione del Bilancio Sociale 2018. Gli abbiamo chiesto come si è svolto il lavoro.
Come e perché nasce un Bilancio Sociale?
Il bilancio sociale è un documento di rendicontazione (attualmente) volontaria che va oltre la sintesi economico-finanziaria del bilancio d’esercizio. Il bilancio d’esercizio è quel documento che, per legge, un’azienda deve redigere periodicamente per rendicontare la propria situazione economico-finanziaria e i propri risultati economici. Ma se vogliamo valutare a tutto tondo un’azienda, non ci si può accontentare di costi e ricavi. Ogni impresa si deve interfacciare con il territorio, l’ambiente, i lavoratori: gli stakeholder. Ecco perché, a parità di cifre, due soggetti possono avere un impatto estremamente diverso sul mondo che li circonda. Il bilancio sociale fonde queste due esigenze e valuta anche questo impatto, positivo o negativo che sia.
Quali sono le linee guida che deve seguire?
Il bilancio sociale viene pubblicato ogni anno, proprio come il bilancio di esercizio. Non esistono ancora delle vere e proprie normative vincolanti, che obblighino a trattare determinate questioni oppure a scegliere certi indicatori. Esistono però delle linee guida condivise a livello internazionale, come quelle del Global reporting initiative (GRI), o a livello locale (nazionale) come quelle del Gruppo di studio per il bilancio sociale (GBS). Siamo in attesa delle linee guida specifiche per il bilancio sociale degli ETS (Terzo settore). Il San Camillo da molti anni ormai costruisce il proprio bilancio sociale; inizialmente secondo linee GBS e, successivamente, introducendo gradualmente linee guida internazionali. L’obiettivo, per le prossime edizioni, è di un passaggio a un modello di bilancio sociale che risponda al framework GRI con la definizione e il monitoraggio periodico di indicatori di impatto sociale e di perseguimento degli Sdgs “Obiettivi di sviluppo sostenibile”.
Perché occorre concentrarsi sui vari Capitali?
L’analisi dei Capitali è un approccio metodologico. Attraverso l’analisi dei capitali che influenzano e sono influenzati dalle attività del San Camillo, si vuole comunicare in modo chiaro l’integrazione esistente e necessaria tra gli aspetti economici e quelli sociali e ambientali nei processi decisionali aziendali, ma anche nella definizione della strategia, nella governance e nel modello di attività del San Camillo.
In che cosa consiste il Metodo Piemonte? Come ha operato il vostro Gruppo di lavoro?
Per la costruzione del bilancio sociale del San Camillo si è seguito l’approccio operativo del “Metodo Piemonte”, nato anni addietro da una collaborazione inter-istituzionale di Regione Piemonte, Dipartimento di Management (già Facoltà di Economia) dell’Università degli Studi di Torino, Ires Piemonte e Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Torino.
Si è lavorato per gruppi di lavoro:
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«Comitato scientifico di indirizzo», per la definizione dei riferimenti metodologici e la supervisione dell’intero processo
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«Comitato di processo», per la direzione e il controllo dell’attività formativa e operativa
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«Gruppo di applicazione metodologica e operativa», che ha curato la gestione operativa del Bilancio Sociale, secondo le metodologie e le tempistiche individuate nel cronoprogramma e in coordinamento e collaborazione con tutte le strutture interne del San Camillo.
L’intero processo e il documento sono poi stati oggetto di specifica revisione e analisi dell’«Organo di validazione professionale», che ha espresso il giudizio di conformità del documento ai requisiti del Metodo Piemonte.
Anche quest’anno abbiamo deciso di proporre il Bilancio Sociale del Presidio Sanitario San Camillo. Per l’ottava edizione di questo significativo impegno, il percorso scelto è, ancora una volta, quello di avvalersi ...
In questi ultimi anni l’appuntamento del Bilancio Sociale è diventato sempre più importante per il nostro Presidio ed ha coinvolto via via tutto il personale nello sforzo di realizzare...
Con il presente Bilancio Sociale progredisce il modello di «Corporate Social Responsability del Presidio Sanitario San Camillo», anche grazie ad un evoluto approccio metodologico...