Portale della Fondazione Opera San Camillo - Un Bilancio Sociale non può essere fatto soltanto di numeri: come nasce quello del San Camillo - Torino
Agenda Pazienti Elettronica: un passaggio fondamentale
L’idea di questo progetto è nata dalla necessità di trasformare un processo manuale, attuato da un singolo operatore (SAP, Servizio Accompagnamento Pazienti), in uno strumento elettronico, condiviso da tutti i servizi del Presidio. L’obiettivo principale è quello di avere a disposizione, attraverso un’applicazione web, un calendario elettronico dove poter inserire, modificare e visualizzare le attività quotidiane dei pazienti: fisioterapia, logopedia, musicoterapia, neuropsicologia, psicologia, servizio civile e terapia occupazionale.
I motivi che ci hanno stimolato alla creazione di questo progetto sono stati: essere vincolati a un foglio di carta con alta probabilità di errore; dover contattare lo stesso operatore per qualsiasi modifica del piano di lavoro; non poter avere visione di questo documento in tempo reale; la necessità di avere non solo una visione giornaliera ma anche periodica delle attività.
Gli obiettivi attesi al termine del progetto erano: accesso al calendario da qualsiasi device (PC, Tablet, Smartphone) all’interno della struttura.; possibilità di modificare in tempo reale le attività dei pazienti; possibilità di sapere esattamente dove si trova il paziente in ogni momento della giornata; gestione senza errori dei flussi dei pazienti da parte dell’operatore del SAP; possibilità di filtrare il calendario per giorno, settimana, mese, terapista, paziente, servizio; possibilità di inserire la presenza o assenza del paziente direttamente dal calendario; possibilità di segnalare in maniera puntuale specifiche richieste (luogo della prestazione, preparazione del paziente, autonomia del paziente…)
IL PROCEDIMENTO
Il progetto, in una prima fase, si è sviluppato analizzando il documento cartaceo insieme all’operatore SAP per poter capire quali informazioni eliminare e quali invece trasferire nel calendario elettronico. Successivamente, gli operatori del servizio informatico, una volta individuato lo strumento adeguato, hanno iniziato lo sviluppo dell’applicativo. All’interno di periodiche riunioni di equipe è stato presentato l’avanzamento dei lavori prendendo in esame le richieste dei vari servizi e cercando di apportare le modifiche più adeguate.
In seguito, è stato individuato un reparto pilota per la sperimentazione dello strumento per un periodo di due mesi, durante il quale sono state raccolte le criticità e le ulteriori richieste emerse dall’uso quotidiano dello strumento. Apportate le dovute migliorìe, vi è stato un breve periodo di formazione per gli operatori di tutti i servizi, dopodiché l’applicativo è diventato operativo. Questo progetto si inserisce in un processo di cambiamento in atto già da qualche anno all’interno del Presidio con lo scopo di informatizzare processi rigidi e manuali al fine di renderli facili da utilizzare, condivisibili, misurabili e flessibili in modo da mantenere la nostra struttura al passo coi tempi.
L’utilizzo del CAPE ci ha fatto capire l’importanza di questa innovazione e le sue potenzialità, che per essere completamente espresse dovrebbero però essere adeguatamente supportate dagli attori del progetto attraverso un confronto costruttivo che possa portare idee nuove.È auspicabile che questo progetto possa essere uno stimolo sia per l’implementazione di altri progetti futuri in questi ambiti, sia per il continuo sviluppo di questo strumento, in modo da renderlo sempre più completo e ricco di funzionalità utili nel lavoro quotidiano.
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Un Bilancio Sociale non può essere fatto soltanto di numeri: come nasce quello del San Camillo
Christian Rainero è professore associato di Economia aziendale nel Dipartimento di Management dell'Università di Torino. Fa parte del Comitato di indirizzo e del Comitato di processo che ha partecipato alla redazione del Bilancio Sociale 2018. Gli abbiamo chiesto come si è svolto il lavoro.
Come e perché nasce un Bilancio Sociale?
Il bilancio sociale è un documento di rendicontazione (attualmente) volontaria che va oltre la sintesi economico-finanziaria del bilancio d’esercizio. Il bilancio d’esercizio è quel documento che, per legge, un’azienda deve redigere periodicamente per rendicontare la propria situazione economico-finanziaria e i propri risultati economici. Ma se vogliamo valutare a tutto tondo un’azienda, non ci si può accontentare di costi e ricavi. Ogni impresa si deve interfacciare con il territorio, l’ambiente, i lavoratori: gli stakeholder. Ecco perché, a parità di cifre, due soggetti possono avere un impatto estremamente diverso sul mondo che li circonda. Il bilancio sociale fonde queste due esigenze e valuta anche questo impatto, positivo o negativo che sia.
Quali sono le linee guida che deve seguire?
Il bilancio sociale viene pubblicato ogni anno, proprio come il bilancio di esercizio. Non esistono ancora delle vere e proprie normative vincolanti, che obblighino a trattare determinate questioni oppure a scegliere certi indicatori. Esistono però delle linee guida condivise a livello internazionale, come quelle del Global reporting initiative (GRI), o a livello locale (nazionale) come quelle del Gruppo di studio per il bilancio sociale (GBS). Siamo in attesa delle linee guida specifiche per il bilancio sociale degli ETS (Terzo settore). Il San Camillo da molti anni ormai costruisce il proprio bilancio sociale; inizialmente secondo linee GBS e, successivamente, introducendo gradualmente linee guida internazionali. L’obiettivo, per le prossime edizioni, è di un passaggio a un modello di bilancio sociale che risponda al framework GRI con la definizione e il monitoraggio periodico di indicatori di impatto sociale e di perseguimento degli Sdgs “Obiettivi di sviluppo sostenibile”.
Perché occorre concentrarsi sui vari Capitali?
L’analisi dei Capitali è un approccio metodologico. Attraverso l’analisi dei capitali che influenzano e sono influenzati dalle attività del San Camillo, si vuole comunicare in modo chiaro l’integrazione esistente e necessaria tra gli aspetti economici e quelli sociali e ambientali nei processi decisionali aziendali, ma anche nella definizione della strategia, nella governance e nel modello di attività del San Camillo.
In che cosa consiste il Metodo Piemonte? Come ha operato il vostro Gruppo di lavoro?
Per la costruzione del bilancio sociale del San Camillo si è seguito l’approccio operativo del “Metodo Piemonte”, nato anni addietro da una collaborazione inter-istituzionale di Regione Piemonte, Dipartimento di Management (già Facoltà di Economia) dell’Università degli Studi di Torino, Ires Piemonte e Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Torino.
Si è lavorato per gruppi di lavoro:
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«Comitato scientifico di indirizzo», per la definizione dei riferimenti metodologici e la supervisione dell’intero processo
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«Comitato di processo», per la direzione e il controllo dell’attività formativa e operativa
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«Gruppo di applicazione metodologica e operativa», che ha curato la gestione operativa del Bilancio Sociale, secondo le metodologie e le tempistiche individuate nel cronoprogramma e in coordinamento e collaborazione con tutte le strutture interne del San Camillo.
L’intero processo e il documento sono poi stati oggetto di specifica revisione e analisi dell’«Organo di validazione professionale», che ha espresso il giudizio di conformità del documento ai requisiti del Metodo Piemonte.
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