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Onde d'urto focalizzate

 

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Una terapia poco invasiva: come funzionano e che patologie curano

Le onde d'urto focalizzate sono una terapia poco invasiva adatta a curare alcune patologie dei tendini e delle ossa. Permettono di evitare in alcuni casi anche l'intervento chirurgico.

 

Nel campo della riabilitazione accanto alle 4 tradizionali terapie fisiche si sta diffondendo con grandi risultati una terapia innovativa basata sulle onde d'urto extracorporee.

Da circa 20 anni le onde d'urto sono utilizzate in medicina per la frantumazione dei calcoli renali ma è solo da pochi anni che vengono impiegate in Ortopedia per il trattamento di alcune patologie muscolo scheletriche

In Ortopedia e in Fisiatria le onde d'urto sono utilizzate per stimolare un processo di guarigione nelle malattie croniche del tessuto molle o dell'osso e le principali indicazioni sono: 

  • fascite plantare con o senza sperone calcaneare
  • Achillodinia (infiammazione del tendine d'Achille)
  • Sindrome del ginocchio del saltatore
  • Epicondilite radiale e ulnare
  • Bursitis trochanterica calcarea
  • Tendinite calcifica (spalla con calcificazioni)
  • Tendinite della spalla senza calcificazione.

 

Le onde d'urto: come funzionano e come vengono eseguite?

Le onde d'urto sono delle forti onde di pressione veicolate in mezzi come i gas, i corpi solidi o fluidi, che producono estremi cambiamenti di pressione. Le onde d'urto prodotte in medicina devono presentare particolari caratteristiche come ad esempio un picco di pressione dominante di pochi nanosecondi e una pressione massima di centinaia di Mega-Pascal.

Le ricerche fino ad ora eseguite dimostrano che l'onda d'urto extracorporea in Ortopedia ha un effetto biomeccanico. Ciò significa che attraverso l'energia di un onda d'urto vengono stimolati nei tessuti dei processi biologici. Semplicemente si può dire che l'onda d'urto stimola il processo di autoguarigione dei tessuti.

Un ulteriore effetto dell'onda d'urto documentato da studi scientifici è quello antalgico (riduzione del dolore) con la diminuzione dei neurotrasmettitori responsabili della sensibilità del dolore. Nella maggior parte dei casi le onde d'urto extracorporee vengono eseguite ambulatorialmente, non è necessaria l'immobilizzazione dell'arto trattato ed il paziente è libero di tornare a casa al termine della seduta di trattamento.

 

Le onde d'urto: i principali effetti terapeutici

  • Rigenerazione dei tessuti
  • Dissoluzione di calcificazioni
  • Sollievo dal dolore
  • Rilassamento muscolare
Onde d'urto: tutto quello che c'è da sapere sulle

Le onde d’urto sono una terapia biofisica con onde acustiche di tipo meccanico prodotte da appositi generatori in grado di propagarsi nei tessuti con una duplice azione: rigenerare i tessuti danneggiati e creare un benefico effetto antinfiammatorio e antidolorifico

Da circa 20 anni, le onde d'urto sono utilizzate in medicina per la frantumazione dei calcoli renali, è recente l'utilizzo anche in Ortopedia e Fisioterapia, con applicazione da mano medica, per il trattamento di alcune patologie muscolo-scheletriche, come per esempio tendinopatie o stiramenti

È una terapia validata a livello nazionale e internazionale: esistono infatti diversi corsi universitari di perfezionamento e una società scientifica che coinvolge più reti specialistiche che propongono e seguono nel percorso terapeutico i pazienti che si sottopongono a questo trattamento.

Le onde d'urto non hanno controindicazioni come tecnica di per sé, perché non sono dei raggi ionizzanti: essendo un'onda sonora di tipo meccanico, la procedura è assolutamente priva di rischi.

Occorre differenziare due tipi di onde d’urto: la prima di tipo radiale, la seconda di tipo focale. 

 

La prima tipologia viene somministrata da un personale anche non medico e ha la caratteristica di non andare molto in profondità nei tessuti e, avendo uno stimolo meccanico diretto, può generare dolore durante l’applicazione.

 

La seconda tipologia, quella focale viene applicata esclusivamente dal personale medico. 

Grazie alla sua capacità di penetrare più in profondità nei tessuti, può essere più efficace nel raggiungere bersagli più profondi e nell'indurre una risposta terapeutica. Inoltre 

tende ad essere meno dolorosa grazie alla sua azione più indiretta.

 

Entrambi i tipi di onde d'urto hanno dimostrato efficacia in una varietà di condizioni cliniche e vengono spesso utilizzati come opzioni terapeutiche non invasive per ridurre il dolore e promuovere la guarigione. Tuttavia, la scelta tra l'uso di onde d'urto radiale o focale dipende dalla specifica condizione del paziente e dalle raccomandazioni del professionista medico.

Bisogna evitare di paragonare le onde d'urto in campo muscolo-scheletrico e le onde d'urto in campo urologico, ovvero quelle utilizzate per trattare i calcoli renali.

Entrambe le terapie seguono un’applicazione extracorporea (ovvero non invasiva), tuttavia vi è una differenza fondamentale.

  • Le onde d'urto utilizzate in campo urologico, nate negli anni ’90, hanno un effetto meccanico diretto sulle calcificazioni, ovvero i calcoli, che vengono frantumati in frammenti più piccoli che possono essere espulsi naturalmente dall'organismo attraverso le vie urinarie.
  • Le onde d'urto utilizzate in campo muscolo-scheletrico hanno invece un effetto indiretto sulle calcificazioni, riducendo la quantità e l'intensità della calcificazione. Questo avviene andando a stimolare il tessuto degenerato che, una volta ripristinato, andrà naturalmente a ridurre la rigidità.

Le onde d'urto servono per curare tre tessuti muscolo-scheletrici in particolare:

 

  • I tendini, nell’eventualità che vi siano delle tendinopatie calcifiche o non calcifiche
  • I muscoli, se avvengono contratture o stiramenti dei muscoli scheletrici, o nei casi di lesioni da strappamento in fase subacuta
  • Le ossa, in caso di riassorbimento osseo, pensiamo ad esempio ai ritardi nelle consolidazioni delle fratture o le cosiddette pseudoartrosi post-frattura.

Possiamo affermare che questo trattamento effettuato regolarmente nel Presidio San Camillo non possiede controindicazioni sostanziali. 

 

Le sedute sono svolte da personale medico specializzato sotto guida ecografica, in modo da visualizzare nel dettaglio i tessuti trattati.

La terapia viene eseguita preferibilmente non durante la fase acuta ma in quella subacuta, ovvero quando il dolore intenso dell’articolazione infiammata è meno intenso; si riduce così l'eventuale fastidio del trattamento senza compromettere l'effetto terapeutico.

Le onde d’urto focali sono consigliate per il trattamento di edema e infiammazioni con manifestazioni dolorose.

Il paziente viene accolto in un ambiente dedicato al trattamento all'interno dell'ambulatorio di fisiatria. L’applicazione ha una durata di circa 10 minuti, è svolta sempre sotto il controllo medico ed ecografico, e talvolta può causare un minimo dolore.

Le onde d’urto focali sono impulsi sonori capaci di operare un massaggio cellulare riattivante e rigenerante, che stimola la guarigione dei tessuti trattati; può risultarne un’infiammazione momentanea, sulla quale lo specialista interviene con una terapia farmacologica antalgica, senza ricorrere agli antiinfiammatori.

Cosa succede se torna il dolore?

La fisioterapia con onde d’urto focali è di breve durata e non invasiva. In generale è ben tollerata, ma nel caso in cui il paziente, dopo il trattamento e una volta rientrato a casa, avverta un riacutizzarsi del dolore, il medico  può consigliare di proseguire la terapia antidolorifica prescritta.

Le onde d'urto sono una terapia che utilizza onde acustiche meccaniche generate da appositi dispositivi. Queste onde hanno due effetti principali: si propagano nei tessuti rigenerando quelli danneggiati e producono un effetto antinfiammatorio e antidolorifico.

Un tempo utilizzate in medicina solo per la frantumazione dei calcoli renali, le onde d'urto hanno recentemente trovato applicazione anche in Ortopedia e Fisioterapia. Sono impiegate, infatti, da specialisti per trattare varie patologie muscolo-scheletriche, come tendinopatie o stiramenti.

Il trattamento con le onde d'urto prevede un ciclo di tre sedute, una volta a settimana. Ogni seduta include una rivalutazione del medico, non soltanto sul recupero funzionale dell'articolazione, ma anche sulla gestione del dolore e su eventuali effetti della precedente sessione. Al termine della seduta di onde d'urto viene sempre consigliato un riposo funzionale di almeno un paio di giorni, per evitare un'eventuale riacutizzazione del dolore.

Le onde d'urto sono un anello centrale della catena riabilitativa: il governo medico fisioterapico è fondamentale per seguire il percorso di recupero funzionale e dei tessuti del paziente. Per questo, le tre sedute di onde d'urto prevedono un’immediata rieducazione data da un trattamento manuale ed un esercizio terapeutico calibrato sulla patologia e sulle caratteristiche e del paziente.

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