Portale della Fondazione Opera San Camillo - Storia di Anna - Torino
Storia di Anna
La signora Anna, 70 anni, vive sola al terzo piano senza ascensore ed è un po’ sovrappeso con problemi di circolazione e cardiologici. Presenta un dolore inguinale e gluteo a destra da circa un anno. Questo dolore è presente quando si gira nel letto e quando si alza da una sedia. Negli ultimi mesi inizia ad avere bisogno dell’aiuto della vicina di casa per infilare le calze e le scarpe. Nell’ultimo periodo esce poco di casa perchéil dolore insorge anche mentre sale le scale. Il medico di famiglia le ha prescritto una terapia antidolorifica che all’inizio ha dato beneficio. Successivamente, la stessa si è mostrata inefficace per cui le ha prescritto una radiografia del bacino e dell’anca destra. La lastra ha evidenziato un quadro di artrosi dell’anca a destra. La signora Anna ha, quindi, effettuato una visita ortopedica in cui il medico le ha proposto un ciclo di fisioterapia, una visita algologica e, se avesse avuto ancora dolore al termine, una rivalutazione per un eventuale impianto di protesi di anca previa calo ponderale e valutazione del chirurgo vascolare e del cardiologo per le comorbiditàlegate all’intervento.
La signora Anna si è presentata presso il nostro Presidio per una visita fisiatrica. Aveva giàeffettuato una visita antalgica dove le avevano proposto dei farmaci oppioidi che ha smesso di assumere per scarsa tolleranza. Durante la visita fisiatrica è emersa la sua solitudine e la paura di fronte alla prospettiva di un eventuale impianto di protesi. Attualmente il dolore non permette il lavoro del fisioterapista attivo, ma esclusivamente passivo. Alla visita, l’anca destra si presentava dolente in tutte le mobilizzazioni oltre i 90 gradi. All’ecografia estemporanea in sede di visita emergeva una distensione della capsula articolare con versamento.
Si è proposta alla signora Anna una terapia infiltrativa sterile ecoguidata, a scopo antinfiammatorio, a livello dell’anca con un derivato cortisonico. Si è proceduto quindi alla terapia infiltrativa previa artrocentesi. La paziente immediatamente dopo l’infiltrazione si è sentita rinata, non avendo più la compressione del liquido a livello della capsula articolare. E’ stata dunque presa in carico dal fisioterapista per il lavoro inizialmente passivo e successivamente attivo. A distanza di 3 settimane ha effettuato la visita di controllo fisiatrica ed è apparsa molto contenta dell’andamento, ha iniziato a uscire nuovamente di casa. Si è proposta quindi la viscosupplementazione dell’anca che è stata effettuata a circa quattro settimane dalla prima infiltrazione antinfiammatoria.
La signora Anna a distanza di due anni effettua la viscosupplementazione periodica dell’anca previa rivalutazione medica ogni sei mesi, prima che avvenga la riacutizzazione del dolore. La paziente è stata edotta sulla necessitàfutura di impianto protesico a livello dell’anca, ma attualmente preferisce attendere e continuare con la terapia infiltrativa e gli esercizi appresi durante la fisioterapia in quanto ritiene di avere, a oggi, un’ottima qualitàdi vita.
Nell’ambito della terapia farmacologica l’idea di passare da uno strumento di lavoro cartaceo a uno informatizzato è scaturita in parte da una difficoltà...
L’idea di questo progetto è nata dalla necessità di trasformare un processo manuale, attuato da un singolo operatore (SAP, Servizio Accompagnamento Pazienti), in uno strumento...
Le patologie osteoarticolari di natura artrosica rappresentano una delle più frequenti cause di dolore e di disabilità nell’adulto, al secondo posto tra le condizioni cliniche...
Nonostante gli straordinari passi avanti ottenuti in questi anni nel trattamento della Malattia di Parkinson (MP), l’effetto delle terapie farmacologiche o chirurgiche...
Il documento è stato presentato ufficialmente mercoledì 18: le parole di stima delle autorità, la testimonianza diretta dei protagonisti e la firma di Riccardo, il ragazzo autistico che torna al Presidio per lavorare
Appuntamento mercoledì 18 settembre, alle 9.30, nella sede in strada Santa Margherita 136. Interverranno le persone che hanno contribuito nel 2018 con il loro operato alla vita del Presidio Sanitario
Spiega il professor Rainero: "Non ci si può accontentare dell'analisi costi-ricavi: ogni impresa si deve interfacciare con gli stakeholder per valutare il proprio impatto sul territorio e sulle persone"
Anche quest’anno abbiamo deciso di proporre il Bilancio Sociale del Presidio Sanitario San Camillo. Per l’ottava edizione di questo significativo impegno, il percorso scelto è, ancora una volta, quello di avvalersi ...
In questi ultimi anni l’appuntamento del Bilancio Sociale è diventato sempre più importante per il nostro Presidio ed ha coinvolto via via tutto il personale nello sforzo di realizzare...
Con il presente Bilancio Sociale progredisce il modello di «Corporate Social Responsability del Presidio Sanitario San Camillo», anche grazie ad un evoluto approccio metodologico...