Portale della Fondazione Opera San Camillo - Musicoterapia - Torino
Musicoterapia (vecchio sito)
Musicoterapia
Cos’é la Musicoterapia
La musicoterapia è una disciplina scientifica che si occupa dell’utilizzo del suono e della musica in genere allo scopo terapeutico.
Lungo il corso della storia l’uomo ha osservato con interesse gli effetti che la musica procurava, e chiedendosi il perchè di tali fenomeni ne ha indagato i motivi, fino ad intraprendere una ricerca che ha dato vita ad una scienza che si è inserita, gradualmente, nel campo della cura.
La Musicoterapia opera utilizzando tecniche comunicative non verbali al fine di aiutare il paziente a esprimere, contenere e modificare emozioni, cognizioni e atteggiamenti disfunzionali, conseguenti a problematiche psichiche e neurologiche. Le tecniche comunicative non verbali, che si sviluppano all’interno della relazione terapeutica, utilizzano un gran numero di codici espressivi tra i quali quello gestuale, mimico, sonoro, musicale, del movimento, del silenzio etc…: in tal modo stimolano e coinvolgono le funzioni motorie, verbali, sensoriali, percettive e emozionali.
“ alcune definizioni”
R. Benenzon (psichiatra, musicista, musicoterapeuta e fondatore del modello Benenzon)
L. Postacchini (psichiatra, musicista, musicoterapeuta):
Il Servizio di musicoterapia , presso il Presidio Sanitario S. Camillo , si inserisce all’interno delle varie equipe multidisciplinari, appartenenti ai differenti reparti.
I suoi scopi principali sono:
svolgere un percorso riabilitativo individualizzato perseguendo obiettivi comuni agli altri servizi.
Stimolare il paziente attraverso modalità espressive e recettive differenti, quali : Motoria, verbale, sensoriale, percettiva, sonora.
Modalità:
le sedute di musicoterapia si svolgono individualmente o in gruppo, a seconda delle patologie e delle indicazioni mediche.
Trattamento di gruppo
La musicoterapia di gruppo, particolarmente indicata per i pazienti meno gravi, rappresenta la possibilità di manifestare sé stessi esprimendo le emozioni attraverso il non-verbale; fornisce una gratificazione attraverso il piacere di produrre sonorità per sé e per gli altri. Le dinamiche di gruppo favoriscono la motivazione, la comunicazione, l’interazione e la socializzazione.
Il rilassamento in musicoterapia
Il rilassamento in musicoterapia si struttura attraverso esercizi di respirazione associati all’utilizzo della vocalità. Tali esercizi vengono effettuati nella prima parte della seduta e fungono da preparazione per la seconda parte che è caratterizzata dall’utilizzo di specifici strumenti, nella libera espressione e nel “dialogo sonoro”.
Gli esercizi di rilassamento, intervenendo in maniera pre-attentiva sul benessere del paziente, non richiedono l’integrità delle funzioni attentive, mnesiche e logico-integrative e pertanto possono essere effettuati anche in assenza di consapevolezza e di capacità di apprendimento.
Trattamento individuale
In base agli specifici problemi dei pazienti, vengono utilizzate differenti modalità comunicative, disposizioni fisiche dello strumentario nel setting, e diverse tipologie di strumenti.
Parkinson
I sintomi della malattia di Parkinson sono legati alla perdita del controllo qualitativo del movimento, che è condizionato dalla elaborazione degli stimoli sensoriali, dalla memoria e dalle emozioni.
La musicoterapia, pertanto, se integrata nell’insieme delle attività riabilitative, può considerarsi un efficace metodo per la riabilitazione multifunzionale.
Attività
Rilassamento: si struttura attraverso esercizi di respirazione diaframmatica associati all’utilizzo della vocalità, del suono indirizzato e dell’immaginazione. L’apprendimento del training permette al paziente di poter svolgere gli esercizi autonomamente, in particolar modo per ridurre l’ansia e l’insonnia.
Espressione sonora: vengono utilizzati semplici strumenti a corda, percussione e fiato, per aprire una comunicazione basata sulla libera espressione ritmico-melodica. Questa attività si basa sul concetto per il quale la produzione del suono è regolata da un gesto ritmico, il quale si modula attraverso l’interazione con il terapeuta, sulla spinta emotiva della comunicazione non verbale (gesto-suono). Questa fase, inoltre, è utile per il rilevamento e la successiva modifica del “timing” del paziente (frequenza del tremore)
Durante l’improvvisazione il terapista offre al paziente gli stimoli per migliorare:
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Controllo del movimento (lento- veloce, regolare- irregolare, leggero- pesante)
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Gestualità sequenziale o parallela (arti sup-inf DX, arti sup-inf SN.)
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Scansione del tempo e del ritmo.
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Espressione vocale.
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Mantenimento dell’attenzione.
Nella relazione terapeutica, il dialogo sonoro permette di esprimere, comunicare e condividere azioni ed emozioni: consente così di contenere stati ansioso-depressivi e fenomeni di rabbia e aggressività.
Movimento: si utilizzano musiche registrate, di differenti generi e con caratteristiche timbriche, ritmiche e ambientali specifiche, proposte a diverse velocità ritmiche, in rapporto all’esperienza relativa al timing maturata nella sessione precedente. La finalità dell’attività è la focalizzazione e il mantenimento dell’attenzione sulla postura in posizione eretta e sulla qualità del movimento durante il cammino.
Alcune esercitazioni:
Movimento libero e sciolto arto sup. DX, SN, DX-SN.(su musiche senza preponderanza ritmica).
Movimento libero e sciolto spalle, collo, schiena, addome, anche. (su musiche senza preponderanza ritmica).
Deambulazione su musiche a tempo moderato- allegro-lento, seguendo un percorso segnato da tappe intermedie e su un percorso libero.
Alternanza tra movimento e staticità su musiche di tempo moderato- allegro-lento. Durante l’esercizio eventuale correzione delle posture statiche (peso ed equilibrio).
Deambulazione su canto espresso vocalmente e mentalmente.
AFASIA
Nello specifico della riabilitazione del paziente afasico, il trattamento musicoterapico integra alcuni importanti obiettivi:
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COMUNICAZIONE NON VERBALE: la comunicazione gestuale-sonora, nella sua non-verbalità, coinvolge tutti gli stimoli multisensoriali e facilita l’utilizzo della gestualità corporea. Nei pazienti con grave afasia globale è così possibile aprire importanti canali di comunicazione alternativa.
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ESPRESSIONE DEL MESSAGGIO VERBALE: il paziente afasico, nella maggior parte dei casi, riesce ad articolare la parola cantata, legata a canzoni a lui conosciute. Nella forma improvvisata la parola cantata facilita l’utilizzo spontaneo di una corretta respirazione diaframmatica e rappresenta un veicolo verso forme sempre più articolate di espressione parlate.
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IMPULSO RITMICO: nel contesto della seduta, con l’utilizzo di semplici strumenti musicali, si sviluppa tra paziente e terapeuta un “dialogo sonoro” fatto di movimento, ritmo, suono, silenzio e ascolto. Tale dialogo consente di comprendere la velocità (“impulso”) ottimale del paziente, sia motoria che verbale, impulso attraverso il quale egli meglio riesce a comprendere ed eseguire compiti ed azioni. L’individuazione dell’impulso personale ed il monitoraggio costante delle eventuali modificazioni, consente agli operatori di poter comprendere e utilizzare la modalità comunicativa più efficace.
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PERCEZIONE CORPOREA: attraverso l’utilizzo di strumenti sonori a “contatto corporeo” è possibile trasmettere le vibrazioni sonore nelle diverse parti del corpo. Questo induce alla percezione della presenza del proprio corpo e della sua vitalità. La percezione attraverso il contatto manuale del paziente su un corpo vibrante può facilitare inoltre l’emissione vocale in pazienti mutacici.
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PERCEZIONE ED ESPRESSIONE EMOTIVA: la comunicazione non verbale si realizza sostanzialmente attraverso uno scambio affettivo ed emozionale. Il setting di musicoterapia offre uno spazio in cui “scaricare” e manifestare emozioni e atteggiamenti al fine di poterli elaborare e modificare. Le sedute di gruppo facilitano l’innalzamento del tono dell’umore e stimolano la relazione con gli altri, la socializzazione e la condivisione.
Deficit mnesici conseguenti a involuzione senile :
Nel contesto della Terapia della Reminiscenza, l’utilizzo del canto e di elementi sonori può fungere da facilitatore per la rievocazione di eventi appartenenti alla memoria autobiografica. Gli strumenti possono essere utilizzati, oltre che in modo convenzionale, anche come metafore di prassi o azioni inerenti il passato che, vissute nella realtà del momento, favoriscono lo strutturarsi di una relazione più profonda che consente un più semplice recupero dell’immagine di sé e della propria autoefficacia.
Deficit attentivi:
Nel corso della seduta, gli stimoli multisensoriali sorretti da elementi ritmico-sonori, facilitano il mantenimento di un adeguato livello attentivo nel tempo (attenzione sostenuta) e stimolano le capacità di focalizzare l’attenzione (attenzione selettiva), di eseguire più compiti contemporaneamente (attenzione divisa) e di passare ripetutamente da un compito all’altro (attenzione alternata).
Problematiche comportamentali :
L’impiego di tecniche di specularità, imitazione, sovrapposizione etc… consente di modificare atteggiamenti perseveranti ed impulsivi. Inoltre è possibile ridurre i fenomeni di
disinibizione, di agitazione psicomotoria e favorire la capacità d’iniziativa, nel rispetto dell’alternanza comunicativa.
Problematiche emotivo-affettive:
Nella relazione terapeutica, il dialogo sonoro permette di esprimere, comunicare e condividere azioni ed emozioni: consente così di contenere stati ansioso-depressivi e fenomeni di rabbia e aggressività.
Consapevolezza:
L’utilizzo funzionale delle capacità residue non-verbali e procedurali favorisce la graduale assunzione di consapevolezza circa le proprie capacità, limitazioni e risorse. Stimola inoltre la consapevolezza dello spazio personale, extrapersonale e dello schema corporeo.
Lo strumentario: Nel setting di musicoterapia vengono utilizzati strumenti a corda, a fiato e a percussione. Oltre a questi vengono considerati anche alcuni oggetti non propriamente musicali, come ad esempio palloncini, bottigliette d’acqua, foulard ecc. , se considerati come facilitatori della relazione terapeutica.
Una particolare attenzione è stata rivolta alla fabbricazione di strumenti a corda, al fine di ottenere una prensilità naturale e poter percepire, attraverso il contatto corporeo, le vibrazioni dello strumento.
I battenti per i tamburi sono stati creati per facilitare, dove necessario, la prensilità e quindi l’utilizzo dello strumento.
maurizio.scarpa@camilliani.net Tel. 0118199.545