In prima linea uniti. Il servizio infermieristico ai tempi del Covid

“C’è una forza motrice più forte del vapore, dell’elettricità e dell’energia atomica: la volontà.” – Albert Einstein

 

Chi l’avrebbe mai detto che nel giro di un anno avremmo dovuto riorganizzare tutto e riorganizzarci tutti, eppure è stato necessario!

È noto a tutti: a inizio 2020 un virus, il Virus, ha colpito l’umanità. Ed è noto a tutti quali provvedimenti e restrizioni siano stati adottati a livello globale. Ma andiamo nel dettaglio, un po' più nello specifico, come ha reagito il nostro Presidio a questi cambiamenti?

La quotidianità lavorativa di ognuno di noi ha subito notevoli mutamenti, dal personale sanitario agli amministrativi, dagli addetti alla manutenzione al servizio mensa, dagli uffici di relazione con il pubblico a tutti gli stakeholder del San Camillo. E, ovviamente, lo stravolgimento più grande ha interessato i pazienti e i loro caregiver.

In brevissimo tempo, le direzioni generale, sanitaria, amministrativa e infermieristica si sono dovute adoperare nella realizzazione di nuovi protocolli e nella revisione di quelli già esistenti, dovendo sempre tener conto delle normative di legge vigenti e delle loro continue variazioni. All’interno del Presidio, sono stati ideati e realizzati percorsi di entrata e di uscita, è stato istituito un programma di sorveglianza sanitaria per dipendenti, addetti e degenti e ogni singolo servizio è stato chiamato a svolgere nuove attività e a ridiscutere le proprie abitudini lavorative. Inoltre, tutto il personale della struttura ha svolto un ruolo cardine nel mantenere funzionale il canale di comunicazione e di relazione tra degenti e caregiver, soprattutto nel momento in cui gli accessi da parte dei visitatori esterni sono stati sospesi. L’impossibilità da parte di familiari, amici ecc… di supportare fisicamente ed emotivamente i pazienti ha avuto un significativo impatto sulla condizione clinica delle persone assistite, in particolar modo in un contesto riabilitativo come il nostro in cui tra i principali obiettivi vi sono il potenziamento delle abilità residue e il recupero delle capacità perse e/o ridotte per garantire il rientro al domicilio o il più adeguato proseguimento delle cure a livello territoriale. (Per citare alcuni esempi: gli operatori dell’ufficio ricoveri e accettazione hanno fatto da tramite, in collaborazione con i reparti di degenza, nello scambio di effetti personali tra pazienti e parenti, ogni reparto di ricovero è stato dotato di un cellulare per effettuare chiamate e videochiamate con i familiari, sono stati potenziati i contatti telefonici tra le varie figure professionali e i caregiver dei pazienti…).

Oltre agli adattamenti messi in atto per fronteggiare l’emergenza sanitaria dettata dalla pandemia, all’interno del Presidio Sanitario San Camillo di Torino si è resa necessaria la trasformazione di alcuni reparti di ricovero ordinario in reparti dedicati al trattamento di pazienti Covid-19; nello specifico il solo reparto Lilla da inizio Aprile ’20 a fine Maggio ’20 e i reparti Lilla e Rosso da inizio Novembre ’20 a fine Gennaio ’21.

Con l’apertura di questi ultimi, sono stati ridefiniti alcuni ambienti e creati spazi idonei alle nuove esigenze, sono state apportate alcune modifiche nell’organizzazione del personale di reparto creando nuovi gruppi di lavoro e si è reso indispensabile trasferire all’interno del reparto tutti quei trattamenti che prima i pazienti potevano svolgere nelle palestre, nelle sale di logopedia, negli ambienti dedicati alla terapia occupazionale ecc… In particolare si è inserita in reparto la presenza giornaliera fissa di un fisioterapista. Sebbene in un primo momento, pareva rompersi quello schema tale per cui le attività svolte dal personale infermieristico e di supporto e quelle svolte dai fisioterapisti fossero connesse ma dislocate reciprocamente in reparto e in palestra, poco dopo risultavano evidenti i benefici nella presa in carico dei pazienti grazie all’immediato confronto e alla collaborazione costante tra essi.

Inoltre, le diagnosi di ingresso dei pazienti sono state spesso superate dalle complicanze legate all’infezione da SARS COV2 e ciò ha portato tutti gli operatori sanitari coinvolti a rivederne i bisogni assistenziali e i percorsi riabilitativi standard.

Un ruolo importante è stato poi svolto dai DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) che hanno garantito un setting adeguato in cui svolgere le attività lavorative nel rispetto della nostra sicurezza e di quella dei nostri pazienti ma che al tempo stesso hanno reso ogni gesto e pensiero più faticosi.

Numerose sono state quindi le difficoltà affrontate: oltre a quelle prettamente tecniche ed organizzative vanno ricordate anche quelle fisiche e psicologiche. Vissuti come paura, impotenza e stanchezza hanno dominato lo scenario.

Ed è da qui, tra gli infermieri del reparto Lilla Covid, che nasce l’idea: un video racconto. In accordo con le direzioni, si è introdotta all’interno del reparto una videocamera per riprendere alcuni dei momenti di vita lavorativa in un reparto covid e dare la possibilità agli operatori protagonisti di esprimere sensazioni, pensieri, stati d’animo che potessero narrare e riportare l’esperienza sanitaria che si stava vivendo.

Ciò nonostante, questa esperienza ci ha fatto riflettere e siamo riusciti, nella sua stravolgente negatività, a estrapolarne degli aspetti di crescita e che sanno di futuro.

Tra questi vi sono sicuramente il potenziamento della capacità di fronteggiare le criticità, la consapevolezza di quanto il lavoro di equipe faccia la differenza e di come l’interdisciplinarità sia alla base della nostra attività lavorativa quotidiana.

Guarda il video report a cura del servizio infermieristico

 

Leggi le altre storie
Bilancio Sociale sui dati 2020 - Salute e sicurezza del paziente
L'esperienza del servizio di radiologia nell'anno del Covid-19

Il Presidio da qualche anno ha avviato il Progetto di acquisizione di tecnologia..

La tecnologia al servizio della riabilitazione

Il Presidio da qualche anno ha avviato il Progetto di acquisizione di tecnologia idonea ad essere inserita nel ciclo di trattamento dei pazienti. Le caratteristiche fondamentali delle tecnologie scelte..

La cura nasce dall'attenzione: riabilitazione a distanza per persone con malattia di Parkinson

La malattia di Parkinson è una patologia neurodegenerativa che colpisce circa l’1%..

Bilancio Sociale sui dati 2020

Grazie al Bilancio Sociale il San Camillo di Torino racconta l'attività clinica, i risultati di produzione, di organizzazione, di qualità e di ricerca della struttura. Un impegno che prosegue ormai dal 2011 con il consueto appuntamento di presentazione che si terrà, quest'anno, il 26 novembre presso la struttura.

06 novembre 2023
Il Presidio Sanitario San Camillo presenta il suo undicesimo Bilancio Sociale di Sostenibilità

Domani in sede e in diretta Facebook per conoscere l’impegno nelle dimensioni ambientale, sociale e di governance aziendale.

03 aprile 2023
Il Bilancio Sociale del Presidio Sanitario San Camillo presentato in Audizione alla Quarta Commissione del Comune di Torino

Un documento che mostra con trasparenza l’impegno sostenuto nell'erogazione dei servizi e la loro ricaduta sul territorio con ben 50.000 giornate di degenza e 40.000 prestazioni sanitarie mediamente svolte durante l’anno.

29 novembre 2021
Bilancio Sociale sui dati 2020: i racconti emozionanti, i ringraziamenti e lo sguardo verso una nuova assistenza

Venerdì abbiamo parlato di cura, quella per i pazienti, per i più fragili, ma anche della cura per la struttura, per il lavoro, per le persone, sottolineando come..