Un nuovo aiuto per medici e pazienti

I bisogni di salute attuali e l’evoluzione delle cure ci pongono di fronte a nuove sfide che richiedono un modo di lavorare basato su metodologie scientifiche che integrino le competenze proprie della professione e le nuove tecnologie.

La necessità di fornire risposte globali e personalizzate per creare modelli di cura e assistenza che permettano di prendere in carico il paziente in modo efficace e sicuro sta orientando gli operatori verso la ricerca e l’elaborazione di strumenti nuovi, volti a monitorare i cambiamenti della persona e di conseguenza a stilare un piano di assistenza dinamico.

In quest’ottica il servizio infermieristico, nel corso del 2019, ha elaborato diversi progetti tra i quali una procedura per il Monitoraggio del Dolore e una Scheda Informatizzata per il Monitoraggio delle Lesioni da Pressione.

Nel corso del 2019, durante la revisione del “Protocollo per la Rieducazione dei Pazienti colpiti da Stroke” effettuata da un gruppo di lavoro interdisciplinare, è emersa l’importanza della componente dolore in tali pazienti e quindi la necessità di redigere una procedura per la rilevazione del dolore ponendo particolare attenzione alla valutazione di questo sintomo nei pazienti con patologie di natura neurologica ma anche a tutti gli altri pazienti che accedono alla nostra struttura con problematiche diverse: traumatologiche e ortopediche.

Si è deciso quindi di costituire un piccolo sottogruppo di lavoro formato da due infermieri e un medico del Presidio per andare a effettuare una ricerca all’interno della letteratura scientifica con l’obiettivo di identificare le Scale più idonee per la valutazione del dolore nei pazienti affetti da deficit cognitivi e non.

La scala scelta per la valutazione del dolore in pazienti non affetti da disturbi cognitivi e/o comunicativi è stata la NRS. La NRS (Numeric Rating Scale) è una delle principali scale di valutazione del dolore unidimensionali così definite in quanto valutano un’unica dimensione del dolore ovvero l’intensità percepita.

Si tratta di una scala numerica che va da 0 a 10 in cui l’operatore chiede al paziente di indicare il numero che più descrive l’intensità del proprio dolore in quel preciso momento (0 = assenza di dolore, 10 = massimo dolore percepito). Ha il vantaggio di poter essere utilizzata anche in assenza di funzionalità motoria e visiva. Risulta essere la meno dispersiva e meno influenzata dal livello culturale del paziente.

La scala citata è valida e semplice nel suo utilizzo per i pazienti che non presentano deficit comunicativi e/o cognitivi. Questa tipologia di pazienti d’altro canto costituisce una parte consistente della nostra utenza ed è perciò stato necessario prendere in considerazione altre scale. In particolare ne sono state identificate tre: la Faces Pain Scale, la Noppain Scale e la PAINAD Scale. Esse sono state sperimentate per circa tre mesi in due reparti del Presidio (Reparto Lilla e Reparto Verde).

Questa fase di sperimentazione ha portato alla scelta della PAINAD Scale in quanto ha dimostrato di aiutarci nella quotidianità a comprendere meglio il dolore anche in quei pazienti che non sono in grado di esprimersi o che presentano delle compromissioni cognitive. Essa prevede l’osservazione di respiro, vocalizzazioni, espressioni facciali, linguaggio del corpo e consolabilità (tutti elementi soggetti a variazioni in caso di dolore) a cui si associa un grading con un punteggio.

Da Novembre 2019 entrambe le schede vengono utilizzate in tutti i reparti di degenza per rilevare il dolore nei nostri pazienti, sia come pratica di monitoraggio quotidiano sia per documentare ulteriori interventi volti alla gestione del dolore, siano essi di tipo farmacologico o di altra natura. L’obiettivo futuro sarà informatizzare queste schede e inserirle nel foglio unico di terapia elettronico (F.U.T.) in modo da averle sempre disponibili e aggiornate in tempo reale; inoltre si valuteranno alcuni accorgimenti per la modifica delle scale in uso per adattarle al contesto riabilitativo.

 

IL MONITORAGGIO DEL DOLORE

Il primo progetto nasce dalla consapevolezza che il dolore è tra i sintomi che maggiormente impattano e compromettono la qualità di vita della persona e che una inadeguata gestione può comportarne gravi ripercussioni sul percorso riabilitativo e un indice di prognosi infausto.

 

IL MONITORAGGIO DELLE LESIONI CUTANEE DA PRESSIONE

Il secondo progetto realizzato nel corso del 2019 riguarda l’inserimento di una scheda informatizzata di Monitoraggio delle lesioni cutanee, che monitora i pazienti che presentano una Lesione da Pressione o che sono a rischio di insorgenza delle stesse.

La realizzazione di questa scheda ha visto coinvolti il CED (Centro Elaborazione Dati) e un gruppo di infermieri che hanno lavorato pensando ad uno strumento che permettesse l’aggregazione di dati significativi per valutare l’evoluzione dei fattori di rischio o la lesione oltre che a documentarne lo stato anche con immagini raccolte al letto del paziente. Attualmente questa operazione viene eseguita con una macchina digitale previo consenso del paziente e l’archivio è tenuto in una cartella dedicata. Uno degli obiettivi futuri sarà quello di raccogliere questa documentazione fotografica di- rettamente tramite il tablet in uso per la gestione della terapia farmacologica informatizzata, in modo da renderla immediatamente disponibile e condivisibile tra gli operatori.

Sinteticamente, i dati che vengono ora raccolti, oltre a quelli generali, della diagnosi e dell’ospedale di provenienza, riguardano: la registrazione della presenza o meno di una lesione al momento del ricovero e la descrizione della stessa, il valore della scheda Braden, i fattori di rischio, il posizionamento o meno del Materasso Anti Decubito (M.A.D.).

Il valore aggiunto è dato dal fatto che il punteggio della scheda Braden venga elaborato dal sistema indicando immediatamente il livello di rischio (basso, medio, alto) in cui si trova il paziente rispetto all’insorgenza di lesioni da pressione, che si calcoli automaticamente la data di rivalutazione della scheda Braden e dei fattori di rischio, che tutte le rivalutazioni vengano registrate e memorizzate tracciando la storia del paziente rispetto a questo specifico aspetto e che venga conteggiato il tempo di permanenza del materasso su quel paziente lasciando traccia del percorso dello stesso all’interno del Presidio.

Ci sembra di poter affermare che attraverso questo strumento siamo in grado di garantire maggiore sicurezza e migliori esiti per i pazienti, e contestualmente, migliori prestazioni dal punto di vista organizzativo poiché il sistema ci aiuta a concentrarsi sul paziente e a lavorare in modo più veloce, efficace e conveniente oltre ad offrirci l’opportunità di condurre degli studi di ricerca sul fenomeno.

Lo sforzo di lavorare con nuovi sistemi non è solo il tentativo di mettere insieme informatica, tecnologia e prassi; di fatto, studiare e sperimentare nuovi strumenti di lavoro permette di mettere in campo l’insieme delle risorse immateriali: conoscenze e competenze, di modificare le modalità operative costringendo le equipes a ripensare all’organizzazione delle attività, trasformando quindi il saper fare in saper fare insieme.

Secondo questa prospettiva si è deciso di intraprendere un lavoro di revisione della cartella infermieristica con l’obiettivo futuro di realizzare una cartella integrata informatizzata che possa essere facilmente fruibile da tutti gli operatori che collaborano alla realizzazione del percorso riabilitativo del paziente.

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