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Giornata mondiale contro il cancro: il nostro impegno per la fase post-operatoria
Domani, 4 febbraio 2025, ricorre la Giornata Mondiale contro il Cancro, promossa dalla Union for International Cancer Control (UICC) e sostenuta dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). È un’importante occasione per sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza della prevenzione, della diagnosi precoce e del trattamento delle patologie oncologiche. Il tema di quest’anno, “United by Unique” pone le persone al centro dell'assistenza e mira a esplorare nuovi modi per fare la differenza nella lotta contro il cancro.
In concomitanza con questa ricorrenza, il Presidio ospiterà un convegno dedicato al trattamento del linfedema, una condizione spesso associata ai percorsi oncologici.
Il linfedema e il suo impatto sui pazienti oncologici
Il linfedema è una patologia cronica caratterizzata da un accumulo anomalo di liquido linfatico nei tessuti, causando gonfiore, principalmente agli arti. Questa condizione può manifestarsi come conseguenza di interventi chirurgici oncologici, come la mastectomia, o di trattamenti radioterapici che coinvolgono i linfonodi. Senza un'adeguata e tempestiva gestione, il linfedema può peggiorare nel tempo, influenzando negativamente la mobilità, la funzionalità e la qualità della vita del paziente.
Il trattamento del linfedema al San Camillo
Al Presidio Sanitario San Camillo, offriamo un percorso terapeutico completo per la presa in carico del paziente con linfedema, che include:
• il linfodrenaggio manuale, una tecnica che favorisce il drenaggio del liquido linfatico accumulato;
• il bendaggio multicomponente, cioè un’applicazione di bendaggi specifici per ridurre il gonfiore e prevenire ulteriori accumuli;
• la fisiochinesiterapia, ovvero esercizi personalizzati per migliorare la mobilità e la funzionalità dell'arto colpito;
• la prescrizione di tutori elasto-compressivi su misura per mantenere i risultati ottenuti e prevenire recidive;
• il trattamento delle cicatrici attraverso interventi manuali per migliorare l'elasticità e la mobilità dei tessuti cicatriziali post-chirurgici;
• il counseling fisioterapico per l’educazione del paziente sulla cura della pelle e sulle strategie comportamentali per gestire al meglio la patologia.
Linfedema e mastectomia
Dopo una mastectomia, soprattutto se accompagnata dall'asportazione dei linfonodi ascellari o dalla radioterapia, il sistema linfatico può subire alterazioni significative. Questi interventi possono compromettere il normale drenaggio linfatico del braccio corrispondente, portando all'accumulo di linfa e al conseguente gonfiore dell’arto.
I sintomi del linfedema post-mastectomia includono:
• gonfiore del braccio, avambraccio o mano dal lato dell’intervento;
• sensazione di pesantezza o tensione nell'arto interessato;
• diminuzione della flessibilità o mobilità dell'articolazione della spalla o del braccio;
• cambiamenti nella consistenza della pelle, come indurimento o ispessimento.
È importante sottolineare che il linfedema può manifestarsi immediatamente dopo l'intervento chirurgico o comparire anche a distanza di mesi o anni. Pertanto, una diagnosi precoce e un trattamento tempestivo sono fondamentali per gestire efficacemente la condizione e migliorare la qualità della vita delle pazienti.
Insieme per fare la differenza
In Italia, nel 2024, sono state stimate 390.100 nuove diagnosi di tumore: 214.500 negli uomini e 175.600 nelle donne. La metà dei pazienti è destinata a guarire, grazie ai progressi terapeutici e alla diagnosi precoce. Inoltre la mortalità per cancro nei giovani adulti (20-49 anni) è diminuita del 21,4% nelle donne e del 28% negli uomini tra il 2006 e il 2021 (dati AIRC).
Questi dati sottolineano l'importanza di adottare stili di vita sani, partecipare agli screening oncologici e sottoporsi a controlli regolari, ma anche di perfezionare costantemente le terapie e i trattamenti post-operatori.
Quotidianamente rinnoviamo il nostro impegno per unire alta specializzazione medica e umanizzazione delle cure.
Scopriamo nel dettaglio le strategie e le metodologie che possono mettere in atto i genitori per supportare i loro bambini.
In occasione della Giornata Internazionale della sindrome di Asperger, Il dottor Giovanni Geninatti Neni, neuropsichiatra infantile del San Camillo approfondisce il tema.