Dove agiscono le onde d’urto in campo muscolo-scheletrico?

2024-04-12
Dove agiscono le onde d’urto in campo muscolo-scheletrico?

Le onde d'urto servono per curare tre tessuti muscolo-scheletrici in particolare:

  • I tendini, nell’eventualità che vi siano delle tendinopatie calcifiche o non calcifiche
  • I muscoli, se avvengono contratture o stiramenti dei muscoli scheletrici, o nei casi di lesioni da strappamento in fase subacuta
  • Le ossa, in caso di riassorbimento osseo, pensiamo ad esempio ai ritardi nelle consolidazioni delle fratture o le cosiddette pseudoartrosi post-frattura.

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Giornata mondiale del Parkinson 2024

2024-04-11
Giornata mondiale del Parkinson 2024

Oggi, giovedì 11 aprile è la Giornata mondiale del Parkinson, una malattia neurodegenerativa progressiva che colpisce il sistema nervoso centrale, studiata e descritta per la prima volta da James Parkinson nel 1817. 

Si tratta di una sindrome caratterizzata da rigidità muscolare che si manifesta con resistenza ai movimenti passivi, tremore che insorge durante lo stato di riposo e bradicinesia, disturbo che provoca difficoltà a iniziare e terminare i movimenti. Questi sintomi sfociano poi in disturbi dell’equilibrio, andatura impacciata e postura curva. Possono esserci anche effetti non motori come disturbi del sonno, problemi cognitivi e depressione.

Con circa 300.000 persone affette, il Parkinson risulta una delle malattie degenerative neurologiche più comuni nel Paese dopo l'Alzheimer. La prevalenza di questa condizione tende ad aumentare con l'avanzare dell'età, ma non è esclusa la possibilità di insorgenza anche nei giovani.

Non esiste una cura per il Parkinson, ma un approccio multidisciplinare composto da un trattamento farmacologico, la chirurgia e la riabilitazione sono in grado di fornire sollievo ai sintomi

Noi del Presidio San Camillo siamo in prima linea nel trattamento delle persone affette da questa malattia: grazie all’utilizzo di metodi riabilitativi all’avanguardia accompagniamo il paziente la famiglia o il caregiver nel percorso di trattamento.

Il trattamento della malattia di Parkinson al Presidio Sanitario San Camillo

Un équipe multidisciplinare di specialisti, fisioterapisti, logopedisti, psicologi, neuropsicologi, terapisti occupazionali, neurologi, fisiatri e infermieri in seguito ad una visita fisiatrica costruisce un percorso composto da specifiche attività adatte al singolo caso preso in esame.

La nostra attenzione si concentra non solo sul paziente ma anche sui familiari e caregiver che gli ruotano intorno, figure di vitale importanza e che supportiamo fin dal primo momento con incontri formativi e psicologici.

La presa in carico del paziente può avvenire tramite Servizio Sanitario Nazionale o in solvenza e può prevedere la permanenza in day hospital o attività ambulatoriale con cicli di sedute due o tre volte alla settimana.

I percorsi in regime di solvenza prevedono diverse attività estremamente innovative.

  • Programma Power Moves! Una tecnica che permette il ripristino delle funzioni motorie compromesse grazie a esercizi mirati effettuati in coppia o in piccoli gruppi 
  • Danzaterapia, un’attività che stimola l’iniziativa motoria e relazionale con proposte di allenamento sul ritmo, su schemi dinamici e sul movimento, 
  • Teleriabilitazione, un percorso composto da 10 sedute online con il fisioterapista presente in collegamento a guida delle proposte terapeutiche. 

 

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I diversi tipi di linfedema

2024-04-08
I diversi tipi di linfedema

Esistono diversi tipi di linfedema, e si possono dividere in tre categorie.

  • Linfedema primario o congenito, l’alterazione del sistema linfatico avviene durante la sua formazione, ovvero l’embriogenesi.
  • Linfedema secondario, generalmente dovuto a interventi di chirurgia, molto spesso di tipo oncologico, oppure a traumi o ustioni.
  • Linfedema idiopatico.

Solitamente il tempo è un fattore importante, infatti possiamo accorgerci di un linfedema ad un arto, ad esempio anche 20 o 30 anni dopo, ad esempio, un intervento chirurgico oncologico.

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Giornata mondiale della salute

2024-04-05
Giornata mondiale della salute

Il 7 aprile è la Giornata mondiale della salute, un'occasione fondamentale per riflettere sui progressi compiuti nel campo della sanità a livello globale, nazionale e locale.

Questa giornata, promossa dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), richiama l'attenzione verso le future sfide che ci attendono nel settore della salute pubblica, l’importanza dei vaccini, dell'innovazione nella diagnostica e della prevenzione.

Quest’anno la Giornata mondiale della salute vuole evidenziare la centralità della salute prima di tutto come diritto fondamentale per ogni essere umano. È un richiamo all’azione per governi, organizzazioni e individui affinché collaborino attivamente per eliminare le ingiustizie e per unire le forze in nome della salute di ognuno.

Il Presidio Sanitario San Camillo per il diritto alla salute

Il nostro Presidio ente no profit, è impegnato quotidianamente nel promuovere il Servizio Sanitario Nazionale e al suo interno una cultura della salute con attività riabilitative appropriate mirate, indispensabili nel percorso di recupero o conservazione dell'autonomia del paziente.

Come ospedale specializzato nella riabilitazione, scendiamo in campo con un lavoro costante e rigoroso all'interno dei nostri ambulatori specifici nell’anziano e nei bambini.

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Giornata Mondiale della Salute 2023 - 75a edizione

2023-04-07
Giornata Mondiale della Salute 2023 - 75a edizione

Salute per tutti

Il 7 aprile di ogni anno si celebra la fondazione dell’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità (in inglese World Health Organization, WHO), nata nel 1948 per promuovere la salute e il benessere in tutto il pianeta

e per creare una proficua collaborazione fra i sistemi sanitari dei Paesi delle Nazioni Unite sostenendo progetti di ricerca di ampio respiro e attività congiunte di sensibilizzazione.

All’insegna dello slogan Health For All (Salute per tutti), questo anniversario è l’occasione per guardare indietro ai tanti successi che hanno contraddistinto il lavoro dell’OMS ma anche per guardare avanti alle prossime sfide, tutte cruciali, che ci attendono.

Un impegno concreto del San Camillo

ll Presidio Sanitario San Camillo partecipa ogni anno alla Giornata Mondiale della Salute. Qui al San Camillo siamo quotidianamente impegnati a prendere in carico ogni paziente che ci affida il proprio recupero, erogando un servizio di riabilitazione personalizzato in particolare ictus, Parkinson, sclerosi multipla, traumi, vertigini, incontinenza, patologie neurologiche e ortopediche.

Da qualche anno abbiamo inoltre portato il percorso di riabilitazione direttamente a casa del paziente anche con l’attività di teleriabilitazione (riabilitazione a distanza) o riabilitazione direttamente al domicilio.

Una medicina basata sulla ricerca e la formazione continua.

Anche quest'anno il Presidio San Camillo continua le sue molteplici collaborazioni e attività di ricerca ed è sede di didattica e tirocinio universitario per molteplici professioni sanitarie e nel ruolo primario di centro di ricerca clinica per l’osteoporosi e le malattie metaboliche dell’osso e la neuropsicologia.

 

Giornata mondiale sulla consapevolezza dell’autismo 2024

2024-04-02
Giornata mondiale sulla consapevolezza dell’autismo 2024

Ogni anno, il 2 aprile si celebra la Giornata mondiale sulla consapevolezza dell'autismo, istituita dall'Assemblea Generale dell'ONU nel 2007, è un’occasione per sottolineare la tutela dei diritti e il miglioramento delle condizioni di vita di chi vive con disturbi dello spettro autistico.

In Italia, l'autismo coinvolge direttamente 600.000 persone e i dati recenti indicano che 1 bambino su 77 (età 7-9 anni) presenta un disturbo dello spettro autistico, con una prevalenza maggiore nei maschi.

Questa patologia è un insieme eterogeneo di disturbi del neurosviluppo che influenzano principalmente l'interazione sociale e la comunicazione, oltre a presentare modelli ripetitivi e stereotipati di comportamento.
Le persone con autismo possono elaborare le informazioni sensoriali in modo diverso, mostrando ipersensibilità o iposensibilità agli stimoli esterni come luci, suoni e temperature. Una condizione che necessità la creazione di ambienti "autism-friendly" come parchi, scuole e luoghi di lavoro per aiutare a mitigare il disagio.

Il nostro impegno per l’autismo

Il nostro Presidio, inserito nel Servizio Sanitario Nazionale, grazie alla collaborazione con la Neuropsichiatria infantile, accoglie bambini oltre i sei anni provenienti dall'area metropolitana di Torino e zone limitrofe. 

Offriamo interventi individualizzati in piccoli gruppi basati su approcci cognitivo-comportamentali, guidati da un'équipe multidisciplinare composta dai nostri specialisti.
Il nostro percorso include servizi indirizzati ai nostri piccoli pazienti come attività di logopedia, di psicomotricità e di neuropsichiatria infantile e altri per le famiglie e i care giver come la formazione per insegnanti e genitori.

 

La Stanza Multisensoriale: un progetto innovativo per l’autismo

Un elemento innovativo del nostro servizio è la Stanza Multisensoriale, uno spazio progettato per stimolare i sensi dei bambini attraverso luci e altri input sensoriali, personalizzati in base alle loro esigenze.
Questo ambiente mira a rendere gli stimoli meno invasivi e a migliorare la gestione sensoriale dei bambini, alcuni dei quali trovano difficoltà in contesti rumorosi o nella gestione del contatto fisico. 

Pensiamo che aumentare la consapevolezza sull'autismo e fornire interventi adeguati siano passi fondamentali per supportare i bambini autistici e le loro famiglie.
Non per niente nel mese di gennaio abbiamo ospitato un Convegno interamente dedicato a queste tematiche e che ha visto la partecipazione di una grande fetta di studiosi dell’ambito e di importanti personalità del nostro territorio.

In conclusione, promuovere ambienti inclusivi e sviluppare progetti innovativi come la Stanza Multisensoriale rappresentano impegni importanti verso l'accettazione e il sostegno delle persone con autismo, garantendo a tutti il diritto di sentirsi accolti e al sicuro.

 

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Come il San Camillo si occupa di DSA, Disturbi Specifici dell’Apprendimento

2024-02-01
Come il San Camillo si occupa di DSA, Disturbi Specifici dell’Apprendimento

Nel corso degli anni qui al San Camillo la nostra équipe di logopedisti, psicologi e neuropsicologi ha preso in carico numerosi bambini con Disturbo Specifico dell’Apprendimento di diverso tipo.

Abbiamo avuto riscontri molto positivi da parte dei bambini e delle famiglie, fungendo da sostegno nel percorso scolastico e nelle semplici attività quotidiane, con serenità e gioia da parte dei genitori.

Abbiamo avuto la possibilità di lavorare sulle difficoltà di ogni singolo bambino per permettergli di affrontare la scuola con più serenità.

 

Il nostro Presidio all'avanguardia per la gestione dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento: intervista su Vanity Fair

Il percorso del nostro Presidio dedicato ai pazienti che soffrono di questi disturbi si sviluppa grazie all’intervento di un équipe multidisciplinare composta da medici specialisti, fisioterapisti, logopedisti, neuropsicologi e psicologi, terapisti occupazionali e personale infermieristico con l’obiettivo di assicurare un intervento riabilitativo integrato.

La dottoressa Virginia Lorenzi, logopedista all’interno del nostro Presidio, nel corso di un’intervista pubblicata su Vanity Fair, si esprime sul trattamento dedicato ai pazienti DSA: «Per far fronte ad un disturbo di apprendimento è possibile attuare misure di compenso a supporto delle abilità che risultano maggiormente deficitarie per valorizzare i punti di forza che ognuno possiede». 

Nella medesima intervista Laura Gullone, psicoterapeuta nella nostra struttura, si concentra sulla gestione della dislessia e aggiunge: «Sono proprio i meccanismi compensatori (…) ad essere invece fondamentali per ‘aggirare’ la dislessia: si tratta di mettere in atto, fin da bambini, le strategie più adatte a compensare le proprie difficoltà e valorizzare i propri punti di forza con l’obiettivo di raggiungere l’autonomia e far emergere il proprio potenziale».

Clicca qui per leggere l'intervista per intero

 

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Auguri di Buona Pasqua

2024-03-28
Auguri di Buona Pasqua

A tutti i “colleghi” di Gesù

Un sentito messaggio di padre Marco Moioli - cappellano del nostro Presidio

 

Carissimi amici,

vi sembrerà forse esagerato ma vi dico che noi tutti siamo “colleghi” del Signore Gesù.

Egli infatti nel Vangelo si è interessato soprattutto dei malati, ad essi si è avvicinato, ha ascoltato il loro bisogno, gli ha teso la mano ed è andato incontro a loro in vari modi prendendosi carico delle loro condizioni e curandoli. Forse noi non tentiamo di fare lo stesso? Nonostante i nostri limiti, svolgendo le nostre professioni siamo in qualche misura tutti “colleghi” di Gesù. Per esserlo veramente però abbiamo bisogno di una cosa: “La Speranza”.

Perché di questo hanno soprattutto bisogno i nostri pazienti, siano essi anziani o giovani.

Non a caso San Paolo, grande “collega” di Cristo, diceva che nella Speranza noi siamo salvati. Per questo auspico di cuore che questa Pasqua sia sentita soprattutto come un invito alla Speranza. Cristo è risorto, è veramente risorto!!!

Questo è in effetti il contenuto del messaggio pasquale: nessun male, nessuna sofferenza o tristezza può avere l’ultima parola.

Ma come fare ad essere portatori di tale messaggio e vivere la propria professione al servizio dei malati nello stile di Cristo? E quindi acquisire la speranza necessaria?

San Paolo stesso ricordava che se non lo “vediamo”, ossia non facciamo l’esperienza di Lui, di Gesù risorto, sarebbe impossibile! Benedetto XVI diceva che la fede è un incontro vero con una persona, il Cristo risorto. Carissimi vi assicuro che questo non è impossibile perché è Dio stesso che lo vuole, vuole questo incontro con noi. Quindi occhi e orecchie aperti... per tutti possa essere una vera Pasqua ossia un vero incontro con Cristo risorto portatore della Speranza di cui il nostro lavoro e la nostra vita ha tanto bisogno.

Tanti auguri per la Santa Pasqua!

I disturbi della deglutizione come conseguenza dell’ictus

2024-03-26
I disturbi della deglutizione come conseguenza dell’ictus

 

Recenti studi mostrano che più del 60% dei pazienti colpiti da ictus può sviluppare disfagia e quindi difficoltà nella deglutizione entro i tre giorni dall'evento

Esistono diversi gradi di severità di questa condizione, dalla difficoltà ad assumere alcune consistenze alimentari, in primis i liquidi, fino ad arrivare all'impossibilità di alimentarsi per bocca o a gestire la propria saliva.

Questi disturbi possono avere delle conseguenze anche molto invalidanti, quali:

  • polmonite ab ingestis
  • malnutrizione
  • disidratazione

Come funzionano le attività riabilitative al Presidio Sanitario San Camillo?

All’interno del nostro Presidio, la presa in carico logopedica si occupa del recupero dell'assunzione degli alimenti e delle bevande in sicurezza, utilizzando posture di compenso e talvolta modifiche delle consistenze alimentari.

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Il linfedema: di cosa si tratta?

2024-03-22
Il linfedema: di cosa si tratta?

 

Cos’è il linfedema?

Il linfedema è una patologia cronica che purtroppo tende progressivamente ad aggravarsi. 

È dovuta a un disturbo anatomo-funzionale del sistema linfatico che causa un eccessivo accumulo di liquido e quindi un edema che si forma nei tessuti sottocutanei e nella matrice extracellulare; il risultato sarà un evidente aumento di volume dell’area affetta.

Può essere bilaterale o monolaterale, ma generalmente è asimmetrico. Inoltre, il linfedema può colpire diversi distretti, più comunemente gli arti ma anche il collo, il tronco e i genitali.

 

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Il trattamento dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento

2024-03-15
Il trattamento dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento

I Disturbi Specifici dell’Apprendimento sono una condizione di origine biologica che interferisce con il normale apprendimento di letturascrittura e calcolo. Si dividono in:

  • dislessia, difficoltà a leggere correttamente e velocemente
  • disortografia, difficoltà a tradurre correttamente i suoni in simboli grafici
  • discalculia, difficoltà ad automatizzare i meccanismi del calcolo e dell’elaborazione dei numeri

I segnali predittivi per riconoscere un Disturbo Specifico di Apprendimento possono osservarsi già dalla scuola dell'infanzia. Ad esempio con un ritardo nel linguaggio, oppure una difficoltà di coordinazione motoria o di orientamento spazio- temporale.

Possono anche osservarsi nei primi anni della scuola primaria, ad esempio con difficoltà nell'organizzazione del lavoro o nel mantenimento della concentrazione. I bambini con DSA possono presentare altre difficoltà trasversali a carico delle funzioni esecutive, come ad esempio concentrazione e mantenimento dell’attenzione o memoria di lavoro.

L’interesse del nostro Presidio per la gestione dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento

Il percorso del nostro Presidio dedicato ai pazienti che soffrono di questi disturbi si sviluppa grazie all’intervento di un équipe multidisciplinare composta da medici specialisti, fisioterapisti, logopedisti, neuropsicologi e psicologi, terapisti occupazionali e personale infermieristico con l’obiettivo di assicurare un intervento riabilitativo integrato.

La dottoressa Virginia Lorenzi, logopedista all’interno del nostro Presidio, nel corso di un’intervista pubblicata su Vanity Fair, si esprime sul trattamento dedicato ai pazienti DSA: «Per far fronte ad un disturbo di apprendimento è possibile attuare misure di compenso a supporto delle abilità che risultano maggiormente deficitarie per valorizzare i punti di forza che ognuno possiede». 

Nella medesima intervista Laura Gullone, psicoterapeuta nella nostra struttura, si concentra sulla gestione della dislessia e aggiunge: «Sono proprio i meccanismi compensatori (…) ad essere invece fondamentali per ‘aggirare’ la dislessia: si tratta di mettere in atto, fin da bambini, le strategie più adatte a compensare le proprie difficoltà e valorizzare i propri punti di forza con l’obiettivo di raggiungere l’autonomia e far emergere il proprio potenziale».

Clicca qui per leggere l'intervista per intero

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Quali sono le cause dell’incontinenza urinaria?

2024-03-20
Quali sono le cause dell’incontinenza urinaria?

 

L’incontinenza urinaria è una condizione ad alta prevalenza definita come una qualsiasi perdita urinaria attraverso l'uretra che si verifica in condizioni e tempi non appropriati per un'adeguata minzione.

Le cause dell’incontinenza urinaria nelle donne

Le cause principali dell’indebolimento del sistema sfinterico femminile possono essere due:

  • l’invecchiamento che si verifica soprattutto dopo la menopausa.
  • la maggiore sensibilità dovuta al parto, in questo caso l’incontinenza è transitoria e tende poi a risolversi.

Altri fattori che possono portare a tale condizione sono legati ad una disfunzione vescicale.

In questi casi l’organo non riesce più a distendersi adeguatamente, il muscolo vescicale detrusore si contrae anticipatamente a quello che è la minzione prevista, generando uno stimolo inaspettato e dunque un'incontinenza urinaria da urgenza.

 

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Quali consigli dare ai genitori di bambini con DSA?

2023-03-23
Quali consigli dare ai genitori di bambini con DSA?

I consigli che possiamo dare ai genitori di bambini che hanno un disturbo specifico dell’apprendimento possono essere:

- supportare il bambino nella sua quotidianità scolastica, quindi adottando una metodologia specifica e applicandola in ogni ambito.

- fornire ai bambini o ai ragazzi un metodo di studio e utilizzarlo poi nel corso del suo percorso scolastico.

- aiutare il bambino nella gestione del tempo, quindi anche a casa, aiutarlo nell'organizzazione dello studio e dei compiti
 

Si possono prevenire questi generi di disturbi?

Per prevenire l'insorgere di un disturbo specifico di apprendimento è importante riconoscere tempestivamente i segnali d'allarme e quindi intervenire precocemente con un trattamento logopedico e con un aiuto nei confronti del bambino.

Dott. Virginia Lorenzi
Logopedista

 

Come trattiamo i disturbi dell’equilibrio?

2024-03-12
Come trattiamo i disturbi dell’equilibrio?

La principale terapia per la vertigine parossistica posizionale benigna consiste nelle cosiddette manovre liberatorie.

Si tratta di movimenti del capo e del corpo che lo specialista che tratta i disturbi dell’equilibrio fa fare al paziente sul lettino, con lo scopo di fare uscire gli ammassi otolitici (piccoli calcoli) dai canali semicircolari in cui si sono incuneati.

Questo trattamento è efficace nella maggior parte dei pazienti già nella prima seduta, con una percentuale di successo dell’85%.

Cosa fare se le manovre liberatorie per gli otoliti non funzionano?

Nell’improbabile caso in cui il paziente non risponda a questa manovra si possono utilizzare farmaci sintomatici, ma più spesso vengono attuati dei protocolli di ‘habituation’, ovvero una ripetizione dei movimenti che scatenano la vertigine, al fine di indurre una forma di assuefazione al sistema nervoso centrale che lo porti ad adattarsi a questa nuova condizione portata dal disturbo.

Dopo le manovre liberatorie, alcuni pazienti possono sviluppare dei disturbi dell'equilibrio di tipo diverso: le 24 o 48 ore successive alle manovre liberatorie possono essere critiche soprattutto nelle persone anziane.

È infatti possibile che si manifestino problemi di equilibrio in ‘statica retta’ (difficoltà nel mantenere l'equilibrio in posizione statica), potenzialmente pericolosi per il paziente anziano, che viene pertanto informato adeguatamente di questa possibilità del tutto transitoria e a risoluzione rapida e spontanea.

Per quanto non sia strettamente necessario per una buona riuscita della terapia, si consiglia a tutti i pazienti di dormire per due o tre notti sul fianco dell'orecchio sano.

 

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La memoria in neuropsicologia

2024-03-08
La memoria in neuropsicologia

 

Cos’è la memoria?

Secondo la definizione in neuropsicologia, la memoria è un processo di codifica, immagazzinamento, consolidamento e recupero di informazioni e di eventi.

La memoria è una funzione cognitiva formata da diverse componenti:

  • memoria a breve e a lungo termine
  • memoria verbale
  • memoria visuo-spaziale
  • memoria procedurale
  • memoria dichiarativa (per fatti ed eventi specifici)
  • memoria anterograda (capacità di formare ricordi dopo evento che ha causato una perdita di memoria)
  • memoria retrograda (capacità di ricordare informazioni apprese prima di un evento che ha causato una perdita di memoria)

Il disturbo della memoria

Può capitare che una patologia o un evento traumatico vada a danneggiare una o più componenti: ciò determina la tipologia di disturbo della memoria.

Può succedere, ad esempio, che insorga una difficoltà nel trattenere informazioni anche per poco tempo, a causa di un deficit di memoria a breve termine. Oppure, come succede più frequentemente, si riscontra una difficoltà nell'apprendere e ricordare un’informazione dopo tanto tempo, a causa di un deficit di memoria a lungo termine.

In seguito a un danno cerebrale, può accadere che non si riescano più a recuperare ricordi remoti antecedenti l'evento traumatico, a causa di un'amnesia retrograda.

Per individuare il tipo di disturbo nella memoria è opportuno sottoporsi ad una valutazione neuropsicologica.

Il neuropsicologo, infatti, attraverso il colloquio clinico e l'utilizzo di test specifici e standardizzati, potrà delineare il profilo cognitivo ed evidenziare quali sono le risorse e le componenti deficitarie.

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La differenza tra onde d’urto radiali e focali

2024-02-20
La differenza tra onde d’urto radiali e focali

 Occorre differenziare due tipi di onde d’urto: la prima di tipo radiale, la seconda di tipo focale

La prima tipologia viene somministrata da un personale anche non medico e ha la caratteristica di non andare molto in profondità nei tessuti e, avendo uno stimolo meccanico diretto, può generare dolore durante l’applicazione.

La seconda tipologia, quella focale viene applicata esclusivamente dal personale medico

Grazie alla sua capacità di penetrare più in profondità nei tessuti, può essere più efficace nel raggiungere bersagli più profondi e nell'indurre una risposta terapeutica. Inoltre  tende ad essere meno dolorosa grazie alla sua azione più indiretta.

Entrambi i tipi di onde d'urto hanno dimostrato efficacia in una varietà di condizioni cliniche e vengono spesso utilizzati come opzioni terapeutiche non invasive per ridurre il dolore e promuovere la guarigione. Tuttavia, la scelta tra l'uso di onde d'urto radiale o focale dipende dalla specifica condizione del paziente e dalle raccomandazioni del professionista medico.

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Riabilitazione post ictus: il ciclo di cura

2024-03-04
Riabilitazione post ictus: il ciclo di cura

 

 

 

Il programma di riabilitazione post ictus è personalizzato in base allo stato di salute del paziente e punta a esercitare e recuperare tutte quelle abilità compromesse a causa della malattia, come ipostenia (indebolimento del tono muscolare), difficoltà nel movimento, mancanza di coordinazione e equilibrio.

Il Presidio Sanitario San Camillo di Torino è specializzato nel recupero del paziente post ictus. Presso la nostra struttura, infatti, è possibile eseguire l'intero ciclo di cura.

In particolare, è possibile eseguire i trattamenti in regime di ricovero ordinario, day hospital ambulatoriale e anche a domicilio.

Come funzionano le attività riabilitative al Presidio Sanitario San Camillo?

Nel ricovero ordinario, i pazienti svolgono attività riabilitative intensive per almeno 3 ore di riabilitazione quotidiana gestite dalla nostra equipe ampia e articolata, formata da:

  • medico specialista
  • fisioterapista
  • terapista occupazionale
  • logopedista
  • neuropsicologo
  • psicologo
  • personale di reparto

In day hospital il paziente prosegue i trattamenti due o tre volte alla settimana.

In regime ambulatoriale, se necessario, il paziente può continuare il suo percorso riabilitativo previa prescrizione del medico fisiatra.

Tutti questi servizi possono essere fruiti sia attraverso il Sistema Sanitario Nazionale sia privatamente.

Infine, il Presidio offre la possibilità di avere dei trattamenti domiciliari nel territorio di Torino in regime privato.

 

Le onde d’urto in campo muscolo-scheletrico

2024-03-06
Le onde d’urto in campo muscolo-scheletrico

 

Bisogna evitare di paragonare le onde d'urto in campo muscolo-scheletrico e le onde d'urto in campo urologico, ovvero quelle utilizzate per trattare i calcoli renali.

Entrambe le terapie seguono un’applicazione extracorporea (ovvero non invasiva), tuttavia vi è una differenza fondamentale.

  • Le onde d'urto utilizzate in campo urologico, nate negli anni ’90, hanno un effetto meccanico diretto sulle calcificazioni, ovvero i calcoli, che vengono frantumati in frammenti più piccoli che possono essere espulsi naturalmente dall'organismo attraverso le vie urinarie.
  • Le onde d'urto utilizzate in campo muscolo-scheletrico hanno invece un effetto indiretto sulle calcificazioni, riducendo la quantità e l'intensità della calcificazione. Questo avviene andando a stimolare il tessuto degenerato che, una volta ripristinato, andrà naturalmente a ridurre la rigidità.

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Giornata mondiale dell’ictus

2023-10-29
Giornata mondiale dell’ictus

L'ictus cerebrale, chiamato anche stroke, è uno dei problemi di salute più diffusi al mondo: con oltre 12 milioni di persone colpite ogni anno, rappresenta la principale causa di disabilità da patologia a livello planetario.

Il 29 ottobre di ogni anno è al centro dell’attenzione: la Giornata mondiale dell'ictus cerebrale è nata per promuovere attività informative e di sensibilizzazione su questo tema.

L’importanza della prevenzione nell’ictus

In occasione della Giornata Mondiale 2023, la World Stroke Organization sottolinea giustamente che la prevenzione è la chiave. Il 90% degli ictus potrebbe essere evitato con scelte di vita sagge, come una dieta equilibrata, evitare il fumo, monitorare la pressione sanguigna, il colesterolo, la glicemia e la fibrillazione atriale, nonché limitare il consumo di alcolici.

L’importanza della riabilitazione post ictus

Con numeri così rilevanti, però, non ci si può limitare alla prevenzione: è fondamentale occuparsi di come affrontare in modo completo ed efficace gli esiti da ictus. Il Presidio Sanitario San Camillo, nella funzione di ospedale specializzato in Recupero e Rieducazione Funzionale (RRF), fornisce attività di riabilitazione intensiva con la finalità di favorire e potenziare i processi di recupero dell’autonomia complessiva del paziente, compatibilmente con le menomazioni presenti, attraverso interventi valutativi, diagnostici e terapeutici multispecialistici integrati.

La Proposta di Percorso Riabilitativo Individuale 

La presa in carico parte con una Proposta di Percorso Riabilitativo Individuale (PPRI) che attraverso il lavoro congiunto del Team Ictus permette un approccio a 360 gradi. Queste le professionalità coinvolte, coordinate dal un responsabile del servizio:

  • fisioterapisti
  • terapisti occupazionali
  • logopedisti
  • neuropsicologi
  • infermieri specializzati

Riabilitazione ictus a domicilio 

Da anni il Presidio è riconosciuto come centro di eccellenza nel trattamento degli effetti dell’ictus e offriamo attività di riabilitazione anche direttamente al domicilio del paziente o nel luogo dove effettua la convalescenza.

Queste le tipologie di pazienti destinatari del servizio:

  • pazienti che desiderano eseguire al domicilio trattamenti riabilitativi specifici, o necessitano di adeguare il proprio ambiente domestico per raggiungere in sicurezza la massima autonomia possibile nelle attività della vita quotidiana
  • pazienti che richiedono trattamenti di recupero o mantenimento di abilità motorie e cognitive

Quali sono i sintomi dei disturbi specifici dell'apprendimento? Possono essere curati?

2023-02-23
Quali sono i sintomi dei disturbi specifici dell'apprendimento? Possono essere curati?

Quali sono i sintomi dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento

I segnali predittivi per riconoscere un disturbo specifico di apprendimento possono osservarsi già dalla scuola dell'infanzia. Ad esempio con un ritardo nel linguaggio, oppure una difficoltà di coordinazione motoria o di orientamento spazio- temporale.

Possono anche osservarsi nei primi anni della scuola primaria, ad esempio con difficoltà nell'organizzazione del lavoro o nel mantenimento della concentrazione. I bambini con DSA possono presentare inoltre altre difficoltà trasversali a carico delle funzioni esecutive, come ad esempio concentrazione e mantenimento dell’attenzione o memoria di lavoro.

Con la crescita, quindi, con l'aumentare dell'età, il bambino tende a stabilizzare le sue difficoltà e quindi le difficoltà dell'apprendimento tendono a diminuire effettuando un potenziamento di logopedia. Ciò che rimane invece è l'affaticamento.

 

È possibile curare questi disturbi?

Non è possibile curare un disturbo specifico di apprendimento. È possibile però compensare il disturbo adottando le giuste strategie, i giusti strumenti per aiutare il bambino nelle sue difficoltà.

 

Dott. Virginia Lorenzi
Logopedista

 

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Prenotazione prestazioni private

In questa sezione potete richiedere la prenotazione per una prestazione ambulatoriale privata...

Convenzioni

Il Presidio Sanitario San Camillo è convenzionato con assicurazioni, fondi e casse integrative per l'erogazione...

12 aprile 2024
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