Servizio di Neuropsicologia: lavoro di équipe per le disfunzioni comportamentali e cognitive

2019-03-20
Servizio di Neuropsicologia: lavoro di équipe per le disfunzioni comportamentali e cognitive

Il Servizio di Neuropsicologia del Presidio Sanitario San Camillo è composto da sei psicologhe psicoterapeute: la dottoressa Patrizia Gindri, referente del Servizio, e le dottoresse Sonia Barba, Manuela Dotta, Laura Gullone, Giulia Barra e Silvia Trombetta. L’équipe è specializzata nella valutazione e nella riabilitazione delle disfunzioni cognitive e comportamentali. A loro abbiamo chiesto di raccontarci come è organizzato il Servizio, partendo dal concetto base: di cosa si occupa la neuropsicologia?
La Neuropsicologia clinica - spiega la dottoressa Patrizia Gindri, responsabile del Servizio - è la disciplina scientifica che studia i processi cognitivi e comportamentali correlandoli con i meccanismi anatomo-fisiologici che ne sottendono il funzionamento. Si occupa di individuare eventuali deficit cognitivi ed emotivo-motivazionali causati da lesioni o disfunzioni del sistema nervoso centrale. Lo scopo è quello di valutare quali aspetti dell’attività cognitiva siano intatti e quali danneggiati e in seguito riabilitare i deficit cognitivi e le annesse implicazioni di tipo psicologico e affettivo conseguenti a patologie a carico del sistema nervoso centrale.

Chi si rivolge solitamente a un neuropsicologo? Quali possono essere le cause principali che portano a rendere necessario l’intervento di tale figura? 
Il neuropsicologo - aggiunge la dottoressa Gindri - interviene ogniqualvolta si renda necessario individuare e riabilitare le sequele neurocognitive conseguenti a un danno cerebrovascolare (come stroke ischemici ed emorragici), a un trauma cranico, alla presenza di tumori cerebrali e a malattie di tipo degenerativo, come malattia di Parkinson o sclerosi multipla o a décalage cognitivo avvertito soggettivamente dalla persona stessa. Il neuropsicologo effettua valutazioni e trattamenti riconoscendo i bisogni, le necessità e i desideri delle diverse persone di qualsiasi età e in generale le loro prospettive di vita, incentrando la sua attività sulle specificità e unicità di ogni singolo individuo.

Quali sono i principali disturbi neuropsicologici e quali sono le principali terapie?
Nel corso della valutazione neuropsicologica - interviene la dottoressa Laura Gullone - il neuropsicologo indaga i diversi domini cognitivi, il comportamento relazionale ed emotivo e le funzioni intellettive nel complesso, osservando anche il comportamento del soggetto in ambito ecologico. I disturbi che può osservare riguardano l’attenzione, la capacità di esplorazione e percezione dello spazio, la memoria, la capacità di ragionamento, di pianificazione e di problem solving, la capacità di inibizione e i comportamenti “in difetto” o “in eccesso”. Gli interventi riabilitativi si basano su protocolli validati e condivisi dalla comunità scientifica in linea con la Medicina Evidence Based. Si propongono ai pazienti compiti specifici per il disturbo evidenziato utilizzando sia strumenti tradizionali sia tecnologici all’avanguardia (training computerizzati). Entrambi favoriscono la presa di consapevolezza da parte del soggetto delle proprie difficoltà e potenzialità, l’apprendimento di modalità compensatorie al deficit cognitivo facendo tesoro delle abilità residue e della generalizzazione delle strategie apprese nel contesto ecologico.

Ma in che cosa consiste la vera attività terapeutica?
Le neuropsicologhe prendono in carico pazienti ricoverati in regime di ricovero ordinario, in regime di Day Hospital e persone che accedono privatamente, per svolgere valutazioni neurocognitive e conseguenti trattamenti riabilitativi. Le valutazioni avvengono attraverso colloqui clinici individuali con il paziente o con il caregiver e attraverso la somministrazione di test psicometrici standardizzati che analizzano le diverse funzioni cognitive. Alla luce di quanto emerso durante gli incontri di valutazione è possibile conoscere punti di forza e di debolezza di ogni soggetto al fine di pianificare sedute di trattamento personalizzate.

Si svolgono anche trattamenti di gruppo? 
Il Servizio di Neuropsicologia - ci spiega la dottoressa Manuela Dotta, che da alcuni anni si occupa dei gruppi di memoria - offre sedute di gruppo per riabilitare le funzioni attentive, mnesiche ed esecutive frontali per tutti coloro che presentano selettive difficoltà a carico di uno di questi domini cognitivi e gruppi di stimolazione cognitiva rivolti a persone con decadimento cognitivo. Le sedute di gruppo, composto da un massimo di 6 soggetti, permettono ai partecipanti un confronto costruttivo non solo con il neuropsicologo che conduce le sedute ma soprattutto con gli altri componenti.

Quali sono i vantaggi nel trattare in gruppo i pazienti?
Il lavoro in gruppo - risponde ancora la dottoressa Dotta - permette ai partecipanti di acquisire una maggiore consapevolezza delle proprie difficoltà e delle proprie abilità attraverso un lavoro di condivisione e confronto, costituito da aiuto reciproco e scambio di idee e strategie cognitive risultate efficaci. Il ruolo del neuropsicologo nella conduzione del gruppo consiste nel proporre compiti con livelli di complessità differente in base alle problematiche cognitive presenti, affiancare i pazienti che presentano maggiori difficoltà, implementare nei pazienti le capacità di individuare e utilizzare strategie metacognitive volte a svolgere correttamente i compiti proposti. Il trattamento neurocognitivo in gruppo presenta molteplici vantaggi. Innanzitutto permette ai pazienti di diventare maggiormente consapevoli delle difficoltà cognitive presenti grazie al confronto con gli altri partecipanti e, al tempo stesso, di comprendere e prendere parte in modo attivo alle attività che possono migliorare il proprio funzionamento cognitivo. Inoltre il clima collaborativo e di condivisione che si crea permette al paziente di sentirsi utile per gli altri e sperimentare di essere ancora almeno in parte efficace. Tutto questo al fine di rendere il paziente sempre più protagonista consapevole delle scelte che riguardano il prendersi cura della propria mente con il cuore.

Quali sono le tipologie di gruppi attivate?
Abbiamo tre gruppi - risponde la dottoressa Giulia Barra - che specifichiamo in questo modo: 

    - gruppo di attenzione: rivolto al potenziamento delle funzioni attentive di base (attenzione sostenuta, selettiva, velocità esecutiva e esplorazione visuospaziale) e di controllo centrale (attenzione alternata e divisa). Sono previsti interventi di psicoeducazione ed esercizi strutturati che favoriscano la concentrazione del paziente e migliorino la sua capacità di focalizzazione sulle attività che andrà a svolgere, limitandone la distrazione.

- gruppo di funzioni esecutive: rivolto al potenziamento della memoria di lavoro, della capacità di pianificazione, problem solving e flessibilità cognitiva. Vengono proposti esercizi che riproducano situazioni di dual task, in cui i pazienti vengono aiutati a trovare più facilmente e a saper utilizzare le strategie migliori per la risoluzione di più attività contemporaneamente, simulando ciò che accade nella vita quotidiana. Gli esercizi prevedono consegne complesse e multiple.

- gruppo di memoria: le attività svolte durante il trattamento neurocognitivo in gruppo di memoria prevedono interventi di psicoeducazione mirati a spiegare ai pazienti quali sono le aree cerebrali deputate alle funzioni mnesiche, che cos’è e come funziona la memoria e quali azioni si possono intraprendere nel quotidiano per mantenerla in forma. Parallelamente vengono proposti esercizi cognitivi specifici finalizzati sia al recupero delle funzioni mnesiche danneggiate sia al potenziamento di quelle residue. Inoltre sono stati inseriti momenti dedicati alla pratica Mindfulness, volta ad accrescere nei pazienti un’attenzione consapevole verso il proprio funzionamento mnesico nel qui e ora.

Che cosa offre di peculiare il Presidio Sanitario San Camillo di Torino ai pazienti che necessitano di riabilitazione neuropsicologica?
Il Servizio di Neuropsicologia del Presidio Sanitario San Camillo di Torino - concludono le dottoresse Barra e Gullone - offre trattamenti per il potenziamento delle funzioni cognitive, che sono risultate deficitarie in seguito alla valutazione neuropsicologica, attraverso l’uso di software specifici e di strumenti tecnologici avanzati, in prospettiva del miglior recupero cognitivo funzionale possibile. L’uso della tecnologia informatica permette di registrare il percorso riabilitativo del soggetto e di modulare le difficoltà per adeguare gli esercizi ai progressivi cambiamenti delle prestazioni, garantendo in questo modo sedute riabilitative efficaci. I trattamenti computerizzati, infatti, prevedono livelli di attività di complessità crescente e sono sempre calibrati sulle difficoltà specifiche di ogni soggetto. Inoltre, l’uso di questi strumenti offre il vantaggio di incrementare la motivazione e il coinvolgimento dei soggetti, facilitando il processo di trasferimento all’ambiente reale delle competenze acquisite o riabilitate nel corso del trattamento.

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