Il 21 settembre è la giornata mondiale dell’Alzheimer

2020-09-21
Il 21 settembre è la giornata mondiale dell’Alzheimer

In occasione della Giornata Mondiale dell’Alzheimer, che ogni anno riunisce associazioni dedicate all’Alzheimer, specialisti e pazienti, la volontà è quella di creare una coscienza pubblica riguardo le conseguenze alle quali questa malattia porta. 

Nel mondo la malattia di Alzheimer colpisce circa 36 milioni di persone, di cui un milione solo in Italia, per la maggior parte over 60 ma sembrerebbe che i numeri  siano destinati a crescere nel tempo a causa dell’aumento delle aspettative di vita.

Quando parliamo di Alzheimer intendiamo una patologia neurodegenerativa caratterizzata da un progressivo declino della memoria e di altre funzioni cognitive, che porta col tempo a serie difficoltà per il paziente di condurre le normali azioni quotidiane.

 

Molti passi in avanti nel campo della ricerca sono stati compiuti, ma nuove terapie e prospettive di prevenzione necessitano di  essere sperimentate. 

Quest’anno la Società Italiana di Neurologia si esprime con fiducia sulle nuove opportunità terapeutiche che si prospettano:

“Ad oggi – ha affermato il Prof. Gioacchino Tedeschi, Presidente della Società Italiana di Neurologia - le terapie per la cura dell’Alzheimer sono in grado di mitigarne solo in parte i sintomi, ma non hanno alcun impatto sulla progressiva evoluzione della demenza, una volta che questa si sia manifestata. Abbiamo però una nuova speranza: grazie alla ricerca scientifica, la FDA ha proprio di recente accettato di esaminare gli studi condotti sul farmaco aducanumab, un anticorpo monoclonale che si è dimostrato efficace nella rimozione dell’accumulo di beta amiloide, causa della patologia, nei soggetti che si trovano in una fase molto iniziale della malattia”.

 

È importante quindi rivolgersi ad uno specialista alla comparsa dei primi sintomi come perdita di memoria e di orientamento spaziale, variazione nella personalità e difficoltà nel pianificare delle azioni, per proseguire poi con una visita neurologica che definisca una diagnosi ben precisa che orienti l’azione .

Dopo aver stabilito lo stato d’avanzamento della patologia, presso il Presidio San Camillo ci prendiamo inoltre cura del paziente affetto da Alzheimer effettuando tutte le terapie occupazionali necessarie per mantenere le competenze della vita quotidiana.

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